Recensioni per
Agua de mar
di LadyNabla

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/04/18, ore 18:36

Ah, che bellezza che è questo capitolo. E' ambientato in un periodo poco sfruttato (almeno secondo me), cioè il pre-Alabasta, quando i nostri navigavano sulla cara vecchia Merry (che Ener l'abbia in gloria) ed erano ancora relativamente inesperti del mondo in cui vivevano. E poi...vabbè, una bella dose di nakamaship che non guasta mai.

Inizia tutto con una tempesta e due della ciurma che finiscono fuoribordo (Sanji per caso e Rufy più che altro per sbadataggine. Ahi ahi ahi, capitano, ma quando imparerai a stare più attento?), ma questo in realtà è solo un preludio al piatto forte di questo capitolo, ovverosia il flashback di Nami. Scena che, devo dirlo, mi ha un pò sorpreso. So bene quante ne ha passate la Gatta Ladra, ma mai mi sarei immaginato che avesse addirittura tentato il suicidio. Ed è anche una roba plausibile. In una situazione come la sua, difficilmente uno avrebbe potuto reggere. Per fortuna, gli insani propositi della rossa non vanno a buon fine, grazie all'intervento tempestivo di Genzo e del dottore, con la comparsa dello spirito/ricordo della buonanima di Bellemere. Molto tenera la parte dove Nami cerca conforto nell'abbraccio di Genzo, probabilmente la cosa più vicina a un padre che abbia mai avuto in vita sua. Finale più allegro, con la ciurma che, sorridendo, ritorna alla vita di tutti i giorni.

(quasi dimenticavo, a proposito del fattaccio successo a Nami...da quello che viene lasciato intendere, deve essere qualcosa di molto brutto. Probabilmente un tentativo di stupro)

Al prossimo capitolo!

PS: Non so quasi nulla di navigazione, ma i termini che hai usato mi sembrano corretti.

Recensore Junior
28/01/18, ore 23:05

..e rieccomi qui, tento di mettere un po’ in ordine le idee dopo questo capitolo.
Che dire...? Credo che nonostante i personaggi (che non annovero esattamente tra i miei preferiti, ma questo già lo sai), questo sia in assoluto il mio capitolo preferito di questa raccolta.
Seriamente, capisco (molto bene!) l’autocritica, capisco il dubbio che ti viene all’ennesima rilettura dello stesso capitolo dopo ore, ma ciò che non capisco è come tu possa considerarlo una ciofeca: scherzi, vero??
L’ho trovato GENIALE.
In un solo capitolo hai saputo riassumere perfettamente la vita di Ace: da fratello maggiore di Rufy, con cui sognava un futuro per i mari, a membro della grande famiglia di BB, alle promesse fatte a Marco nell’inseguimento di quel cane di Teach, ai suoi ultimi momenti sul patibolo di Marineford, spettatore di quella battaglia pazzesca.. il tutto con il “solito” (so di ripetermi) mare che fa da sfondo a mille pensieri, tante avventure, cambi di scenario ed anni passati.
Seriamente, io questo capitolo l’ho adorato e paradossalmente, per quanto lungo possa essere, sono arrivata in un lampo alla fine, non perché io legga in maniera particolarmente veloce, ma perché è scritto talmente bene e prende talmente tanto che arrivi alla fine senza neanche rendertene conto.
Ecco, forse la cosa che maggiormente lo differenzia dai precedenti è il fatto di non essere propriamente un missing moment (tutte queste scene da te descritte le saprei ricollocare perfettamente nell’opera di Oda) e soprattutto il tono: da un’atmosfera tranquilla e quasi spensierata come quella che regna sulla nave di BB, arriviamo all’epilogo, con Marco che si rende amaramente conto di aver perso un fratello ed un padre in colpo solo, nonostante la promessa di Ace.
Ecco, in questa recensione confesso di non sapere bene nemmeno io quello che sto dicendo (nè di aver seguito una logica nel buttarla giù, me ne rendo conto!), peró.. boh, io dopo aver letto questo capitolo posso dirti di aver provato man mano tutte le emozioni che i protagonisti provavano: l’ansia di Rufy bambino, la “scocciatura” di Ace nel tranquillizzarlo, la sua gioia di fronte al padre ed ai suoi fratelli in un momento di spensieratezza, la preoccupazione di Marco e la volontà di Ace di farla pagare a quel vile di Teach, così come la sua felicità nel rendersi conto che i suoi compagni sono volati nella bolgia di marineford solo per lui e, per ultima, l’amarezza di Marco.
Insomma, per me questo capitolo è assolutamente un piccolo capolavoro, ben riuscito e con personaggi caratterizzati meravigliosamente.

