Recensioni per
Advent Calendar 2017
di Hotaru_Tomoe

Questa storia ha ottenuto 123 recensioni.
Positive : 122
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 4 5 6 7 8 9 [Prossimo]
Recensore Junior
21/07/19, ore 17:24
Cap. 21:

Hahahahahahahahaha mi sono divertita un mondo leggere questa storia ! Bellissima e nolto divertente.
Sembrano dei bambini tutt’e quattro, soprattutto i due fratelli Hahahahaha
Penso che rileggerò questa storia, mi piace troppo !

Recensore Master
19/02/18, ore 16:28
Cap. 25:

A conclusione di questo tuo Calendario dell’Avvento, parto dalle Note finali per esprimerti soprattutto un ringraziamento particolare per averci regalato questa raccolta, in cui hai profuso davvero tanto impegno e fedeltà nel portarla a termine.
Fedeltà a noi lettori ed alla nostra voglia di leggere ancora e ancora di Sh e John; fedeltà alla "Johnlock", per quanto mi riguarda personalmente, pur apprezzando le ben costruite Mystrade che hai inserito. Da questo punto di vista sono davvero poco democratica, considerando altri PAIRING non abbastanza corrispondenti alla tensione emotiva e sentimentale che esprimono Sh e John tra loro.
Inoltre vorrei scusarmi per non aver dimostrato sufficientemente di ricambiare la tua accogliente premura nei nostri confronti di lettori, johnlocker e non, non facendoti arrivare in tempo accettabile le mie recensioni.
I motivi sono vari e mi sembra di averli già esposti precedentemente perciò non ti annoio di più.
Ti prego di ricevere queste mie osservazioni che, sia pur ritardatarie in maniera vergognosa, esprimono sinceramente quello che voglio trasmetterti.
Anche se hai pensato questa raccolta per il periodo natalizio, per me il piacere nel leggerle è replicabile in tutti i giorni dell’anno perché, la qualità che vi hai espresso, è davvero ammirevole: venticinque gioielli, più o meno vistosi ed ognuno di noi sceglie spontaneamente quelli che più rispondono al gusto personale, apprezzando però anche gli altri, visto che stiamo parlando di storie comunque scritte con attenzione, senza banalità o “copia-incollando” roba d’altri.
Tutte storie piacevoli, originali e dallo stile impeccabile, che rispettano, anche se AU, le caratteristiche IC dei personaggi, il che non è semplice.
A tal proposito, io rispetto gli Autori che connotano i protagonisti in modo diverso, seguendo un loro headcanon, perché la libertà di espressione per me è sacrosanta, ma preferisco un John ed uno Sh che siano riconoscibili. Attualmente, in giro ci sono long in cui ci si trova con il Tardis tra i piedi (☺) o tra vampiri e licantropi o tra androidi e replicanti ma, sinceramente, le sto trovando molto più IC e, dunque, a me più gradite, di altre che non si schiodano dal 221b e dal Barts in cui, però, i nostri due sono davvero irriconoscibili.
Tra le venticinque di questa tua raccolta che mi sono piaciute di più rispetto ad altre, ne desidero citare tre. Una è la 22, che io identifico con la conclusione più auspicabile per la S4, in cui la stagnante malinconia di un’era che si è conclusa senz‘appelli, viene illuminata dalla consapevolezza che, per Sh e John, ci possa essere ancora una possibilità di esprimere quello che sono sempre stati l’uno per l’altro.
L’altra “pagina” del tuo Calendario dell’Avvento, che desidero ricordare, è la numero 20, quella del giubbino di Watson, tanto per intenderci, in cui ho trovato un’atmosfera dolce e suggestiva di sentimenti repressi, che trovano l’improvvisa via d’uscita in una situazione d’emergenza che mette a nudo paure profonde e un grande amore che, fino ad allora, ha rischiato di morire prima di venire alla luce.
La terza ff, che mi ha lasciato qualcosa in più rispetto alle altre, è la 24, quel dolcissimo Balletlock, in cui hai espresso la vitalità e la forza irresistibili di un sentimento unico ed irripetibile.
Quest’ultima 25 è la degna conclusione di un viaggio fatto anche di rincorse a volte impossibili, di malintesi, di percorsi sbagliati. Qui ci sono loro due, il loro grande amore e noi non possiamo fare altro che chiudere piano la porta di quella stanza per non disturbarli.
Grazie davvero per la compagnia che mi hai fatto, per i sorrisi che mi restavano stampati in faccia dopo la lettura, per i sogni che mi hai regalato.

