In genere non sono un amante delle Bilbo/Smaug, anche perchè in genere sono una specie di fotocopia-ricalco della Johnlock, che io proprio NOPE, quindi ammetto che ero inizialmente scettica quando l'ho aperta: m'incuriosiva l'avvertimento furry. Devo dire che l'ho trovata molto godibile, specialmente per la maniera in cui sei riuscita a mantenere IC entrambi entrambi i protagonisti, nonostante il cambio di universe, della loro natura e della relazione sentimentale.
“Volevo sentire la mia ‘preda’ preferita” disse Smaug. Si leccò le labbra e le sue iridi dardeggiarono, del fumo gli uscì dalle narici.
Qui ammetto che un mi è venuto un piccolo brivido: le dinamiche preda/cacciatore sono tra quelle che mi eccitano di più (finchè si rimane su un piano 'giocoso/consenziente') e tra loro due è perfetta (oltre, appunto, a mantenere l'IC di cui si diceva sopra). Ok, al 'fumo dalle narici' mi sono messa a ridacchiare bellamente :D.
Smaug mantiene un atteggiamento 'distaccato' e riflessivo, che ancora di più che alla sua versione draghesca, mi ha fatta pensare a Sherlock e alla flemma di Benedict Cumberbatch in generale. Bilbo invece, oltre a essere già un po' debilitato dalla malattia, mantiene quella sorta di timore reverenziale che emerge dal libro.
“Io sono fuoco. Io sono morte” disse Smaug.
Ok credo che se il mio ragazzo si mettesse a minacciare così il mio raffeddore o la mia influenza potrei letteralmente morire soffocata dalle risate. E' troppo esilarante :°DDD. Oltre che tenero, mi piace la maniera non convenzionale in cui hai reso fufflosa questa storia :)
well done! in bocca al lupo per il contest
Leila
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