Recensioni per
Prima di un ballo quando si spera che succeda ciò che si desidera e invece no
di tixit

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Molto tenero, secondo me, questo ritratto di Oscar..Ad un certo punto si rende conto che la sua grande amica, la Regina, ha tutto..mentre lei non ha niente..e prova il tutto per tutto..Si fa bella e va al ballo, come una novella Cenerentola..Come biasimarla? Chiunque avrebbe fatto lo stesso, con la speranza di guadagnarci qualcosa, quella sera..Certo, il piano B..il piano B era da attuare molto , molto tempo prima, non alla terzultima puntata..ma tant'è, non sarebbe stata la stessa storia...Comunque, brava Tiziana, sempre ad analizzare certi aspetti introspettivi che non tutti colgono.

Tutte ma proprio tutte speriamo che con un bel vestito e un bel parrucco, ci venga "consegnato" su un vassoio d' argento il nostro bel principe azzurro...eh si è proprio una cazz..ma quella "granc..." di Cenerentole ce l'ha fatta !!( pretty woman). Ciao

Cara Tiziana, quando una storia riesce a commuoverti e a farti ridere nello stesso tempo significa che è frutto di un'anima ricca e di una mente acuta, che come qualcuno ha già osservato, sa cogliere l'essenziale.
Bellissima e unica come il tuo stile, amo questa Oscar donna fino al midollo e fragile e forte allo stesso tempo!
Bravissima.
Buona Pasqua!
Musetta

Cara Tiziana meno male che ci sei tu. Una storia che sembra una tragedia si risolve in " domani è un altro giorno", ovvero la vita continua così come la Senna che scorre.
Mi piace sempre tanto la tua Oscar che nonostante le stupidate ad un certo punto riesce sempre a cogliere l'essenziale della vita.
Bella anche la descrizione di Fersen, in fondo un tipo palloso, ma ha quella malinconia che fa stragi di cuori e gli occhi belli.
Bravissima come sempre un grande abbraccio e "Buona Pasqua".

Ho letto e ripensato su quanto scritto. Non sono brava con le recensioni, anzi spesso vedo o interpreto cose che non ci sono. Per questo non ho recensito prima. Naturalmente non ho intenzione di offendere, anzi ho paura di non spiegarmi al meglio. So che quando si scrive, si mette un pezzo di cuore. E io il cuore spezzato di Oscar lo vedo tutto in questo racconto. La voglia di avere qualcosa di suo. Mi piace molto. Ben descritto. Quei rimandi bellissimi all'anime. E poi... le cazzate belle grosse sparate alla fine. Ho riso nel leggerlo. Un'Oscar da manga. Oserei dire anche un'Oscar da dark humour inglese, che apprezzo molto, ma potrei anche sbagliarmi.
(Recensione modificata il 30/03/2018 - 07:13 pm)

Una review dovrebbe essere una review, non andare a raccontare cose agli altri frutto di scambi privati, ma tant'è, si confonde EFP con il mondo o la vita vera, e quante delusioni ...

Cara, mi piace il tuo sguardo malinconico e profondo.
Mi piacciono certe frasi: che d'amore non si muore, ma di ridicolo sì, e poi alla fine si muore invece, eccome, ma se lei era sopravvissuta a quel ramo nel braccio (come scordarlo?) cosa poteva essere mai un ballo! O una delusione!
Bella la descrizione di Fersen con quegli occhi d'oltremare.
Brava, bravissima, come sempre.
Amantea

 

