Recensioni per
I volti di Gerusalemme
di EffyLou

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
19/11/18, ore 11:22

Hai fatto bene ad inserire il punto di vista di Raphael. Sono stata contenta di sapere cosa pensa del suo lavoro, di David, ma anche della sua famiglia in generale e soprattutto della moglie. Mi ha fatto male leggere che non riconosce più quella donna, che non sa se la ama, eppure continua a domandarselo perché non trova una risposta. E tutto questo è bruttissimo, perché dev'essere molto difficile vivere in una situazione del genere, soprattutto sapendo che Tamara non sta bene e qindi non si rende nemmeno conto di tutto ciò. Cioè, se Raphael volesse parlare con lei della situazione saa che non può farlo perché lei non lo ascolterebbe davvero, non lo capirebbe. Ma mi domando una cosa: perché non l'ha mai portata da un dottore? Da uno psichiatra? Avrebbe potuto aiutarla con il suo crollo psicologico, valutare la situazione, fare degli esami, darle delle medicine che avrebbero potuto darle una mano a risollevarsi e, se non a stare meglio, quantomeno a guarire. Sono convinta che si sarebbe pootuto fare qualcosa per lei. Perché Raphale non ha fatto niente? Mi sembra anche strano che non ci abbia mai pensato, a dire la verità. Sono quindi curiosa di sentire la tua spiegazione a riguardo, perché visto che la tua storia tratta tematiche delicate con molto tatto, cosa per cui ti faccio i miei più sinceri complimenti perché non tutte sono così, sicuramente a questa cosa della situazione di Tamara tu hai pensato.
Per Raphael tutto questo dev'essere molto difficile e anche per Ra'hel, comunque, he anche se è abituata al fatto che la mamma la ignori sicuramente nel profondo ci soffre.
Altro piccolo errore:
"venne da me che era un moccioso di quattordici e aveva quegli occhietti vispi, furbi, sembrava che stava per fregarti."
"stesse", non "stava".
Ancora un errore di cui mi sono accorta solo ora:
"alle donne che entrano per farsi sistemare quelle loro graziose macchinette, piace guardare David"
Io toglierei la virgola dopo "macchinette" perché è superflua.
Mi hanno colpita tanto anche i discorsi sulla politica che fanno molto riflettere, soprattutto perché qui da noi di queste cose si parla purtroppo molto poco.
Bella la riflessione sul fatto che non tutti gli arabi sono brutta gente, ma che comunque ce n'è, e che nemmeno gli ebrei sono tutti santi.
"Tra noi ebrei non è che ci siano elementi molto migliori. Ho avuto la disgrazia di assistere al massacro di una ragazzina in sedia a rotelle da parte di alcune guardie ebree, alla Porta di Damasco. È una scena che racconto sempre agli ebrei maldicenti, perché si rendessero conto che il marcio si trova ovunque."
Questo passaggio lo spiega benissimo. E òla scena del massacro della ragazzina, anche se non è descritta ma solo accennata, mi ha fatta stare malissimo. Hai fatto bene a scriverla, però, perché hai fatto comprendere ancora meglio la realtà di quelle zone. Raphael fa bene a raccontarla.
"rendano conto", non "rendessero".
Scusa se non mi sono accorta di tutti gli errori nello stesso momento e se te li ho segnalati in modo un po' sparso.
Ad ogno modo è un bel capitolo, molto interessante, introspettivo e profondo, l'ho adorato!
Giulia

Recensore Master
19/11/18, ore 10:46
Cap. 4:

Ciao Federica!
E dopo circa diciannove giorni eccomi di nuovo qui. Lo so che la storia non scappa e non si muove, ma mi scuso comunque per il ritardo che stavolta è stato più lungo. Non sto bene in questo periodo, mamma nemmeno e insomma ci sono stati un po' di casini. Ma sai una cosa? Ho pensato a questa storia ogni giorno (giuro!) e non vedevo l'ora di tornare a leggerla.
Ho trovato un paio di errori.
"«Ah sì?» la mamma è un po’ svampita, non se le ricorda le cose, sta in un mondo tutto suo «Come mai?»"
La "l" di "La mamma" va maiuscola perché il discorso precedente che fa finisce con il punto di domanda, e dopo "suo" va il punto fermo. Per il resto il capitoloè perfetto, e come al solito mi piace il tuo stile di scrittura. In questo capitolo ci sono pochi dialoghi, molta introspezione e molte descrizioni, ma il tutto non è affatto noioso o pesante.
Per quanto riguarda la storia in se, m fa piacere che i genotiri non abbiano sgridato Ra'hel, e invece mi spiace per sua mamma che, come mi hai spiegato, ha qualche problema mentale. Ma quindi riesce a fare l'insegnante nonostante i suoi problemi? Anche se non ricorda le cose e non riesce a gestie un discorso? La cosa mi sembra un po' improbabile: se uno studente va a parlarle che fa? Resta muta? Ma comunque se ce la fa è molto brava.
Anch'io andavo male in matematica, anzi malissimo, quindi la capisco davvero bene. Ma mi fa piacere che David sia stato così paziente e che le abbia insegnato tanto bene. Wow, sono rimasta stupita quando è riuscita a fare degli esercizi da sola. Lui è stato un bravissimo insegnante! Comunque solo le parole "equazioni differenziali" mi fanno venire i brividi hahaha.
Ra'hel è rimasta molto colpita da David, e probabilmente la cosa è reciproca.
"«Ra’hel» ripete, distratto. Se lo fa rotolare sulla lingua come se lo stesse gustando, e io sento che sto per andare a fuoco. Il modo in cui lo dice mi fa rabbrividire, è come una carezza dolcissima."
Questo è il passaggio che ho apprezzato di più, se non addirittura il mio preferito del capitolo. Bello davvero, non so che altro dire per farti capire quanto mi ha colpita. Un gesto semplice come la ripetizione di un nome, del suo nome, è rimasto molto impresso alla ragazza. In effetti il modo in cui le persone dicono il nostro nome può farci capire molte cose, tante emozioni. E l'immagine della carezza dolcissima è qualcosa di tenero.
Complimenti!
Giulia

Recensore Master
31/10/18, ore 22:20
Cap. 3:

Ciao Federica, eccomi di nuovo qui!
Avevo già letto questo capitolo l'altro giorno, ma non avevo avuto tempo di recensirlo. Così ora ci ho dato una scorsa veloce per vedere se mi era sfuggito qualcosa e no, me lo ricordavo tutto.
"Non le risposi. Che potevo dirle? Che sono scappato dalla Siria perché il presidente spara sui civili e lancia bombe al fosforo? Che sono scappato dalla Siria dopo che ho visto la mia casa saltare in aria quando dentro c’era la mamma, e poi hanno bombardato l’ospedale in cui lavorava mio padre, e sono rimasto con mia sorella in mezzo alla strada? Che mi sono separato da lei, che aveva solo dieci anni, perché è stata trovata da alcuni zii e caricata su un gommone diretto in Turchia? No, signora, io non ti dissi niente."
Il passato di David è molto drammatico. Non che la cosa mi sorprenda, anzi me l'aspettavo, solo che comunque sto molto male per lui. E' terribile quello che è successo a lui e alla sorella, ed è terribile quello che succede realmente in quei luoghi. Ma perché gli zii non hanno fatto salire anche lui su quel gommone diretto in Turchia? Perché David non è andato con loro? In fondo anche lui aveva diritto di esere salvato. E invece ha vissuto per strada, cosa che non augurerei mai a nessuno. E' triste. E soprattutto è ingiusto.
Comunque ripeto questo personaggio mi piace, si vede che è molto onesto, con Sara è stato gentilissimo e lei è stata caritatevole con lui... peccato che poi il nipote si sia messo in mezzo. Che poi, almeno David non lasciava sola quella povera signora, il nipote quasi non veniva a trovarla... mah!
Bella e molto profonda la riflessione sul come ci si senta ad essere non voluti. Penso sia una delle sensazioni più brutte che si possano provare. E che una madre o un padre che abbandona un figlio sia, francamente, una persona orribile.
E così, a quanto pare, quella che David ha appena sentito è Ra'hel, giusto?
Beh ora sono curiosa di vedere che succede!
Anche questo bel capitolo, complimenti!
Cerco di tornare il prima possibile, se riesco domani.
Giulia

Recensore Master
25/10/18, ore 09:00
Cap. 2:

Eccomi ancora qui.
Mi dispiace che Ra'hel non riesca a dormire bene, e tra l'altro soffro di insonnia da anni quindi la posso capire bene, direi. Mi dispiace anche per la madre, che a quanto mi pare di capire soffre di depressione (altro problema di cui soffro anche io). O almeno di questo penso che la donna soffra, visto come si comporta e come la ragazza ha descritto la situazione. Immagino la ragazza si senta sola, visto che la mamma non è molto presente. Brutta situazione.
Anch'io odio la matematica, non l'ho mai sopportata né capita davvero. E quel professore si comporta davvero malissimo, quindi posso capire l'esplosione di Ra'hel che, anche se ha detto cose cattive, è arrivata allo stremo perché lui ce l'ha portata. E trovo assolutamente ingiusto che debba soltanto subire e sopportare, che il Preside non faccia niente, che non richiami l'insegnante o cose del genere. Si può subire bullismo anche dai professori e a Ra'hel sta accadendo proprio questo. Non è affatto corretto. Per cui non sono d'accordo con ciò che ha detto il Preside.
Mi dispiace (continuo a dirlo, scusa) per l'altro professore di matematica. Quando ho letto la parola "cancro" mi sono venuti i brividi perché mia mamma ha la stessa malattia (anche se non allo stomaco), e questa è una delle cause del peggioramento della mia depressione. Ogni volta che sento quella parola, o che la leggo, sento freddo.
Ad ogni modo Ra'hel mi piace, è determinata ed è questo ciò che mi attira di più in lei. Non ha peli sulla lingua e anche se in questo caso ha detto cose non molto belle, a volte questa è una qualità da apprezzare.
Giulia

Recensore Master
25/10/18, ore 08:24
Cap. 1:

Ciao!
Ho trovato questa tua storia per caso, nelle storie recenti, ed eccomi qui a leggere. Mi ha incuriosita perché conosco poco di Israele e volevo capirci di più.
Ho letto la premessa, grazie per averla scritta. Ho già letto storie con tematiche molto forti, quindi mi auguro davvero che la tua mi piacerà e di riuscire a leggerla tutta! Generalmente ci riesco, comunque, se qualcosa mi prende lo leggo e recensisco dall'iinzio alla fine.
Comunque anche se i capitoli fossero stati lunghi per me non sarebbe stato un poblema, anzi. In realtà adoro i capitoli corposi.
Ma ora basta altrimenti mi perdo in chiacchiere, e inizio con la recensione.
Ti segnalo subito (altrimenti me li dimentico) un paio di piccoli errori. Prima che David parlasse con Rafael hai scritto:
"una decina macchine", quindi manca la preposizione "di",
E poi, parlando di Elia:
"gli piace quello fa", dimenticando il "che".
Non preoccuparti, sono errori che commettiamo tutti, di distrazione. E se te li segnalo è solo perché voglio aiutarti.
David mi piace, mi sembra simpatico. Lo definisco coraggioso visto tutto quello che ha dovuto passare (non so ancora molto sulla sua vita ma posso immaginare che là le cose non siano facili e per molte, moltissime persone). E' proprio vero che spesso la vita ci porta ad essere più forti di quello che saremmo in realtà, e immagino che questo sia ancora più vero in quei Paesi martoriati dai conflitti.
Sono contenta sia riuscito ad arrivare fino a lì e a trovare un lavoro, spero solo riesca a ritrovare Salil. Se ho capito bene a parte lui e sua sorella che forse è in Turchia non ha nessun altro, giusto? Non avere nessuno accanto dev'essere davvero difficile, non riesco ad immaginarlo.
Raphael mi piace, in particolare mi ha colpita la sua umiltà in questo passaggio:
"«Sono Raphael Azulai. Non voglio che ti rivolgi a me usando parole come “signore”, “capo”, perché non faccio niente in più di voi, mi sporco le mani come voi, sono al vostro livello. Chiamami solo Raphael»"
Che dire di Elia? Chiacchierone ma qualcosa mi dice che mi piacerà anche lui.
Tornando a David, il fatto che abbia un diploma è qualcosa di molto importante, gli dà sicuramente una marcia in più per poter essere assunto.
Bell'inizio! Mi hai fatto venire voglia di continuare. Hai un buono stile di scrittura, scorrevole e leggero.
Giulia