Tu sí che sai sempre trovare le parole giuste: non importa quante difficoltá incontriamo sulla via, dobbiamo proseguire a testa alta e arrivare in fondo con meno rimpianti possibili. L'incontro che hai descritto tra presente e passato, il fatto che non possa esserci il primo senza il secondo, ne è una sintesi calzante. Ció che conta, alla fin fine, è che non perdiamo noi stessi.
Un altro componimento carico di significato, ben scritto e coinvolgente, con un ritmo che si lascia seguire bene.
Complimenti ancora!

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Amara familiarità è ciò che questo scritto mi evoca: un'anima incompresa racchiusa nel suo guscio (o meglio, prigione) di timori e utopie, con il desiderio di emergere eppure ancorata sul fondo del proprio mare di sogni. Un'anima silente perché ammutolita dal mondo, che è tanto grande eppure sembra non trovare un posto per lei.
Ammiro la tua forza nell'esternare questo tuo sentimento nero su bianco, in modo diretto, mediato sì da metafore ma con immediata concretezza; credo che la bellezza stia proprio in questa tua audacia, oltre che nella forma di scrittura. Complimenti, e approfitto per augurarti, seppur in ritardo, un felice anno nuovo: chissà che non sia un anno risolutivo per alcuni di noi? ;)

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Ehi ciao! Questa storia mi ha attirato immediatamente per il titolo molto accattivante, ma soprattuto molto originale. Hai saputo scrivere delle parole molto taglienti! Ottimo lavoro! Si ha l’atmosfera di essere davvero in un paesaggio innevato, in una sorta di paradiso candido e rarefatto. Sembrerebbe la classica storiella e poi c’è questo epilogo tagliente e sorprendente. Davvero ben fatto! Ho letteralmente ADORATO come hai chiuso il brano

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