Ciao Marta e ben ritrovata!
Sono stata lontana da questo sito per tanto tempo e mi ha fatto davvero piacere trovare un tuo scritto, per giunta su Guerre Stellari.
Hai creato un interessante squarcio intimistico all'interno di questa saga, creando un what if in cui scaviamo nella vita privata di Armitage Hux, vita privata con cui si trova fare i conti da prigioniero.
Hai descritto in modo realistico e drammatico il decadimento di un uomo che ha dedicato la vita ad un ideale, per quanto ombroso. È in trappola in una cella e in ostaggio del suo corpo smagrito, dei suoi occhi spiritati.
Il confronto con la sorella è essenziale ma lascia intuire tutto, tutto lo scontro generazionale tra loro e il padre ma anche tra la madre e il nipote di Hux, che ha fatto una scelta precisa.
Lei fa parte di quelle anime vaganti che non sanno come prendere forma mentre Armitage ne ha voluta una troppo severa e pesante. Il nipote invece si è lasciato prendere dalla Forza. Insomma, quando si parla di Guerre Stellari si parla anche di famiglia, di eredità, di destino.
Hux è coerente fino in fondo, la prigionia non l'ha fatto retrocedere e si dimena all'idea che il nipote sposi certe filosofie troppo astratte, per cui lui in passato derideva Ren, per giunta dalla parte del nemico. E la sorella, in fondo, invidia la determinazione del fratello minore e del figlio, persa in una sorta di limbo ignavo dove non si prende forma ma si vaga come nubi di vapore e poi ci si dissolve.
Questo è un testo essenziale, asciutto, dal lessico diretto e preciso, che punta ad una sintesi capace di scavare, rivelare, oppure ri-velare (coprire di nuovo).
Sempre brava!
A presto!
Eleonora
(Recensione modificata il 27/03/2018 - 01:06 pm) |
