Recensioni per
Al Sangue
di Relie Diadamat

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/03/18, ore 16:49
Cap. 1:

ciao....

eccomi qui per la tombolata!

ho letto la tua storia tutta d'un fiato, capita solo quando mi piace tanto.
tu hai saputo trasporre i due personaggi in un'ambiente inusuale e renderli realistici.

la storia nella sua brevità rende molto, sopratutto per il suo colpo di scena finale

complimenti e alla prossima

Recensore Veterano
21/01/18, ore 10:28
Cap. 1:

Ciao, sono qui per la tombola. Ho deciso di recensire questa storia perchè spulciando un po' in giro mi aveva incuriosito. Devo dire che seppur corta è molto carina, soprattutto da verso metà è moto coinvolgente e per quanto breve crea quella suspance che in un horror ci dovrebbe sempre essere.
Ho letto che hai dovuto riassymere la tua idea originale, spero riuscirai a completarla, perchè leggendo questa flash penso che l'idea sia buona e verrebbe fuori una bella storia.
Che altro dire? Non ho trovato nessun errore nel testo che è scorrevole e si lascia leggere con piacere e velocità.
Ti faccio i miei complimenti.
Alla prossima.
Alex
Questa recensione partecipa all'iniziativa 10.000 recensioni in un anno.

Recensore Master
15/12/17, ore 11:23
Cap. 1:

Ma... ma... ma mi lasci appesa così? Ma non è giusto, ma non si fa!
Sinceramente, questo racconto mi ha lasciato la sgradevole sensazione di non doter andare avanti: sgradevole perché quello che succede dopo la parola fine è qualcosa che è meglio che i miei occhi non vedano, se non voglio che mi si geli il sangue e mi si rizzino tutti i capelli (che sono corti, eh, ma si rizzano eccome!).

Hai saputo rendere l'ansia e ilo nervosismo che si respira nei racconti horror. L'horror è sostanzialmente un genere che fa leva sulla catarsi umana, sul vivere in maniera astratta le paure che affliggono le persone ed esorcizzarle: quello che succede accade ad un altro personaggio; mi immedesimo, in lui o in lei, ma le sue sventure non toccano me. E sì, è stato piacevole sentire la paura serpeggiare sulle pelle del povero Emrys, la preoccupazione di tenere Arthur al sicuro, al riparo, conscio del fatto che lui, Arthur, non avrebbe scampo contro la figura che si annida nel castello, e che ha lasciato loro scampo all'interno della struttura per baloccarsi con loro dopo, quando meno se lo sarebbero aspettato. Nel castello si mantengono i sensi vigili e attenti; fuori la tensione si allenta, ed è proprio in quel momento che un mostro attacca. Certo, se uno è così sprovveduto da dover tornare dentro perché ha lasciato qualcosa... beh, uno se la va a cercare!

Se posso essere sincera, non sono riuscita a godermi la storia fino in fondo, perché alcune indicazioni che hai dato nell'introduzione non compaiono nella storia. Che Arthur fosse un investigatore e Merlin il suo consulente, non compare all'interno della storia; leggendo il tuo racconto non si evince affatto tutto ciò. Per quanto ne so, potevano essere altri due incauti che si sono introdotti in quella casa maledetta per mille ragioni altre (una prova di coraggio, una scommessa, una ricerca sul soprannaturale...). Ho notato una certa discrepanza tra l'introduzione e il racconto vero e proprio; mi rendo conto che si tratta di un racconto sforbiciato, e che forse hai tagliato un po' troppo; ti dirò, io sarei curiosa di sapere come va a finire. Semmai dovessi decidere di continuare, avvisami, te ne prego.

I faggi incorniciavano le mura di pietra in stile vittoriano come il sangue avrebbe potuto abbracciare la carne morta di un cadavere.
Mi sono fatta prendere la mano dal mio lato di caccia refusi/editor. Questa frase mi è suonata strana. Ho capito cosa volessi intendere - i rami scheletrici dei faggi - e che tu abbia cercato una metafora diversa dalle solite, trite e ritrite dita scheletriche; ma non sarebbe più chiaro scegliere "le vene" al posto del sangue, che teoricamente è bello che andato sulla carne morta di un cadavere?

Recensore Master
07/11/17, ore 00:31
Cap. 1:

Ciao!
Io sono una fan di Merlin e volevo farti i miei complimenti per due cose:
1- in poche righe sei riuscita a creare un mondo, una trama senza che manchi nulla: c'è l'angoscia, c'è la paura, c'è addirittura una normale conversazione tra due amici perfettamente realistica.

2- nella brevità del racconto sei riuscita comunque a rendere Merlin e Arthur IC ed è una cosa che ho apprezzato terribilmente e che mi ha davvero stupita, appunto per la tua capacità di farlo in un breve scritto.

Complimenti davvero, hai reso tutto molto scorrevole e sei riuscita a tenermi incollata, a sorprendermi. Credevo che fosse Merlin quello a sparire nel nulla oppure che voltandosi potesse succede qualcosa e invece è tutto in ordine a parte Arthur e ci lasci così, con il dubbio, con la voglia di scoprire cosa potrà essere successo e che ne sarà di Merlin, ora.

Complimenti, adoro chi riesce in sintesi a prendermi così tanto.
Io che non ho il dono della sintesi, sappi che ti invidio tantissimo ahahahha
Un bacio
Miry

Recensore Junior
03/11/17, ore 19:54
Cap. 1:

Ciao!
Non conosco il fandom e i personaggi (non almeno nel modo in cui la serie li tratta).
Direi però che questa flash è bella densa di immagini e sensazioni e la tua descrizione rende ambientazione e immagini molto vivide; ho apprezzato l'uso dei colori intensi e netti nell'atmosfera così cupa da farli risaltare come se ci trovassimo in uno di quei sogni in cui contorni netti e improvvisi emergono dalla nebbia (non so se ti è mai accaduto). Alcune figure che usi sono davvero belle e anche poetiche; l'idea di associare l'ombra a una melodia, lo stomaco che è cemento armato, la bocca che è una "ferita rossa in tutto quel bianco".
Mi è piaciuta!
A presto,
N.

Recensore Veterano
02/11/17, ore 09:57
Cap. 1:

Ciao mia cara! :) Eccomi qua, che dire di questo tuo piccolo spaccato d'inquietudine? Non conosco Merlin, ma non vi è alcuna necessità di saperne qualcosa per leggere la storia. È un piccolo scritto che mi ricorda quasi una "creepypasta"; poche informazioni, giusto l'essenziale per creare la giusta atmosfera di tensione, ed infine il colpo di scena finale che lascia inquietudine addosso. Mi è piaciuta, perché con poche parole sei riuscita a creare la giusta carica di aspettativa che si è poi risolta nella visione spettrale e nella scomparsa di Arthur dalla macchina. Il riferimento a "Dracula" è sicuramente velato, ma alla fine il castello è quasi il protagonista stesso, quindi direi che ci sta. Che altro dirti? Brava, sicuramente. Ti mando un bacio, mia cara. :)