Recensioni per
Labyrinth (Saga di Gemini)
di Deliquium

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/01/18, ore 11:23

No che non sei sola a shipparli. Anche io ho sempre pensato che questi due fossero irrimediabilmente attratti, anche se non nel senso erotico e carnale del termine. Saori/Atena è un impasto bipolare altrettanto potente che Evil Saga/Good Saga. Sono due opposti che convivono a stento in cerca di un equilibrio impossibile. Quello fra il bene e il male nella doppiezza di Saga, quello fra umano e divino in Saori. Quindi non c'è da stupirsi che queste due monadi instabili si cerchino per trovare un equilibrio, come due ioni di segno opposto che si uniscono in una molecola. E vogliamo parlare della simbologia penetrativa del pugnale che Saga brandisce contro Atena, specialmente nella sua versione adulta durante la guerra sacra? Ecco.
Un abbraccio e a presto!

Recensore Master
19/01/18, ore 15:50

Era da tempo che non trovavo un'incursione nella mente della parte malvagia di Saga, e questa storia prometteva bene.
Sono contenta di essermi fidata dell'introduzione, che non ti è riuscita affatto male (le introduzioni sono sempre seccanti da inserire).
Mi è piaciuto il senso di incertezza di Saga, che sì, si sente forte, ma dopo le prime battaglie non è più tanto sicuro, perché nonostante tutto quei ragazzini continuano ad andare avanti.
Quando pensa già al preventivo per riparare il santuario sono scoppiata a ridere, ma poi mi sono resa conto che era una cosa seria perché sembrava che Saga tentasse di pensare ad un "dopo" in cui lui avesse già vinto per alimentare una sicurezza che vacilla.
Una storia riuscita, insomma!

Recensore Master
18/01/18, ore 15:50

La canzone non la conoscevo, rimedierò.
Il senso di straniamento che regala Saga a colloquio con se stesso assume sempre nuove sfaccettature, fornendo a chi scrive nuove prospettive. Qui abbiamo la parte malvagia che, per ingannare l'attesa, pensa alle cose che ci sarannno da fare l'indomani. Perché domani è sempre un altro giorno, come diceva Mamie a Rossella O'Hara. Ma ci dobbiamo arrivare, a questo domani, per capire che è un altro giorno.
Noi lettori sappiamo che Saga non arriverà vivo all'alba; lui, no. Lui non lo ritiene possibile, il pensiero non gli sfiora la mente, ché lui è vivo e chi è vivo non comprende la morte; è qualcosa che capita agli altri, non a noi.
Ed è questa la tragedia vera, il sapere che le cose non andranno come Saga ha preventivato, che Athena no, non morirà.
Ha mentito a tutti, ma principalmente a se stesso. Ed ho quasi paura di fare un passo oltre e scoprire quale sia il peccato adolescenziale di cui Saga s'è macchiato, e che tocca Athena - i suoi occhi, le sue labbra come petali, il seno da madre, lei che una madre non l'ha mai conosciuta -; meglio fermarsi prima, e lasciare a Saga un piccolo segreto da portarse con sé nella tomba.