Recensioni per
Covered in Darkness
di Angie96

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/12/17, ore 08:26

Secondo Posto: “Covered in Darkness” di Angie96



◊ Grammatica e stile: 8,6/10 (4,1/5 di Grammatica e 4,5/5 di Stile) 

Allora, i problemi più forti che ho riscontrato sono la mancanza del punto fermo alla fine dei dialoghi (– 0,2) e qualche ripetizione che va a macchiare il testo; inoltre, in questa frase: Si era seduto al banco in ultima fila nella colonna centrale in anticipo per allontanarsi da tutte le urla e le voci di quelli che in tutta probabilità sarebbero stati i suoi nuovi compagni di classe, consiglierei di mettere una virgola dopo il termine anticipo, altrimenti risulta pesante da leggere; lo stesso in questa › nonostante avesse cercato in tutti i modi di sembrare il meno interessato possibile facendo finta di guardare un punto indefinito della classe mentre si girava verso il lato opposto al quale si era seduto il suo compagno di banco, dove andrebbe dopo il termine possibile, e nella successiva, dove ne inserirei una dopo indossando. (– 0,1) 
Inoltre, ci sono dei momenti in cui alterni il passato remoto con il trapassato remoto, anche quando dovresti tenere il primo o il secondo: Così tanto che, quando annuì in modo affermativo con una timidezza che non aveva mai saputo di avere, gli occhioni scuri del bambino accanto a lui si erano illuminati dalla gioia. 
Qui è corretto mantenere uno dei due, a seconda della scelta temporale che hai fatto all’inizio. (– 0,5) 
Rieccheggiare › Vi è una c di troppo. (– 0, 1) 
Per il resto ci sono delle d eufoniche, qualche termine e punto finale mancante, e un piccolo pezzo duplicato: cercando in tutti i modi di calmarsi in tutti i modi. 
Passiamo ora alla seconda parte del parametro, lo stile: a tratti molto delicato, specie quando riguarda i pensieri del Child!Garou, in altri meno lirica ma decisamente efficace nel veicolare le sue sensazioni e, particolarmente, le storture che non sfuggono alla sua mente. Ci sono stati dei momenti stupendi, che si ancorano tutti nella malinconia di un passato dove tutto sembrava pacifico – You are My Friend – o nel teso inizio della caduta, come la fine di Talent, fino al completo finale di questa raccolta, che ho amato tanto, tanto e ancora tanto. 
Ho sempre amato il tuo stile e te l’ho detto un miliardo di volte, credo; la tua bravura nel descrivere in pochi termini un complesso stato d’animo o una situazione si è sempre fatta valere, ma quando si applica a un personaggio che so che ami… beh, i risultati si devono assolutamente leggere, e adorare il Mostro Umano ancora di più. 



