Recensioni per
A Rusty Heart
di Happy_Pumpkin

Questa storia ha ottenuto 63 recensioni.
Positive : 63
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
26/02/23, ore 11:08

Cazzo.
Erwin,morto,non me l'aspettavo di certo.
Mi aspettavo la tragica morte di Isabel e Farlan,Erwin con la protesi "per aver salvato un uomo" che avevo immaginato fosse Levi.
Ma questo non me lo aspettavo,perchè in fondo l'immaginazione di Levi sembrava così REALE da non farmi notare nemmeno per un momento che lui fosse sempre l'unico a parlare con Erwin e a rapportarsi con lui.
Il braccio meccanico nel laboratorio,quando Mikasa nei primi capitoli chiamò Levi Comandante e poi Hanji chiese a tutti e tre di chiamarlo Capitano...
è una rivelazione che fa male per due motivi.
Il primo,perchè si complicano ancora di più le cose;il secondo,perchè escono allo scoperto tutte le sofferenze e i sentimenti di Levi.
Non vedo l'ora di andare avanti...

Recensore Master
16/05/19, ore 12:25

Buon giorno care ragazze (?) e buon giovedì mattina!! Che dire, questa storia l'ho trovata martedì pomeriggio e in meno di due giorni l'ho letta tutta. Mi è piaciuta molto, lo stile, la descrizione dei personaggi, dei golem, dell'ambientazione e della storia. Anche se a tratti era triste e malinconica, ma alle fine sono riusciti, finalmente direi, ad uscire da quel tunnel brutto e tenebroso dal quale alcuni erano entrati e altri stavano per entrare. Finalmente Levi è riuscito a vivere, grazie sia alle parole di Erwin e soprattutto ad Eren.

Recensore Master
15/05/19, ore 23:55
Cap. 12:

Buona notte!! Che dire, sto leggendo questa omegsverse molto interessante con molta curiosità. Grazie a Eren, Levi sta ricominciando a vivere, dopo tanto tempo. Dopo due lunghi anni, dopo che il suo capitano e io suo alpha, Erwin è morto. E finalmente cambia pagina e vedo che condividono anche qualche parola oltre ai baci e alle carezze.

Recensore Junior
07/04/19, ore 10:41

Eccomi qui, Zucca, a chiederti i danni morali che mi ha procurato questa storia bellissima!
Mi ero ripromessa di leggere "A rusty heart", nonostante il pairing principale, come sai, non è uno di quelli che preferisco. Eppure devo dire che in questa storia li ho amati tantissimo, merito del tuo modo di scrivere ma anche di concepirli!
Non so da dove iniziare questa recensione, onestamente. Ma parto col dire che la caratterizzazione di ogni personaggio è stata una delle cose che più mi è piaciuta.
Levi probabilmente è quello che mi ha fatta soffrire più di tutti. Lo hai reso un uomo totalmente spezzato nel profondo dopo aver perso IL Legame più importante della sua vita. Mi ha fatto rabbrividire il momento in cui si è quasi praticamente suicidato all'inizio, come se fosse stanco di vivere. Un uomo ormai segnato dalla morte, che ha perso ogni speranza e fatica a credere ancora nelle cose.
E qui entra in scena Eren, quasi in punta di piedi, ma che è stato comunque in grado di stravolgergli la vita e farlo tornare a vivere. Mi sono davvero commossa ed emozionata, perché Levi se lo meritava dopo tutto il dolore passato, così come Eren, che non ha mai perso la voglia di vivere e, anzi, è riuscito a contagiare una persona come il suo Capitano. Il loro è stato un legame che si è evoluto pian piano, senza fretta, come è giusto che fosse. Ognuno doveva fare i conti con i propri traumi e le proprie ferite prima di andare avanti e lascirsi il passato alle spalle. Tu non sai quanto diamine ho pianto quando Levi stava per uccidere il Golem di Erwin e alla fine sente quel "Vivi".
Qui, in questa storia, è proprio il caso di dire "grazie Eren, per aver riportato alla vita Levi Ackerman". Non mi dilungo troppo sulla scena lemon, ma l'ho trovata un sacco romantica, ma non per questo ooc. Levi sarà pur sempre un individuo burbero, spigoloso, dall'ironia tagliente, ma non è e mai sarà un approfittatore, uno di quelli che calpesta deliberatamente i sentimenti degli altri. Ho amato la premura e l'accortezza con cui si è approcciato ad Eren, soprattutto la prima volta che erano in procinto di fare sesso e Levi si è addirittura sentito in colpa. COME AMO QUEST'UOMO.
Un'altra cosa che mi è piaciuta un sacco è la questione del Legame. Non avendo mai letto omegaverse non so se è un elemento fisso e costante o può essere reso in tanti modi, ma qui mi è piaciuto da matti, nonostante mi abbia fatta soffrire paurosamente (evviva il masochismo!). Levi che sente esattamente il momento in cui Erwin muore, sacrificandosi; Levi che perde la sua compostezza e urla, di dolore e paura, perché ha sentito di aver perso tutto, perfino una parte di sé e la capacità di percepire gli odori. Ho avuto i brividi a quella scena. Un Legame talmente forte che, persino dopo la morte di Erwin, Levi continua a vederlo e a conversare con lui nella propria testa, facendosi assalire dai sensi di colpa e altre volte dalla rabbia. Ammetto che inizialmente non avevo capito Erwin fosse morto. Infatti quando poi ne ho avuto la conferma ci sono rimasta di sasso.
Ma parliamo di cose un po' più allegre, tipo il legame fra Hanji e Levi. Aaah, che belli. Questi due li vedo benissimo come brotp, e in questa storia si vede proprio come Hanji sia una delle persone che sia stata più vicina a Levi, come lo conosca bene, tanto da sapere ogni cosa su di lui ed Erwin, e non si faccia scrupoli a importunarlo con i suoi discorsi e le sue idee. Mi hanno fatto un sacco tenerezza, specialmente Hanji che non ha mai lasciato solo Levi.
Sorvoliamo su Christa e Ymir. Dannazione! Ymir avrei dovuto aspettarmelo... e ammetto che ti ho odiata un pochettino. Erano tanto belle e innamorate, ma è pur vero che si trovavano nel bel mezzo di una guerra e, se nessuna delle due fosse morta, sarebbe stato solo un miracolo. Alla fine credo che la morte di Ymir sia stata realistica.
E va beh, poi ho adorato tutti gli altri personaggi: Mikasa, che è riuscita a farsi da parte, ad accettare che l'uomo che ama da sempre è a sua volta innamorato di un'altra persona, così come Petra; Armin, che ha praticamente mandato a fanculo la sua famiglia (il mio bambino è cresciuto tantissimo e lo amo), e che ha sempre supportato con la sua innata gentilezza e affettuosità i suoi amici di una vita; Jean, che amo visceralmente, e che hai saputo rendere un leader meraviglioso (come alla fine succede nel canonverse); Reiner, che non si dà per vinto; Bertholdt e Annie, che finalmente si congiungono. E beh, Erwin, che in questa storia non è fisicamente presente, ma gioca comunque un grande ruolo.
Oh, se ho amato tutto e tutti!
Inutile dire che ogni caratterizzazione, specie quella di Levi, le ho trovate super IC. Sia rispetto al canon che in relazione alla trama di questa storia. Le ho trovate tutte coerenti e me ne sono proprio innamorata. Specie di Levi, perché fa sempre un certo effetto vedere un personaggio, solitamente così forte, vacillare così, tanto da abbandonarsi all'idea di morire.
Aaah, Zucca! Grazie per questa perla bellissima di "A rusty heart". È probabile che un giorno me la rileggerò.
Spero di averti detto tutto, ma sicuramente mi sarò scordata qualcosa!
Alla prossima!

