Recensioni per
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di Happy_Pumpkin

Questa storia ha ottenuto 25 recensioni.
Positive : 25
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
16/08/18, ore 00:02
Cap. 3:

Speravi che leggessi un altra tua storia, ebbene, con piacere l'ho fatto. Sono completamente innamorata di racconti così coinvolgenti che, basta solo che i due protagonisti si tocchino per far scaturire una marea di sensazioni. È veramente bella e intesa, oddio sto per piangere....
Ahh poi tu che mi fai sclerare, ti devi prendere la responsabilità di avermi fatto partire la ship DeidaraxItachi, sarei troppo contenta se scrivessi una storia solo su di loro; mi hai fatto perfino venire voglia a me di scriverne una xD.
(Vabbè ma come già detto in precedenza, sono solo mie speranze >

Nuovo recensore
02/03/18, ore 17:34
Cap. 3:

Recensiamo pure questo terzo capitolo la cui bontà narrativa forse eccede ulteriormente quella dei primi due.

Non mi soffermerò sul carattere dei due protagonisti, ormai già affrontato in modo decisamente esauriente, concentrandomi sul resto del capitolo.

Significativo il frangente in cui Sasuke porta con se, letteralmente, Naruto facendogli assaporare per la prima volta la gente, la folla, il chiasso e, per certi versi, pure la nevrosi della modernità.
Magari non sarà così, magari sbaglierò completamente ma mi è sembrato che nella breve descrizione del contesto ci sia stato l’intento di sottolineare e descrivere la classica società cyberpunk, tanto sviluppata tecnologicamente quanto decadente per qualsiasi altro ambito preso in considerazione.
Il ritratto che Sasuke fa di quanto vede Naruto non ha nulla di positivo e non si prodiga nemmeno per difenderlo e/o lodarlo. Ho apprezzato il modo di porsi visto che tali futuri mi hanno sempre inquietato e incusso un certo disagio interiore. L’intento di riprodurre temi e caratteristiche del genere è perfettamente riuscito.
Al riguardo è doveroso citare la breve ma svettante riflessione di Naruto incentrata sulla dicotomia fra vita e morta. Brevissima certo, ma vista la sua natura suppongo sia un passaggio particolarmente rilevante.

Veniamo alla parte successiva. Penso che fra tutti i passaggi e le situazioni questa abbia le più radicate sfumature cyrberpunk. Sasuke si incontra nuovamente con Suigetsu con un intento ben preciso, qualcosa che probabilmente non avrebbe mai pensato che un giorno potesse davvero concretizzarsi. Eppure è lì, deciso, fermo sulla sua posizione, deciso a tutto pur di raggiungere il suo obbiettivo. Come nella migliori tradizioni ci si avvia verso una porta misteriosa che trasuda di segretezza e misteri, la porta ci inoltra nel classico corridoio ombroso, stretto e dal gelido design minimalista suppongo, illuminato solo da qualche neon generante un effetto chiaro/scuro-luce/ombra che, altro non fa, che sottolineare l’ambivalenza del tragitto, il traghettare ansiogeno verso un lido caratterizzato dalla pura illegalità.
Il punto di arrivo trasuda fantascienza da ogni poro, incentrato su uno dei temi più scottanti, affascinanti ed ambigui che il genere abbia trattato nel corso del tempo. Sasuke si perde nei suoi pensieri, rimembrando Sakura e le alternative che la scienza gli diede per poterla rivedere, arrivando alla stessa conclusione che si diede negli anni passati: la scelta di non lasciarsi andare, di non arrendersi cedendo alle lusinghe della tecnologia, non fu errata.
Ammetto che la situazione mi ha ricordato una quantità corposa di libri, film, telefilm, videogiochi e fumetti, il protagonista si avventura in quello che è un vero e proprio mondo alternativo, nella speranza che questo possa fargli raggiungere un obiettivo se non concretizzare, per un breve lasso di tempo, un sogno inseguito per anni.
Il creatore e la sua creatura si incontrano ed interagiscono, nonostante il rischio e il pericolo che corrono entrambi. Quei 30 minuti diventano essenziali per entrambi, più importanti di tutta la restante giornata, quasi un rifugio davanti al quale tutto il resto, tempo o spazio che sia, perde di significato.

La nuova situazione però dura poco, si rivela effimera, finisce ben prima di quello che i due avrebbero sperato. Sasuke sparisce improvvisamente, senza lasciare tracce, facendo cadere Naruto in uno stato di ansia. L’I.A: si ritrovata spaesato, disorientato, senza più quella guida nonché amico con cui aveva condiviso la sua esistenza fin dai primi momenti di questa.
Suigetsu, col suo contributo improvviso, si rivela molto simile se non perfettamente uguale alla sua controparte originale. Non un “bad boy” ma semplicemente un tizio a cui non piacciono le regole eche cerca di sbancare il lunario come meglio può, nella piena consapevolezza delle proprie azioni.
Sfiancante e malinconico il “viaggio” di Naruto. Tanto temporalmente disteso quanto privo di tregua, tanto ossessivo quanto speranzoso. Le speranze però si riveleranno vane perché nonostante gli sforzi l’I.A. ma riuscirà a rintracciare il creatore.

