Recensioni per
Ti darò riparo dalla tempesta
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/03/19, ore 14:58

Nooooooo! La copertina di Olaf la volevo anch'io!
Ma non allo stesso 'prezzo' pagato dal protagonista.😅

A parte la battuta.
Sappi che ti considero un guru.
Un maestro di scrittura dal quale apprendere e trarre ispirazione.
Credo di aver giá imparato molto (certo, perché se parti da zero, ogni cosa che impari in più é un'enormitá rispetto a prima) da te, nonostante il troppo poco tempo che mi rendo conto di poter dedicare ai tuoi scritti.
La tua capacità di rendere la descrizione di un luogo che può essere orribile e desolante, come se fosse una poesia, un posto di incantevole bellezza.
Questo livello di dettaglio e di uso delle parole credo non lo raggiungerò mai. Mi posso solo limitare ad apprezzare frasi come "una pennellata di rosso" o "Strizzare la nebbia", che mi fanno venire i brividi e vorrei tanto sapere da dove ti escono...
Questo per quanto riguarda lo stile e poi c'é la trama.
La vita di uno chiunque, che potrebbe essere uno qualunque di noi.
Nella sua solitudine e malinconia però, a me é sembrato cmq un personaggio positivo. Non si droga, non si abbatte, non ha propositi di suicidio. Se ne sta lí, immerso nei suoi pensieri. Si fa rimorchiare da un tizio disposto a pagarlo per avere un minimo piacere, e sembra quasi che lo avrebbe fatto anche gratis, pur di stare al caldo cinque min e sentirsi desiderato da qualcuno.
Un pezzo molto toccante intenso, per cui ti faccio i miei complimenti!
Alla prox!
Ssjd
PS: Scusa, non potevo fare a meno di leggere la rece di OF.
Ho le lacrime. "avrei scritto sí e no tre righe...". Ha parlato Mr Drabble...
Ogni racconto min 3 cap...
Siete incredibili con la minuzia di particolari. Tutti e due, complimenti! Avete inventato la scrittura barocca del 2000...
(Recensione modificata il 28/03/2019 - 08:38 am)
(Recensione modificata il 28/03/2019 - 08:39 am)

Recensore Master
08/01/19, ore 18:09

Salve Yonoi!
Ho letto questa tua storia con vero piacere, mi ricorda un poco i ragazzi di vita di cui Pasolini, ma se non metto un delirio non sono contenta. Comunque, complimenti per la cristallina nitidezza con cui ci fai entrare nel mondo del protagonista, la sua solitudine, la rabbia, il dolore, il desiderio di un contatto fisico a ogni costo, fosse finanche il calore degli scarichi dei mezzi. Quoto “Mi stringo tra le braccia, in mancanza di altro. Dove poter lasciare la pena che ho dentro? Potessi lasciarla andare come fossero lacrime, come se fosse pioggia…”
SUBLIME.
Un ragazzo solo, che si vende, per sbarcare il lunario, ecco che giunge l’uomo con la bella auto, che, infine, pare comprenderlo, dando la coperta..
Hai lasciato un finale open, al lettore decidere, tipo sliding doors. Il cliente è coniugato, con prole, tuttavia non è detto che smetta di stare con il ragazzo solo un poco di tempo, quando la pioggia avrà cessato di cadere sui visi, sulle mani, sulle persone .. E ora mi viene in mente “Pioggia nel pineto” di D’annunzio.
E complimenti per la conoscenza del linguaggio segreto dei fiori, la rosa bianca e le sue spine, che fiorisce tra i rovi, tra il nulla e l’addio
stupenda la colonna sonora.. ma del resto sei una garanzia, come le varie citazioni delle altre tue storie.
Alla prossima
Jane Queen

Recensore Master
26/03/18, ore 22:04

Buona sera ^^
Sono passata anche qui :P

Sin dalle prime righe si può constatare la tua grandissima maestria nell'uso delle figure retoriche. Certo, un assaggio l'avevo avuto già con la raccolta di drabble, ma cui questo tuo talento emerge ancora più imperioso.
Entrare in empatia col protagonista è facile come proseguire con la lettura. Le emozioni trovano sostegno nell'ambiente circostante e viceversa, la bruttezza del tempo e la malinconia del paesaggio danno forza ai sentimenti.
È un bisogno disperato di affetto, come dice lui, di qualsiasi forma di contatto, che lo spinge a una scelta così inusuale. Salire sull'auto di uno sconosciuto. Come se almeno in un incontro fortuito ci fosse una speranza di comprensione, di riceve l'agognato conforto.