Recensore Veterano
07/01/19, ore 16:23

Ho rimandato questa recensione da un po', inizialmente per rifiuto mentale, più di recente per mancanza di tempo; oggi mi sono decisa a mettere ero su bianco tutti i pensieri e riflessioni che hanno accompagnato l'epilogo.
Premetto che non l'ho ancora riletto mentre scrivo questa righe iniziali e ho già le farfalle nello stomaco al pensiero del marchio finale, m'ha sconvolto, non ho altre parole per definire le emozioni che hanno accompagnato quella scoperta!

Here we go, hai aperto l'epilogo come col prologo, è un espediente che ho scoperto adorare, mi piace come una parola possa avere due significati tanto contrapposti, poi mi spiegherai come hai fatto a sceglierle, sono banali e di uso comune ma perfette per ciò che dovevi trasmettere!
Rileggere il rapporto di questi Eren e Levi dopo tanto tempo mi riempe di orgoglio per la strada che hanno fatto, per ciò che hanno affrontato, Eren anche più di Levi! Eren ha avuto la forza di rimettersi insieme dopo lo shock del primo calore ed è anche riuscito ad aiutare Levi, a raccoglierlo dopo che ha visto morire per la terza volta il proprio Alpha.
La coronazione di tutto ciò è la loro prima vera volta, il modo in cui si guidano a vicenda nella riscoperta di quel rapporto che si erano negati – ognuno per le proprie motivazioni – da troppo tempo.
Levi guida Eren e lo aiuta ad accettarsi finalmente del tutto.
Mi sorprendo come ogni volta resto senza parole alla fine, credo di averlo già scritto nella recensione, ma il marchio finale è perfetto, la coronazione del loro rapporto, anomalo per molti ma perfetto per loro due.
Eren non avrebbe mai potuto avere un vero e proprio Alpha, né donna né uomo, è indomito, irruento, non sarebbe mai riuscito a sottostare alla dinamica, o ad accettarla in tutte le sue sfumature. E Levi è l'unica persona che capisce cosa condanni della sua natura e possa amarlo senza farlo sentire un tutt'uno con la sua natura di Omega.
E sempre Levi, alla fine di tutto è libero dal suo vecchio legame ed è riuscito persino a crearne uno suo, ha il suo compagno nonostante natura, genere e culto. Maledetti vecchi!

Mi è venuta voglia di rileggere il primo calore di Eren, il modo in cui Levi lo aiuta senza chiedere nulla in cambio...

Non è la recensione che avevo in mente di lasciarti, però non posso e non voglio lasciare l'ultimo capitolo senza recensione.
Ho adorato questa storia, quando ho iniziato a leggerla non avrei mai potuto immaginare tutto quello che avevi in mente, ho avuto paura della nota “tanta sofferenza emotiva” e la mia mente era pronta al peggio, al temuto “Major Character Death” e invece si sono rattoppati a vicenda nonostante i demoni del passato e tutto ciò che hanno affrontato. Uso il verbo rattoppare perché porta con sé una nota di maldestro affetto, di chi sa cosa vuole ottenere ma non sa bene cosa sta facendo, ma ci prova comunque, mettendo prima l'altro di sé.
Eren e Levi non sanno in che momento delle rispettive vita si incontrano, sono ignari della storia reciproca, ma capiscono che c'è qualcosa che non va e, iniziano a rattopparsi solo con la presenza reciproca dell'altro. (Sto ripensando a quel fazzoletto usato per pulire le mani di Eren dopo la rissa nella taverna, ripenso al profumo che Levi riesce a percepire dopo aver perso tanto, ripenso alla cattedrale, dove Levi inizia a lasciare andare Erwin involontariamente).
Si sono curati nonostante tutte le loro difficoltà relazionali e i loro difetti e sono bellissimi proprio per questo.

Dovrei stare attenta alla lezione di anatomia, ma non riesco a trovare la forza di prestare attenzione alla pressione colloido-osmotica...

Prendere in mano questa recensione mi ha davvero smosso tanto, ho voglia di rileggerla tutta dall'inizio e ripassare tutti quei momenti che mi hanno emozionato di volta in volta, devo ancora finire di stampare la storia...
Devo dedicare ancora un po' di tempo a quest'opera, finire di rilegarla e darle la forma che merita.
Grazie di averla scritta!

Ps. vorrei appuntare come al solito i pezzi preferiti, ma mi è impossibile perché sono troppi in questo epilogo e allora mi limito a citare la parte che nella sua momentanea drammaticità mi ha davvero strappato una risata...
“Rimasero così qualche istante, con il vomito, una candela che sfarfallava il fuoco consumandosi e poco lontano una tomba. Levi sapeva che la sua vita era contornata d’ironia fottutamente stronza, ma quel giorno si era proprio messa d’impegno per battere ogni record.”
Levi ha usato quel fazzoletto in diverse occasioni e sempre per curarsi di Eren, e l'ho trovata una cosa bellissima, davvero profonda!