◊ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10 

Mettiamoci comode. Allora, Garou: il ragazzo incompreso, umiliato, isolato, condannato, che con il suo genio e le capacità apprese da un duro allenamento decide di rovesciare una situazione d’illusione e ipocrisia, portando alla luce il marcio tramite una caccia sistematica al simbolo di questo sistema che deve cadere. 
Li abbiamo visti bene, i disastri che combina e ciò che vuole dire con la violenza che conduce con sé; e così i suoi ideali, obbiettivi, e anche limiti. 
Più complesso di quanto sembri, chiazzato del desiderio di essere accettato ma anche di mostrare al mondo quale sia la verità dei fatti – o almeno le sue sfaccettature –, talmente intransigente da trascinare nel gorgo anche veri eroi – il riferimento è tutto a Mumen Rider – ma quasi più sensibile di loro, a volte, verso i civili, il Garou che ONE ha creato trova una perfetta armonia con quello dei tuoi missing moment: il bimbo silenzioso, pacifico e tenero, che già da piccolo vede le storture della realtà e, tuttavia, sa leggere la gentilezza di chi può essere una luce in tutto il buio che vede; il ragazzino geniale che assorbe gli insegnamenti del suo maestro e arriva a spiccare come un fiore, in un idillio che trema e si spezza nell’odio, nella delusione e nella rabbia quando Bang diventa tutto ciò che Garou odio; il Mostro Umano forgiato dal sangue delle vittime battute e abbassate di grado, che sale rapidamente di potere e tensione fino a diventare l’Essere dei suoi sogni, e trovarsi davanti il più forte dei combattenti dell’Associazione; e infine, in una sorte ad anello, il ragazzo che ha perso contro il sistema ma ha capito i suoi errori, e il dolore che ha creato a chi, veramente, ha sempre creduto in lui e lo ha sempre vegliato. 
I riferimenti all’opera originale completano ancora di più una caratterizzazione perfetta sotto ogni punto di vista, perfino nella descrizione degli atteggiamenti il tuo Garou è IC da far impallidire; talmente umano da commuovere, reso ancora più realistico grazie a un contesto ugualmente approfondito e all’introduzione degli altri personaggi. Ti giuro, ho amato come hai descritto Tacchan, che fin dall’inizio fa nasccre in Garou sensazioni contrapposte – fastidio ma bisogno, leggera antipatia ma curiosità –, che da bambino fin troppo vivace ma anche tenero (si porta dietro il suo pupazzo!) si trasforma gradualmente in un portatore di violenza e intolleranza gratuita, fino a spezzare il legame tra di loro e segnare l’inizio di un lungo rancore; Bang, il nonno dolce e potente che stringe al cuore il piccolo e attende il suo ritorno sempre, anche quando il ragazzo è diventato il suo incubo, senza provare rabbia ma solo sollievo quando, alla fine, questi torna da lui. 
Perfino Bomb, per quanto sia solo accennato, è coerente con ciò che ONE ci ha presentato; per questo sono molto soddisfatta e commossa, sì. 



◊ Introspezione: 10/10 

Legata a doppio filo con la caratterizzazione, ecco l’indagine delle ombre. 
Una cosa che ho gradito e ho trovato particolare è come sia stata introdotta gradualmente: nella prima shot è un inciso, diciamo così, tra un’azione e l’altra, una delicata spiegazione di certi comportamenti o sensazioni; quindi, la discesa si fa più ripida e profonda mano a mano che vengono mostrati i problemi: tanto che la quarta shot è una divisione perfetta tra narrazione e visione più intima, aiutati e arricchiti da tutte le considerazioni che sono state presentate nelle shot precedenti. 
Quanto ho amato la fine di Talent e questa, i riferimenti a Bang che diviene un’ombra come quella di Tacchan e dei suoi altri bulli – un simbolo di oppressione e di sofferenza per lui – e al suo debutto del terrore. E capisci quanto funzioni, quanto tu abbia fatto un buon lavoro, quando, a prescindere che piaccia o no come personaggio, ci si trova a parteggiare per lui; perché lo si comprende, e anche se sono la prima a dire che con alcuni eroi ci sia andato tanto, troppo pesante – sì, Mumen, sempre a te penso –, non riesci a rimanergli indifferente. 
Nel lavoro originale Garou è già approfondito, qui ancora di più; i piccoli buchi ancora aperti li risolvi tu, ci mostri tu i suoi pensieri nei momenti in cui noi lettori del manga e webcomic possiamo solo immaginarli. E il fatto che tu non ti sia limitata a creare ponti tra le varie situazioni, ma ce li abbia anche spiegati, dando loro un fondamento, rende queste parole ancora più preziose. 



◊ Gradimento personale: 10/10 

Ma secondo te, poteva non piacermi un simile lavoro? Se guardiamo bene, è la fic che incarna il contest stesso: indagine, percorso, evoluzione di un cattivo o presunto tale, da quando è cucciolo alla maturità. 
Questa è una delle forze di questa storia: non ci mostri flashback, bensì procedi delineando i pensieri di un bambino, di un ragazzino, di un giovane uomo, mostrando cosa muta e cosa rimane costante, cosa si salva e cosa cade in un buio in continua espansione. In questo modo, il passato è più che vivido e palpabile che mai e possiamo sentirlo. 
Quindi sì, sì che mi è piaciuta, tantissimo; passi che la sezione di One Punch Man è assai povera di storie, tuttavia sarebbe comunque raro trovarne una così intensa. 
Sei proprio arrivata al punto di farmi amare il lupetto ancora di più, il che è tutto dire. 
Semplicemente bellissima. 



◊ Eventuali punti bonus: 2/2 per aver scelto il fandom di One Punch Man 



Totale: 40,6/42