Recensore Master
18/02/18, ore 22:43
Cap. 24:

Sarò ripetitiva ma, in te, la voglia di scrivere su quei due (ed in me quella di leggerne, senza fine, le peripezie soprattutto sentimentali) è inesauribile. Johnlock forever, sono perfettamente d’accordo. Tu mi sorprendi, inoltre, per la varietà di situazioni culturali, storiche, esistenziali in cui innesti i loro vissuti di “migliori amici”, definizione a cui quasi nessuno, nemmeno loro, ci crede più.
Stavolta hai pensato ad una ff “Balletlock”, ma con una precisa connotazione: sei andata a scovare addirittura Coppelia ed hai assegnato a Sh, John, Irene e Victor i ruoli dei personaggi principali del balletto. Oltretutto centrandone, a mio avviso, l’identificazione.
Mi ha colpito l’ambientazione precisa, la tua preparazione sulle particolarità tecniche, sia del balletto classico, che trova in Sh un’icona perfetta nella sua innata eleganza, sia della danza moderna, espressa nella vitalità e passionalità di John.
Ho trovato, inoltre, molto evocativo dell'IC più "genuino" quel discorso che Martha Hudson fa a Sh, per spiegargli i motivi della sua scelta riguardante la coppia di protagonisti: a lui manca l'anima, a John la tecnica. Perfettamente complementari, dunque, loro due.
Questo è un punto, ma non l'unico, che ho trovato davvero coerente con il carattere dei nostri, pur trovandoci in un altro Universo. Mi vengono in mente delle splendide immagini del tipo “fan art” in cui, appunto, sono ritratti la mente ed il cuore, Sh e John.
Geniale il ruolo di direttrice della scuola, che fai assumere a colei che, nell’Universo del “nostro” 221b, è quella che più comprende le dinamiche ingarbugliate che impediscono, ad Holmes ed a Watson, di esprimere ciò che veramente vogliono l’uno dall’altro.
A proposito di John, il momento in cui egli balla, improvvisando, ed Holmes lo osserva di nascosto, è davvero emozionante, tanta è l'immediatezza della descrizione dei movimenti del ballerino.
"...Entrechat, emboité, fouetté...": la stessa forza trascinante esprimi nella prova di Sh, diversa certo come stile, ma uguale a quella di John per la qualità di quello che vi è espresso. Anche qui un pezzo, il tuo, davvero unico, privo di banalità e, ripeto, emozionante.
Irene che tenta di separarli nella danza, proponendo di cambiare il finale, è l'elemento che darà una svolta alla situazione.
Tutto succede in modo travolgente ed inarrestabile: la scena alla stazione, il momento del saggio finale e quell'ultima immagine di Sh e John, loro due e basta.
Questa storia, secondo me, è una delle pagine più belle di questo tuo Advent Calendar, in cui deponi l'ironia ed il divertimento per fare spazio alla voce del cuore. La lettura si è fatta, via via, sempre più coinvolgente e trascinante come l'accorgersi di quei due di essere completi solo con l'altro. E tu riesci a tirar fuori tanto di quel sentimento che dispiace davvero quando si arriva alla conclusione. Con te si ricomincia sempre, con toni e modalità diverse, una delle storie più belle, quella di Sh e di John.

Recensore Master
17/02/18, ore 11:14
Cap. 23:

La storia si apre con l'atteggiamento di Sh, preoccupato e guardingo, di fronte al cambiamento di John. Questo perché non si tratta di un caso d'omicidio o simili ma di qualcosa che riguarda la sfera dei sentimenti e del modo di relazionarsi con le persone; terreno su cui il consulting non sa muoversi con sicurezza, in quanto la sua ragione, per quanto di un livello superiore alla media, é impotente di fronte alle manifestazioni di ciò che è interiore e legato ai sentimenti.
"... ma non osava fare, per paura...": ovviamente Sh intuisce che la ragione del cambiamento di John riguarda lui ed i loro rapporti di "migliori amici", non è stupido ma, come giustamente osservi tu, è la paura. Infatti, dietro a quel muro di gelido autocontrollo e scannerizzazione spietata della realtà che costituiscono il biglietto da visita non cartaceo del consulting, c'è una persona insicura e preoccupata, con una spiccata tendenza alla disistima di sè.
Secondo me, uno dei momenti migliori di questa ff, è quel l'osservazione attenta dei comportamenti "nuovi" del povero John, oggetto inconsapevole di un'analisi minuziosa ed instancabile. Hai descritto, in modo efficace, attraverso quel magnifico laser che sono gli occhi di Sh, le rinunce alle uscite per qualche appuntamento galante o con i suoi ex commilitoni, la costante presenza sulle scene del crimine, la sua arrendevole sopportazione di fronte agli esperimenti del coinquilino. Ma, quello che mi ha intenerito particolarmente, sono quegli sguardi lanciati "senza alcun motivo apparente": è un John che, come acutamente fai osservare a Sh, ha indubbiamente deciso di inoltrarsi in un terreno nuovo, considerando, con sguardo diverso, il loro rapporto di amicizia.
Efficace, dal punto di vista narrativo, anche quel cambio di prospettiva con cui possiamo considerare la situazione dal punto di vista di Watson ("... aveva guardato dentro di sé...") che, ora, dopo una paziente ricostruzione interiore, decide di dare una svolta ai suoi rapporti con Sh e, dal mio punto di vista, cancellare finalmente quel se stesso espresso dal fantoccio violento ed imprevedibile che aveva imperversato nella S4. Non mi stancherò di ripeterlo.
I maglioni che John sceglie mai potevi immaginarli più tremendi, non penso sia il tuo gusto, scrivi troppo bene, ma è bellissimo tutto ciò che conclude il capitolo: l'iniziale, addolorata, riflessione di Sh, ancora sofferente per il matrimonio che aveva dovuto subire, la sua fuga, il momento di angoscia che si risolve con un abbraccio inaspettato.
Come al solito, un pezzo, questo, originale e scritto nel pieno rispetto dei personaggi che abbiamo nel cuore. Ripeto, mi è piaciuto particolarmente quel John che porta aria nuova e tanta dolcezza in un 221b su cui stagnava una malinconica incertezza. Brava.

Recensore Master
11/02/18, ore 23:10
Cap. 21:

Dopo la carezza tenera e davvero romantica del pezzo precedente, qui cambia "il vento". Del resto, in questa tua raccolta, ma anche in altre, ho avuto modo di scoprire la tua inesauribile creatività che sa parlare di Sh e John, e di chi gli sta intorno, in situazioni diversissime tra loro con esiti davvero efficaci.
L’atmosfera tesa e catalizzatrice di un trovarsi davvero tenero e liberatorio tra i due, del pezzo precedente, qui è sostituita da un clima goliardico di dispetti, invidie e rivalità bambinesche, più divertenti in quanto i soggetti coinvolti sono medici militari, ispettori di Scotland Yard, consulenti investigativi, altissimi funzionari governativi…
Il problema principale è che sono innamorati gli uni degli altri ed impegnati in attività decisamente insolite per loro.
Dalla storia trasuda una travolgente spensieratezza che contagia persino l’”iceman”, Mister Inghilterra, rendendolo arrogante come una terribile pettegola. Ma tu ci fai capire che l’amore sa davvero trasformare le persone e lui è così diverso perché è chiaramente innamorato di Greg, il paziente e rassicurante yarder che, al fianco di un John agguerrito e in trincea per difendere il suo Sh, s’impegna per cercare di smussare le tremende asperità che caratterizzano il rapporto tra i fratelli Holmes.
Il tratto veloce, ma significativo, con cui il capitolo inizia è quello che connota la madre di Sh e Mycroft che, con una frase che è come una frustata, mette sull’attenti tutti quanti. Elemento, questo, decisamente comico, vista, appunto, l’identità dei neo pasticceri.
Tra John che rispolvera “la sua voce di capitano”, lo spettro della temuta punizione di “andare a dormire sul divano” che aleggia tra i due del 221b, la pazienza e la disponibilità quasi materne di Greg, la mente scientifica di Sh espressa nell’abilità dell’uso della tasca da pasticcere, davvero si ride di gusto. Il culmine è raggiunto quando tutto degenera, maschilmente, nell’ambito calcistico che scatena i peggiori istinti (“…si è comportato esattamente come Wilshere nel derby…”).
Una storia, questa, che porta il buonumore ed il piacere della leggerezza. Peccato per i biscotti…