I due si reincontreranno solo 10 anni dopo e lo faranno nello stesso luogo in cui hanno potuto incontrarsi “faccia a faccia”. Sequenza particolarmente coinvolgente in quanto concretizzare quanto si era solo potuto ipotizzare; Naruto, in virtù della sua natura, non è cambiato, Sasuke invece è stato logorato nel corpo e nello spirito dal tempo e da ciò che le autorità lo costrinsero a fare. Viene ripreso il tema dell’immortalità precedentemente citato, facendo un parallelo fra l’artificialità di Naruto e la decadente natura dell’essere umano incarnata da Sasuke che, nonostante il genio, nulla ha potuto contro il tempo e “i poteri forti”.

Veniamo quindi alla parte finale del capitolo, forse la più intrigante ed affascinante dell’intera FF. Già dalla data veniamo informati di come ciò che ci apprestiamo a leggere narri qualcosa di completamente diverso rispetto a quanto proposto in precedenza. La prima espressione del paragrafo, “gli esploratori”, fortifica la sensazione, comunicando che il mondo conosciuto fino ad ora è mutato in qualcosa di estraneo, diviene l’incarnazione dell’ignoto, terra di esplorazione o addirittura conquista. Il resto, tramite brevi ma significative descrizioni del contesto, conferma non solo il cambiament,o ma pure la totale estraneità di questi esploratori nei riguardi del mondo umano e della sua cultura.
In questo “epilogo” c’è un passaggio che ho apprezzato particolarmente: “ma fino ad allora la ricerca scientifica in quel pianeta lontano dal Multiverso”. Qui veramente si sottolinea come ciò che l’uomo conoscesse non fosse altro che un granello di sabbia in un spiaggia priva di confini. La parola “multiverso”, da sola, dà vita a riflessioni e pensieri di svariato genere, concernenti l’immensità della realtà e i segreti racchiusi in essa a cui mai l’uomo potrà probabilmente accedere.

Straziante, toccante, malinconicamente coinvolgente il finale. Penso sia inutile soffermarsi su di esso…certe righe non posso essere commentate ma solo vissute.

Veniamo infine agli ultimi istanti che si ricollegano al titolo della FF: l’Alfa e l’Omega come si suol dire. Tocco di classe, nonché trovata tanto semplice quanto geniale, il gioco di parole fra il pronome inglese “us” e le iniziali di Sasuke. Vivo di espedienti come questi, a maggior ragione se riescono a riassumere perfettamente l’essenza dell’opera e ciò che un autore vorrebbe trasmettere.

Ovviamente anche in questo terzo capitolo non posso che gradire gli omaggi ai Pink Floyd. “Time”, non solo è la mia canzone preferita fra le loro, ma si rivela perfetta per incarnare al meglio i contenuti del capitolo.

FF promossa a pieni voti. Di critiche, costruttive o meno che siano, non ne vedo la necessità. Devo dire che, dopo tutti i consigli che mi hanno dato nel gruppo, mi sono ritrovato spaesato, non sapendo minimamente da dove partire. Ho optato per questa seguendo la combo “Naruto -> Fantascienza -> Brevità”; come al solito mi sono lasciato guidare dal mio istinto che difficilmente sbaglia.
Da un certo punto di vista, tuttavia, penso di aver sbagliato. Mi è talmente piaciuta che non so come reagirò alle prossime a cui mi dedicherò.

Nuovo recensore
23/02/18, ore 23:48

Secondo capitolo…splendido. Ho potuto apprezzarlo maggiormente rispettivo al primo.
Procediamo gradualmente.

“Purgatory” penso racchiuda e rappresenti nel migliore dei modi il significato e l’essenza del locale in cui Sasuke e Suigetsu si incontrano. Il giusto mezzo fra gli estremi, il perfetto crocevia fra situazioni e contesti che probabilmente nuocerebbero, per diverse motivazioni, al proprio umore. Un ambiente sobrio a livello sociale, architettonico e stilistico. Non pacchiano ma nemmeno minimalista, essenziale nella sua natura cyberpunk e capace di donare al cliente quella sensazione che solo un piccola oasi potrebbe suscitare. Un rifugio in cui consumare in tranquillità un drink, lontano dalla frenesia della modernità, dalla luce artificiale dei neon e dal suoni quasi nefasti di cui le metropoli sono piene. Ho apprezzato molto la descrizione del contesto, breve ma diretta ed estremamente soddisfacente. Anche il soffermarsi sulle razze presenti aiuta a ricordare lo status quo in cu versa la razza umana, ormai mischiata e condividente il cosmo con altre specie.

Significativo il soffermarsi di Sasuke, che rimembra Sakura, nell’osservare una danza nel locale. Significativo perché, nonostante il suo evitare ogni rapporto umano o quasi, Sasuke dimostra che forse non è la quantità di questi a fare la differenza bensì la qualità. Il suo amore per Sakura è rimasto, ancorato nelle profondità de suo animo, al di là dei tentativi di inaridirsi.

