Stupenda,mi è piaciuta davvero molto.
Ho sempre pensato che fosse Astoria ad invidiare la bellezza della sorella, a rodere per il legame che aveva con Draco.
Daphne, una bambola di porcellana, un oggetto nelle mani del ragazzo che se lo rigira come meglio crede.
Per lui, come per chiunque altro, non è mai stata abbastanza, solo un giocattolo difettoso che viene ripetutamente scaraventato contro il muro, quasi potesse rimanere perennemente intatto.
E continua, Draco continua ad approfittare dei suoi sentimenti, non smette nemmeno per un secondo di farla sentire sporca e usata.
Non mi stupirei se se ne servisse come amante anche dopo il matrimonio.
Ma quella stilettata, quel dannato pugnale che da parte e parte perfora il petto di Daphne, la cui anima non era ancora stata corrosa de tutto: alimentava un briciolo di speranza, sempre lì, ad illuderla che nonostante tutto avrebbe potuto amarla.
La cosa peggiore, in tutto ciò, è che lui la talmente tanto da volerla distruggere, perché è la sua debolezza.
Hai detto così tanto in così poco, peccato altri non abbiano apprezzato il tuo talento.
Scrivi molto bene.
Passo a spulciare ancora il tuo profilo, alla prossima! :) |