Questa è la mamma della drabble super incisiva e intensa, e se tanto lo era lei piccolina, questa lo è almeno il triplo se non il quadruplo. Un puro concentrato di emozioni, espresso con uno stile ricco e poetico.
Bellissima * *

Recensore Master
17/03/18, ore 14:47

Ciao caro^^
Finalmente trovo un po' di tempo da dedicare a questo tuo racconto.
Adoro il tuo stile, sempre molto delicato e ricco di immagini poetiche. La storia di questo ragazzo mi ha davvero colpita, hai descritto davvero molto bene la solitudine e la disperazione del tuo protagonista. Un'anima fragile che cerca in ogni modo di trovare conforto in un mondo buio, freddo e distaccato. Ho provato una profonda compassione per questo giovane, le sue parole sono davvero toccanti, esprimono in modo quasi straziante il suo costante desiderio di affetto, e di non sentirsi abbandonato. Nel finale ci lasci con un briciolo di dolcezza e una flebile speranza o forse soltanto un'illusione...
Complimenti, un bellissimo racconto^^
Alla prossima! :)

Recensore Master
16/03/18, ore 14:12

Ciao! Cavolo, mi ero persa questa storia...
E mi è piaciuta un sacco, con quest'atmosfera di struggente solitudine, che ti fa sentire addosso il dolore del protagonista. Anche l'incontro con lo sconosciuto, che appare prima sprezzante, distaccato, e sul finale si scioglie col gesto di lasciargli quella coperta: semplice, all'apparenza, ma che ha il potere di trasmettere al protagonista un senso di calore e una consolazione, forse illusoria, dalla solitudine in cui fino a ora si è trovato.
Adoro le figure retoriche che usi: sono ricercate, suggestive, poetiche, e conferiscono un'ulteriore profondità al significato della storia. Sai coinvolgere tantissimo quando scrivi, ed è una cosa bellissima.
Come sempre, è un piacere leggerti.

Recensore Master
03/03/18, ore 16:31

Ciao,
volevo proprio leggere qualcosa di tuo, così ho scelto questa storia dato che anch'io ho partecipato al contest Plus Ultra, con la storia che hai letto. Il tuo stile mi piace veramente molto: è molto delicato, riesce ad avvolgere il lettore con l'ambiente che descrivi e a confezionare le emozioni dei personaggi, soprattutto la solitudine che porta il ragazzo protagonista a vagare per strada, forse senza meta, nella vana speranza di ritrovare se stesso. Bello anche il finale aperto, collocato al punto giusto della vicenda, che può far pensare al lettore qualsiasi cosa, anch'io mi sono fatto la mia idea. Complimenti, una storia veramente bella. Alla prossima!
mystery_koopa