Bene la prestazione di Suigetsu. Breve, ma capace di ricordare perfettamente quello del manga pure nel tornare sui suoi passi dopo aver incrociato lo sguardo con quello minaccioso di Sasuke.

Veniamo a Naruto. Ho apprezzato il graduale iter con cui l’I.A. ha esplorato e si è adattata al nuovo ambiente e alla sua nuova “forma”. Un bambino che si ritrova in luogo mai visto e sente il bisogno di esplorarlo, di conoscerne i limiti e gli angoli più nascosti; il tutto però mantenendo un comportamento coscienzioso e pragmatico perfettamente in linea con la sua natura artificiale.
Singolare il suo essere incappato in un film il cui leitmotiv verteva su esseri simili a lui che, in modo nemmeno troppo inatteso, sono finiti col divenire disprezzati e denigrati dall’uomo. Percettibile l’empatia generata e provata, così come l’intenzione di trasmettere al lettore la possibilità che pure Naruto faccia la stessa fine. Alla lontana mi ha ricordato diversi numeri di PKNA basati sulle A.I. e sul loro posto nel mondo.

Graditissimo poi il riprendere il tema “Ramen”, facendolo divenire il fulcro di una breve ma “gustosa” conversazione che riprende la genesi del nome dell’ I.A..

Dulcis in fundo veniamo alla parte finale. La scoperta su ciò che è a capitato Sakura mi ha sorpreso.  Ho continuato a pensare che i due si fossero lasciati, magari malamente. Invece la verità si è rivelata ben diversa, più traumaticamente drammatica. Il twist funziona a dovere e mi permette di riprendere quando stavo dicendo sul rapporto dei due. A Sasuke forse non sono mai serviti dei rapporti umani bensì dei specifici rapporti umani. Ciò che per individui come lui risulta davvero importante, se non fondamentale, non è la quantità ma la qualità del rapporto. Nel suo specifico caso, probabilmente, tale concetto assume tinte e sfumature estreme. Nonostante lui ammetta di aver tentato di liberarsi di ciò che gli ricordava Sakura non ci è riuscito del tutto; qualcosa è rimasto, qualcosa ha continuato a rimanere per ricordargli quello che avrebbe potuto essere. Nascosto ma presente, invisibile agli occhi ma non dimenticato.

Questo “qualcosa” poi non è un oggetto qualsiasi, ma si rivela essere un “set di piatti”. Piatti che rappresentano il mezzo attraverso il quale ci si ciba, incarnano un momento di condivisione, un momento in cui solitamene la vita si prende una pausa per fornire all’uomo la possibilità di riprendere fiato affianco a qualcun altro.

Il sopito amore per Sakura sembra tornare ad ardere, anzi, probabilmente non ha mai smesso di farlo: Sasuke è solo stato capace di nascondere perfettamente le fiamme. Il tutto però, non si limita a queste fiamme sagacemente nascoste all’occhio altrui: l’amore per Sakura, infatti, pare venire affiancato da un’effimera speranza; una fiamma di diversa tipologia riguardante il poter sfruttare nuovamente quel set di piatti. Sasuke, evidentemente, non ha mai smesso, inconsciamente, di ricercare un altro legame, simile, magari uguale, a quello instaurato con Sakura. Invano. Il tempo non sembra avergli concesso nulla.

Un’ultima digressione: come nel primo capitolo mi pare che Sasuke, in momenti e contesti diversi, si senta imprigionato. Il luogo in cui si trova, indipendentemente dalle dimensioni reali di questo, si rivela troppo stretto per lui, quasi soffocante, costringendolo a dover cambiare location. A mio parere un chiaro segno di irrequietudine, domata, solo ed esclusivamente, durante la sua permanenza nel propria abitazione.

Infine due parole sul comparto sonoro: sempre in tema BR…penso che “Rain” da BR2049 sia perfetta per il frangente in cui Naruto esplora l’appartamento di Sasuke, mentre “Love Theme”, con le sue note malinconiche da BR, si adegui decisamente bene al racconto di Sasuke.

E ovviamente i rimandi ai Pink Floyd sono sempre ben accetti e graditi.

Recensore Veterano
21/02/18, ore 20:58
Cap. 3:

Ok prendo a redigere la recensione come mio solito altrimenti mi perdo i pezzi per strada.
L'inizio è davvero molto toccante, come Sasuke si sia impegnato per gestire tutta la faccenda di cui sinceramente non ho capito niente... Le leggi per il controllo della robotica, i controlli in entrata uscita, sono abbastanza limitata lo so xD però ho capito che è una cosa seria e che metterebbe a repentaglio la vita di Naruto e mi è piaciuto molto come si sia ingegnato per eludere tutti i possibili imprevisti.

