Recensioni per
La caduta della Stella del Mattino
di Entreri

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
17/09/18, ore 19:49

Grazie per aver partecipato al contest "Buona la prima!" E ancora complimenti per il primo posto.



Titolo: 15/15

La prima cosa che ho pensato quando ho letto il titolo è stato: Peter Pan. Se questa non fosse una storia originale.
Da lettrice, avrei scelto di leggere la tua storia soltanto dal titolo.
Brava!

Presentazione in 200 parole: 10/10

In poco meno di duecento parole sei stata in grado di attirare l’interesse del lettore (almeno a mio avviso). Hai ragione se avessi aggiunto anche una sola altra parola avresti dovuto prolungarti molto di più.
Una presentazione ben strutturata sollecita l’interesse del lettore, e tu ci sei riuscita alla grande.

Attinenza al tema: 5/5

Premetto che il genere drammatico non è tra i miei generi preferiti, però con questa storia sei riuscita a farmi vivere le emozioni di ogni singolo personaggio. Soprattutto il cumulo di emozioni che prova Inaya; lei vorrebbe proteggere i suoi figli dalle brutture del mondo ma è consapevole che non può. Tra fantasia e dramma sei riuscita a mantenere il tema dall’inizio alla fine rendendo il tutto realistico.

Stile: 10/10

Hai adottato uno stile scorrevole, sufficientemente fluido. Si adatta perfettamente al ritmo della narrazione; fluido quando l’Alta Consorte racconta ai bambini la storia d’amore tra Aisha e Ahmed e rallenta leggermente nei dialoghi tra i personaggi.

Trama: 10/10

Trama ben studiata e strutturata.
Linguaggio e terminologia tipica di un’epoca ormai andata (per quanto sia un racconto di fantasia, c’è sempre un pizzico di realtà). Ho notato una giusta interazione tra i vari personaggi, e una suocera tiranna! ^___^

Originalità: 5/5

L’idea è molto più che originale. Mi è capitato pochissime volte di leggere un racconto nel racconto, senza che il tutto diventasse un accostamento di parole senza senso. Tu sei stata in grado di descrivere il tutto dividendo i momenti con abilità.

Caratterizzazione dei personaggi: 4/5

Per essere personaggi originali sono ben strutturati.
L’Alta Consorte è una donna forte, rigida, determinata e molto legata ai valori e alle tradizioni della loro epoca. In fondo è la matriarca della famiglia. L’esatto opposto è Inaya, mite, tranquilla, un po' troppo attaccata a speranze di vita che non esistono più.
I bambini dimostrano la giusta “dose” di entusiasmo (per quanto la situazione lo permette) e ingenuità tipici dei più piccoli.

Gradimento personale: 9,5/10

Ok, ora mettiamo da parte il giudice e tiriamo fuori la lettrice.
È stata una lettura scorrevole, con una trama decisa e lineare; il personaggio di Inaya mi è stato subito simpatico, comprendo la sua paura del domani, di un futuro tanto incerto quanto sicuro e oscuro.
Se proprio devo trovare una pecca è la lunghezza. Una storia così lunga potrebbe annoiare il lettore e spingerlo a chiudere la storia.

Tot: 68,5/70
(Recensione modificata il 19/09/2018 - 01:36 am)
(Recensione modificata il 19/09/2018 - 01:38 am)

Recensore Master
11/07/18, ore 11:32

Ottavo Posto - LA CADUTA DELLA STELLA DEL MATTINO
di Entreri






♦ Grammatica e stile: 10/10

A parte qualche refuso, non ho trovato alcun errore grammaticale.
Lo stile mi ha veramente colpito: ci credo che ti abbia preso tre anni di stesura, vista la mole di lavoro e anche il modo in cui è stata trattata.
Gli elementi del fantasy più antico e dei grandi poemi cavallereschi, che comprendono leggende, fatti inusuali e mirabili gesta (una misto tra Robert Howard e il ciclo bretone, per intenderci) riescono ad amalgamarsi alla perfezione e creare una triste e malinconica epopea che non si distanzia dalle caratteristiche eziologiche del mito, come sul finale, riguardo Aisha che diviene una stella e che ancora al tempo di Farida sia possibile scorgerla.
È un racconto a incastro, dove alla narrazione si alterna la realtà dei fatti, dove il dolore non è solo della vicenda di Ahmed e Aisha, ma impregna la realtà: più si va avanti più ci si rende conto che è un canto di morte antico quanto moderno, che prelude a quello che sarà il destino di tutta questa povera famiglia.
Una disperata preghiera che prende corpo e non potrà salvare nessuno.



