Recensioni per
Le maschere imperfette
di Mary Black

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/05/18, ore 17:36

Ciao Mary, rieccomi, ovviamente sulla nuova generazione così non sto a perdermi nell'IC.
Allora, come sempre, il finale non è stato dei più allegri, anzi... devo dirti però che ho apprezzato ugualmente la flash e soprattutto la struttura che le hai dato: trovo molto difficile l'utilizzo dello stile che prevede l'alternanza di paragrafi e di frasi in corsivo che li denotano e li completano ma, quando l'autore è perfettamente capace di gestirlo, lo amo alla follia. E questo è proprio il caso!
Come l'altra volta all'inizio c'è una scena romantica, poi uno stallo e infine... beh, la morte, anche se questa volta la fine di Rose è solamente interiore. L'ho trovata molto superficiale, prima va con Scorpius dicendo di amarlo follemente, poi se ne torna da James affranta, poi ancora li tradisce tutti e due, andando sia da uno che dall'altro... beh, certi epiteti che le hai dato possono derivare solamente da questo comportamento.
Complimenti, direi che si vede che mi è piaciuta^^
un saluto

Recensore Master
16/03/18, ore 23:25

Ciao Mary, ti lascio la valutazione! 5/5 Quello che cerco principalmente in testi brevi è l'intensità. La relazione tormentata tra Rose e James, qui, è descritta con un'intensità che definirei "densa" perché non lascia respirare, non dà spiragli di lieto fine. La flash si chiude in un modo che ha un che di definitivo e al tempo stesso d'irrisolto, tutto resta in sospeso con una crudeltà schiacciante, eppure questa storia mi è rimasta nel cuore. Non so come tu faccia a parlare di disperazione senza rendere quello che scrivi detestabile, probabilmente è la tua capacità peculiare di dare sempre un vissuto autentico ai personaggi a scagionarti. Nella disperazione e nell'angoscia ho sentito Rose viva, pulsante, umana. James, con la sua amara rassegnazione, nel suo duplice ruolo di vittima e carnefice, nella sua disillusione, è il centro attorno al quale ruotano cause e conseguenze, perché James è "al di là di qualsiasi felicità", un concetto che non si può spiegare a parole e che a suo modo resta precluso persino al lettore, ma che colpisce di netto come una stilettata nel petto. Rose e James qui non hanno una fine, ma non hanno nemmeno la felicità, ed è questa la vera parte soffocante di tutta la flash. Lo stile che hai usato è magnifico, non fa sconti sul piano emotivo, anzi, sbatte in faccia al lettore la verità di un tradimento, di un amore infelice, di una condizione irrisolvibile. Questi personaggi si possono amare, odiare, compatire, biasimare a seconda di ognuno, ma dubito che li si possa definire piatti o incapaci di trasmettere qualcosa - e io penso che sia sempre meglio detestare un personaggio piuttosto che trovarlo insipido. Di solito nelle Rose/James lui appare spavaldo e scanzonato come un vero Malandrino, qui invece ci mostri un James inedito, più adulto, e nonostante sia nel dolore che l'ho visto così devo dire che non mi è affatto dispiaciuto, anzi! Seppur sconfitto, resta sempre fiero e crudele con Rose, cosa che lo rende ancor più sfaccettato e autentico. Rose, d'altro canto, in questa flash vive proprio in funzione di James. Non ci viene mostrato altro di lei all'infuori del tormento che le procurano i suoi sentimenti, eppure basta. Basta perché non si può fare a meno di provare qualcosa per lei nel momento in cui la vediamo insieme a James e sappiamo che ha sposato Scorpius: la si può capire o detestare, ci si può sentire vicine a lei, affezionarsi alla sua fragilità e sperare che possa un giorno stare meglio o le si può addirittura augurare di fare una brutta fine, perché Rose appare "nuda" di fronte al lettore. Mi sono sentita morire insieme a lei di un amore crudele che non ha né risposte né vie d'uscita, ho provato empatia per lei e tutt'ora sto sperando di leggere un seguito in cui lei riesca a trovare la serenità. Questo perché il tuo stile ha saputo trasmettere con efficacia il caos di sentimenti che la tiene imprigionata, una situazione che non vorrei mai vedere vissuta da uno dei miei personaggi preferiti. Il titolo è qualcosa di meraviglioso che rimanda al concetto di nudità, alle maschere cadute di fronte alla verità inevitabile, alle maschere che sono anche imperfette perché crollano troppo spesso e troppo facilmente. Rose e James sono talmente travolti dai loro sentimenti che se da un lato emerge la loro incapacità di starsi lontani dall'altro appaiono rigidi, come bloccati, incapaci di trovare un punto di svolta - è questo mi ha spezzata. Il "vorrei fosse vero" di James è il colpo di grazia che mette in luce quanto lui e Rose appaiano distanti nel finale: se c'è una cosa positiva nel dramma è la certezza del loro amore, ma James non sembra avere nemmeno quella, è vinto dall'umana paura di essere soltanto un illuso e non vede nient'alt. Hai eliminato ogni punto di luce, hai fatto a pezzi questi personaggi, ma in un modo che mi ha sì fatta soffocare ma anche deliziata (i drammi sono uno dei miei punti deboli). Scorpius è soltanto nominato, ma la sua presenza è una crepa che s'insinua e si ramifica sulla scena con una forza disarmante, proprio a causa di questo amore distruttivo, anche lui può essere capito o detestato a seconda di ognuno. Anche lui, come Rose e James "vive". Meravigliosa, davvero.