Mi hai spiazzata, la breve passeggiata -se così vogliamo chiamarla- mi ha emozionata tantissimo, il modo in cui Sasuke renda partecipe Naruto di tutto ciò che li circonda, dagli odori alla sua personale interpretazione di quel caos luminoso che Naruto ha vissuto come meraviglia... mi ha emozionata davvero molto. È un gesto estremamente umano e dimostra come nonostante l'odio che prova per i propri simili, se ha modo di esprimerlo Sasuke ha un grande cuore. Mentre leggevo quel pezzo ho capito benissimo la profondità del gesto perché anche io sono così. Oddio mi rivedo troppo in Sasuke. I piccoli gesti che però valgono più di mille parole e mille cerimonie.

“Poi, il collegamento fu più lontano e, come un filo tirato, consumato dal tempo e dalle distanze, Naruto si spense, lasciando quei luoghi caotici, quella vita, nonostante la malattia e la debolezza insita in ogni essere vivente; il controsenso della morte, per chiunque nascesse.”
Tanto ormai ci sei abituata alle citazioni... Con questa frase mi sono spezzata anche io, perché di nuovo viene rimarcato come, per quanto Vivo e senziente, Naruto resti comunque un ammasso di byte e quindi limitato -per il momento- dal collegamento forzato con dei dispositivi elettronici.

“Ma tu riesci ad amarmi al punto da fare implodere quell’oscurità, una supernova fatta di vita e desiderio, capace di divorare le stelle e farle brillare come comete, brucianti dei loro gas e della loro polvere millenaria, squarciando la notte che io vedo sopra di noi quando tu mi avvolgi e mi stringi, come se fossi cielo e io terra, nel giorno e nell’oscurità. Per sempre.”
Queste sono le descrizioni di cui parlavo, quelle descrizioni che adoro dei tuoi scritti; ogni volta adatti i pensieri dei personaggi all'universo in cui li fai muovere è una cosa che apprezzo moltissimo.
Sono personaggi tridimensionali quelli che crei e che proprio per questo si vedono entro i loro limiti, come ognuno di noi ha. A volte i personaggi scappano dal controllo dello scrittore e magari -per quanto nella lettura possa essere fluido e non indisponente- succede che dicano o pensino cose non inerenti alla loro realtà. È un po' contorto ma spero che tu abbia capito.
Ah nel passaggio in cui si incontrano mi sono commossa, davvero, sono mezza sconvolta per come mi ritrovo quando leggo le tue storie, penso riesca ad emergere la me stessa che molte volte soffoco per mantenere le apparenze di quello che si aspetta la gente da me.

Sto leggendo il capitolo al mio solito mentre redigo la recensione e c@zz* ho lo stomaco rivoltato dall'ansia, perdona l'imprecazione ma è dannatamente frustrante ciò che sto vivendo.
La tua storia mi ha davvero conquistata. Ok sono al momento in cui Naruto chiede a Suigetsu di aiutarlo a cercare Sasuke. Torno alla lettura.

Nella parte finale non sono riuscita a staccarmi dalla lettura e oddio sono rimasta senza parole, o meglio, ne ho una marea e non ne ho nessuna perché non renderebbero lo stato confusionale in cui mi ritrovo ora.
Penso che -per quanto devastante emotivamente- non ci potesse essere nessun'altro finale possibile ed è meravigliosamente straziante.
Per il poco tempo passato nella realtà virtuale con Naruto, Sasuke se ne è giocato molto di più, troppo... però ha lottato con tutto se stesso per tornare da quell'entità che gli ha fatto percepire il calore umano.
Alla fine Naruto rimane abbracciato alle sue ossa, ancora, dopo la fine del tempo e del mondo. Perché è tutto finito ma non il sentimento che li lega e questo sarà davvero per sempre e quanto può essere lungo questo tempo per Naruto. Troppo.
E quanto tempo passerà ancora nella consapevolezza di non potersi ricongiungere mai con lui, nemmeno in un eventuale morte.
Straziante.
Ma meraviglioso.

Ti ringrazio per il suggerimento, ho amato questa storia e sembra che per quanto appartenente e ad un fandom -quindi decise da qualcun altro- le iniziali di Uchiha Sasuke sembrano nate apposta per questa storia.
Guarda se sei capace di scrivere cose così ho paura per ciò che mi attende con “A Rusty Heart” per il coinvolgimento emotivo che ho coi personaggi...
Grazie per scrivere storie così.
Non voglio che sembrino sviolinature -a parte che non avrei motivo di farne- ma davvero il tuo stile è fantastico.
Sono un scossa per tutto ciò che mi smuovi ogni volta.
Grazie.
Ylpeys

Recensore Veterano
21/02/18, ore 19:05

L'esplorazione dei sentimenti da parte di Naruto è molto interessante ed estremamente realistica.
Mi è piaciuto il momento in cui la curiosità lo porta a contravvenire al divieto di Sasuke, l'IA sperimenta tutte le passioni dell'animo umano e ogni volta la prima volta è la più destabilizzante.
Quando hai descritto il modo in cui lui ha osservato il dolore prendere possesso di Sasuke mi ha un po' scosso, ha analizzato tutto pur non capendone il significato, e nella sua innocenza porta Sasuke ad analizzare sui suoi sentimenti e ciò che lo muove.
Poi l'analisi sull'immortalità, Sasuke in qualche modo vuole che Naruto viva la vita che lui si è sempre precluso, un po' egoista e arrogante come discorso da parte sua.
Come può pretendere di lasciare l'IA a in mano a se stessa un giorno e che possa vivere tutte quelle esperienze con il costante pensiero di essere solo nel mondo?
Perché Naruto è così, unico e irripetibile nell'universo e con nessuno potrebbe mai esprimere se stesso come fa con Sasuke.