♦ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10

Non nego di aver amato il modo in cui i personaggi sono stati trattati.
Partiamo dalla povera Inaya, questa madre che si ritrova a contare i minuti che le rimangono di vita e cercare di proteggere i propri figli dal male incombente: una donna forte davanti alla sua famiglia ma impaurita, che non accetta il fantasma della morte sul capo di Kamal e, a modo suo, vuole affrontarlo; di lei è grande la dolcezza, la grazia e il sacrificio con cui decide di fronteggiare il violento assassino di suo marito, e seppur fallendo, il suo cuore non viene svilito in alcun modo. Si può dire che abbia lottato, che sia stata una guerriera e uno scudo alla disperazione... che abbia tentato tutto il possibile, quello certo.
Di Farida devo sottolineare la freddezza iniziale che mano a mano fa trapelare preoccupazione e tristezza; la sua voce ci conduce in una progressiva discesa negli abissi, come se il suo dolore potesse esprimersi solo in quella storia di separazione e infelicità.
Ottima la caratterizzazione dei personaggi del Grande Poema: Ahmed è un eroe sì, perché più grande, forte e di spirito più divino che mortale, ma sempre uomo; non è perfetto, commette i suoi errori e li rimpiange, supera tante prove ma in alcune perde sé stesso, è un figlio illustre del mondo ma anche un personaggio destinato alla sofferenza, sorte comune alla sua stirpe. Aisha sembra solo a prima vista la principessa che avrà in dono grande felicità, distaccata dal mondo e tesa a vederne solo il bene; proprio nel momento della maledizione si rivela la fatalità del suo essere, la condanna che può lanciare e la disperazione che dalle sue parole e azioni scaturiscono, dove la gioia diventa ben presto solitario e crudele errare.
Proprio questo ho apprezzato nei tuoi personaggi: la grande umanità che si libera nel bene come nel male, che rende la leggenda non così distante dalla realtà e accomuna la sofferenza del mondo.



♦ Utilizzo pacchetto scelto (Amanti): 4/6

Separazione (+2) » Non solo è trattata nel Grande Poema, quando si parla di Ahmed e Aisha, ma è anche una relatà che grava su Kamal e Inaya, cancellata solamente nel finale.
Comunque sia, è stata trattata con calma e ampiamente, quindi punteggio pieno.

Situazione A – Qualcuno è innamorato di una persona che, in quel particolare contesto, non può avere (perché del suo stesso sesso, più piccola o grande, già fidanzata/sposata…) (+2) » Anche in questo caso la storia di Ahmed e della sua principessa rientra perfettamente in quello che qui è stato richiesto, e non finisce neppure con la morte: il grande eroe non può avere la sua amata perché già promessa, ma anche dopo la loro separazione, lei sarà sempre distante da lui e il suo amore non potrà riportarla indietro.
Ed è proprio lui quello che subirà più gli effetti della vicenda, per le sue colpe e sorte avversa.



♦ BONUS per utilizzo intero pacchetto scelto: /4

Non presenti



♦ Utilizzo “Carta del Matto”: 3/9

Prompt Fantasy (+3) » Completamente rispettato in quanto, come detto nel primo parametro, sono presenti elementi classici del fandom, come viaggi avventurosi, creature leggendarie e prove impossibili, e magia.