Recensore Veterano
12/03/18, ore 20:53


Cara! Il mio commento:

Punteggio: 4.5 
You had me at James/Rose!” (cit. – più o meno! XD). 
Non posso farci nulla, ho un grande debole per questa coppia, soprattutto quando è inserita in un contesto di disagio e tormento (anzi, SOLAMENTE in tale contesto xD). 
La caratterizzazione dei personaggi è sublime: questi James e Rose sono bellissimi nel loro strazio, ma non mi aspettavo nulla di diverso da una bravissima nel trattare personaggi pieni di sfumature *__*. Ho riletto qualche parte di “La Tigre e la Neve” per rinfrescare la memoria, e ho avuto modo di notare le similitudini tra i personaggi… in particolare Rose, così VIVA nella sua fragilità, nel suo volersi comunque battere fino alla fine per ciò che vuole, nonostante sappia già dal principio che finirà per scottarsi. Hai fatto davvero un ottimo lavoro con lei, e credo che qualunque lettore percepirà in maniera tangibile la sua situazione angosciosa e disperata, così come è successo a me. Per quanto riguarda James, l’ho trovato davvero perfetto nei panni dello stronzo arrogante, ma trovo che con lui sia mancata un po’ più di complessità. Non è assolutamente caratterizzato male, anzi!, e so quanto sia difficile dare lo stesso peso a due personaggi in sole 500 parole, ma forse proprio perché Rose emerge così tanto e bene, lui risulta un po’ più nell’ombra e meno sfaccettato, ma si tratta davvero di una piccolezza. 
Il tuo stile mi fa sempre impazzire… così potente, così intenso e ricco di emozioni: “La sensazione d’essere vuota è peggio d’una pugnalata al cuore” sarebbe bastata da sola per descrivere lo stato d’animo di Rose. E ho trovato l’utilizzo degli incisi parziali (non so come chiamarli XD) di grande impatto, forse anche perché la loro collocazione (parlo delle frasi dopo il trattino in corsivo poste a fine periodo) è come se desse un senso di conclusione alla frase precedente, ma in realtà fa immergere il lettore ancora più a fondo nel dolore di Rose, risucchiandolo senza pietà e colpendolo dritto allo stomaco (“le maschere crollano ma non cadono mai veramente, e la libertà è un miraggio affogato nel sangue” BRIVIDI!). 
Per quanto riguarda la citazione scelta… di solito io preferisco che la citazione venga inserita in qualche modo nella storia, piuttosto che fuori, ma qui ho trovato la tua scelta molto calzante: il tema delle maschere è talmente ben presente in tutta la flash, che la citazione esterna sembra comunque un estratto della storia stessa. 

Alla prossima :)

Recensore Master
12/03/18, ore 19:55

Prima classificata al contest Citazioni in cerca d'autore!

Grammatica: 10/10
Perfetta!

Stile e lessico: 10/10
Come è intuibile dal punteggio, non ho nessun appunto da farti in questo parametro, e potrei fermarmi qui se non fosse che non sarebbe affatto corretto nei tuoi riguardi, quindi passo a spiegarti il motivo per cui ho reputato giusto assegnarti 10/10.

