Tendenzialmente di una storia rimane più impressa la parte finale, o almeno, per me è così. Come una battua si ricorda perché è la punchline la parte più memorabile, per me spesso e volentieri il valore di una oneshot si misura dal significato finale che le trovo.
E spesso e volentieri questo significato sta in fondo al testo.
Or dunque, Break up, titolo nudo e crudo come tuo solito di stampo inglese. Un titolo che non mi lascia spazio a molti commenti, non lo trovo particolarmente brillante perché penso che l'italiano nella sua banalità avrebbe regalato qualcosa di migliore.
Ma ehilà! Qui _Alcor che non viene per parlare del titolo, ma della shot che è incredibilmente squilibrata. Letta quando è uscita, apprezzata e poi messa da parte per recensirla più avanti. Quando mi sono seduta oggi per rileggerla e scrivere la recensione, mi sono approcciata con questo pensiero: sto per leggere la os dove Yukari fa la parte dell'antagonista senza cuore.
La punchline, dopotutto, era la sofferenza di Akira. Il fatto che si debba tenere fisicamente stretta pur di non cedere.
Come storia sul "essere lasciati", la oneshot è grandiosa. Non sono un asso in questioni amorose - non ho mai detto il contrario, raggiungo picchi di apatia in proposito che faccio invia a un pezzo di ghiaccio - ma si sente il dolore.
Ma questa shot ha un potenziale inespresso come storia sul "lasciare" qualcuno.
Dalle note capisco che la genesi di questo lavoro non sia semplice, un po' protesta, un po' sfogo e i sentimenti personali finiscono sempre per intralciare quello che vorremmo mettere su carta.
Non una volta nella storia Yukari ha lasciato intendere che fosse per noia, per il suo carattere meschino che tanto amiamo e soffriamo in compagnia, che stava abbandonando Akira. Non una volta ha lasciato intendere che fosse per ragioni positive o altruistiche, non mi aspetto che ci sia qualche storia da soap opera dietro, ma nemmeno qualche ragione stupida o egoista.
Non è una storia equilibrata, perché il carico di sentimenti tende più verso Akira - quella che soffre, quella che vorrebbe le cose come prima e quella che si spezza.
Non è una storia equilibrata perché lascia un accezione negativa a una scelta che, tra una decina d'anni, probabilmente entrambe concorderanno che è stata la "migliore".
Devo smettere di straparlare e passare al succo, però, quindi che dire?
La storia è bella, dipinge Akira in un modo umano. Cosa c'è di più umano di una frecciata come quella che tira a metà testo?
All'estero hai trovato qualcuno di più interessante?
È, dopotutto, anche la frase che considero come riprova che la scelta di Yukari sia fondamentalmente giusta. Dicevo, Akira umana, Yukari umana come di suo solito ed è una grandiosa feelfic pronta da leggere e consumare in pochi minuti.
Avrei preferito qualcosa di più complesso solo in virtù del fatto che i semi per qualcosa di più complesso li hai davvero piantati.
Tirando le fila, buona shot, buon lavoro. Avrei voluto di più, ma io pretendo sempre di più dalle persone a cui tengo. *inserire sbrilluccichii vari qui*
_Alcor
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