Recensore Master
09/02/18, ore 17:07
Cap. 22:

Ritorna l'atmosfera sfatta e malinconica della S4 in cui i diabolici Mofftiss hanno infilato di tutto e di più, perfino Sh sottoposto a un odioso pestaggio da parte di un John irriconoscibile. Avvicini la tua lente d'Autore ad un momento in particolare che, a me personalmente, ha provocato disagio in quanto il personaggio d'Irene non mi è mai piaciuto. Comunque una cosa bisogna riconoscerla ai Mofftiss e cioè l'aver fatto assumere a Sh, di fronte all'invito di John a non lasciar cadere nel vuoto i messaggi della Adler, un atteggiamento che non esprime un particolare interesse sentimentale.
Di fronte ad uno Sh che appare spento e perso nella sua incapacità di reagire alla nuova vita di John, e quindi alla sua, poni Watson che appare odiosamente ottuso nel non saper, o voler, cogliere ciò di cui il consulting ha davvero bisogno.
Ciò che fai seguire, con Sh che, finalmente si scuote, lanciando il cellulare violentemente contro lo specchio, corrisponde ad un concetto che condivido pienamente e cioè, a parte la mia johnlockosssessione, che l'attrazione che Holmes prova per Irene sia di origine intellettuale, nulla di più e che l'averla salvata dalla decapitazione sua stato un atto di generosa solidarietà. Del resto Sh ha mostrato più volte di provare attrazione per le situazioni "adrenaliniche".
“...Non vuoi chiamare Molly, allora?...": qui, davvero, hai ritratto con precisione la disarmante ottusità di John ma sono dubbiosa su tale connotazione. È come se lui mettesse continuamente alla prova Sh per indurlo a fare il primo passo per liberare tutto il loro "non detto" e "non fatto".
Ho comunque dovuto rivedere questa mia riflessione, andando avanti nella lettura. Infatti tu propendi per la non comprensione di Watson di fronte alla scarsa voglia di vivere di Sh e dai una svolta alla storia che mette, finalmente, la parola "fine" a tanti malintesi e sofferenze. Una storia che ha la stessa intensità di un abbraccio sincero.
P.S perché non sei tu a scrivere la sceneggiatura dell'eventuale S5 ?!

Recensore Master
08/02/18, ore 19:20
Cap. 20:

L’atmosfera con cui si apre questa ff è nettamente diversa da quella del pezzo precedente, in cui si respirava una tranquilla aria natalizia con John intento ad incartare regali e Sh animato da intenzioni decisamente diverse. Qui, invece, siamo nel vivo di un inseguimento, in una Londra fredda ed ostile. Dopo la concitazione e l’esito negativo che hanno caratterizzato lo scontro tra il malvivente e Watson, sottolinei come, a quest’ultimo, dispiaccia soprattutto per quello che avrebbe pensato il consulting.
Il catalizzatore tra i due, che scuote la montagna di “non detto” e di “non fatto” che li separa, qui diventa il giubbino del medico, che ha una triste sorte. Significativa la reazione di Sh che, sicuramente, vedendolo ridotto come uno straccio, dimostra chiaramente la paura che il suo blogger abbia fatto la stessa fine. Non c’è delusione per la mancata cattura del delinquente, solo la preoccupazione per John.
L’immagine di Sh che, prima cede il suo inseparabile cappotto a Watson e, poi, acconsente alla soluzione proposta dal medico per non congelare entrambi, è davvero suggestiva e molto tenera. Il tuo tocco ironico, questa volta lieve e rispettoso di quello che stanno vivendo quei due, si limita ad indicarci il povero “naso gelido” di John sulla mitica sciarpa.
È un momento molto particolare, quello che il freddo e la situazione, hanno provocato in Sh che, come gli fai dire tu, ha provato sulla sua pelle, per un attimo, la sensazione terribile di abbandono e solitudine che ha sconvolto John nel vedere il suo “migliore amico” volare giù dal tetto del Bart’s. Bello questo collegamento con cui hai reso più intensa la scena. Mi sono piaciuti molto, inoltre, quel John così sensibile ed attento a ciò che passa per la mente ed il cuore del consulting, e quello Sh che rivela una insospettata fragilità, dovuta alla consapevolezza che quel piccolo soldato è diventato tutta la sua vita.