Partendo come consuetudine dallo stile, l’ho trovato perfetto. Una prima lode va alla gestione della prima persona: rispetto a tue storie più datate, trovo che tu sia diventata ancora più padrona di questo tipo di narrazione; qui abbiamo un flusso di pensieri, emozioni, stati d’animo, gesti descritti nell’istante in cui la voce narrante (nonché protagonista) li sta vivendo, e non c’è nessuna costruzione sintattica tortuosa né un lessico troppo complesso, c’è anzi l’equilibrio – o squilibrio, che dir si voglia! – proprio di una prima persona narrante particolarmente emotiva.
Menzione di merito va alla punteggiatura, che hai utilizzato in maniera sapiente, ricorrendo anche all’uso dei puntini di sospensione nel discorso indiretto, che sono sempre una lama a doppio taglio – ma che tu hai gestito perfettamente, dando alla narrazione un ritmo instabile, che accelera e decelera assieme ai tumulti interiori della protagonista, mettendo di fatto in scena tutto ciò che le sta accadendo sia fisicamente che emotivamente. L’uso del trattino lungo è a sua volta ottimo, ti avvali di questa pausa al sapore di parentesi laddove c’è davvero un inciso da isolare e porre in evidenza, non c’è spreco di espressioni.
Anche il corsivo, che trova sempre spazio nei tuoi testi, è ben calibrato. Inserito laddove può imprimere forza alla narrazione, mai sprecato e mai in eccesso. Prendi l’espressione “le maschere crollano ma non cadono mai veramente, e la libertà è un miraggio affogato nel sangue”: il corsivo le dà intensità, avvisa il lettore che è dinanzi a un concetto chiave del racconto – e non mente, perché questa frase racchiude tantissimo delle vite e dei tormenti dei protagonisti, la giudico una frase “caratterizzante” i personaggi.
In ultimo, anche l’alternarsi di discorso diretto e indiretto è ben calibrato. Entrambi i momenti si incasellano l’uno con l’altro in un insieme finito e coerente. È una storia, stilisticamente parlando, decisamente coesa, malgrado l’alterarsi di tanti momenti in così poche parole, che risulta godibile alla lettura, seppure riconosco che non sia un testo per tutti – nel senso che palati abituati a gusti più immediati potrebbero non cogliere la sub-struttura formale e tutte le sfumature del testo; ma questo non può assolutamente essere un difetto, anzi!

Passando al lessico, anche qui hai fatto un ottimo lavoro. Come detto in precedenza a proposito della prima persona, non fai uso di un registro linguistico “tortuoso”, ma riesci comunque a non essere banale né colloquiale, anzi non rinunci alle sfumature lessicali della lingua italiana, riuscendo a non ricorrere né a ripetizioni inutili né a espressioni banalizzanti (come già accennato). Un esempio perfetto è questa espressione:

• “James ride senza gioia e s’allontana da me. La sensazione d’essere vuota è peggio d’una pugnalata al cuore, ma niente è doloroso quanto la sorpresa – e gli spasmi di piacere nel mio grembo ancora in fiamme, il senso di colpa che mi fiorisce tra le dita”: un lessico immediato che ti si ritorce contro all’improvviso, perché risulta chiaro che le parole siano state scelte con l’intenzione di comunicare una certa sensazione al lettore, e quelle da te scelte sono probabilmente le uniche possibili. Ecco allora che lui “ride senza gioia”, e non potrebbe né “sogghignare” né “sorridere”, perché non sarebbe la stessa cosa; lei avverte una sensazione che è come una “pugnalata al cuore”, un’espressione ingannevolmente banale che viene subito inglobata dalla tetra cornice lessicale del periodo, dove si avvicendano “spasmi di piacere” in un “grembo in fiamme” e un “senso di colpa” che “fiorisce tra le dita”, dita che ormai sappiamo essere traditrici e che probabilmente, per la protagonista, sono sporche di quel sangue causato dall’immaginaria pugnalata al cuore.

Tutto questo per dire che la struttura lessicale non è affatto semplice e che i suoi pregi contribuiscono ad arricchire il testo. Anche qui, dunque, hai fatto un ottimo lavoro.
Per questi motivi il punteggio non poteva essere diverso da 10/10, bravissima!

Titolo: 5/5
Hai scelto per la tua storia un titolo che racchiude in sé ciò che i tuoi protagonisti sono: delle maschere imperfette, maschere che non riescono né a nasconderli né a rivelarli, ma di cui entrambi i personaggi sono in un certo senso prigionieri. È inoltre anche un titolo che dà già un primo sentore dell’atmosfera decadente del racconto e della sua drammaticità, in questo dunque riesce a comunicare in maniera esemplare al lettore che tipo di storia si ritroverà dinanzi. È anche un titolo piuttosto originale, che non necessariamente sarebbe venuto in mente a chiunque; ha anche il pregio di essere breve e incisivo – sostantivo e aggettivo, senza reggenza verbale, un’unità nominale che per natura comunica l’idea di un qualcosa di fermo e cristallizzato nel tempo; proprio come sono i tuoi protagonisti, immobilizzati dalle spire delle loro maschere. Per questi motivi, dunque, ho assegnato 5/5 in questo parametro, non avendo proprio nessun appunto da muoverti. Bravissima!

