Recensioni per
Big Bad Wolf
di Nocturnia

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/05/20, ore 10:17
Cap. 1:

Recensione premio per il contest "My beloved villain": 2/2

Questo storia l'ho, se possibile, amata più della precedente. La vicenda che descrivi qui è ricca, ben strutturata e si dipana lungo un periodo di tempo abbastanza lungo, nel quale le vicende si susseguono sempre supportate da un'impeccabile introspezione, che non può non coinvolgere il lettore e immergerlo completamente nella vicenda.
Qui, l'amore che lega Alex e Albert è più che evidente, così come però lo è anche la natura tossica di questo legame. Albert è stato catturato e Alex si prodiga per salvarlo: ho molto apprezzato il modo in cui la donna si è mossa, come abbia studiato ogni passo, ogni gesto, ogni parola. Ogni cosa che ha fatto, l'ha fatta per arrivare a liberare Albert, quell'uomo piegato e distrutto, a cui lei deve fare del male per arrivare a salvarlo. Alex soffre in silenzio e in silenzio gli parla: la loro è una conversazione muta, fatta di non detti e di sottintesi, ogni volta che lei si avvicina a lui e lo sfiora, ogni volta che sono vicini.
E tuttavia c'è anche qualcos'altro che emerge, qualcosa che s'insinua nella relazione fortissima eppure torbida che lega Albert ad Alex. C'è Chris, Chris che è il nemico e con il quale Alex si pone inizialmente con aggressività e disprezzo, ma che poi impara a conoscere e apprezzare. Impara a capire che Chris è una persona piacevole, con cui le piace passare del tempo; è come una boccata d'aria in quell'apnea in cui Alex si trova, è uno squarcio di normalità, di banalità quasi, ma che pure è molto piacevole. Chris la allontana da Albert, la allontana da quel mondo torbido nel quale è incatenata e che ama. Alex vacilla dinanzi a Chris, vacilla nelle loro conversazioni, nelle loro cene insieme, in quel rapporto che va rafforzandosi e consolidandosi ogni giorno.
Mi ho stretto il cuor vedere Alex in questa situazione: la sua fedeltà di fondo per Albert è sempre presente, non si è mai spenta. Il suo obiettivo è sempre stato chiaro nella sua mente, eppure quei momenti passati con Chris la fanno stare indubbiamente bene, le fanno immaginare e pensare una vita normale, una vita semplice che forse non è fatta di ristoranti di lusso, ma è fatta di autenticità. Chris non mente, è trasparente, è esattamente quello che appare, nulla più e nulla meno. Non ha false identità, non ha nulla da nascondere. È onesto, e questo mondo semplice, naturale, che le lascia scorgere la affascina, le piace. La fa invaghire.
E Albert percepisce questo pericolo, lo percepisce nell'odore che sente addosso ad Alex e diventa furioso, accecato dalla rabbia, dalla gelosia. Si sente tradito, abbandonato, quando invece Alex continua a lavorare per liberarlo. Ha dei rimpianti, ora, le dispiace ingannare Chris, ma continua a fare ciò che deve, continua a perseguire il suo obiettivo e, infine, riesce anche a raggiungerlo. Ed è straziante vedere Chris prendere pian piano atto di essere stato ingannato, è straziante vedere come prende coscienza del fatto che Alex lo abbia ingannato, che si sia presa gioco di lui, ed è altrettanto straziante vedere che Alex ne è dispiaciuta, è triste vederle dire che doveva su quella radio, senza nessuno ad ascoltarla o risponderle dall'altro capo.
Mi è piaciuto molto come hai gestito il parallelismo tra ciò che accadeva dal punto di vista di Chris e di Alex e come Albert fosse il filo conduttore di entrambi, come fosse il veleno che ha impedito qualcosa che altrimenti ci sarebbe potuto essere.
Ho apprezzato moltissimo anche il finale, dove si riscontra una sorta di ciclicità della narrazione: all'inizio, è Alex che si prodiga per salvare Albert, mentre alla fine della storia troviamo Albert che salva Alex, impiantandola e facendola rinascere nel corpo di Natalia. Ho davvero amato il modo in cui hai fatto intendere il sentimento che li lega tra le righe, anche quando Alex rinasce come Natalia ed è intrappolata nel corpo di una bambina di dieci anni. E, allo stesso modo, ho amato anche l'incontro tra Alex/Natalia e Chris, e come lei gli lasci intuire la sua identità, chi sia in realtà. È stato un incontro breve, ma intenso, carico di sentimenti, carico di nostalgia per ciò che è stato e che non potrà mai più essere. Perché Alex ha fatto la sua scelta, Alex non ha mai davvero tradito Albert, ama lui e da lui torna, tra le sue braccia si lascia andare nel suo corpo da sedicenne, in un richiamo a quella passione che non li ha mai abbandonati, neppure in quegli anni in cui lei è rimasta bambina.
Una storia davvero stupenda, intensa, una montagna russa di emozioni che coinvolge il lettore e che lo fa rimanere con gli occhi attaccati allo schermo. Grazie per avermi fatto leggere questa piccola perla. Complimenti!