Recensore Veterano
18/02/18, ore 13:53

Secondo posto: Yonoi 24/30
 
9/10 – Stile, grammatica, lessico: Ottimo, ottimo, ottimo.
Credo che la tua sia una delle fanfic più belle che io abbia letto nell'ultimo periodo, non tanto per la storia che hai raccontato (che è comunque interessante), ma proprio per come hai espresso la sensazione di solitudine del protagonista che, in qualche modo, si riflette sull'intero mondo circostante.
Credo che una storia del genere possa facilmente essere riadattata in un film o in un video musicale, hai uno stile “poetico”, ma non eccessivamente pesante; anzi, in questo caso il registro scelto in alcune frasi rappresenta ancora di più la giovane età del ragazzo, quindi il lessico si divide tra l'essere ricercato (soprattutto per le descrizioni), ma anche semplice perché vediamo la storia dal punto di vista di un giovane studente.
Hai ripresentato anche come refrain nella storia la frase [io ho sempre più freddo], il che mi è piaciuto molto, dato anche che hai inserito nella fic il testo della canzone in modo intelligente e non scontato.
Dette le cose belle, ci sono alcune cose che non mi hanno convinto; intanto, ho notato qualche piccolo errorino (me lo avevi già detto, capita di lasciarsi qualche cosa indietro) che non mi ha comunque infastidito, ma è giusto segnalare.
Come ad esempio la frase [Gli domando se quello (che) io ho appena fatto, lui vuole farlo a me.]
Poi una frase mi ha lasciato perplessa, nel senso che, pur rileggendo, non ho ben capito che cosa volessi intendere, ovvero: [-“Sei nuovo, qui?”-] > se lo immagina? O qualcuno davvero glielo chiede? Se è una domanda reale, perché non hai usato le virgolette come nel resto della storia? E se invece è una domanda astratta, non ho davvero capito il contesto.
Altra piccola critica; mi hai mandato la storia per email, ma per onestà sono andata a vedere come l'hai impaginata sul sito; alcuni pezzi della fic li ho trovati troppo “carichi”.
Ti faccio degli esempi: Da “Io non so dove andare” → [Tutto il giorno ha piovuto, un pianto interminabile. Anche adesso, la nebbia che comincia a calare assieme all’oscurità, è fradicia e a strizzarla fa cadere altre gocce, lunghi aghi sottili che bagnano i capelli e penetrano nei vestiti.] > Potevi andare a capo, ma hai lasciato tutto in una sola riga.
Da “L'uomo nell'abitacolo” Potevi andare a capo anche qui. Poi, invece, ci sono dei pezzi che hai giustificato bene, altri di meno, per questo l'ho trovata in alcuni punti meno “organizzata.” Ultima cosa: io personalmente apprezzo la tecnica del punto → E; la uso spesso, mentre alcuni giudici criticano dicendo che la E dopo il punto non va mai usata. Io non la penso così, MA, credo che tu nella fic l'abbia usata troppo spesso; è vero che serve anche per rimarcare un concetto, ma in una one-shot come la tua l'ho letta forse un po' troppe volte.
Questo è un mio giudizio personale ovviamente, non che sia sbagliato; prendila più come un critica allo stile, non alla grammatica. Comunque sei stato bravissimo, davvero!

8/10 – caratterizzazione personaggi/IC: Allooora, la faccio breve. I personaggi mi sono piaciuti molto, il contesto anche, ma vedendo come scrivi e il tipo di storia che hai scritto, mi sarei immaginata un qualcosina di più sui loro pensieri, sottolineando il fatto che hai scritto una storia originale, non una fanfiction.
Di fatto la descrizione della solitudine del protagonista è da 100/100, ma il contesto generale mi sembra vago – una cosa voluta, si suppone, ma forse un po' troppo.
Avresti comunque potuto dire che cosa ci facesse lì, o meglio, spiegare il perché di tanta solitudine. Poteva anche essere un semplice “mal di vivere”, senza particolari delusioni o trauma che lo hanno portato ad essere lì e a fare ciò che ha fatto.
Per l'uomo che incontra è un discorso diverso, perché tutto sommato credo che il mistero che hai creato intorno al suo personaggio sia legittimo.
Mi è piaciuto comunque il fatto di non sapere il nome di nessuno dei due, un anonimato che ha reso la storia ancora più particolare, ma appunto, mi sarebbe piaciuto vedere una piccola “premessa” (chiamiamola così) per quanto riguarda invece il protagonista.
Comunque meriti un buon punteggio; credo che il punto forte della storia rimanga l'ambientazione, più che I personaggi in sé, ma complimenti davvero!

5/5 – Gradimento personale: Storia bellissima, non c'è che dire; hai inserito la canzone di Dylan perfettamente e anche per questo ti meriti punti massimi; oltretutto amo le storie di questo genere, malinconiche, in un certo senso, e che il lettore a compatire il protagonista, non a giudicarlo. Almeno, così è stato per me; e ti ringrazio davvero per averla scritta e per aver partecipato a questo mio contest, mi hai davvero lasciato senza parole, grazie!

2/5 – punti bonus: Utilizzo del prompt “Dolore”, utilizzo della canzone “Shelter from the Storm” di Bob Dylan.