“Senza pensarci, oltrepassò Naruto. Gli passò attraverso, scomponendo in quei brevi istanti la sua immagine, simile a colori sospinti e mischiati da un vento violento. Fu solo un attimo, ma gli sembrò di trovarsi immerso in un campo elettrostatico, con la sensazione di aver accoltellato quella stessa immagine che nei mesi aveva cercato di rendere vera, credibile, dando qualcosa a Naruto per potersi muovere e capire il mondo.”
Questo pezzo è stato di sicuro il più scomodo dell'intero capitolo, per quanto Naruto abbia invaso il suo spazio vitale ficcanasando questo gesto è stato molto crudele.
Gli è passato sopra a piedi pari sottolineando quanto sia solo un ologramma -per il momento- un insieme di pixel colorati fluttuanti nell'aria.
Mi è dispiaciuto, l'emozione di quando si sono visti per la prima volta distrutta da quel gesto.

Bene e ora mi cimento nella lettura dell'ultimo capitolo... non so davvero cosa aspettarmi e sono molto curiosa!
Ylpeys.

Nuovo recensore
20/02/18, ore 15:07
Cap. 1:

Promosso a pieni voti. Iniziamo dicendo questo, così da toglierci ogni dubbio sulla genuinità del capitolo.

Nonostante il decontestualizzare i personaggi dal loro luogo d’origine, narrativamente parlando, entrambi risultando perfettamente IC.
Sasuke rimane ancorato pesantemente al suo classico carattere che abbiamo potuto conoscere nel corso del tempo. Un individuo a cui non piace la compagnia, il mischiarsi fra la folla, il dover forzatamente interagire con altri esseri umani, ma di cui sembra avere bisogno periodicamente. Dopo un inizio fin troppo surreale agli occhi dell’Uchiha, sembra trovare nella sua I.A. un amico, un confidente, qualcuno che non susciti irritazione. Paradossalmente sembra trovare più umano un concentrato di dati che non un umano vero e proprio. Sasuke sostanzialmente, mantiene quella sua sfumatura da persona fuori dai canoni, che si distacca dalla massa ma che necessita comunque di un legame per mantenere una sfumatura di normalità.
Naruto mi ricorda quello di inizio serie. Quel ragazzino esuberante, chiassoso, talvolta maleducato, spesso fastidioso nell’esprimersi e nel porsi. Perfetto per un A.I. appena nata, priva di limitazioni e assetata di conoscenza.
Ho apprezzato come il loro rapporto si evolva diventando qualcosa di normale e routinario. Pure la preoccupazione di Sasuke nel non poter portare Naruto con se risulta significativa e indicante, implicitamente, che quella I.A. sia diventata al pari, o quasi, di una persona reale per l’Uchiha.

Tocchi di classe non solo, citare senza approfondirli Sakura e Suigetsu, ma pure far sobbalzare Sasuke che si discosta momentaneamente dalla sua classica e leggendaria calma al sentire il loro nome.

Ottimi anche gli approfondimenti sulla tecnologia. Brevi, diretti, estremamente chiari che aiutano a comprendere i progressi dell’uomo e, almeno in parte, lo status quo che caratterizza la razza umana. Personalmente apprezzo fortemente in un autore la capacità di fornire informazioni come queste, periodicamente e in modo limpido (a maggior ragione se l’ambientazione è fantascientifica)

Ammetto che, mentre leggevo, ho cercato di immaginarmi il contesto intriso dell’atmosfera dei due Blade Runner, ascoltando nel contempo l’indimenticabile e straordinaria ost del primo. Senza prezzo perdersi sulle note di “Blade Runner Blues” mentre ci si sofferma sulle riflessioni di Sasuke nel finale.

Appena mi sarà possibile divorerò i restanti due capitoli.

Recensore Veterano
20/02/18, ore 11:23
Cap. 1:

Mi hai incuriosito quando me l'hai consigliata e ho deciso di affrontarne la lettura.
Non conoscendo nulla di Naruto l'ho trovato al pari di un buon racconto di fantascienza.

Passando alla storia, anche qui la narrazione é accompagnata dai colori; in questo caso é come tutto più malinconico sul grigio con poche luci al neon verdi. [Ti ho detto che avrei condiviso le sensazioni e tali sono xD].
Mi sono ritrovata molto nei panni di Sasuke, il faticare a sopportare i propri simili e trovare il piacere del confronto solo con entità virtuali. [Perché alla fine tali sono gli scambi che permette internet].
Non sono una gran appassionata del sci-fi: troppo freddo nei toni [esatto opposto dello steampunk] ma qui c'è quella nota calda rappresentata dalla cosa meno calorosa che possa esserci, un ammasso di circuiti elettrici la IA.