Recensore Junior
22/08/18, ore 13:03
Cap. 1:

A leggere Big Bad Wolf non si può non pensare a quanto sia magnifico il business delle what if -incredibilmente ispirato e inspirante, quali maggiori causa e conseguenza. Il fatto è che una what if permette di spaziare, di fare, brigare, raccontare virtualmente qualsiasi cosa, limitandosi a fornire una base da cui plasmare tutta un’altra storia -ciò che è stato fatto per Big Bad Wolf, precisamente. Avevamo Chris Redfield, il protagonista della fiaba, e Albert Wesker, l’antagonista per antonomasia -poi c’erano il 2009, l’Africa, un vulcano, un sentimento per cui vivere morire e quella che doveva essere (appunto) una morte definitiva (quanto discussa). Molto discussa (ma poco definitiva), fin troppo contestata, dibattuta, oltraggiata -perché insomma, a nessuno (quasi) è andata davvero giù la mano (amarissima) che nell’ora del bisogno è stata data a Wesker. In quella che doveva essere la grande ora, l’epica battaglia in cui spade si sarebbero incrociate e scudi si sarebbero spezzati, Chris ha preferito un razzo (o due) e boom!, fine della storia -tanti baci, e soprattutto tanti saluti Albert Wesker. Una conclusione… inedita, indegna forse e fin troppo sbrigativa, ma anche l’unica che ci è stata concessa -mangia la minestra o salta la finestra, dice il saggio. Se non fosse che abbiamo le what if.
Adorate what if, in cui puoi parlare di tutto o di nulla, giocare a fare il dio per distorcere gli eventi e perfino vite intere, crearne di nuove e uniche, migliorarne i dolori, ritoccarne le felicità -basta solo avere gli ingredienti giusti e la ricetta si farà da sé. Per Big Bad Wolf avevamo un Chris e un Wesker, dall’altra parte del mondo una Alex addolorata (morente), ed era proprio questo che doveva essere cambiato -se non il morente perlomeno l’addolorata, e per farlo bastava un giochino piccolissimo, un’unica, minuscola, stupidissima forzatura del passato per ribaltare totalmente il presente. Il 2009, l’Africa, il vulcano, un sentimento per cui morire vivere -tanto era necessario perché Wesker non terminasse la propria vita in un buco infuocato. Solo per rimanere imprigionato nelle profondità della terra a stretto contatto con l’aguzzino di sempre. Ah. Ma Alex, che è un personaggio difficile e grande nella sua fragilità, potente nella sua debolezza, filosofico perfino nel suo muto dolore, è anche abbastanza spesso… scontenta. Incontentabile e mai sazia, quando viene a conoscenza della sorte del fratello per lei una sola cosa acquista significato: correre a riprenderselo. Alex Wesker è fatta così, in fondo: fin troppo emozionale in certi suoi gesti e risposte, in altre rivela un gelo assoluto e totale -percorre un sentiero mortale che si snoda sui valichi delle cime e attraversa ponti sulle voragini. E questo sentiero è lo stesso che la conduce, alla costante ricerca del di più, al centro della terra, in laboratori nascosti e isolati, là dove suo fratello è tenuto prigioniero e dove viene forgiata Alexandra Turner. Alexandra Turner, fantasma di una donna che si porta dietro un’eredità di nulla, inconsistente come l’aria, caliginosa come cenere, innestata su piedi d’argilla e prossima a cadere.
E’ grazie alle what if se tutto questo è stato possibile, se Big Bad Wolf ha potuto raccontare qualcosa di davvero nuovo rispettando il canone dei personaggi coinvolti -perché ha spianato la strada a una coppia che mai, mai in condizioni canoniche ci si sarebbe sognati di vedere, una improbabile, impossibile, incredibile, ma anche impareggiabile, impertinente -perché no? Chi disprezza compra dice la storia, e si potrebbe aggiungere che gli opposti si attraggono, ma solo se un po’ già si somigliano -e Alex e Chris ricadono nei requisiti a pennello.  