E niente, penso di chiudere qui e se avrò mai altre riflessioni in merito non mancherò di condividerle con te in privata sede, mi mancano ancora adesso gli aggiornamenti di quest'opera, vorrei tanto leggere degli spin-off, tipo lo scambio degli anelli, il marchio, una loro missione insieme dopo tutto...
Ancora grazie e a risentirci! XD

Anzi, pps. Ricordo perfettamente come, in piena crisi da Jet Lag al ritorno al rientro dallo scorso viaggio, quel 5/6 Gennaio 2018, in una stanza d'albergo nei dintorni di Milano ho letto e recensito il capitolo 4... quante cose sono cambiate da allora e posso dire che anche la percezione di molte cose di questa ff sono cambiate, né in meglio né in peggio, solo cambiate, evolute/cresciute.

Ok ora chiudo davvero, non so la coerenza della recensione, se non capisci qualcosa non farti problemi ad ignorarla o a chiedere delucidazioni ^^”.

Ylpeys

Recensore Junior
05/12/18, ore 15:30

Ciaooo Zucca! Ti devo confessare una cosa, sono tornata a leggere Levi/Eren perché sapevo che ci avrei trovato storie tue e perché mi era venuta voglia di vedere dove caspio erano arrivati nel manga (in questo ordine preciso!).
La prima cosa che ho pensato quando ho letto l'anteprima è stata di aver finalmente trovato qualcuno capace dell'IC. Ho spulciato un po' in giro, prima di venire a godermi le tue storie e non è così semplice trovare questo profilo fatto bene: il fandom è veramente pieno, soprattutto su Ao3 (a proposito se hai qualche consiglio su una bella storia suggerisci pure), ma, secondo me la quantità non equipara la qualità!
Chiarito questo passiamo a te:

A Rusty Heart è una perla, in tutto. Si respira fin dal primo capitolo questo attaccamento alla vita, o meglio, al desiderio di vita. Sicuramente per gli scenari bellici sei veramente brava, perché ad un certo punto mi è sembrato di stare nel campo di battaglia, di sentire l'odore del sangue e un tumulto di rabbia, compassione, odio e fragilità che accompagnano i soldati insieme alle loro armi. Lo percepisci nel primo capitolo e lo percepisci più avanti, durante l'aggressione al forte: penso che una delle cose più difficili nello scrivere questo genere di scene, è proprio il dover gestire diversi personaggi, tutti diversi, ma tutti uguali, perché accomunati da un unico obiettivo: sopravvivere. E spesso è inevitabile un po' di confusione, ma con te non c'è stata: c'erano i rumori degli spari, delle spade sfoderate e dei passi sulla terra, il fumo, le urla e le lacrime, ma sono stati proprio questi elementi a rappresentare un filo conduttore nei pensieri di Eren, e i suoi amichetti del cuore, Petra, poi Jean, Yimir, Christa e Annie, Berthold e Reiner. Ognuno con la sua determinazione, con la sua ragione per cui dover sopravvivere, con i suoi rimpianti e sensi di colpa. E il senso di colpa, cara mia, il senso di colpa è insieme a quel desiderio di vita, un'altra delle colonne di questa storia.
Insomma, tutto lo scenario di guerra, le emozioni ad esso legati, il tema del sacrificio, del sopruso, della rivolta, della speranza, emergono in modo cristallino e intrecciano i fili di una trama complessa, pesante, forte, cruda, ma chiara, profonda, coerente e reale.

Passo ai personaggi: Levi, quanto ami Levi da uno a un milione? Ho adorato questa storia perché è così attenta a lui, alle sue fragilità e alla sua forza, al suo passato e al suo presente. Non ho visto gli spin-off, ma è chiaro dal manga quanto il Capitano siano un personaggio complesso, con una caratterizzazione forte, poco esplicita, e per questo così difficile da riprodurre. Perciò quando so che lui è il protagonista (un po' come accade con Sasuke) ho un po' paura di andare avanti. Forse è una pretesa troppo grande la mia, ma ci tengo a che certi aspetti del carattere di un personaggio restino fedeli e coerenti col contesto, soprattutto quando è così simile a quello originale. Il che mi riporta a quello che ho detto all'inizio, e cioè alla consapevolezza che con te non sarei rimasta delusa: Levi è fin troppo umano, ma se lo tiene per sé, in realtà non se ne rende nemmeno conto, e se non si è abbastanza attenti, non lo si nota. La sua posizione e il suo passato lo mettono in situazioni difficili, dove è costretto a scegliere, a salvare, a sacrificare, a macchiarsi, accumulando pesi, accumulando morti, accumulando rimorsi. Il Capitano Levi è una persona distrutta all'inizio della storia, ma un soldato forte e letale. Mi sembrava quasi di (non)sentire il suo cuore di metallo, arrugginito, indebolito dalla perdita, che trae la forza solo dall'idea di portare avanti il sogno di un altro.

Penso che ci siamo puniti abbastanza per essere ancora vivi, Levi

Eren: Io Eren non so come inquadrarlo, nel manga mi fa un po' incazzare sinceramente, è come se perdesse e ritrovasse la determinazione che lo contraddistingue dagli altri, a scatti, però il suo desiderio di libertà, quello almeno non si è mai spento, anzi, si è ingrandito, perché ha capito che riuscire a vedere l'oceano non è abbastanza. Il tuo Eren invece quella determinazione non l'ha mai persa, quell'istinto di vita, di lotta, quella rabbia che gli ha permesso di risaltare agli occhi del corpo di ricerca è rimasta fino alla fine, persino quando sapeva che sarebbe morto, ha preferito optare per la soluzione più ottimista, farsi uccidere per non farsi usare, né dall'esercito, né dalla miseria di Maria.
Trovo che tu abbia affrontato benissimo il tema della violenza: Eren è consapevole dei suoi ritardi nel calore, anche se forse inconsciamente cerca di dimenticare, sa di avere difficoltà a gestire il suo corpo, le sue pulsioni, ma ci prova lo stesso, lentamente, col pensiero del capitano, riesce a superare quella vergogna, il senso di colpa, la paura emotiva e tenta di avvicinarsi a sé stesso. Mi è piaciuta la delicatezza della scena nella doccia, l'attenzione ai pensieri di Eren, ai gesti, alle sensazioni...bravissima!
L'omegaverse!AU amplifica tutto: hai sfruttato al meglio le caratteristiche di questo mondo per far emergere tutte le insicurezze, la forza e le debolezze dei protagonisti. Questo legame che unisce e imprime a fondo, fino a sentire nelle viscere la morte dell'altro, il dolore, straziante, perforante, sentire la supremazia dell'Alfa, esserne assoggettato così tanto da non avere libertà di scelta, e poi gli odori, odori che sanno di situazioni, non di fragranze. Odore di foresta umida, di casa vissuta, fuoco acceso, acqua, vento, cibo caldo, di vino, che ti rimane in bocca e resta lì per fartene volere ancora.
Levi resta stordito, perché per la prima volta sente di nuovo, perché, per qualche strana coincidenza o per quella evoluzione di cui l'amica si riempie tanto la bocca, sembra che tutto non sia perduto: Eren è la vita e la speranza che Erwin si è portato via. Il modo in cui li hai fatti avvicinare, in cui hai descritto gli sguardi, i gesti, le poche frasi, le loro interazioni, il modo in cui, per vie trasverse, Eren prende consapevolezza di Levi e Levi prende consapevolezza di Eren l'ho adorato. Nemmeno io penso che loro due siano tipi da dimostrazioni plateali, ma sono così pieni di amore che non riescono a non farsi trasportare, anche se sono rotti, spezzati o arruginiti. Attraverso l'altro cercano di andare avanti, di superare quelle colpe che li stavano affossando e capiscono che in fondo vale la pena vivere ogni giorno con quello che hanno, perché è abbastanza per stare bene.
Ci sarebbero tantissime altre cose da dire su di loro, sul momento in cui Eren ha avuto il primo calore, quello in cui erano al Tempio o in città, a prendere gli anelli o quello scambio che ho amato prima di separare le loro strade tornati al Forte, o, ancora la scena della cantina, la notte prima di salire sullo Zeppelin, con Levi che non si sente in grado di fare da sostegno ad un racconto così oscuro. Ma spero di aver colto quello che tu volevi trasmettere di loro, quella voglia di vita sopita, ma mai del tutto spenta, quel coraggio di osare e la paura di essere distrutti un'altra volta, la fragilità e l'ineluttabilità di un 'per sempre' incerto e indefinito.