Recensore Junior
28/01/18, ore 22:30

Ciao bellezza!
Dopo tempo immemore sono finalmente tornata su efp, avevo davvero tanta voglia di leggermi questo capitolo e ce l’ho fatta a recuperare!!
Dunque, devo dire che con le ambientazioni hai veramente una dote innata: oltre alla mera descrizione del lato fisico ed estetico dei luoghi, mi ha colpito tantissimo la caratterizzazione quasi psicologica che dai ogni volta; se nel precedente capitolo su Robin, l’ambientazione era in quella squallida locanda dove tutto faceva presagire un certo “tono” della vicenda, stavolta sei riuscita ad esprimere pienamente la desolazione di Zoro “solo” descrivendo Kuraigana ed i suoi cieli plumbei, complice poi l’odiosa (ehm..) Perona ed i pochi commenti di Mihawk.
Insomma, anche qui ho davvero apprezzato il fatto che il luogo riflettesse un po’ dello stato d’animo del protagonista “di turno” (se così non fosse dimmelo, magari ho inteso male io), che peró alla fine grazie ad un pensiero rivolto al passato o ad un incontro “giusto” riesce ad andare avanti stringendo i denti, continuando ad allenarsi o a scappare (come nel caso dell’archeologa), con il solito mare che fa da sfondo a pensieri felici o ad una fuga, entrambi verso una possibile salvezza rispetto a quello che si prospetta nel presente.
Ottimo lavoro, come sempre del resto!♥️

Recensore Junior
21/01/18, ore 20:11

Buonasera! Ciofeca? Ma dove? Io l'ho adorata! Innanzitutto i salti temporali sono perfetti..passi con naturalezza da un momento all'altro e il tutto è in perfetta armonia, non c'è proprio nulla che stona! Adoro le espressioni dei visi che descrivi, quando le leggo riesco a vederle, l'ho trovata molto originale e pertinente con il manga..cioè davvero per me una meraviglia! Scena finale schietta e toccante. Grazie, è un piacere leggerti!
Alla prossima
Kari☆
(Recensione modificata il 21/01/2018 - 08:36 pm)

Recensore Master
16/01/18, ore 16:31

Ma perchè ciofeca? Sì, è vero il tema è già stato ampiamente trattato in chissà quante fanfiction, ma non vuol dire che uno non possa scriverne, se gli va. E comunque, il capitolo ti è venuto benissimo, lasciatelo dire. Ho apprezzato molto il contrasto tra l'allegria dei momenti passati da Ace assieme a Rufy e la sua ciurma e la tristezza dei suoi ultimi giorni. L'ultima scena, in particolare, l'ho trovata molto toccante. Marco si trova davanti alle lapidi delle due persone più importanti della sua vita, e non può fare altro che stringere i denti e andare avanti. Ripeto, molto toccante. Se i prossimi capitoli saranno belli come questo (e ne sono più che certo), verrà fuori una raccolta coi controcazzi.

Al prossimo capitolo!

Recensore Junior
09/01/18, ore 00:01

Ciao! La leggo solo ora! Come la prima, stile impeccabile e atmosfera ricca di dettagli...sembra di essere lì! Zoro eccezionale, malinconico ma molto dolce. Promossa in toto!alla prossima, sorprendici ancora! Ciao😘
Kari☆

Recensore Junior
08/12/17, ore 00:27

Rieccomi qui!
Anche stavolta, non posso proprio lamentarmi per la scelta del protagonista. Tra i mugiwara, Zoro è sicuramente uno dei miei preferiti, ma per quanto sia un personaggio in generale molto amato dal fandom e gettonatissimo nelle fanfiction, trovo che in pochi riescano a caratterizzarlo veramente bene. Tu sei tra questi!