Devo dire che nel complesso mi ha appassionata soprattutto perché la terminologia, le descrizioni accurate dell'ambientazione e le possibili dinamiche della permanenza nello spazio rendono il quadro completo e aiutano ad immedesimarsi al meglio.

Sto scrivendo la recensione dal cellulare senza aver appuntato nulla e sicuramente risulta un po' incasinata.

Comunque procedo nella lettura per vedere dove andrai a parare col discorso dell'intelligenza artificiale.
Ylpeys.

Recensore Master
19/12/17, ore 22:52
Cap. 3:

Sto soffrendo tantissimo Zucchina cara. L'immortalità è sempre stato un dono che avrei voluto possedere, lo voglio tutt'ora ad essere sincera. C'è però qualcosa che ogni tanto mi fa desistere, come questa storia. L'immortalità è un dono terribile, soprattutto quando si è umani, quando si provano emozioni che vadano oltre l'amore e la tristezza. Di solito è la fame di potere o di conoscenza che spinge l'uomo a non accontentarsi della vita che gli è stata donata. Ma in questa storia queste cose non c'entrano nulla. Qui si parla di una storia d'amore, tra un qualcosa di artificiale, che non dovrebbe provare emozioni e un umano. Un semplice umano disilluso dall'amore, che nonostante tutto riesce a ritrovare la gioia di avere qualcuno che lo salvi dalla solitudine, solitudine in cui lui si rifugiava, schifato dagli esseri umani e i loro modi abbietti, sciocchi e insulsi. Un umano che prova repulsione per i suoi simili, qualcosa di reale, presente al giorno d'oggi. Perchè Sasuke secondo me trasmette un messaggio importante, che non è solo in non arrendersi alla solitudine e alle regole che ti impongono, ma è il superare limiti fisici, il sopravvivere per tornare da chi amiamo. Ha fatto tutto il possibile, combattendo contro il proprio tempo e ce l'ha fatta. Quando avrò un momento di debolezza, rileggerò ciò che hai scritto, perchè per me è un monito. Una storia che mi spinge a non fermarmi. A combattere contro il tempo ingordo che ogni secondo prende con sé, senza mai ridarmeli indietro. grazie per questa meravigliosa storia. Grazie.

Recensore Veterano
19/12/17, ore 17:20
Cap. 3:

Ok, mi accingo a lasciare l'ultima recensione a questa storia. Come Sasuke, anche io sono stato affamato di tempo mentre la leggevo, mentre le parole portavano il tutto alla giusta - perfetta - conclusione. C'è stato il desiderio di una pagina in più, di un momento in più, di un solo attimo o frammento, ma che non doveva, né poteva, esserci.
Non ti starò a ripetere quanto è bella, scritta bene e quanto mi è piaciuta. Preferisco ancora una volta soffermarmi su un dettaglio (che no, non è US): il tempo.
Da editor e scrittore so quanto è complicato gestire il tempo di una storia, farlo vivere al lettore. Qua il tempo è il vero protagonista, insieme all'umanità, al principio primo della curiosità, dell'inventiva, che anima la razza umana (e, in questo caso, le razze intelligenti in generale). Il tempo che fugge, che scorre e che Naruto passa, negli ultimi momenti, abbracciato al corpo di Sasuke; al tempo che Sasuke rincorre come un matto per riuscire a raggranellare qualche briciola in più. Solo qualche secondo, solo qualche attimo. Il tempo che non ritorna, se non nei ricordi racchiusi in una scatola. E anche quei ricordi sono tempo deformato, olografico, cristallizzato. Un tempo che, in realtà, non esiste se non nella memoria.
Ed è di memoria che stiamo parlando, di un qualcosa di così indefinito che non è possibile esprimere appieno, quella cosa che ci distingue dagli animali (e ritorniamo all'humanitas)... Un ricordo che vale più di tante altre cose. Ecco, il tempo si respira, si percepisce nella tua storia, se ne avverte l'impalpabilità, lo scorrere, il suo esistere in tanti piccoli frammenti e, allo stesso momento, la sua non-esistenza. Il tempo non esiste, in realtà, ma viene percepito.
Ci tengo a farti sapere che Asimov è stato il primo autore che mi ha messo in mano, volontariamente, mio padre. Che con lui ho passato nove anni della mia vita e che, sempre, ritengo che solo nove anni sono valsi, per quanto pochi, una vita intera, perché li ho vissuti così intensamente che so di non aver sprecato neanche un attimo del tempo che mi è stato concesso con lui.
E' questo che ho ritrovato nella tua storia, nei personaggi: la consapevolezza del tempo, di non aver sprecato neanche un secondo infinitesimale e che, per quanto poco, è bastato a definire un noi che rieccheggia in eterno.
Quindi grazie e "vaffanculo", perché sono di nuovo in lacrime e ancora una volta hai toccato fili troppo scoperti per i miei gusti, ma davvero: grazie, perché c'è bisogno di questi racconti nella vita.