♦ BONUS per utilizzo dell’intera “Carta del Matto”: /6

Non presenti



PUNTEGGIO FINALE: 27/45

Recensore Junior
19/02/18, ore 00:46

Uh, mi eri mancata, e tanto! (Anche perché non bazzico piú da queste parti ma vabbeh)

Passando alla storia, che dire. Si inserisce benissimo nel tuo universo spietato e trasudante dolore e sangue; l’ambientazione e la cornice sono perfettamente delineate e vive (avevo quasi l’impressione di udire il fragore della battaglia). Certo, la storia è lunga; certo, il linguaggio è particolare ed erudito, ma questa sei tu e, onestamente, uno stile piú semplice avrebbe tolto alla bellezza della storia, alla sua tragicitá (non voglio pensare a cosa possa accadere ai due principi, dato che mi pare evidente che fine faccia Inaya). Non mi stupisce che ti abbia fatto penare, ma sai una cosa? La tua sofferenza nello scriverla ha permesso di rendere più palpabile quella di Inaya.
Quanto alla lunghezza, purtroppo il problema c’é e ti consiglierei di rimediare se questa fosse una storia d’altro genere. Ma siamo nel Fantasy, in un’epoca lontana, e cavolo se la cosa non si deve sentire!

Recensore Master
11/01/18, ore 13:35

E il dolore si legge in ogni sillaba, in ogni pausa.

Ma odio? Non lo so: si puó odiare la bellezza? Perchè sì, sarà straziante, lunga (guai a te se la dividi!), ingiusta e crudele (ma per il tuo mondo tu sei sempre stata una divinità piuttosto impietosa) ... ma è talmente bella. Talmente bella che, a mio parere, vale tutto il dolore del travaglio - ma io sono la lettrice, del dolore della creazione posso solo indovinare una parte. Anche se conosco bene la frustrazione di avere qualcosa che vuole essere raccontato, senza riuscire a dargli la forma che deve avere...

Passiamo al lato tecnico? Non la trovo troppo lunga, la trovo giusta; certo, per i canoni dell’EFP attuale è un mattone illeggibile... ma se ti dovessi adattare ai canoni attuali, tanto varrebbe toglierti la tastiera da sotto le dita.
Il lessico è sempre il tuo punto forte, le tue frasi sono perfette e musicali, la sintassi la cosa per cui ti invidio di più. L’unica cosa vagamentissimamente fastidiosa è la continua intrusione della cornice nella storia: è forse troppo presente, spezza il ritmo e l’ansia. Ma se quello era l’obiettivo, chapeau.
Sui personaggi nemmeno spendo una parola: non serve. Saranno passati anni, ma il mio amore per questo mondo resta immutato.
E spero che le parole tornino a scorrere più facilmente perché tu sei una delle poche persone che fortissimamente vorrei poter leggere su carta e inchiostro, e non in byte

Recensore Veterano
09/01/18, ore 18:52

sì, si capisce hai fatto molta fatica.
intendiamoci: è una one-shot molto interessante, traspare chiaramente la cupezza della situazione, il dolore di una madre e moglie che presto sarà vedova e costretta a unirsi a un uomo sconosciuto che teme e odia per il bene dei figli, senza contare il finale, che non migliora certamente le cose.
anche la storia di ahmed e aisha aiuta a capire quanto la loro situazione richieda qualcosa che è quasi un miracolo, un intervento divino per scampare alla distruzione che li accerchia.
per quanto riguarda il lato negativo, devo dire solo una cosa: è troppo lunga. lunga per essere una one-shot. spezzarla avrebbe potuto alleggerirti il lavoro, senza contare la lettura di chi vuole sapere come va a finire. non dico che avresti dovuto trasformarla in una long, ma avresti potuto farne una short di due-tre capitoli. sarebbe stato meglio, forse.
in ogni caso, rimane una bella storia di guerra e dolore (bella per quanto possa esserlo qualcosa che tratta questi argomenti, soprattutto con lo stile che ho imparato ad aspettarmi da te. e non è una critica, questa, sia chiaro).
quindi, in sostanza: riuscita bene, ma troppo lunga, per te e per noi, e forse soprattutto per te. spero che adesso tornerai a scrivere qualcosa ogni tanto, perché mi chiedevo giusto l'altro giorno dove fossi andata a finire...
a presto (spero)!