Mi è piaciuta molto la descrizione che hai fatto dell'isola di Kuraigana. Se nel precedente capitolo eri riuscita a farmi storcere il naso dal disgusto, entrando in quella locanda malfamata con Kuzan, qui ho sentito i brividi, il senso di alienazione, lo smarrimento dello spadaccino che si trova in un luogo così estraneo e inospitale.
Kuraigana, col suo silenzio tetro, la sua nebbia opprimente, costringe il protagonista a rimuginare, portando a galla dubbi e incertezze che in condizioni normali non lo sfiorerebbero nemmeno ("Sapeva che la sua era una condizione temporanea, che prima o poi sarebbe ripartito [...] o no? E se non ci fosse riuscito?"). E infatti, in questa dimensione spettrale si accavallano i pensieri di uno Zoro che non è lo spadaccino sicuro di sé che siamo abituati a vedere, ma un uomo che di punto in bianco ha visto la sua vita stravolta; si è visto strappato alle sue abitudini, ha perso i suoi nakama -che, prima ancora di essere membri della ciurma di Rufy, sono i suoi amici e compagni di viaggio. Perdendo loro, in un certo senso, Zoro ha perso la sua bussola (beh, anche in senso letterale, visto il suo senso dell'orientamento xD), ma è rimasto comunque IC!
Ho amato tutta la parte introspettiva ♥ E mi è piaciuto anche come hai raccontato, brevemente ma con estrema efficacia, i suoi rapporti con Mihawk e Perona: lui maestro di spada austero, intransigente ed ermetico, che non gli dà mai piena soddisfazione dei progressi maturati; lei ragazzina lagnosa, che "blatera per due o tre persone" e gli ronza sempre attorno. Davvero brava!
Perona è un personaggio parecchio amato e, forse proprio per questo motivo, ho visto spesso il suo IC "distorto" in positivo (di norma appare più matura e meno petulante di quel che è nel manga), ma tu sei rimasta fedele al personaggio.

E poi il mare. Il mare in questo capitolo si respira, si ascolta, si vive attraverso i ricordi di Zoro. È una cornice meravigliosa -e assolutamente veritiera- della sua vita da pirata a bordo della Thousand Sunny, che scorre con precisi ritmi, scanditi dalle voci "colorate" dei Mugiwara.
Ma il finale è di sicuro la parte che ho preferito: quel richiamo a Rororona Zoro del passato, che viveva da cacciatore solitario e aveva imparato a bastare a se stesso (e magari vedeva gli altri solo come perdite di tempo lungo il suo cammino), è davvero splendido.
Di nuovo, hai ripescato un aspetto del protagonista poco considerato, che mette in risalto quanto sia maturato dall'inizio della sua storia. Non solo: il ghigno di Zoro fa anche capire come sia perfettamente consapevole di essersi imbarcato in un'avventura folle con Rufy, ma la sua volontà di resistere testimonia quanto profondamente, ciecamente, lui creda nel sogno del suo capitano e nell'amicizia che lo lega ai suoi compagni.

È stata una lettura piacevolissima, dolce e malinconica al punto giusto. Complimenti!

Alla prossima,
Vegethia

Recensore Master
07/12/17, ore 17:37

Rieccomi qua!

Allora, direi prorio che in questo secondo capitolo continua l'atmosfera cupa del primo. Anzi, in un certo senso qui è anche accentuata. Cosa ci può essere di più cupo, di più triste, della paura di non ricongiungersi ai propri cari? Paura, peraltro, del tutto giustificata. E'vero che Zoro sapeva dove dovevano incontrarsi. E'vero che lui e i suoi compagni sono forti. Ma nella vita non si può mai sapere, specie se si vive in un mondo folle come quello di One Piece.

Leggendo questo capitolo, non si può fare a meno di provare una punta di compassione per il povero Zoro. Due anni lontano dai suoi compagni, su un'isola abitata da scimmioni bellicosi, in compagnia di una ragazzina svitata e uno spadaccino più burbero di lui? Poveraccio. (Certo, meglio questo che passare due anni su un'isola piena di trans...)

La nostalgia di Zoro è palpabile, ed è così straordinariamente IC che quasi mi venivano le lacrime di gioia. Zoro è fatto così: burbero fuori, cuore d'oro dentro (anche se non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura).

Insomma, complimenti per questi primi due magnifici capitoli. Non vedo l'ora di leggere i prossimi. A presto!

Recensore Master
07/12/17, ore 17:21

Salve, ho da poco scoperto questa raccolta di missing moments, e ho deciso di passare a dare un'occhiata.

Dunque, questo primo capitolo si presenta davvero bene. L'atmosfera presente nella taverna malfamata è resa benissimo, mi sembrava quasi di avercela davanti. In un primo momento non avevo capito chi era il personaggio principale o qual'era il periodo storico. Leggendo l'accenno alle gambe lunghe ho pensato che si trattasse di Brook quando era ancora umano, e invece, guarda un pò, era il buon vecchio Kuzan. E chi va ad incontrare? Proprio una delle donne più ricercate al mondo, colei che anni prima aveva salvato: Nico Robin! (che, tra l'altro, è il mio personaggio preferito).