Utilizzo del prompt: 10/10
La frase da te scelta è “I tradimenti sono solo maschere cadute, rivelano di te chi sei e cosa desideri sopra ogni cosa.”, che hai utilizzato egregiamente come prompt del racconto. Non l’hai inserita fisicamente, ma è il concetto chiave su cui si articola e si snoda la tua trama. I tuoi protagonisti sono due traditori, due anime impenitenti destinate a tradire ancora, persino contro la loro volontà. E questi tradimenti, sopratutto nel caso di Rose, rivelano chi sono realmente e cosa desiderano oltre tutto e tutti, oltre la morale, il pudore, i sentimenti stessi. Inoltre, la metafora delle maschere è poi particolarmente presente, rimarcata dalla consapevolezza che pur crollando non cadono mai realmente, perché non si esce mai allo scoperto, non si smette mai di mentire alla società e, di conseguenza, non si smette mai di essere traditori. Hai messo letteralmente in scena la mia citazione, facendola tua e ampliandone il significato sulla base della tua narrazione. 10/10!

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10
Qui confesso di aver avuto un po’ di difficoltà. Ho riconosciuto immediatamente i James e Rose della tua long, una sensazione che le tue note hanno confermato essere giusta; di conseguenza, ho cercato di prendere le distanze dalle informazioni che avevo grazie alla lettura della long e di valutare le caratterizzazioni così come sono in questa singola flashfic. Mi sono chiesta: se non avessi letto la long, come avrei trovato queste caratterizzazioni? La risposta è evidente dal punteggio assegnato, cioè le avrei trovate comunque riuscite, e ti spiego il perché.
Nonostante le poche parole a disposizione, complici la narrazione in prima persona e i dialoghi molto efficaci, sei riuscita a dare al lettore un’idea definita dei tuoi protagonisti.
Rose, protagonista indiscussa e voce narrante, è vittima di se stessa, innamorata oltre l’amore stesso, un sentimento così irruento e sbagliato da essere in realtà la sua più grande debolezza. I riferimenti a Scorpius e all’amore che comunque crede di provare per lui pongono l’accento sul carattere volubile della protagonista, facendo comprendere al lettore quanto sia difficile per lei scegliere un amore devastante come quello di James. Allo stesso tempo, però, non riesce neanche a fuggirlo in eterno, e difatti malgrado il matrimonio torna a rifugiarsi tra le braccia del suo grande amore, del suo peccato più grande – tradendo tutto e tutti: il marito, la famiglia, la morale, anche se stessa quando non trova la forza di vivere alla luce del sole questo rapporto. È piena di sfaccettature Rose, ed è molto umana nella sua infinita debolezza, in questa infelicità che sembra essere parte di lei. L’hai caratterizzata al di là della felicità, che è oltre assieme a James. Una caratterizzazione molto forte e definita, nonché molto originale.
Passando a James, lui è un po’ la vittima di questa tragedia romantica. Lui è completamente in balia di Rose, delle sue scelte e dei suoi sentimenti; questo risulta chiarissimo nel finale del racconto, dove James tenta di andare via, di mettere l’odio tra loro due, ma lo sai tu, lo sa Rose e lo sa il lettore che lui tornerà da lei, che malgrado voglia fuggirle non riuscirà mai a sbatterle la porta in faccia – finché lei lo vorrà, lui ci sarà. Tuttavia, è anche un personaggio a suo modo rude, impudico e sfacciato, che non lesina a prendersi ciò che desidera e a rinfacciare a Rose che brancola nella menzogna e costringe lui a fare altrettanto. A suo modo, anche James è debole, ma mentre Rose sembra esserlo di natura, lui è indebolito dall’amore smisurato, folle e forse anche malsano che nutre per lei, per la quale – è evidente – è disposto a tutto, anche a dividerla con un altro, anche a rinfacciarle i loro peccati mentre la bacia, anche a tradire il mondo intero.
Sono due personaggi decadenti, che si scambiano amore e dolore contemporaneamente. Una caratterizzazione convincente e originale, non ho nessun appunto da farti!

Totale: 45/45

Nuovo recensore
06/03/18, ore 16:12

Ciao! Di norma odio questa coppia, ma tu scrivi davvero troppo bene per non apprezzare questa fic. Buona serata :)