Erwin ha rappresentato tante cose: sapevo che sarebbe morto, ma non pensavo fosse già morto, eppure sono allenata a questo genere di scherzetti e ci sono veramente rimasta quando ho letto quella frase. Erwin è speranza e sacrificio. È lo stratega perfetto, probabilmente l'amante perfetto, che, pure, nasconde mille incrinature. Quando penso a lui mi viene in mente il vetro: è un uomo composto, inflessibile, saggio, intelligente, limpido, ma con talmente tanti pesi sulle spalle, scelte e sogni, da essere pieno di crepe. E allora serve un collante che possa far in modo che quelle crepe possano evitare di frantumarsi del tutto e Levi era quel collante, perché era capace di capirlo e di lottare con lui, come uomo prima che come soldato.
Erwin sapeva che sarebbe andato a morire, ed esercita la sua voce per non farsi seguire e per compiere l'inevitabile: puoi vedere amore in questo comportamento, istinto di protezione, ma anche egoismo. Perché Erwin sapeva che Levi non si sarebbe perdonato, che avrebbe vissuto male, che avrebbe pensato di non meritare di avvicinarsi ad altri. Avrebbe sofferto meno consapevole di aver almeno tentato di fermarlo? Oppure non sarebbe cambiato nulla?
E poi c'è tutta la questione dei Golem, ho adorato il riferimento all'alchimia, alla gemma rossa e anche l'ultimo gesto di Levi: l'obbligo di doverlo uccidere per lasciarlo andare ed essere finalmente in grado di restare.

Amo Hanji, è uno dei miei personaggi preferiti: lei incarna il cambiamento, la scoperta, il coraggio e la curiosità di affrontare il diverso, l'amica sincera e premurosa a modo suo, schietta, leale. Armin e Mikasa sono meravigliosi. Insieme ad Eren mi trasmettono una tenerezza disarmante, qui, come nel manga. Ho sentito una certa empatia con Mikasa, che cerca di proteggere Eren fino alla morte per poi rivelarsi una minaccia, che deve fare i conti con un affetto troppo grande per essere sostenuto con le sue sole forze, consapevole che sarà così per sempre e custode di un passato orribile che può solo spingerla ad evitare che si ripeta, perché non toccherà a lei guarirla da quelle ferite. Lei e Petra condividono tanto e spero che questa solidarietà possa un po' alleviare la malinconia nei loro cuori.
Mi è piaciuta tantissimo la caratterizzazione di Jean (che tra l'altro io adoro con quella barbetta, perché lo prendono in giro? :/), la sua risolutezza, determinazione e forza, e anche Annie, Berthold e Reiner sono stati caratterizzati bene, in armonia con il desiderio di andare avanti, in mezzo alle ferite.
Christa e Yimir sono quella tanta vita di cui si è accorto anche Levi, sulla testa del Golem. Sono il fiore, anzi il seme, nelle avversità. Il loro amore si aggiunge alla speranza e al coraggio di non farsi annullare dal mondo, la voglia di mandare tutto a fanculo e fare quello che domani potrebbero non poter fare. Le ho amate, nei loro stralci di quotidianità, nei loro simboli e nei loro sorrisi.

Concludo ribadendoti che questa storia è veramente bellissima, tu sei stata veramente grandiosa, ogni volta che ti leggo trovo quei temi un po' più 'elevati', come la discriminazione, la politica, il sopruso, la ribellione e gli ideali, che non mi stancherò mai di cercare in una fanfiction, per vederli mescolati ai personaggi a cui sono affezionata, e per questo ti ringrazio.
Ho una sola domanda: quel segno che Levi contempla nell'ultima scena sul collo di Eren, non è un legame, giusto? Quelli possono instaurarsi solo tra Alfa e Omega o mi sono confusa?
Infine una richiesta: ti prego, scrivi ancora di loro, sperimenta, non stancarti e regalami altre perle!