E qui veniamo alla parte del capitolo che mi è piaciuta di più: il loro rapporto. Perchè è innegabile che tra i due ci sia un legame di qualche tipo. Non parlo di amore, tutt'altro. Direi più rispetto reciproco, e magari anche un pochino di affetto (da parte di Kuzan, perlomeno. Altrimenti non le avrebbe dato dei minuti di vantaggio. E non avrebbe sorriso alla fine). Lasciatelo dire, lo hai reso alla perfezione.

Ora chiudo. Vado a leggere il secondo capitolo!

Recensore Junior
16/11/17, ore 22:52

Ciao!
Mi sono avvicinata alla tua fanfiction perché Kuzan is in the air~♥, e non me ne sono pentita. Grazie per avergli dedicato una storia, ormai non lo fanno più in molti.
Da dove comincio? L'angst. L'atmosfera angst in questa OS c'è tutta, dall'inizio fino alla fine, fuori e dentro i dialoghi dei personaggi. Devo dire che mi ha lasciata con l'amaro in bocca, nonostante il finale abbia avuto toni positivi e tutto sommato leggeri (Kuzan che passeggia sulla spiaggia scura e deserta e respira il profumo del mare è POESIA: se mai ti venisse in mente di scriverci su qualcosa, anche solo una piccola flash, stai certa che leggerò!)
Complimenti per la descrizione della locanda sotto il casinò, è stata molto accurata e ogni dettaglio che hai inserito (il miscuglio nauseante di odori che sembrano ristagnare nel ritrovo sporco, appiccicaticcio; i frequentatori del locale, gretti e senza scrupoli, affiancati dalle prostitute che mandano finti gridolini di piacere –evidentemente terrorizzate, però, dai loro clienti) restituiva perfettamente l'aria squallida che si respirava. L'ambientazione, oltretutto, ti fa calare ancora meglio nei panni e nello stato d'animo di Kuzan: ci si sente proprio... fuori contesto tra quella gente, si percepisce fortemente la voglia di andarsene il prima possibile! (Oh, e a mio modo di vedere, tutto quello squallore rende il protagonista ancora più "nobile", nell'aspetto e nell'animo ♥ –anche se è sotto copertura ed è vestito come un morto di fame, ma sono dettagli xD)
Hai restituito benissimo anche Robin, pure lei così estranea all'ambiente, pure lei così affascinante e altezzosa nel suo cappotto bianco. L'ho trovata stupenda.
Mi ha un po' spiazzata il suo comportamento: da un lato me la sarei aspettata più timorosa nei confronti di Aokiji, dall'altro meno cinica verso la bambina che ha lasciato orfana di padre, ma non mi ha disturbata. In fondo, Nico Robin ha avuto dei trascorsi da assassina e criminale, è sopravvissuta grazie alla sua freddezza e alla capacità di adattamento (anche alle realtà più crude e basse), e mi ha fatto piacere ritrovare questo suo lato oscuro, purtroppo ormai scomparso nel manga.
Il botta e risposta tra i due protagonisti ha messo in risalto quanto l'ammiraglio sia "premuroso" nei confronti di Robin, nonostante la (mala)strada che ha preso, e abbia un occhio di riguardo verso i bambini, cosa che personalmente adoro di lui ♥ Il mini flash-back di Ohara, con la barchetta che Kuzan ha deciso di risparmiare e di "proteggere", anche solo passivamente, dal Buster Call mi ha fatto stringere il cuore.
E poi, beh, sono felicissima che l'ammiraglio abbia rivolto un bastardo a Sakazuki: non perché lo odio, ma perché adoro il loro rapporto.

Complimenti, dunque, e grazie per questa OS!

Alla prossima,
Vegethia
 

Recensore Junior
16/11/17, ore 21:54

Ciao! Complimenti! Questa ff è splendida..scrivi divinamente! Complimenti davvero! L'ho adorata, spero di leggere presto altri tuoi racconti..mi incanti! Ciaooo😊😊
Kari☆

Recensore Junior
15/11/17, ore 15:09

Oddio, ma questa io non me l'aspettavo proprio, potevi avvertirmi di aver scritto una ff così bella 😍
contentissima di averla scoperta, d'altronde, sapendo come scrivi, mi aspettavo già di riuscire a leggerla in maniera molto scorrevole e piacevole; quello che mi ha stupito invece, a parte l'aver descritto alla perfezione il rapporto tra Robin ed Aokiji, è il come hai caratterizzato i personaggi in maniera così perfetta, credo non fosse nemmeno tanto facile perché con questi due il rischio di cadere nella banalità è sempre in agguato.. ed invece trovo che tu sia riuscita non solo tramite le parole, ma anche con gli sguardi e con le azioni, a sviscerarli ben bene nella loro individualità ed anche nel loro rapporto così strano e particolare.
Bellissima veramente ❤️