Alexandra e Christopher, il perno dell’intera Big Bad Wolf -la detonazione, l’acqua santa e il diavolo insieme per la prima (meravigliosa) volta, per mostrare ciò che sarebbe successo se, per scardinare le basi di quella che abbiamo imparato a conoscere come la nemesi per antonomasia, l’eterna lotta tra il buono e il cattivo, nero contro bianco senza via di mezzo alcuna. Perché Alexandra non era mai stata presa in considerazione. 
Innanzitutto, è doveroso ricordare come una storia firmata Nocturnia sia sempre capace di raccontare tanto in poche righe, e Big Bad Wolf ne è l’ennesima prova lampante -una vicenda lunga, certo, ma dei cui nodi focali è stata fornita molto concisamente (e anche molto chiaramente) una perfetta chiave d’interpretazione.

È così diverso Chris - così umano.
Ha occhi sinceri, che quando ride si stringono ai lati, aprendo tutta una ragnatela di piccole rughe.
Ha un viso asimmetrico, ruvido; dita corte, dalle unghie masticate.
I capelli non gli stanno mai in ordine e ha le spalle troppo larghe - muscoli che si flettono sotto la pelle abbronzata, costruiti per resistere agli assalti delle B.O.W. come lei.
È inopportuno e spesso sguaiato - fuori posto e fuori tono.
È schietto fino a essere maleducato, un uomo di cuore e di pancia.
È tutto quello che Albert non è mai stato e questo pensiero le fa venire voglia di vomitare - di sfregarsi il punto in cui l'ha toccata, poco sopra la scapola, e continuare fino a quando non vede la pelle cadere nel lavandino e lì rimanere.