Ciao Tiziana,
Eccomi. Mi sa che tu sei una di quelle persone che si fa degli altri un'idea frettolosa e azzardata, come questa Oscar nella seconda parte della tua fiction odierna.
Per inciso io non sono leccaculo di nessuno, ho i miei gusti e non puoi farmi una colpa se mi piacciono le storie di alcune persone che tu non sopporti. Scusa ma sono molto diretta e ho voluto mettere in chiaro questa storia. Io sono libera di leggere e recensire se mi interessa un titolo, senza pensare all'autrice.
Fine della premessa.
Questa storia rientra nel tuo cliché è particolare e non mi dispiace. La tua Oscar è moderna nel linguaggio ma dannatamente celebrale, dopo tanto aver tanto analizzato e soppesato il giorno prima, il giorno dopo dimentica di tutto, segue il suo istinto e si getta allo sbaraglio in una situazione non solo ridicola ma pure pericolosa, se solo fosse stata riconosciuta.
Lei nemmeno ci pensò e le andò bene, ma tanti, non unicamente Hans avrebbero potuto capire che era lei, la misteriosa dama di bianco vestita: in fondo era a volto completamente scoperto.
Io credo che Maria Antonietta si sarebbe indignata e non so se avrebbe saputo perdonare un affronto simile da parte della sua migliore amica.
A pensarci bene, la scelta di Oscar di abbandonare la guardia reale fu ben motivata, lei si sentiva colpevole per aver tentato di portar via l'uomo alla sua regina e le bruciava questa ferita, una notevole mancanza di lealtà da parte sua, credo fu una sofferenza cocente al di là della delusione personale di esser stata respinta dal conte.
Oscar infine rinnega il suo essere donna non soltanto per il fallimento, la fragilità e il disprezzo per se stessa e il suo atteggiamento ridicolo, ma anche collegando questo alla viltà e alla disonestà di tale follia.
Perdere la testa per un uomo già occupato, l`uomo della sua regina si può anche definire una 'grossa cazzata', per cui in questa storia trovo ci siano ottimi agganci di discussione-, anche il prologo, sebbene fitto di elucubrazioni e dilemmi mi è sembrato convincente ai fini della storia


P.S.dico ad una certa persona che nelle recensioni non si potrà parlare dei fatti propri, ma tantomeno discutere sulle opinioni altrui .Io ci tenevo a dire ciò che ho detto perché si sono alimentate inesistenti tensioni fra autrici, io non ho mai ricevuto da nessuna pettegolezzi su voi due di alcun genere.
Teniamo dunque separato il virtuale dal reale, grazie Buone feste a tutto il fandom
(Recensione modificata il 31/03/2018 - 05:00 pm)

Bello e malinconico questo racconto, mi piace leggerti lo sai,
Quanta amarezza povera Oscar e povero André anche.

Oscar si è fatta male sul serio, nonostante la sua buona volontà anche nel tentare di convincersi!

E' interessante questa Oscar descritta nell'altalena emotiva che avrebbe preceduto la fatidica decisione di presentarsi al ballo.

Un salto nel buio dettato dai moti del cuore, dalla consapevolezza che il tempo è tiranno mentre lei stava invecchiando e anche, perché no, dal gusto della sfida, dall'esigenza di misurarsi perennemente con qualcuno, 'sta volta, con esiti disastrosi, perché la battaglia è combattuta con armi inusuali, è giocata su un terreno sconosciuto ed è affrontata con lo spirito del giocatore d'azzardo e non con quello dello stratega avveduto.
Oscar si scopre in difetto rispetto a colei che aveva sempre considerato una sprovveduta da proteggere, ma che padroneggiava alla perfezione le armi dei cappellini ornati di rose e delle scarpette ricamate. Ciò nonostante, decide di tentare lo stesso il tutto per tutto, perché così è nelle sue corde e perché i piani B non le interessano.

Lo sguardo di André rimanda ad una realtà di inseguimenti reciproci, di amori palesi e condivisi, di altri immaginari ed effimeri e di altri ancora sotterranei e soffocati.

La situazione ricorda quella di "Via col vento", coi parallelismi:
Oscar - Rossella O'Hara: entrambe si sono costruite un amore immaginario con il principe delle favole - l'unico uomo non alla loro portata - cercando di sottrarlo alla migliore amica ed ignorando l'amore vero per il compagno di tanti anni.
Maria Antonietta - Melania Hamilton: non si accorgono o fingono di non accorgersi delle reali intenzioni dell'altra che continuano a trattare da grande amica, perché sicure del fatto proprio e consce di non rischiare alcunché.
Fersen - Ashley Wilkes: rimangono in bilico fra due fuochi, apprezzando la donna più forte e determinata, ma scegliendo quella più rassicurante e simile a loro e, col loro tentennamento, ingenerando false aspettative.
André - Rhett Butler: aspettano pazientemente, per anni, che lei apra gli occhi anche se con scelte finali diverse, perché diversa è la morale delle due storie (in "Via col vento", l'obiettivo, una volta ottenuto, si rivela effimero, perché non si voleva ottenere, ma desiderare; in "Lady Oscar" l'obiettivo è l'amore che, se è quello vero, non è un miraggio, ma porta sempre alla morte).
Tutti, in definitiva, appaiono prigionieri di se stessi e dei propri insormontabili limiti.

Alcuni punti della storia sono un po' criptici, forse, perché basati sul flusso di coscienza.

E' molto arguta e bella la frase: "L'amore non è per tutti - non ce n’è abbastanza, chiedilo agli orfani in strada".

(Recensione modificata il 29/03/2018 - 05:42 am)