Ti abbraccio forte, Zucca. Se avessi notato le tue storie di AoT prima, probabilmente ne avremmo parlato da vicino al raduno! Una bacione <3

Nuovo recensore
14/10/18, ore 00:13

ALLORA. Prima di tutto, sappi che ho pianto quando è morta Ymir, quando parlavi di Erwin e alla fine della storia. Sei proprio una persona crudele, ma allo stesso tempo ti adoro, perché spesso gli Omegaverse sfociano nel trash più assoluto, mentre tu l'hai reso un mondo molto particolare e unico. Grazie per quest'avventura, mi ha emozionato molto ed è stato bello vedere la crescita dei personaggi. In più, il plot twist della morte di Erwin proprio non me l'aspettavo. Questa fic è scritta davvero bene, mi piace il tuo stile, è molto scorrevole, facile da seguire e cattura l'attenzione. Continua così, le tue storie mi piacciono sempre!
(Recensione modificata il 14/10/2018 - 12:14 am)

Recensore Veterano
30/07/18, ore 22:24

Ed eccoci qua, sono decisa a commentare tutti i capitoli e prima di leggere l'epilogo voglio rileggere il penultimo, il preludio di solo posso immaginare cosa!
Allora cerco di riordinare i pensieri su questo capitolo, che è in un certo senso epilogo della storia e preludio di molto altro.
Levi ha lasciato andare davvero Erwin, alla fine è riuscito a spezzare del tutto quel legame
Levi – come ti ho già accennato – mi è sembrato turbato per le sensazioni che prova dopo che ha commesso quell'atto così contro natura per due persone che hanno condiviso così tanto, alla fine non poteva essere altri se non Levi a distruggere il Golem.
Ed Eren, che uomo, è davvero un uomo adesso, riesce a guardare al di là della superficie, non è avvezzo a certe dinamiche e i suoi gesti hanno ancora un retrogusto acerbo, però ha iniziato a provarci davvero.
Prova – riuscendoci egregiamente – a sorreggere il suo Capitano, la persona di cui si è irrimediabilmente innamorato, e ci riesce, e replica quel gesto con cui lo coccolò tanto tempo prima sua madre, lava Levi da quello sporco che altrimenti non sarebbe mai stato possibile rimuovere, lo aiuta ad affrontare quella perdita, in silenzio e rispettando i suoi spazi.
Dio quando mi sono innamorata di questo Eren!! **

[Perché non fare ciò che si desidera? La morte è a modo suo una certezza: proprio per questo non dovremmo negarci la vita, visto che non sappiamo fino a quanto durerà.] – Eren è diventato l'esatto opposto – e complementare – di Levi.

Avrei mille cose da dirti, ma sono troppo impaziente di leggere l'epilogo di questa storia e preferisco chiudere qui questa recensione per poi lasciarne una più completa dopo.
Rischierei di perdermi in parole futili e ridondanti.
Ho amato allo stesso modo la seconda parte, come i ragazzi raccolgono i cocci delle loro vite e vanno avanti, insieme e uniti come una famiglia.
E niente, proseguo nella lettura, scusa per la recensione scarna, avrei potuto fare di meglio!
Ylpeys

Recensore Junior
30/07/18, ore 21:03

Non so se ho mai commentato prima, forse qualche capitolo fa. In teoria avevo già esposto il mio pensiero quando ho recensito analgia. Di questa storia ho sempre apprezzato sia l'ambientazione originale che il fatto che fosse più che ben scritta, e l'ho sempre fatto più di quanto possa dire. Nonostante questo, però, mi aveva sempre lasciato qualche dubbio e non mi aveva mai preso del tutto, ma devo ammettere che questo è uno dei più bei finali che io abbia mai letto. Poteva essere un banale lieto fine, ma è diventato qualcosa che comunica tanti sentimenti, anche contrastanti e, almeno per me, posso dire che è stato in grado di trasmettere tantissimo. L'amore è totalizzante, ma anche semplice, senza tutta quella patina plateale stucchevole che ogni tanto lo appesantisce. Data la premessa, è abbastanza ovvio che non sono di parte, mi è piaciuto sul serio e forse il fatto che la storia non mi abbia mai preso eccessivamente, almeno nel mio caso, lo ha valorizzato ancora di più. Quindi complimenti, davvero e non vedo l'ora di leggere il tuo prossimo lavoro, sempre se sarà possibile. Un abbraccio e spero a presto.

Recensore Junior
30/07/18, ore 16:16

Io non so che dirti, se non che sto piangendo come una matta.
Un degno epilogo per una storia così intensa e meravigliosa che tutte le parole del mondo non basterebbero per descriverla.
Un capolavoro assoluto, in ogni sua forma.
Tante tante tante emozioni.
Scusa la recensione sconnessa ma davanti a una simile perfezione le mie emozioni stanno traboccando.
Ogni personaggio ha avuto i suoi travagli, la sua crescita interiore, il suo riscatto.
Eren e Levi sono perfetti nel loro imparare ad amarsi (scusa la ripetizione)dopo aver riempito vicendevolmente le tante crepe che avevano nel cuore.
E quel finale, gli ingranaggi, simbolo della fatica fatta per arrivare in cima alla vetta, usati come anelli ad indicare il loro legame eterno, come lo è quel marchio sul collo di Eren.
Sono davvero emozionata, mancherà questa storia, sei davvero una scrittrice eccezionale.
I miei più sinceri complimenti, sarò lì a leggere tutto ciò che hai in serbo per questi personaggi che tanto hanno da dare.
Grazie davvero per questo dono.
Un abbraccio e a presto.
Kiki

Recensore Junior
10/07/18, ore 09:42
Cap. 16:

Bene...capisco quando la sessione estiva mi risucchia nel momento in cui sono convinta di aver recensito il capitolo ma in realtà non l'ho fatto! >.<

Sto davvero fremendo per sapere cosa ne sarà del Corpo di Ricerca,tutti loro sono davvero in una pessima situazione. Ho bisogno di un lieto fine per Jean, è uno dei personaggi di cui ho apprezzato maggiormente il tuo modo per descriverlo e per farlo agire nella storia, non è affatto un personaggio di poco valore o poco intelligente e lo apprezzo davvero davvero tanto! Non mi ero mai soffermata a confrontare i caratteri di Jean e di Petra, ora che me ne hai dato l'opportunità, devo ammettere che sebbene abbiano atteggiamente differenti il loro buon animo di fondo è molto simile, sono davvero altruisti.
Mi piace come Hanji abbia smesso di considerare Eren come un ragazzino, è l' "uomo" che sta cercando di salvare la vita al suo migliore amico, l'unico in grado di conquistare il cuore di Levi e di dargli una speranza per il futuro, qualcosa in cui credere, un'alternativa al fantasma di Erwin. Nonostante la considerazione che lei ha per Eren, lo stesso ragazzo non si rende conto di ciò che potrebbe realmente rappresentare per Levi, sminuendosi in ogni modo possibile, paragonandosi a Erwin (grazie saggia Hanji, tu si che sai spiegare come stanno le cose e come ogni essere umano sia bellissimo a modo suo!). Penso che le parole che hai fatto pronunciare ad Hanji in questa occasione siano una vera ispirazione, anche fuori dal contesto letterarario, nella vita reale. 
Ormai sarò diventata noiosa ma...anche questa volta sei riuscita a farmi commuovere. Levi ed Erwin sono così belli! Belli da descrivere e da leggere; personaggi così forti nello spirito e tanto affiatati caratterialmente (nonostante abbiano caratteri opposti si completano davvero bene, come anche Eren e Levi). Questo addio è stato tanto struggente quanto necessario, ora Levi è libero da un peso enorme e sono davvero troppo curiosa di sapere come si comporterà da ora in avanti, non solo con Eren, ma nei confronti della vita in tutta la sua completezza. 
Ti prego ti prego aggiorna prestissimo!
Attendo i tuoi aggiornamenti come pochissime altre cose! Ultimamente non riesco a smettere di pensare alla tua storia e al suo possibile sviluppo! Mi ha letterealmente conquistata e ogni capitolo crea un dipendenza maggiore. Adoro il tuo lavoro e il tuo impegno!
Alla prossima!^^
 