Recensore Master
08/02/18, ore 18:52
Cap. 19:

Vedi che, sia pure in ritardo geologico, ma arrivo a recensire. Non mi sono certamente dimenticata di questa raccolta…Ho ancora il gusto piacevolissimo della tua “Speed love”, cui ho lasciato qualche osservazione ieri sera, che, sinceramente, ho trovato superba nella sua atmosfera frizzante e pazzesca.
Ed eccoci qui, ad impacchettare regali che, in un altro contesto familiare o tra coinquilini normali, sarebbe un’occasione impegnativa ma gradevole, almeno per me lo è sempre stata perché, preparare un dono per qualcuno, è sempre un po’ come farlo a me stessa.
Però qui siamo al 221b, tra la pazienza infinita di Watson e la meravigliosa capacità di “scassare” di Sh, come al solito confuso e prevenuto verso tutto quello che sa di abitudine o di convenienza sociale. O, più semplicemente, di vivere al meglio con il prossimo.
Le sequenze, che fai scorrere davanti ai nostri occhi attraverso le tue parole, sono davvero rappresentative di quello che succede almeno da me…La tua capacità d’osservazione e di occuparti, con gustosa ironia, anche dei particolari più insignificanti è veramente speciale (“…si piegò su se stesso, avvolgendosi attorno al suo dito…”).
Che poi il contesto disordinato e consueto, molto domestico, comunque, diventi, in poche mosse, lo scenario per un “incontro” ad alta tensione, è una situazione possibile solo nelle tue storie, come, appunto, lo scartare un pacco dono.
“…Il traditore non si stava impegnando molto a respingere le avances del suo compagno, anzi,…”: grandioso.

Recensore Master
11/01/18, ore 17:40
Cap. 18:

Un’altra tappa di questo meraviglioso viaggio, prevalentemente all’insegna della Johnlock, che tu ci hai regalato con puntualità ed impegno. Il protagonista è il rapporto tra Sh e John, che tu rappresenti con tutte le sfumature emotive e sentimentali che si rivelano in tutti i grandi amori: gioia, rabbia, gelosia, esclusività, tenerezza, follia… Qui ci fai guardare, con semplicità e la tua originale ironia, alcuni possibili effetti del modo di pensare di Sh. È un universo, il suo, dominato dalla razionalità più pura, dall'archiviazione schematica, senza possibilità di errore, dei dati che gli arrivano dalla realtà circostante, dalla scarsa, o quasi nulla, considerazione degli altri, non per cattiveria ma per difesa da ciò potrebbe derivarne. Ormai Molly dovrebbe aver capito che lei è nella sezione "Cose di proprietà", senza speranza di rompere quel contenitore in cui il "genio" l'ha sistemata. Forse, con un comportamento meno da zerbino troppo educato com’è il suo, le possibilità di attirare l'attenzione del consulting sarebbero più concrete. Ma, dal mio osservatorio di Johlocker convinta, non le offrirei molte “chances; la Sherlolly non mi ha mai convinta del tutto, pur apprezzando delle ff che la riguardano, ovviamente scritte bene.
La deduzione immediata del contenuto del sacchetto della spesa, il regalo di Natale ricevuto da John il Natale precedente, i polmoni del poveraccio sul tavolo anatomico che cercano la fuga sul pavimento...Situazioni francamente divertenti che tu, come di consueto, gestisci con abilità ed ottimi risultati.
Sh e la folla dei "cercatori" di regali al centro commerciale, poi, è una situazione giocata sul contrasto tra la gente comune e lui, il sociopatico ad alta funzionalità , che è davvero comica.
Brava, come sempre, nel centrare l'obiettivo di un testo originale e ben riuscito.
(Recensione modificata il 11/01/2018 - 05:42 pm)

Recensore Master
11/01/18, ore 00:32
Cap. 17:

Questo, per esempio, era uno dei vari epiloghi alla S3 che mi avrebbero messo in pace con me stessa e con i Mofftiss.
L' "espiazione" di Sh così doveva aver termine, magari con modalità diverse, con dialoghi diversi ma con quel significato che gli hai dato tu e cioè un ritrovarsi tra chi, fin dal primo momento, ha sentito che l'altro era insostituibile e complementare a sè. Mary o non Mary, non era certo logica la mostruosa bipolarità di John che, all'aeroporto, saluta Sh come fosse un suo vicino di casa e non chi aveva ridato senso alla sua vita.
Quella che è la scena travolgente della seconda parte della ff viene preparata dal clima di attesa che circonda John nei preparativi perché, per lui e per Sh, sia davvero Natale, cioè un nuovo inizio senza più interferenze deformanti di altre persone.
Mi è piaciuta molto la conversazione tra John e la signora Holmes, fatta di parole sfumate ma chiare, che esprimono l’intensità del sentimento che Watson sa di avere per l’altro.
Egli riesce, con fatica, ad esprimere il desiderio di avere Sh tutto per sé a Natale per liberare il “non detto” ed il “non fatto” che ha posto un oceano d’incomprensioni tra loro due.
E lo fa, rivelando, in modo quasi inconsapevole, il valore della loro amicizia che ha assunto una forma più completa, diversa. È diventata un grande amore e, come tutte le cose forti, ha bisogno di esprimersi.
La ff si conclude, come ho già scritto, con un susseguirsi di gesti che travolgono ogni resistenza, ogni dubbio. Così, finalmente, John ha liberato, per tutti e due, il famoso elefante nella stanza che era diventato troppo ingombrante e che si alimentava di silenzi, di omissioni, di spazi del cuore lasciati troppo deserti.
Bella, come le altre del resto, anche questa diciassettesima tappa del tuo Calendario.

Recensore Master
06/01/18, ore 07:50
Cap. 16:

Ancora Mystrade, ancora Natale, ancora Mycroft alle prese con qualcosa che gli riesce difficile da superare. Questa storia si può ritenere perciò, secondo me, il seguito della precedente, con lo stesso divertimento per chi legge ed assiste alle peripezie natalizie del "Governo inglese". E, a sostegno della mia tesi, trovo qualche accenno in merito :"...L’abete (non radioattivo) gli viene consegnato...".
In questa ff hai sottolineato di più il lato comico del coinvolgimento di Myc nel clima natalizio, con una scenetta alla Stanlio ed Ollio che merita un applauso. L'"iceman" alle prese con un albero di due metri senza base, con delle decorazioni natalizie che si ribellano alla sua volontà ed una scala indemoniata, appare stremato, ma l'arrivo di Greg riscalda subito l'atmosfera.
Una ff piacevole, ben costruita.
(Recensione modificata il 06/01/2018 - 07:50 am)

Recensore Master
06/01/18, ore 00:43
Cap. 15:

Uno scorcio di Mystrade davvero piacevole, animato dalla tua capacità di arricchire il racconto con dell'ironia che gioca sulla tua conoscenza profonda dei personaggi. IC rispettato in pieno e sviluppi narrativi, come di consueto, originali ed efficaci.
Immaginarmi Mycroft tra gli alberi di Natale, ad ascoltare uno sgangherato coro di bambini, a pattinare sul ghiaccio, è veramente qualcosa che induce al buonumore. Quando poi gli assegni l'etichetta di "Governo inglese", il divertimento è assicurato. Oltretutto c'è il contrasto geniale tra il suo aplomb e il suo inattaccabile autocontrollo con la spontaneità ed i gusti semplici di Greg. Indovinato quel "sorriso enorme stampato in faccia" che accendi sul volto dello yarder, durante l'ascolto del coro: secondo me, lui è tutto lì, jeans, maglione e, appunto, la capacità di gustare anche le piccole cose che, ad altri, possono apparire inadeguate. Ma, a proposito di Holmes, sappiamo che, secondo il loro giudizio, tutto il mondo attorno è inadeguato, Tranne John, tranne Greg. E Mycroft dimostra questo, prestandosi a ciò che gli impone di fare il suo compagno, cercando di superare i suoi limiti di "iceman". Comunque, tutto sommato, un lieve "disgelo" c'è, accompagnato da qualche atteggiamento un po' birbantello ("...non fa altro che sporgere leggermente la punta dell’ombrello...").
La conclusione è scontata, il loro legame è stabile, ormai, l'uno sa quello di cui ha bisogno l'altro. Scritto con la solita scioltezza che rende la lettura piacevole.

