Recensioni per
Il valore delle cose
di Fede883

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/12/17, ore 15:15

Che racconto di valore che hai scritto, caro Fede833.
Non ci crederai ma mi son brillati gli occhi durante la lettura di questo testo che mi ha avvolto per la bontà e per la magia che elargisce, essendo che siamo quasi alle porte di Natale, non potevi che esprimerti, narrativamente parlando, attraverso questo racconto che come un astro brilla di luce propria, hai un indubbia profondità e capacità descrittiva, onore in merito, ecco perchè ti seguo sempre, difatti hai anche una insindacabile sensibilità, sei fatto per essere buono e te lo dice un tuo simile.
Prima di continuare con gli elogi, passo subito alle note negative (ma non cosi negative tranquillo), del resto come si suor dire:
"Via il dente, via il dolore".
Ci sono errorini e refusi, stavolta di più dei racconti precedenti, ti sei lasciato andare aprendo il tuo cuore attraverso lo scrivere questo racconto lasciando non solo impronte valide ma "sanguinamenti", difatti come già detto più una volta, gli errorini sono come tagli che fanno gocciolare a terra, non sono tantissime ma non sono poche, la prossima volta procedi più piano amico mio.
La storia appare troppo edulcorata, trovo strano che hai scelto un musulmano come punto cardine della tua storia poichè come ben sappiamo professano l'islam e con il nostro Natale non si attingono praticamente mai e poi essi non bevono alcol, quindi le birre potevano essere evitate, però conosco musulmani che la bevono e persino il vino, quindi va beh...lascia dai.
Sul fatto che la storia appare troppo edulcorata, ma si... in fondo a Natale tutto può succedere, dai risvegli di coscienza ai miracoli, quindi il susseguirsi della vicenda possiamo definire la storia come una favola moderna, sarei cinico e bastardo se ti dicessi che queste cose non potrebbero mai accadere, semmai è raro, questo si, il raro infatti è un eccezione che conferma la regola.
La pizza al formaggio va bene, se Pietro avesse portato a "Peter" una pizza capricciosa col prosciutto, li stai sicuro che ti ammazzavo, e penso sai perchè...hahahaha :D :D :D :D
Mi fermo qui e torniamo a ciò che di bello hai scritto.
La storia di questo "povero ricco", mi ricorda un film di Renato Pozzetto che si intitola proprio "Un povero ricco", dove un miliardario si finge povero per vedere cosa succede e cosa significa stare fuori senza cibo, senza soldi e con scarsissimi ripari, anche qui viene sfruttato questo espediente o esperimento di natura umana, che come possiamo vedere si rileva un insuccesso per via delle gente totalmente superficiale, tranne Pietro che si dimostra appunto la cosiddetta eccezione.
Vengono esposti e resi molto bene profondi dettami di amicizia, un ricco che fa finta di essere povero per aiutare un sotto borghese ridotto al lastrico con una famiglia con non pochi problemi.
Una volta sai cosa mi disse qualcuno?
"Quando finiscono i soldi, finiscono le feste!" e in questo racconto rendi perfettamente l'idea, in quanto Kimberly, una volta che il marito perde il lavoro, ci manca poco che lo lascia definitivamente, c'è una punta di egoismo, mi dispiace dirlo (e non mi rimangio le parole perchè so cosa vuol dire), basta solo analizzare che la donna desiderava ardemente una vacanza ai tropici.
Poi chissà come mai...beh, Samir mette a posto le cose e la donna scopre di amare ancora suo marito quanto lui ama lei.
Questo l'ho trovato più realistico, è cosi, una volta che c'è di nuovo il lavoro, i soldi, una ottima posizione si aggiusta magicamente tutto, anche i rapporti.
Allora vedi che i soldi fanno la felicità?
Ad ogni modo, tutto bene ciò che finisce bene.
Dinnanzi al finto barbone costringi inoltre al lettore ad un esame di coscienza, cosa avremmo fatto noi? Difficile rispondere forse bisogna trovarsi in quel frangente e poi sapremo...
Comunque lasciatelo dire:
Un testo spiazzante che ti avviluppa anima, cuore e mente.
Mi piace come hai strutturato "Peter" non solo di come ha agito ma anche perchè simboleggia con il suo finto ruolo l'esterno precisamente il nostro mondo che appare distrutto...ma soprattutto quella cosa che dentro il suo cuore sorge quella luce che diffonde solidarietà e speranza che si possa cambiare la società generalmente meschina in cui viviamo nonchè come già espresso MOLTO superficiale.
Insomma concludo ciò che penso dei protagonisti:
Il personaggio risulta come la luce di un faro solidale nel bel mezzo di una tempesta di incomprensioni aride, Pietro rappresenta la lealtà, un'anima buona, onesta e sentimentale, mentre Kimberly (sempre mi dispiace dirlo), una bandiera che si gira in base a dove soffia il vento, comunque l'hai caratterizzata come gli altri piuttosto bene, belli anche i figli, infondono tenerezza.
Bravissimo Fede e alla prossima!!!