Recensioni per
Una Poesia (Anche per Te)
di Manto

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano

Non so se mi hai sentito urlare, ma nel caso la mia voce sia arrivata a te, sappi che è per questo capitolo: seriamente, non hai idea di quanto io abbia da dire e di quanto sarò costretta a sintetizzare il tutto.
Del tipo, potrei semplicemente dire che la shot parla di una storia d'amore che si sviluppa per gradi, partendo da due perfetti sconosciuti che s'incontrano a un legame praticamente indissolubile.
Perché sì, potrei dire solo quello ma da brava fangirl non lo farò, e lo sai.
Questa è la storia di due persone che si sorreggono a vicenda, che hanno sofferto così tanto da non essere in grado, per quanto si sforzino, di continuare a camminare da soli senza essere inghiottiti da paure e timori: è la storia di chi ha trovato serenità con una persona a cui, col tempo, ha imparto a voler bene.
Basti pensare alla scena dove Umiko, dopo aver accolto Zombieman a casa sua ed essersi presa cura di lui, si siede lì accanto per tenerlo d'occhio e vegliare su di lui: quando l'eroe inizia a dimenarsi e a urlare per l'incubo che sta vedendo - probabilmente qualcosa di collegato alle persone che, insieme a lui, sono state le cavie per la serie immortali - lo abbraccia fino a calmarlo, invece di spaventarsi.
È una scena abbastanza breve, ma tanto intensa da stringerti il cuore, ed è bellissimo perché fa capire quanto il loro legame si stia rafforzando, nonostante non sia ancora arrivato a quel punto.
Poi vabbè, non pensare che non abbia notato lui che stalkera Umiko seguendola mentre saltella sul ponte o quando le regala i fiori in segno di riconoscenza, sembra effettivamente che con questo secondo gesto sia scoccata la scintilla, per quanto comunque i due vadano per gradi.
Perché sì, il bacio in spiaggia il giorno della festa di Tanabata è una scena bellissima, anche più di quella con Amaya e Stinger che si abbracciano sotto la pioggia.
Tra l'altro bello come ogni location importante ricordi il nome delle due ragazze e di come, alla fine, entrambe le ship abbiano il loro punto d'incontro; dato che parliamo di Umiko e Zombieman (o Zombae lol), è bello sapere che entrambi si ritrovino spesso al Nature Park della città K proprio per voler trovare un po' di pace per se stessi, fino a ritrovarsi dopo un anno.
Non hai idea di quanto abbia shippato qui, ma come ho detto volevo cercare di essere la più sintetica possibile (sì, anche se pure questa recensione è lunga).
Grazie per avermi (averci) dedicato questa piccola perla!
Un abbraccio,
Angie96

Recensore Veterano

Torno a recensire perché sì, non mi ero dimenticata di questa storia, e visto che ho un pochino di tempo posso recensire senza problemi.
Ma parliamo delle cose importanti perché, credimi c'è tanto da dire.
La fic si apre con una scena abbastanza agrodolce: come se fosse una sorta di seguito diretto di Just Stay, abbiamo a che fare con Umiko che, in segno del suo cambiamento, va a trovare la tomba di Tomomi dopo chissà quanto tempo e praticamente a cuor leggero; una scena abbastanza breve, condita da tutto ciò che si scrivevano i due ragazzi in quella sorta di diario che si dividevano insieme - citazione a Tokyo Magnitude 8.0? - dove effettivamente non si sa quante pagine siano state riempite, ma quella finale con Umiko è stata quasi commuovente, segno che lei alla fine è riuscita a voltare pagina, a tornare a vivere.
La seconda e la terza scena, invece, collegate tra loro, mostrano, diciamo, la preoccupazione di una figlia verso suo padre: un gesto avventato compiuto una volta che, al telegiornale, viene annunciato lo stato di emergenza nella fabbrica dove lavora il genitore per volere a tutti i costi arrivare sul posto in tempo, voler fare qualcosa pur sapendo che è tutto inutile, perché nessuna persona innocente dovrebbe affrontare qualcosa del genere da solo.
Perché anche se Umiko arriva quando tutto è finito, lei vive comunque nell'ansia di scoprire che magari è successo qualcosa a suo padre e non tornerà più a casa.
E qui si va nel lato abbastanza umano della cosa: Umiko non si cura affatto degli sconosciuti che potrebbero essere morti lì, come farebbe una marysue rompendo le scatole, no. A lei importa solo del padre e, appena lo vede, gli viene incontro quasi subito.
È una reazione realistica, visto che magari puoi dispiacerti delle altre persone ma alla fine non le metteresti mai allo stesso piano delle persone a cui tieni, ed è una cosa normalissima a mio parere.
Vabbè non ti dico chi ho immaginato che la tenesse ferma quando è arrivata lol
Comunque, l'unica cosa che mi ha triggerato forse è la parlantina del padre, quasi aulica e non credo esista persona che parla in quel modo, anche perché è quasi imbarazzante anche per chi sta parlando, ma a parte questo quella riunione tra lui e Umiko con quella complicità che fa capire quanto siano uniti è stata una cosa che mi ha fatto scaldare il cuore.
Altra roba, si capisce tantissimo che Umiko ha la crush per Zombae, ma tipo tantissimo, oltre alla scelta subdola di fare in modo che l'essere misterioso fosse un vampiro ( ͡° ͜ʖ ͡°)
La madre di Umiko che si mette a piangere da bravo genitore iperprotettivo è protect quasi quanto sua figlia, non farmela soffrire ancora pls.
Poi, LA LETTERA. So che di solito le lettere dei fans fanno parte delle manovre pubblicitarie dell'associazione eroi, ma penso che se fossi il destinatario mi farebbe piacere ricevere una lettera così bella, ma tanto.
Detto questo, vedrò quando recensire la terza shot (lo farò, te lo prometto), sperando non passi troppo tempo~
Un abbraccio,
Angie 96