A leggere un pezzo simile viene perfino meno la necessità stessa di scrivere una recensione di questo tipo -non ce n’è semplicemente bisogno, perché tutto ciò che si potesse voler dire è già stato detto. La verità è che forse i dilemmi di Alex sono così chiari da poter essere raccontati in sette misere frasi, sviscerando a colpi secchi e precisi un argomento (sentimento) tanto evidente quanto ingombrante. In queste sette misere righe Alex sa di poter trovare celata l’amara verità -così come sa che goccia chiama pioggia, e che pioggia chiama tempesta. E l’avvicinarsi di Chris Redfield cosa chiama? Una tempesta ancora più terribile.
Innanzitutto, chiama Albert arrabbiato. Molto arrabbiato -anzi no, incazzatissimo. Big Bad Wolf in questo è l’anima dell’irriverenza, non teme di scardinare un canone sacro e sputare in volto agli antichi pilastri -perché chi l’ha detto che debba sempre essere Wesker a giocare all’infedele con Alex, la moglie tradita? Non sarebbe giusto, per una volta, far assaggiare a Wesker il suo stesso veleno? Certo che sarebbe giusto, e allora Big Bad Wolf lo fa, e anche se Albert s’incazza alla storia non frega un fico secco -per principio infatti la what if non guarda in faccia a nessuno; al massimo gli guarda i piedi per fare lo sgambetto.
La meraviglia della what if sta proprio anche in questo: insiemi di parole inizialmente discordanti sono in grado di dare vita a eventi indipendenti, dissociati dalla volontà di chi li deve vivere e qualche volta perfino da chi li deve descrivere -perché loro semplicemente fluiscono, andando dove devono andare. In questo caso gli eventi dovevano andare da Alex per trascinarla a Chris, per far assaggiare ad Albert il pane del tradimento e ad Alex il sapore della libertà -non che potesse trattarsi di un tradimento realmente consumato in realtà, perché per quanto Alex possa essere spietata o crudele, infedele non lo è mai. Alex è diversa da Albert quanto Albert lo è da Chris, e in questa diversità lei e Chris si somigliano -si avvicinano, perché per quanto Chris sia indesiderabile (e indesiderato) la verità è che può insegnarle tutto ciò che Wesker le ha sempre negato (se non altro perché non l’ha mai conosciuto nemmeno lui). In poche parole la si potrebbe mettere così: Big Bad Wolf propone l’esatta nemesi della coppia Wesker/Excella, una nemesi non solo nei fatti ma anche nelle parole e da cui traggono origine un paio di assunti importanti -dal fatto che Wesker cada vittima di uno dei sentimenti più umani (gelosia), ad Alexandra che scopre quella sconosciuta chiamata amicizia. Da questo punto di vista Big Bad Wolf è una storia così semplice da sembrare quasi disarmante: Alex deve salvare suo fratello e per farlo si infiltra nella base del nemico; impara quindi a conoscerlo per distruggerlo e nel frattempo perché no, ci litiga -perché conoscerlo va bene, ma andarci d’accordo? Mai. Così passa il tempo, giorni, mesi, anni -ed è vero: Alex ha imparato molto del nemico, forse perfino troppo, finché l’ultimo passo non è diventato uno scherzo (la gamba ormai troppo lunga). E’ così che Alex attraversa il confine senza nemmeno accorgersene, per ritrovarsi a godere delle serate in compagnia di Chris -fuori posto, senza dubbio, in un mondo fatto di gente semplice e (forse) per bene, che la mattina si precipita fuori casa con una scarpa blu e una rossa e a pranzo mastica un boccone sui lavori del giorno prima. Eppure anche un’altra cosa è vera: che Alex non imparerà mai cosa sia la felicità (ciò che più cerca in fondo, vestigia di un’umanità che nemmeno il Progenitore può cancellare) guardando solo dagli occhi del disprezzo e della solitudine. E’ proprio a questo che le è indispensabile Chris, qualcuno che le sia amico e forse perfino silenzioso confidente -qualcuno che si contrapponga ad Albert quale amante (Tutto) e le regali quel semplice, tanto agognato, di più.
E’ così che Alex, fredda nella lontananza da Albert, nel momento più inaspettato trova Chris e gli diventa amica così come quest’ultimo, pur ignorandolo, cede infine all’infido magnetismo weskeriano: vedendo in Alex una donna così sola e triste non può fare a meno di esserne attratto -attratto come può esserlo un eroe che nella propria indole racchiude l’istinto di aiutare gli altri. Chris finisce allora per legarsi ad Alex, e Alex si lega a lui -un vincolo di umanità, quanto umano può essere Albert che muore d’invidia nel vederli così uniti. Dire che sia Wesker a morire d’invidia credo sia piuttosto letterale a questo punto, perché c’è davvero un momento in cui lui muore -quando comincia a odiare sua sorella e si lascia avvelenare da una voce che non gli appartiene (non al vecchio Albert e nemmeno a quello nuovo -forse all’uomo intrappolato in un limbo in cui sta lentamente impazzendo). Wesker è sempre stato lungi dalla perfezione, un uomo pieno di difetti a dirla tutta, ma nella follia di un’idea malsana (Alex, piegata a un uomo diverso. Alex, che geme il suo nome - che schiude le cosce a un profilo ruvido e umano, un accenno di barba sulle guance e occhi caldi, non suoi) diventa completamente cieco, sordo a qualsiasi punto di vista che non sia il suo -e non lo si può realmente biasimare per questo, pur rimanendo lontani da qualsiasi giustificazione. In fondo, Wesker si limita solo a fare ciò che ha sempre fatto: l’umano ad ogni costo, lo sbaglio ad ogni costo, e una goccia velenosa dopo l’altra si allontana sempre più da Alex -prima psicologicamente poi fisicamente, giunge infine alla colossale stronzata di abbandonarla, salvo poi recuperare all’ultimo un barlume di senno. Ma se l’amore è cieco figuriamoci la gelosia -figuriamoci l’infinito ego di Albert, presunto ferito da un tradimento che sa non essere mai esistito-, e allora lui sbaglia ancora, persevera nei propri errori e si isola di più, comportandosi in maniera talmente puerile da chiedersi se non si tratti davvero più dell’amante di Alex ma semplicemente del fratello egoista di cui occuparsi. Vomita superbia e veleno Wesker, ciò che l’hanno sempre tradito, dando per scontati gli sforzi della donna che (non) diceva di amare; non impara mai dai propri errori e ha la presunzione di poter rifiutare gli altri quando li commettono. E’ così che Albert se ne va, a un passo dal perdere ogni cosa e credendo di farla pagare ad Alex, alla ricerca di un fantasma che l’aveva già condotto una volta alla rovina. E Alex cosa fa?

