Hail.
Noi siamo El, ma Satanel stesso chiede la parola.

Ho sempre amato Aladdin, è il mio secondo classico Disney preferito (il primo è Il Gobbo di Notre Dame. Imbattuto, imbattibile) ed è quello che ho più volte rivisto.
Non nego che Jasmine sia stata la cosa che più si avvicinasse a un sogno erotico nella dolce età in cui l'ho visto, credo sia stata lei a farmi sviluppare un fascino per, appunto, il fascino mediorientale, nonché a farmi cercare e trovare questa storia.

Ho apprezzato alquanto, ho visto della sensualità nelle parole e nelle situazioni, ma trovo ci siano alcuni accorgimenti che possano elevare il valore di questo prezioso.
Credo che la storia trarebbe beneficio da una maggiore poetica. Nel senso di descrizioni più evocative, che dicono i sentimenti senza descriverli, magari con metafore o altre figure retoriche. Il testo l'ho trovato un po' troppo didascalico, e questo rischia di annoiare.

Un altro accorgimento è una raffinatezza, ma a un certo punto parli dei "boxer" di Aladdin.
È un'ingenuità, non esistevano i boxer nell'epoca in cui il cartone è ambientato. Magari esisteva qualcosa di simile, ma aveva un nome diverso. Non saprei dirti quale, non ho cercato prima di recensire.

Tutto qui.
Ricorda, la notte appartiene agli amanti.