Recensore Master
19/12/17, ore 15:17
Cap. 3:

Letta, amata <3 mi è piaciuto tantissimo il tempo che hanno passato in quel posto fasullo <3 finalmente potevano stare insieme ç_ç toccarsi! E' stato davvero bellissimo vedere Sasuke che pian piano, si innamorava di Naruto! Mi è dispiaciuto tantissimo quando lo hanno trovato! E soprattutto è stata impressionante la conversazione con Suigetsu! Lui si stupiva un sacco dell'intelligenza di Naruto, o meglio, dei suoi "sentimenti" *-* era bellissimo nel suo cercare Sasuke a tutti i costi XD la parte finale mi ha straziato i cuore, ma l'ho trovata davvero meravigliosa! Il ballo poi è stato...piango ç_ç non riesco neanche a trovare le parole! Questa ff è un capolavoro! Bravissima!
SS

Recensore Veterano
19/12/17, ore 01:42
Cap. 3:

Francesca, io non so che dire. Il tuo è il più bel regalo che potessi ricevere questo Natale e non sto scherzando o esagerando, dico sul serio. Sapere che in microscopica parte ho contribuito a spronarti a mettere giù e pubblicare Us mi riempie di contentezza e soddisfazione.
Non so come ringraziarti perché questo è anche più di quanto mi fossi aspettata. Davvero, grazie di cuore, è esattamente la storia sentita e profonda che avrei tanto voluto leggere e tu l’hai scritta con una delicatezza, una bravura straordinarie.
Avrei un milione di cose da dirti, ma tu sei stata così perfetta e precisa nel delineare ciò che volevi trasmettere che mi sento prosaica e inadeguata a commentarti. Nonostante l’imbarazzo, voglio comunque provare a dirti qualcosa che non hai già ampiamente sviscerato tu stessa. Perciò comincio dal finale XD.
Ho sentito tutta la tua anima da archeologa nel finale. Nell’averci portato millenni avanti a esseri provenienti da chissà quale mondo, appartenenti a chissà quale popolo, ma spinti da quella curiosità, quel desiderio di scoperta e conoscenza proprio dell’”umanità” – e non intendo la razza umana, ma l’humanitas classica, la forma alta dello spirito e l’ingegno di una civiltà, che è universale al di là di ogni possibile differenza, accomuna chiunque abbia intelletto, e se esistono altri mondi e altri popoli in chissà quali luoghi remoti dell’universo, sono certa che ne siano dotati. Non so che senso abbia tutto ciò, ma il punto è: questi esploratori li trovano, dopo millenni trovano Naruto e Sasuke, e conoscono la loro lingua, carpiscono qualcosa di ciò che sono stati: c’è in ciò l’importanza di conoscere il passato per preservare la memoria di vite di uomini che sono stati prima di noi; l’idea che la memoria, se non del singolo anche solo di un tutto di cui siamo stati parte, resti oltre il logorio del tempo, la morte, il nichilismo.
In una storia fantascientifica ho ritrovato la bellezza dell’antichità; non so come tu ci sia riuscita, ma sei stata incredibilmente brava.
L’idea della realtà virtuale stile San Junipero, in cui hanno potuto incontrarsi e viversi un po’ il loro amore, è bellissima, mi ha commossa. Hai descritto un rapporto che va al di là della tangibilità fisica, anzi, hai dato una concretezza a ciò che non la aveva, o non avrebbe dovuto averla, facendoli unire come “anime digitali” e poi toccare infine in corpi fisici, di carne o meno, senza alcuna variazione d’intensità a ciò che stavano vivendo. È bellissimo, al confine del reale e l’irreale, mi ha trasmesso proprio quell’evanescenza malinconica e dolce che desideravo da un legame del genere ♥
Anche la scena del ballo nel capitolo scorso rende benissimo quest’inconsistenza, il desiderio di toccarsi, di andare oltre il possibile, eppure quest’essere in bilico tra l’insoddisfazione e la vicinanza emozionale rende tutto più vivido. È ciò che ho pensato anche per la scena di sesso in Blade Runner, una delle trovate visive più belle del film; ricreare quello stesso tipo di effetto con la descrizione, senza apporto visivo, era più difficile, ma tu ci sei riuscita perfettamente.
Io ti ringrazio ancora per avermi permesso di leggere una storia così bella; non la reputo affatto triste o dolceamara, il finale è adeguatissimo e voglio rimanere con quest’immagine poetica di Naruto androide con accanto a sé le ossa di Sasuke. L’immortalità alla fine è stata davvero un dono terribile, ma quel che c’è nei ricordi di Naruto è inestimabile.
Ti lascio e spero solo che abbia tutto senso, non è l’ora più adatta per mettere in fila i pensieri, ma avevo la necessità di parlare di quanto letto XD.
Un abbraccio e tantissimi complimenti ♥