Recensore Junior
01/07/18, ore 19:29
Cap. 16:

Questo entrerà nell'Olimpo dei miei capitoli preferiti (la storia in sè c'è già da un pezzo).
Splendido, struggente, malinconico.
1) Contesto tratteggiato in modo vivido e peculiare -pur offrendo continui richiami alla trama originale- perfettamente in linea con la storia dei personaggi, il loro vissuto e, probabilmente, il futuro che li attende. Come già ti dissi in precedenza, hai creato un universo caratterizzato da precise strutture e meccanismi, con una cura ed una minuzia di particolari che offrono al lettore la palpabile impressione di aver a che fare con un romanzo.
Si vede che c'è lavoro e sudore dietro, nulla è lasciato al caso, tutto combacia armonicamente con lo schema e l'idea che ti sei prefissata. È una cosa che apprezzo molto.
2) Levi ed Erwin. Bellissimi. Non pensavo avrei mai potuto scrivere -e realmente concepire- una cosa simile , ma a te va il merito di aver nobilitato moltissimo un rapporto come il loro (che manco a te sconfiffera poi più di tanto. Un'impresa titanica). e di aver reso così profondo ed intenso il loro legame.
Mi riallaccio proprio a lui, "il legame": nella tua storia è qualcosa di quasi primordiale, indissolubile, atavico, fatale è definitivo. In un certo senso, Levi ed Erwin, rappresentano tutte queste caratteristiche.
Il fatto che in qualche modo la loro "unione spirituale" sia nata anche da un bisogno, una necessità, uno slancio anche pragmatico e calcolato -e non solo istintuale- me la rende ancor più poetica e malinconica. 
Erwin e Levi sono due adulti, adulti che hanno sofferto in passato e che trovano conforto, calore e sicurezza l'uno nelle braccia dell'altro. È una visione dell'amore più coniugale che passionale, più serena che impulsiva. Ma non per questo meno bella.
Li ho trovati davvero commoventi. 
3) Eren. 
Eren è esattamente l'opposto di tutto il papiro sopracitato.
È l'elemento che sovverte lo schema -è il suo ruolo non nella storia in sè, ma nella storia personale di Levi- ma è anche il primo a brancolare nel buio e a non sapere bene come muoversi.
Non è mai stereotipato, non rientra in nessun canone specifico, a tratti non fa assolutamente nulla. 
Eppure già il fatto che "esista" è fonte di squilibrio nel mondo ovattato ed apatico di Levi. 
Quando hai descritto la sua postura nell'attesa del ritorno di Levi mi si è attorcigliato lo stomaco. Sono queste piccole cose che me lo rendono genuino e terribilmente umano. 
Non vedo l'ora di leggere ancora e ancora e ancora dei tuoi personaggi, del tuo mondo e della tua storia.
♥️
(Recensione modificata il 01/07/2018 - 07:30 pm)

Recensore Veterano
28/06/18, ore 00:15
Cap. 16:

E finalmente sono in pari, questo capitolo sarà più corto degli altri, ma non è di certo meno denso; se i capitoli 12 e 13 sono più lunghi e pieni di descrizioni, questo è un concentrato di sentimenti, sono davvero preoccupata per il prossimo, ma affrontiamone uno alla volta che direi che è già tanto questo da solo.
Ho gli appunti cartacei perché ci sono diverse cose che voglio appuntarti, ho lasciato cadere il discorso in chat per parlarne più approfonditamente qui su efp, in un contesto più appropriato e in cui posso spendere con calma tutte le dovute parole.

Jean: è un Alpha ma al tempo stesso non lo è, come hai sottolineato anche tu è umano, troppo umano per essere un Alpha. Tiene in considerazione tutti, i nemici, gli amici, i se e i ma, è straziante la sua umanità.
E non può essere diverso da così, Jean è un gran personaggio, nel canonverse come in questa storia, gli hai davvero reso giustizia nel migliore dei modi.
È la controparte perfetta di Eren, entrambi anomali a modo loro, entrambi se avessero avuto un altro genere non sarebbero stati altrettanto Ic, davvero una scelta azzeccatissima – mi torna in mente quando consola Eren nelle stalle dopo al calore, in quel modo così tanto da Jean e diretto a modo suo, ha davvero avuto molto rispetto per la condizione delicata dell'amico.
E adesso è il compagno di battaglia che tutti dovrebbero avere vicino in un momento simile.

Poi c'è il rapporto fra Hanji, Eren e Levi, un rapporto che dopo gli ultimi capitoli è cambiato irrimediabilmente per tutti e tre, ok, il rapporto di Levi ed Eren è su un altro livello adesso, non ancora intimo come potrebbe essere, ma di sicuro più sincero di prima. Sincero non perché prima si stessero mentendo, ma perché adesso sanno chi hanno di fronte.
Ma anche l'amicizia con Hanji si è approfondita, hanno affrontato il culto insieme, si sono aiutati, supportati e fatti forza per tornare a casa – a che bella parola invece di forte ♡ – si sono visti vulnerabili da diverse angolazioni, e ciò non potrà mai più cambiare e tornare come prima. Levi ed Eren hanno visto la loro amica nel momento di maggiore difficoltà, ha dovuto direi addio alla sua creatura in maniera rapida, veloce e fatale... eppure ce l'ha fatta perché accanto a lei c'erano degli amici che sono riusciti a farle tenere la mente salda. Parlo al plurale perché anche Eren è stato uno spettatore silente ma essenziale.
E ciò si palesa nel momento di intimità che condividono dopo alla battaglia, seduti su quel prato umido per la sera che arriva inesorabile dopo al giorno, a portare un po' di pace su quel campo di battaglia.