Lo lascia andare.

Finalmente. Quando Big Bad Wolf dice che Chris è esattamente il contrario di Albert si riferisce anche a questo, e quando dice che Alex ha bisogno di altro oltre a ciò che lui le ha sempre riservato fa di nuovo riferimento a questo. E’ proprio per questo che la coppia Alex/Chris ha il diritto di esistere, perché Chris è diverso e Chris serviva ad Alex per aprire gli occhi -di conseguenza (e per ironia del destino) ad Albert per spalancare i suoi. Ironia del destino (e che ironia) è anche il procione, che nel momento in cui Wesker è più vicino a completare il disastro compare, dal nulla, esattamente come lo aveva fatto tredici anni prima. La cara, vecchia Raccoon non dorme mai, come mai dormono i fantasmi che nella testa di Albert e Alex non si rassegnano a tacere (finché non impareranno a vedere il mondo diversamente, almeno) -e questa volta giunge chiedendo Capitano, sicuro sia questo ciò che vuoi?
Risvegliare i morti? Addormentare i vivi?
E Albert, nel tanto sperato (atteso) barlume di senno, risponde infine di no. Lascia finalmente il testimone per tornarsene al luogo a cui appartiene, dove ha più forme e dimensioni del solo uomo sciocco e immaturo -dove Alex sta morendo. Torna da lei e lo fa in tempo per ricostruire un legame che credeva (erroneamente) irrimediabilmente sfilacciato. Risparmiando Chris e scegliendo Alex, Albert si chiude il passato alle spalle a favore di un futuro bello, generoso perfino -perché oltre il dolore e la morte sua sorella ritrova la vita (ma sempre a scapito della piccola Natalia, poiché la serpe perde la pelle solo per rinnovarla) e con lei la ritrova Wesker, che le custodisce e restituisce un anello che era valso (e vale ancora) una vita intera.   
Big Bad Wolf si propone dunque come una storia a lieto fine e non si può negare che in essa Chris abbia giocato un ruolo fondamentale: se non ci fosse stato Alex non avrebbe visto, Albert non avrebbe aperto gli occhi (tradire Alex con Excella va bene, ma che lei mi tradisca con Chris? Inaccettabile) e quel fantomatico Tutto sarebbe andato perduto (come tante altre volte è successo in tanti altri universi). Chris ha fatto la differenza, salvando nella sua semplicità un rapporto tanto complesso quanto profondo -e a ben pensarci, non è vero che sua è la parte dello sconfitto perché non tutti i mali vengono per nuocere; perché Chris è stato sì ingannato, ma lo è stato a fin di bene. Così Alex, in quella semplicità che proprio da Chris ha imparato, non dimentica di ringraziarlo -lo cerca, per renderlo parte di una nuova vita che ha chiuso con il passato e aperto con il futuro.  

Ormai questo commento ha parlato fin troppo e dimenticandosi troppe cose, e per una storia del calibro di Big Bad Wolf non va bene. Ciò che è assolutamente obbligatorio considerare è come questo in fondo non sia che un esordio, l’avvento di una coppia simpaticamente strampalata che pur tuttavia ha contribuito a delineare dinamiche del rapporto Weskers/Redfield che altrimenti non sarebbero mai potute emergere. Rimane allora da sperare che, presto o tardi, nuove storie si prenderanno in carico questo compito -nuove storie che concederanno ad Alex (e perché no anche ad Albert) di ampliare le proprie vedute su un mondo che non è solo ciò che sono sempre stati abituati a vedere.       
(Recensione modificata il 22/08/2018 - 01:05 pm)

Nuovo recensore
13/12/17, ore 01:03
Cap. 1:

Ottima storia come sempre, ma d'altronde leggerne una delle tue è garanzia di qualità.
Comunque non so se metterei sullo stesso piano la relazione di Albertuccio con Excella da quella di Alex con Chris, in quanto nel primo caso lui riuscì a rimanere distaccato e a non farsi coinvolgere(sentimentalmente) mentre nel secondo caso lei la vedo molto più titubante nei suoi sentimenti, emblematico quel "Dovevo..." detto alla radio a Chris, quasi a giustificarsi(Albert, essendo distaccato, non l'avrebbe mai detto). Per questo Albert si sente in un certo modo tradito, non è solo il non fidarsi di Alex, ma "sente" anche che lei non è scura, che sta vacillando, che sta cambiando i suoi sentimenti per l'altro.....o perlomeno così la vedo io!XD

Continua così!