Recensore Veterano
07/01/18, ore 08:56

2° posto 


Autore: Laodamia96 
Fandom: One Punch Man 
Titolo: Una poesia ( anche per te ) 

Grammatica: 4.98 

Ti segnalo soltanto un errore di distrazione: 

ne aveva la reale l’intenzione – reale intenzione 

ed uno verbale: 

una smorfia che vorrebbe essere più serena 

Essendo narrato al passato al posto del condizionale presente ( vorrebbe ) sarebbe stato forse più corretto usare il condizionale passato ( avrebbe voluto ) 

Stile e lessico: 5/5 
Uno stile, il tuo, che non stanca mai. 
Mi piace l’alternare frasi più lunghe, che rallentano il ritmo e danno maggiore spazio alle descrizioni che rendi piacevolmente godibili alla lettura, a frasi più brevi e intense che mettono in risalto pensieri e azioni di maggior spessore o tensione. La scelta di scrivere alcune parti e parole in corsivo ne dà un significato ancora più tangibile. E’ un lavoro molto accurato quello che fai in ogni storia che scrivi e lo dimostra anche la scelta del lessico e dei termini, non solo appropriati al contesto ed ai personaggi, ma volti a trasmettere qualcosa di più a chi si trova a leggere. In alcune parti è stata pura poesia. 

Caratterizzazione personaggi: 10/10 
Partiamo da Zombieman. 
Ammetto di essere molto colpita da come tu sia riuscita a far emergere tutte le fragilità di un personaggio che, in apparenza, risulta sicuro di sé, distaccato e contrariato da ciò che è il mondo in cui vive. Probabilmente tutto questo deriva proprio da ciò che ha subito nel suo passato e che gli ha lasciato delle enormi lacune dentro. Qui hai lasciato che si aprisse, volontariamente o meno, con qualcuno senza però andare fuori dai canoni, e lo hai fatto attraverso le espressioni, le azioni e le parole che gli hai attribuito. Un altro particolare che ho apprezzato è che non ti sei limitata solo ad evidenziare la parte caratteriale, ma di tanto in tanto ne descrivi qualche particolarità fisica che rendono la caratterizzazione completa. 
Passiamo ad Umiko. 
Come già ti avevo accennato nell’altro mio contest a cui hai partecipato, io sono sempre e comunque prevenuta nei confronti dei personaggi OC. Anche questa volta il mio dubbio era che la genuinità di Umiko, che già conoscevo proprio grazie alla storia precedente, potesse perdersi per strada trasformandosi in una di quelle Mary Sue che io tanto detesto. Ed invece me la ritrovo davanti ad una tomba a leggere una sorta di diario dei ricordi. Una ragazza che ci ha impiegato del tempo per superare un dolore tanto forte e che inizia soltanto ora a metabolizzare. Una ragazza che agisce anche prima di pensare quando si tratta delle persone a cui vuole bene ( e questa è una caratteristica in cui mi rispecchio ), sbadata ed impacciata in alcune occasioni ma che sa ascoltare gli altri. Insomma torno a dire che Umiko non è un’eroina ma una persona come tante, proprio come noi che leggiamo. 

Originalità e Trama: 10/10 
La trama è semplice, senza eventi fuori dall’ordinario. Un flashback del passato, una visita ad un cimitero per fare in modo che proprio il passato possa trasformarsi in futuro ed un incontro che cambia in parte le vite di due persone, almeno a livello emozionale. Ho apprezzato molto il non aver avuto fretta di arrivare al dunque ma di aver rispettato i tempi in modo da dare un’evoluzione coerente alla trama. L’introspezione è il fulcro dell’intera storia fino ad arrivare all’incontro al Nature Park. Da quel momento è un susseguirsi di stagioni, di nuova vita, di nuove esperienze, di nuove sensazioni. Non c’è molto altro da dire, credo che la storia parli da sé. Non c’è sempre bisogno di introdurre elementi particolarmente originali per rendere un racconto avvincente e coinvolgente, un’introspezione può dare anche molto ma molto di più. 