Eren ha il coraggio di chiederle una cosa tanto importante e profonda come è il rapporto di Erwin e Levi, premetto che a mio avviso sarebbe un argomento tosto e difficile in qualunque altro momento.
Io adoro Eren e per me non sarà mai inferiore a nessuno, però è inevitabile che lui si senta inferiore all'uomo che è la concretizzazione del legame di Levi, è una parte di Levi Erwin, e ciò lo sarà per sempre.
E lui decide di affrontare quella realtà di petto, senza indugio, e, oh ragazzo mio, hai davvero le palle quadrate!
Lui ama davvero profondamente Levi, con tutto se stesso, e ha deciso di affrontare ogni aspetto che possa riguardare la vita dell'uomo, dal suo passato fino al suo futuro, e per farlo deve comprendere anche ciò che è stato Levi.
Cos'era con Erwin, e wow, è stato straziante.
Eren non sarà mai Erwin, e Levi ha deciso di condividere una parte di sé con lui proprio per questo, e spero proprio che riuscirà a capirlo, gliel'ha detto così tante volte che ormai mi sembra di sentirglielo dire nella mia mente. Urge rilettura al più presto. Adesso tutte quelle parole sussurrate, tutti quei “perché sei tu”, “grazie per essere te” hanno davvero acquisito un peso non indifferente, noi non potevamo saperlo davvero, ma Levi in quei frangenti già viveva tutti questi tormenti e aveva già accettato la presenza travolgente di quell'Omega anomalo tanto quanto lui.
E Levi desidera tutto ciò in una maniera straziante! Oddio come sono emozionata.
La scena del fazzoletto è sempre più importante e sublime al tempo stesso!

Levi si è trovato di fronte al golem che è la materializzazione del suo Legame, di Erwin, altre volte, ma non era il momento giusto, non era ancora pronto, ma adesso, è arrivato ad accettare di dover essere la persona che doveva porvi fine.
Io avrei davvero voluto che in quel momento con lui ci fosse qualcuno, Hanji, Petra, Eren… chiunque… qualcuno… ma mi rendo conto che doveva essere solo, per quanto straziante possa essere.
Nella scorsa recensione ho lasciato la considerazione che Levi dovesse uccidere per ben 3 volte Erwin, questo capitolo è la rappresentazione di quel pensiero, per liberare entrambi l'ha ucciso davvero, ce l'ha fatta, ma non nego che questo mi abbia disturbato un po'.
Mi dispiace per Erwin, davvero, lui amava Levi con tutto se stesso, ha voluto sempre e solo il suo bene, che fosse libero sempre e comunque, chissà lo strazio che deve aver affrontato all'idea di vincolarlo a un Legame pur di saperlo vivo. Sì, l'ha amato, ma non credo che fosse il destino a cui voleva vincolare la persona amata. Levi è una persona che per amarla fino in fondo bisognerebbe lasciarla libera a oltranza, quel Legame per quanto necessario e vitale l'ha ucciso, e sono certa che anche Erwin si sia dispiaciuto nell'esatto momento in cui l'ha concretizzato.
Cavoli, mi hai fatto affezionare ad Erwin, e io l'ho odiato Erwin nel manga!

E ora l'eredità di cui si è fatto carico Eren, ha un compito difficile, ma di cui ha già deciso di volersi sobbarcare, RACCOGLIERE Levi in ogni senso possibile e tutto parte da quel gesto così delicato che è sorreggerlo quando rientra dal campo di battaglia a pezzi nel fisico e nell'animo, con la coscienza distrutta per l'ennesima e – forse – l'ultima volta.
Levi l'ha sorretto durante il suo primo calore, l'ha ascoltato confidare i suoi traumi e ora vuole ricambiare tutto ciò.
E lo fa col Cuore e la Mente pieni della consapevolezza di ciò che si è trovato di fronte quando Levi è rientrato dal campo di battaglia.
Eren sa ciò che ha appena affrontato, ha cercato di fare suo il dolore dell'uomo che ama, e per quanto sia ignorante in fatto di Legame, ci ha provato a comprenderlo, oh Eren quanto ti ammiro, sei davvero un uomo adesso. TeamEren a oltranza!

Mi sono resa conto in fase di stesura come tutti, durante la narrazione, buttano un occhio nella direzione di Levi, ha un che di nostalgico e di speranzoso.
Levi è davvero riuscito laddove Erwin non è arrivato a concludere, ha creato una famiglia coesa, forte e coriacea, tutti sanno di poter contare l'uno sull'altro e su di lui di rimando. Però al tempo stesso sanno che ognuno è tenuto a fare la propria parte senza attendere gli ordini dall'altro.
La loro forza di reazione anche in assenza del loro Capitano [stavo per scrivere Comandante, Erwin me ne scampi] a impartire, riescono a improvvisare e conoscono i punti deboli e di forza di ognuno dei loro camerati. Tutto ciò è possibile solo grazie al Comando di qualcuno che crede in ognuno di loro. Dio mi sto commuovendo solo a scrivere queste righe, Levi è davvero eccezionale.

E niente, credo di aver detto tutto… Levi ora è libero e sono davvero molto impaziente di leggere il seguito, voglio vedere il risveglio di Levi e come affronterà la sua perdita, di nuovo. Oddio sarà straziante, a meno che non abbia accettato davvero tutto dalla cima di quel golem, e fatte sue le parole di Erwin, ma conoscendo Levi la vedo dura, non impossibile ma difficile.

Adoro questa storia riga dopo riga!
Grazie!
Ylpeys

Recensore Veterano
27/06/18, ore 00:49

Ok, eccoci qua all'ultima recensione scritta in seconda lettura, la prossima ho intenzione di lasciartela dopo aver finito di leggere l'aggiornamento, o durante la lettura molto probabilmente – sicuramente.

La citazione iniziale, quanto fa male leggerla adesso, avevi annunciato la sofferenza emotiva... ma non credevo di rimanerci tanto male – anyways, andiamo con ordine.

Ymir e Christa mi hanno portato a riflettere sulla natura del Legame, come pensa anche Ymir, lei in quanto beta non potrà mai condividere un legame con Christa, però mi sembra assurdo che non ci possa essere un modo di stabilire un legame biologico anche per i “pairing” contro natura... Omega – Omega, Alpha – Alpha, e Beta Alpha/Beta/Omega, è una cosa molto triste.
Per quanto non sia un legame con continuità biologica non è meno importante e perché quindi la natura non ha dato modo anche a questi di potersi legare indissolubilmente? Sto pensando che è una cosa molto triste... anche se, come dice Ymir stessa, si può anche decidere di non fare un legame per evitare al compagno/a la sofferenza della solitudine, e con Levi l'esempio è dolorosamente lampante nella sua crudeltà.