Recensore Master
09/11/17, ore 01:27
Cap. 1:

Ciao :)
Dalla puzza, vorrebbe risponderle Alex; tutti voi avete un odore particolare, dolciastro; morto. Ma le donne incinta ne hanno uno ancora peggiore. (cit)
Alex: Ciccì😂 hai scritto DONNE al plurale con INCINTA al singolare😂 ociu minXXXa!!!!😂
***
Stuart le posa vicino un bicchiere d'acqua e limone, le sorride - e lei risponde, disarmante come solo una bambina di dieci sa essere. (cit)
Alex: Dieci COSA Nocti?!?😂
Albert: Dieci giorni tesoro😂 *scimmiotta i neonati* uèèèèè!!!!!😂
Alex: DeXXXXXXte😒 mica sono così piccola!!!!!😒
***
Ammazza che shot papiro, ma di quante parole è?!?!?😶
Stuart: L'è una shot soap opera😂 saranno come minimo anche più di ventimila!😂
Albert: E LA MAXXXXA!!!!!😶
***
A proposito bella, a quanto ho visto-
Albert: -cominciamo bene Nocti; manco siamo all'inizio della storia e già mi hanno preso...
***
Wesker emette un solo, lungo, sospiro, si accascia contro Alex - perde conoscenza. (cit)
-Alex viene travolta dal biondone-
Alex: CaXXo se sei pesante Al!!!!😶
Albert: ... ops...
***
"Lei mi prende per cretino." (cit)
E qui ho seriamente pensato-
Alex: -ma Chris, tu sei un cretino!!!😂
Chris: *mette il muso*
***
Abbiamo anche visto un Albert gelo-
Albert: -chillo là *indica Redfield* voleva rubarmi Alex!!!! >////<
Alex: ... intanto -agendo in quella maniera- alla fine della fiera sono riuscita a salvarti il cXXo carino...
Albert: ...........................
***
Da notare infatti come alla fine i due Wesker -grazie a Stuart- se la squagliano sotto il naso di quello sprovveduto di Redfield-
Alex: -e poi il giovanotto faceva pure vedere che se la prendeva quando gli davo dello scemo...
Albert: *rotola*
***
"Tieni." gli dice "È alla ciliegia."
"Ti cascheranno tutti i denti se continui così." (cit)
La risposta alternativa di Alex; Infatti dopo subito andiamo a lavarci i denti ragazzo!😋
Ed Albert replica con un sarcastico Sì mammina, e questo nonostante l'aspetto attuale della Wesker sia più giovane di qualche decennio rispetto a lui...
***
Da notare anche come Chris incontra nuovamente la Alex-
Albert: -e nemmeno lo capisce😂 della serie Ma quanto sì scemo Chris!!!😂
Chris: *mette il muso parte due*
***
Continua a guardarsi intorno, ma non riesce a trovarla - ed è così che probabilmente vuole, brutto idiota - e prende il cellulare dai jeans e comincia a digitare il numero del BSAA e pensa a quello che deve dire - come - e... (cit)
Chris: Qui Redfield, ho trovato la Alexandra, il problema è che sembrerebbe essere ringiovanita...
BSAA: ... sì, certo...
-poco dopo il povero castano viene spedito al manicomio-
Chris: IO NON SONO PAZZOOOOOOOO!!!! >////<
Albert: ... da notare però come in alternativa sei a dire poco un povero fesso *ride* ma davvero hai pensato che ti avrebbero creduto?!?😂
Chris: 😒😒😒😒😒😒
***
Come al solito hai scritto una storia che mi ha inchiodata alla schermo😍 quanto mi è piaciuta-
Alex: -e quant'era lunga caspiterina😶 come i *arrivata a questo punto la donna censura una nota marca di carta igienica* non finiva mai😋...
***
Dicevo; storia bellissima!😍
***
Alla prossima! xD
Saluti da summer_moon