Ciao, che bello ritrovarti qui! :D
Devo dire che questa storia è un bel pugno dritto nello stomaco. Per quanto l'atmosfera abbia dei contorni confusi - e questo è un pregio, considerando che Dean è, chiaramente, concentrato solo sul fratello morto -, è tutto molto chiaro al lettore: i due fratelli in una tavola calda, lo sparo che colpisce Sam, Dean che lo tiene insieme nonostante sappia che non serve a niente, perché Sam non c'è più e non può fare nulla per riportarlo indietro.
Mi è piaciuto come hai descritto l'odore della tavola calda, che sa di chiuso, di patatine fritte e morte, un odore che Dean non dimenticherà mai. Molto bella la digressione sui capelli di Sam, che strappa un sorriso, e soprattutto quando dici: "Era tutto quello che Dean non sarebbe mai stato ed anche l’unica ragione per cui pensava di avere un posto al mondo" che mi ha strappato una lacrima, perché è proprio come Dean si sente con Sam. L'hai descritto alla perfezione.
La lettura risulta fluida e scorrevole; ho solo un paio di piccoli appunti: quando dici "... Sam è semplicemente crollato al suolo e niente lo riporterà mai da lui, non quella volta", al posto di "quella" ci sta meglio "questa", perché tutta la storia si svolge al tempo presente. Così come qui: "Ha ancora addosso l’odore della tavola calda in cui si sono fermati un paio d’ore prima", al posto di prima ci andrebbe fa.
Mi auguro di leggere ancora qualcosa di tuo quanto prima; nel frattempo ti faccio i complimenti, ti abbraccio e ti aspetto!
A presto! :D
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