Sei rimasta fedele al Jean originale e te ne sono immensamente grata, la sua umanità non gli è ancora stata fatale e spero non lo sarà mai, né nella tua opera né in quella originale, non se lo merita. Mi è bastato e avanzato l'errore umano di Sasha nel canonverse.

La separazione di Ymir e Christa è sempre più dolorosa, lettura dopo lettura, ma la guerra è guerra e sapevo a cosa andavo incontro quando ho deciso di leggere comunque questa ff. L'hai scritto nella presentazione!

Mi ero dimenticata lo scambio verbale fra Eren e Levi mentre corrono in soccorso dei loro compagni, Levi ha già capito cosa dovrà affrontare, quel golem ha l'anima di Erwin, sconfiggerlo vuol dire addio al suo passato una volta per tutte, mi dispiace davvero tantissimo che Eren non possa essere al suo fianco, ma è altresì vero che è una cosa che deve fare da solo.
Quanto mi dispiace per lui, quanto.

Questa battaglia mi piace, è frenetica, e più disperata della prima, qui si conoscono più protagonisti ed è davvero straziante doverli accompagnare in un momento tanto delicato e pericoloso quale è la guerra in tutta la sua ferocia.
Ogni volta che cambia l'inquadratura non si può fare a meno di preoccuparsi per il soggetto dell'azione, mi ucciderà questa ff, inizio a crederlo sul serio.

Sono sincera, non sono riuscita a rileggere il finale, l'ho sfogliato con gli occhi e mi è tornato in mente tutto, non sono una fan della Eruri e ne ho scoperto il fascino solo per il famoso “a fini di trama”, ma cavolo, accidenti, se mi dispiace per Levi, porre fine alla vita del Golem vuol dire vedere morire la persona amata per ben 3 volte...
Una volta l'ha già vissuta, la seconda è la morte della visione che accompagna la sua solitudine e la terza è la distruzione fisica di quel corpo di fango in cui alberga l'anima... Levi non potrebbe uscirne più distrutto da questo scontro e spero vivamente che riesca a venirne fuori con una nuova consapevolezza, vorrei tantissimo che comprendesse davvero fino in fondo i pensieri di Erwin, ma lui è Levi e solo dio sa a cosa darà ascolto questa volta...
Questa recensione è un po' frettolosa, ma ora che mi son ricordata bene dove eravamo rimasti sono oltremodo curiosa di sapere cosa c'è dopo!
Proseguo, finalmente, nella lettura!
Ylpeys

Recensore Veterano
26/06/18, ore 23:39
Cap. 14:

La scelta narrativa che hai adoperato per iniziare il capitolo è decisamente azzeccata, molto intensa e destabilizzante, ricordo perfettamente, che anche durante la prima lettura, non ho dubitato per un istante di Levi.
Eren ovviamente non può sapere l'idea che Levi ha già preso e la sua risposta è condizionata dalla scena che gli si presenta davanti agli occhi e dalle parole del culto.
Levi non è un lupo, è una Bestia ferita, che non tollererà nessun altro affronto, e men che meno che osino anche solo pensare di fare qualcosa ad Eren-
Poi, quando gli dice, “torniamo a casa”, è davvero molto toccante, Levi si è reso conto che il Corpo di Ricerca, i suoi uomini e il suo quartier generale, sono casa per Eren, non gli dice, torniamo alla forte, gli dice “casa”, lui deve proteggere la sua famiglia. Il rapporto che li lega tutti è bellissimo, davvero magnifico.

Mi sto rendendo conto di come la rilettura di questo capitolo non sia divisibile, se gli altri capitoli si possono leggere a blocchi, questo è da leggere tutto di un fiato, la scena iniziale in cui scappano, in cui emerge tutto il bisogno di Levi di proteggere ciò che gli è caro, è un climax non indifferente.
E poi abbiamo Erwin che inizia a sbiadire per lasciare il posto ad Eren, è difficile che Levi riesca a vederli insieme adesso, la presenza del nostro ragazzo dagli occhi belli offusca il ricordo del precedente Legame di Levi, e deve essere molto destabilizzante per lui per primo.
Ma è così che deve essere, almeno Levi può avere un po' di riscatto finalmente, se solo si decide a concederselo.

“E tu come puoi restare, Levi, se non lo lasci libero?”
Eren è generoso, ha davvero un cuore enorme – come nel manga dopotutto – percepisce il combattimento interiore di Levi e non si frappone al ricordo di Erwin, ma cerca di portare via Levi da esso, cerca di farglielo abbandonare consciamente.
È davvero cresciuto il nostro ragazzone – so proud of him –.

Mi rendo conto di trattenere quasi il respiro mentre Levi si apre e si confida con Eren, mentre gli spiega ciò che significa il legame, e continua a venirmi in mente la naturalezza con cui all'inizio, – quando Eren ha accompagnato Levi in città per quella commissione per Hanji – Levi ha sfilato il fazzoletto per darlo ad Eren esponendo il marchio, in un gesto tanto semplice quanto profondo.
Non è stato un problema mettersi a nudo di fronte al ragazzo fin da subito, e non è un problema farlo anche con la propria anima ora, vuole che Eren sappia e capisca fino in fondo tutto ciò che ha passato prima e ciò che sta passando adesso grazie a lui.
È davvero fantastico il rapporto che Levi vuole instaurare con il giovane, davvero profondo e pieno di rispetto.

“Poi, dopo un istante, gliela strinse a sua volta, sentendo il cuore capitolare, le parole scritte in una stretta fatta d’ossa, pelle e sangue.”
Il loro modo di parlare e chiarirsi, questa promessa, davvero non vedo l'ora di vedere come procederai con la narrazione per vedere quando si metteranno davvero a nudo per esporre i propri sentimenti alla pari e con calma, spero che ce ne sia il modo, perché davvero, se lo meritano! Si meritano di percepire l'amore che provano reciprocamente.

Mi ero scordata quanto fosse tosto questo capitolo, probabilmente potrei rileggerlo ancora e percepire tutte le emozioni di nuovo!
Proseguo com il 15, così poi posso leggere il tanto atteso aggiornamento!
Mi scuso per le recensioni un po' scarne, ma sono curiosa e poi efp non mi permette di lasciare le recensioni con il mio amato html, quindi devo trovare un nuovo modo per inserire le citazioni. Odio dover riscrivere ogni volta la recensione...
vabbè ci rileggiamo al prossimo capitolo!
Ylpeys

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