Recensore Master
05/02/18, ore 14:08

Eccomi qui! Inizialmente avevo pensato di leggere la tua storia a tappe, poi il racconto mi ha preso e l'ho letta tutta d'un fiato. E' la prima volta che leggo qualcosa di tuo e ne sono rimasta colpita. Sembra che le tue parole danzino, sono così delicate, nonostante il testo tratti un argomento tutt'altro che allegro.
Si prova una tale pena per il protagonista che alla fine ho quasi sperato lo portasse a casa con lui, o che l'uomo guidasse in eterno per non lasciarlo più solo, sul ciglio della strada.
Complimenti davvero e buona fortuna per il contest ;)
Nina

Recensore Master
31/01/18, ore 15:01

Eccomi qui^^
e io chi sono, il figlio del povero asciugamano? A me niente dedica?

Recriminazioni da bimbominkia a parte, lo sai, a me piace molto il tuo modo prezioso di scrivere, e ti invidio la tua capacità di ricamare con le parole. Se avessi dovuto scrivere io la stessa cosa, sarebbero venute fuori massimo tre righe^^
E invece tu ci porti a fare un viaggio, ci accompagni, ci mostri la solitudine del protagonista, il suo avvilimento, la sua disperazione. Non sappiamo nulla di lui, chi sia, perchè si prostituisca, come mai sia così avvilito... siamo anche noi un po' come il suo cliente, e forse anche a noi lettori, alla fine, viene da allungargli una coperta. Poveretto, ci diciamo, e sappiamo che comunque non potremo fare niente per lui, a parte leggere la sua vicenda.
Come sempre una bellissima lettura, complimenti^^

Recensore Master
28/01/18, ore 15:34

Ciao! Ho letto questa storia ieri, mi ci sono fiondata (come del resto ogni cosa che pubblichi!) e ovviamente l'ho amata!
Hai ampliato l'argomento della drabble, sempre in modo evocativo e poetico. Ho trovato molto interessante che non si tratti di un ragazzo che si prostituisce per lavoro, probabilmente non è neanche un senzatetto né ha problemi economici: è semplicemente un ragazzo solo nella notte, disperato, senza certezze, che cerca affetto e conforto, pur umiliandosi a fare sesso con uno sconosciuto (cosa che, deduco, per lui era un'esperienza nuova?). Lo chiedo perché il riferimento all'università e il modo in cui si aggrappa allo sconosciuto, chiedendogli di rimanere, mi fa pensare a un unicum.
Molto bella e suggestiva, che mi lascia con un senso di curiosità e mistero, una piccola speranza nella tristezza dominante.
A presto <3

Recensore Master
27/01/18, ore 16:45

Comincio dalla fine:
***Dedicata a Fiore di Girasole, LatazzadiTea, Rowan Myfair: a little present for you***

*___* Che dedica! Ed è un racconto bellissimo! Ma siccome oggi sono cattivissima (oggi è anche tutto -issimo), ti segnalo questo "Gli domando se quello io ho appena fatto" - quello CHE io... :P

Hai lasciato un finale un po' aperto. Speravo nella certezza che l'avrebbe tenuto con sé invece tu ci hai fatto capire che è sposato e padre, e alla fine, dopo che abbiamo empatizzato con lui non abbiamo la certezza che l'uomo non stia solo passando un po' di tempo col ragazzo, finché la pioggia non smetterà di cadere. Però preferisco pensare che l'uomo può avere una casa fuori città e si sta dirigendo lì per passare la notte con quel ragazzo. ^_^

Recensore Master
27/01/18, ore 10:53

Buongiorno yonoi!
Ho letto questa tua storia con molto piacere. Innanzi tutto ho percepito con chiarezza tutti i sentimenti del protagonista: la sua solitudine, il dolore, la paura, il bisogno estremo di cercare il contatto fisico a qualsiasi costo. Anche il calore degli scarichi degli autobus, quasi personificati, gli basta, e non sai quanto mi ha emozionato questa cosa, visto che anch'io ho sempre considerato auto & C. come creature viventi.
L'uomo con la bella macchina, che all'inizio lo tratta come una semplice prostituta, alla fine pare comprendere anch'egli il suo disagio, al punto da dargli quella coperta che lo riscaldi. Infine il finale aperto lascia con il dubbio di ciò che accadrà, ma anche con una velata speranza.
In bocca al lupo per il contest a cui partecipi!
A presto!
Evelyn
(Recensione modificata il 27/01/2018 - 10:54 am)