Gradimento personale: 10/10 
Come sempre quando finisco di leggere una tua storia mi ritrovo con gli occhi lucidi ed una marea di emozioni in circolo. Guarda, lo dico perché sfido chiunque a leggere qualcosa di tuo e a non esserne coinvolti. Probabilmente è lo stile che usi, quella malinconia che aleggia attorno ai protagonisti, il modo che hai di descrivere i contesti senza mai andare sopra alle righe e facendoti vivere in prima persona ciò che accade. Nel primo capitolo mi si è stretto il cuore, nel secondo oltre a commuovermi mi ha dato un brivido di azione per il salvataggio del padre di Umiko, e nel terzo mi sono immersa nel fluff puro. E l’autunno in tutto ciò è costantemente presente, nelle frasi, nei paesaggi e negli stati d’animo. Tutto assolutamente perfetto. 


Totale: 39,98/40 

Recensore Veterano

Che bel finale! Finalmente un po' di speranza! Grazie per avermi dedicato questo capitolo, semplicemente bellissimo! Nonostante non conosca la sua storia se non quello che tu mi hai raccontato, è stato interessante comprendere la storia del personaggio che tanto ami e per cui esplodi dalla gioia quando ne senti parlare! Il tuo stile poi è sempre impeccabile, non si può leggere una tua storia velocemente perché se ne perdono tutte le sfumature di significato (come in quest'ultimo capitolo) e di emozioni! Motivo per cui probabilmente la leggerò ancora! ;-) ancora grazie!!!!! Bacioni dalla tua,
Ori_Hime

Recensore Veterano
01/12/17, ore 12:38

Vabbè, oddio.
Non hai idea di quanto questa prima shot avrebbe funzionato da sola, perché, seriamente, è qualcosa di bellissimo.
Scrivere di Zombieman quando era ancora un'esperimento è qualcosa a cui, letteralmente, nemmeno io ci avevo pensato: è bellissimo come tu abbia reso la sensazione claustrofobica che si prova dentro la stanza degli esperimenti, perché sembra quasi come se quel povero bambino fosse lì fin dalla nascita, o che magari si fosse addirittura dimenticato com'è là fuori: il vedere la pioggia e la brezza autunnale come qualcosa di nuovo che gli accende addirittura la curiosità che ogni bambino ha.
È semplicemente qualcosa di bellissimo, soprattutto il come il Dottor Genus cerchi di sviare tutto il discorso concentrandosi sull'esperimento (perdonami ma non riesco ad odiarlo, anche dopo tutto quello che ha fatto a quel povero cristo), è davvero qualcosa di così assurdamente IC e io ti sono grata per questo.
Ci spostiamo nella seconda parte, dove credo sia passato qualche anno: l'intermezzo parla di uno spezzone dove Genus parla con i suoi cloni di come sta procedendo l'effettivo esperimento della serie "immortali", facendoci capire che sta andando un po' maluccio - nel senso, come anche il Webcomic di ONE ha suggerito, stanno schiattando tutti -.
Da qui mi è venuto da pensare che la prima fase, prima di esporre tutte le cavie, fosse quella di una sorta di preparazione per vedere se effettivamente si poteva fare una cosa del genere, e non oso immaginare che cosa abbiano fatto a questi poveri cristi per farli morire.
Il secondo spezzone è un dialogo tra il nostro sfortunato amico e una cavia (presumibilmente una donna) che lo consola mentre viene tirato fuori l'argomento delle morti: è triste come tutte queste persone sembrano non aver mai vissuto in alcun luogo oltre al laboratorio, oltre al fatto che sembra non abbiano nomi, perché si fanno chiamare con il proprio numero di serie e, davvero, N O.

Poi andiamo all'ultima parte, dove si arriva al momento clou di 10 anni fa: Zombieman viene descritto come un enorme successo, un capolavoro dal dottor Genus.
Perché è l'unico che è sopravvissuto a quell'inferno.
Interessante come, dopo il flashforward della figura materna sul fatto che lui diventerà qualcuno, qualcosa scatta, in un momento di depressione perenne.
Si libera delle sue catene e distrugge tutto ciò che ha ucciso gli altri e ha fatto soffrire lui riuscendo, probabilmente per la prima volta in cui riesce a ricordarlo, a respirare l'aria a pieni polmoni, a vivere.
Seriamente, poteva essere messa come shot assestante se avessi messo un finale con lui già diventato eroe, sarebbe stato qualcosa di agrodolce.
Vabbè non mi dilungo troppo perché sei davvero bravissima!
Alla prossima shot!
Un abbraccio,
Angie 96