Recensore Master
19/12/17, ore 00:55

Mamma mia, la mia vita è troppo frenetica ultimamente XD sono riuscita solo ora a finire il secondo capitolo (appena avrò un attimo leggerò anche il terzo).
Dunque, sono quasi morta durante la conversazione fra Sasuke e Naruto XD soprattutto sulla questione del toccarlo! Da una parte mi sono venuti i brividi! Cioè, Naruto è pur sempre una stupidità artificiale ç_ç bellissimo anche il momento in cui riesce a portarlo sulla terra e gli chiede come si immagina da essere umano <3 cosa mi sta facendo questa storia XD la adoro! <3 abbiamo finalmente avuto una versione ologramma di Naruto, e soprattutto si è scoperto qualcosa in più su Sasuke, ovvero Sakura ç_ç che storia triste! Però il cagnolino è sopravvissuto XD spero! Ora sono sempre più curiosa di sapere cosa succederà! Chissà se Naruto avrà davvero un corpo in carne ed ossa!
SS

Recensore Master
18/12/17, ore 17:39
Cap. 3:

Ciao, le immagini che riesci a scovare sono sempre bellissime e ti ringrazio per la sua spiegazione.
Passando al capitolo, ho le mani che mi tremano mentre sto scrivendo questa recensione.
Ho divorato il capitolo riga dopo riga e vivevo insieme a loro, mi cibavo delle loro emozioni.
L’idea del mondo onirico in cui incontrarsi è stata fantastica, è stato davvero bello vederli toccarsi per la prima volta e vedere anche Naruto sentire ogni singola parte della Terra.
Ma la vita va avanti e Sasuke sapeva a cosa andava incontro, nonostante ciò ha rischiato e il tempo che ha “rubato” prima nello stare più tempo con Naruto gli è stato tolto con gli interessi poi durante la sua prigionia, ma alla fine ce l’ha fatta a tornare e di nuovo ad avere un contatto con i biondo.
Bellissimi ed emozionanti anche il ritrovamento finale dei due e la frase sussurrata da Naruto come una nenia, relativa alla motivazione della scelta del fermacarte.
Davvero grazie per aver scritto questa storia e avermi fatto emozionare così tanto.
La canzone finale è anche quella perfetta. Metti una cura nei particolari che è davvero unica, complimenti.
Ti segnalo solo un errore trovato nel testo: “Allora... ti chiedo lasciami andare e dimenticarti quello che ti ha detto.”.
Alla prossima, kiss

Recensore Junior
18/12/17, ore 17:31
Cap. 3:

Sono senza parole.
scriverti che è bellissima sarebbe riduttivo. Mi sono commossa ed io, ti assicuro, mi commuovo raramente.
Ero lì con loro, ero lì sospesa nel tempo e nello spazio, mentre Naruto viaggiava in cerca di Sasuke.
Ho apprezzato la rivisitazione IC delle tematiche del manga riadattate nella tua splendida storia. Così come il riferimento a Black Mirror e San Junipero (che adoro).
E la scelta di U.S. ...perfetta. Mi trema il cuore per quanto tutto questo sia meraviglioso.
Il finale è bellissimo, e non so ma io ho avvertito Speranza e bellezza. Oltre la morte, lo spazio, il tempo. Un legame che trascende ogni cosa, anche attraverso la metamorfosi, senza mutare mai.
Una parte di me spera che un giorno Naruto possa recuperare e creare nuovamente Sasuke, dai ricordi, dalla chiavetta. Così potranno danzare per sempre.
Ti ringrazio davvero per aver scritto (magistralmente e impeccabilmente) questa storia. È una delle mie preferite di sempre (e sono seria).
Grazie.

Recensore Junior
18/12/17, ore 17:05

Oddio. Non ho parole. Dovrei forse riordinare i pensieri e le sensazioni, ma visto l'intensità con cui le tue parole mi sono entrate addosso, voglio regalarti questa recensione traboccante.
Ho percepito ogni singola cosa, l'ho sentita, perché anche io ho un po' timore della morte, del tempo, della perdita.
E anche io mi rivedo nella metafora della danza: e l'ho così amata. Ballare insieme, avere qualcuno con cui condividere la solitudine, condizione imprescindibile dell'essere umano.
E Naruto, Naruto è così vivo: esiste e questa esistenza sta acquisendo le sfumature più colorate, dalla luce di uno spettro più intenso a quelli più grigi e scuri. La vita è così, e Sasuke ne porta un po' addosso, come un maglione che ti calza fin troppo, smagliato, bucato, allargato, consunto...che non puoi togliere, perché è tuo, è così, e non puoi farci nulla.
E poi ho amato il contesto, le citazioni e i riferimenti. E sono così IC tutti, anche Suigetsu e Sakura.
Brava, Fra, davvero. Credo sia una delle storie più belle personalmente che io abbia letto nell'ultimo periodo.
Scusami per questa recensione un po' troppo emotiva (e sconnessa), ma volevo farti arrivare quanto tu mi abbia piacevolmente colpita.
corro a leggere l'ultima parte.
Un bacio

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