Mi sono detta "dato che lei è così gentile con me adesso sono curiosa di sapere come scrive". E sono arrivata qui.
Ti giuro, dopo averla letta ho riso per tutto il pomeriggio e l'ho girata a quattro persone, fra cui la mia collega di scrittura.
Mi ha fatto tornare in mente i vecchi tempi - che poi sarebbe tre anni fa - in cui scleravo mentre preparavo gli esami di latino. Forse se l'avessi scoperta prima avrei affrontato tutto con maggior leggerezza XD

Il modo in cui hai costruito questa flash è semplicemente geniale. L'atmosfera tetra e horror è palpabile, si sente l'angoscia del protagonista (povero Attico, gli voglio così bene) in ogni parola. Quando si nasconde in un angolino nell'ombra il mio impulso era quello di proteggerlo e andare ad affrontare al suo posto la furia di subordinate che lo attendeva.

Poi, quando passa tutto, ecco il colpo finale: L'EPISTOLA.
Attico, sei uno di noi. Il primo martire.

No vabbè, questa storia merita di finire fra le preferite.

Ave atque vale,

Harley Sparrow

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One Shot davvero carina, è riuscita a strapparmi più di un sorriso durante la lettura: anche se avevo capito dall'inizio che piega avrebbe preso il racconto (uno dei miei headcanon storici è appunto che Cicerone si rispondesse da solo alle lettere), sono rimasta piacevolmente divertita dalla conclusione. Cicerone ed Attico sono tra le mie ship pseudo-storiche (insieme a Machiavelli/Cesare Borgia e Dante/Virgilio [c'è davvero qualcuno che non stravede per questi due?]), ma ho sempre avuto l'impressione che il loro rapporto fosse leggermente sbilanciato, con Cicerone che parla... parla... e parla... e scrive... ed il povero Attico che si deve sorbire la sua caterva di lagne.
Alla fine anche lui era umano e, malgrado la sua pazienza, avrà finito per sbottare, una volta o l'altra, un bel "Non ne posso più!"
Tranquillo, Attico, siamo tutti con te!
Alla prossima!
L_A_B_SH

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Da classicista disperata, sto ridendo come una demente. Bellissima :'D

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