Recensore Master
04/01/18, ore 15:58
Cap. 14:

Eccoti qui con un’altra prova della tua fantastica capacità di mescolare elementi su cui, ormai, nel fandom, si sono spese migliaia di parole, forse milioni, ma tu ci fai arrivare le emozioni come fossero nuove di zecca.
Certo che i tuoi "What if?" ci consolano di tante delusioni che ci hanno travolto a cominciare dalla S3 della BBC. Infatti ogni volta è uno scenario diverso, un giocare con quei due ce se fossero due splendide pedine di un meraviglioso gioco a scacchi in cui sei tu a muovere i pezzi. E chi vince fa vincere anche l'altro perché l'amore trova sempre la via giusta per riportare equilibrio e voglia di vivere. In ogni tua storia c'è un'occasione nuova per gustare ancora i momenti magici in cui la Johnlock esce allo scoperto e, finalmente, allontana il buio e la confusione del troppo "non detto" e del troppo "non fatto".
"...scoppiarono a ridere....": molto coinvolgente il momento in cui i due si mettono all'opera per far vincere il proprio intruglio. Complicità esclusiva, attrazione, capacità d'intuire i pensieri dell'altro. Questo è ciò che hai trasmesso in quella scena così piacevole e libera da complicazioni e brutture come ai "bei tempi" del "the Game is on" di ASIP, della prima e della seconda Stagione. Poi siamo stati sommersi dalla terza Stagione in poi, da un “diluvio” di emozioni contrastanti, da soluzioni dei Mofftiss inaccettabili, da personaggi affetti da bipolarità compulsiva, come John.
In questo tuo pezzo li ho ritrovati, invece, con le loro caratteristiche più “pulite” come la fragilità di Sh di fronte ai sentimenti (“…So che non potrò mai avere altro da te…”) e la calda ed accogliente umanità di Watson (quello vero!) (“….gli accarezzò la guancia…”).
La conclusione è rassicurante, tenera e getta un ponte verso il futuro: staranno insieme, senza più complicazioni.
Brava.

Recensore Master
03/01/18, ore 09:52
Cap. 10:

Ho trovato molto piacevole la tua soluzione narrativa di mantenere si il ruolo oggettivo di un narratore "terzo" ma con il punto di vista orientato su ciò che John coglie del suo strano vicino. Non è un completo POV di Watson quello da cui seguiamo le vicende ma un' efficace strategia per poterlo "osservare" a sua volta.
"...Non è che John lo stia spiando, ma...": in pratica, grazie alla tua divertente ironia, possiamo immaginare il nostro studente (di medicina, immagino) praticamente appostato, in tutte le pose "spionistiche" possibili ed immaginabili, per carpire qualcosa di più sul suo misterioso vicino di casa Siamo in un altro universo, è vero, ma Sh e John, ovunque andranno, nello spazio e nel tempo, saranno sempre magneticamente attratti l'uno dall'altro. È fatale che vadano a formare la coppia più interessante e bene assortita del secolo.
Perciò, inconsapevolmente e senza averlo conosciuto, Watson è già attratto dallo strano individuo dalle ancor più strane abitudini di vita. Quando, poi, lo vede, il gioco è fatto: attrazione a prima vista ("...resta senza parole perché il ragazzo è notevole..."). E anche per me, ogni volta che tu, nelle tue storie, "fotografi" con tocchi originali e mai scontati, la bellezza di Sh, vengo investita dall'energia devastante di colpo di fulmine.
Quello che segue, dopo l'apertura della porta di " casa" Holmes, accade sotto uno sguardo complice che prefigura, con simpatia e tenerezza, la nascita di un legame speciale.
Un pezzo, questo, davvero ben riuscito, senza alcunché di scontato.

Nuovo recensore
28/12/17, ore 22:13
Cap. 24:

A mio parere la OS migliore tra tutte! Sei fantastica a scrivere e le altre mi hanno fatta emozionare e commuovere, ma questa ha qualcosa in più. Il rapporto tra i personaggi e il ballo è perfettamente azzeccato, il ruolo di Irene è praticamente uguale a quello che ha nella serie (perché, insomma, quello che fa è spingere John contro Sherlock e viceversa). John e Sherlock nemici e poi amanti è una tematica perfetta, perché loro sono così. Il modo in cui hai descritto il balletto classico è spettacolare. Parlando da perfetta ignorante in ballo, mi hai fatto capire le emozioni che si provano sul palco, come quella dei due protagonisti. È semplicemente perfetta. La adoro!! -JhW

[Precedente] 1 2 3 4 5 6 7 8 9 [Prossimo]