Recensioni per
Macerie di Ricordi
di mystery_koopa

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/09/20, ore 17:00

Recensione premio per il secondo posto al contest "Hold my Angst (Flash contest - Edite ed Inedite): 2/2

Come potrai notare dal fatto che ti ho lasciato le recensioni alla velocità della luce, oggi ho proprio una voglia matta di mettermi a studiare tedesco. Per prima cosa ti ringrazio per avermi consigliato questa storia: sia perché un ripassino di storia contemporanea non fa mai male, sia perché mi sento più a mio agio a recensire le originali storiche che le altre originali.
Questa storia, come valore aggiunto, mi ha attirata subito, sia per l'ambientazione (la Russia ha sempre un suo fascino), sia per quel "un cumolo di macerie", che strizza l'occhio al titolo e permette immediatamente al lettore di entrare nel mood della storia.
Mi piace molto la scelta di narrare la vicenda in seconda persona, una scelta un po' inusuale ma sicuramente d'effetto che, personalmente, mi piace molto.
Un grande pregio di questa storia e che, ritengo dovrebbe essere caratteristica di ogni originale/storica che si rispetti, è che è terribilmente verosimile. Risulta estremamente facile, per il lettore, immaginare lo scenario che descrivi ed immedesimarsi con il protagonista. Peraltro, un'altra nota di autenticità è conferita dalla scelta dei nomi che, ti posso assicurare, non è assolutamente qualcosa di scontato.
Fin dalle prime righe, mi è sembrato quasi di essere lì, con Dominikas, ad osservare la fuga disperata della donna che scorge dalla finestra e che tanto gli ricorda Angelika.
Un'altra cosa che mi è piaciuta molto è la simmetria di questa storia: le probabilità che l'abbia notato solo io sono molto alte, ma hai usato uno schema molto preciso (presente - passato - passato - presente), racchiudendo i due flashback tra gli avvenimenti del presente di Dominikas. E a me piacciono molto le strutture pensate, quindi non potevo non apprezzare.
Solitamente non amo particolarmente i flashback ma, devo dire, questo piccolo "ritorno al passato" nella storia non mi è dispiaciuto: specialmente, mi è piaciuto molto come descrivi il progressivo svanire della bellezza di Angelika, un'immagine veramente forte e d'impatto.
Il finale, poi, lascia senza parole. Solitamente, nelle storie di guerra, sono sempre portata a pensare che ci sarà un lieto fine, un va tutto bene e che in qualche modo il protagonista riuscirà a sopravvivere. Ma, qui, non è così.
Ed è straziante ma, purtroppo, è anche una terribile verità che, dopo più di ottant'anni, fatichiamo a ricordare.
Grazie per avermi fatto leggere questa bellissima storia, a presto

Gaia

Recensore Master
04/04/19, ore 16:17

Ciao caro eccomi qui per la seconda recensione premio. è la seconda volta che mi commuovo. Tu riesci con le tue storie, con il tuo modo di scrivere a toccare i cuori delle persone e a smuovere qualcosa (o almeno è quello che capita a me). La tematica è sempre quella dell'amore, ma stavolta di un soldato che durante un attacco, ripensa alla sua amata, Angelika, che non potrà mai più rivedere. Il tutto descritto in una maniera toccante.
A presto.

Recensore Master
02/03/19, ore 13:35

Recensione premio per il miglior personaggio maschile nel contest:
Make love to me tonight, like there's no tomorrow - di Setsy
Mystery-kun, come al solito mi lasci stupita, ma questa volta davvero tantissimo. Questa credo sia la tua storia più bella che abbia letto, e non è detto che non lo saranno delle fiction future, ma ora sono incantata. Lo spaccato di storia che hai scelto non è il più ovvio, visto che ti sei concentrato su un conflitto “parallelo”, e penso che questo ti abbia lasciato tutto lo spazio per il tuo protagonista. Un ragazzo molto normale, non un soldato nato, che è palese che desiderasse soltanto una vita serena con la fanciulla di cui si è innamorato in una scena, che – penso in modo non voluto – è molto shoujo-manga. Lei seduta sul ramo di un albero ha subito acceso dei ricordi visivi nella mia mente, coadiuvati dalla gonna larga con i fiori, che l’ha resa un’immagine stessa della primavera: giovane, innocente, che fa innamorare. Ora lo scenario è del tutto diverso, e la disperazione regna: si capisce che è una questione di stato d’animo, perché magari la situazione non era già del tutto compromessa, però Dominikas ha cominciato una lenta distruzione fin dal primo momento. Sta partendo, e un secondo dopo l’addio già Angelika, svanendo all’orizzonte, gli sembra invecchiare, decadere e perdere il brillare di diamante negli occhi (bellissimo! Per altro le donne russe hanno sul serio degli occhi celesti trasparenti, a volte, che lasciano a bocca aperta) che diventano ghiaccio opaco. Non si può biasimarlo, ma solo cercare di capire la sua personalità. Alcuni si fanno forza in situazioni così, altri non sono nati per questo. Di fronte all’idea di continuare questo gioco di morte o uccisione, Dominikas opta per farla finita. E fin qui non ci sarebbe nulla di eccezionale come finale, ma lo diventa nell’attimo in cui il nemico entra dalla porta del suo nascondiglio e spara. Perché credo sia impossibile capire chi ha sparato – e colpito – per primo, e questo è stato un tocco da maestro *-*
Da chilometri e chilometri di lontananza, Angelika si spegne anche lei, non penso per malattia o che, ma quasi per “magia”; per connessione troppo assoluta per non risentire della perdita della sua metà.
La seconda persona che hai usato è la più ostica da gestire trattenendo l’attenzione del lettore, secondo me, a volta risulta pesante, specie in un racconto come questo dove c’è anche la narrazione al passato remoto. Invece funziona, da l’idea di “Storia”, di antico, o di ascoltare “La guerra di Piero”. Lì la morte è diversa, ma c’è un senso di contatto, e scusa il paragone!
Sono felice di averla letta, ecco perché insisto che scegliate voi: ognuno sa che frecce ha nell’arco…
Baci, alla prossima,
Setsy
p.s amo la storia di Gilgamesh, ma non ho letto il poema... che vergogna. lo farò *^*

Recensore Veterano
28/10/18, ore 15:00

RECENSIONE PREMIO "KISS FLASH CONTEST":
Finalmente sono riuscita a sistemare tutti i "problemi" logistici e dunque eccomi qui; questa è una delle storie che mi hai segnalato per le recensioni premio e te ne sarò eternamente grata di averlo fatto.
Questa storia è pura poesia.
Riesci con non chissà quante parole a definire con estremo e crudo realismo tutto il dolore, la sofferenza, la disperazione di un tempo storico troppo buio.
La storia di Dominikias e Angelika mi ha toccato il cuore: due persone così innamorate si sono dovute separare a causa della guerra, per poi non ritrovarsi mai più.
Il finale è tragico e terribilmente doloroso, sia per il protagonista sia per chi legge, lascia un'amarezza infinita... Ma allo stesso tempo ti consente di riflettere sui tempi passati e sulle persone che, esattamente come Dominikas, hanno dato la loro vita, hanno abbandonato i loro cari, il loro amore, per una guerra che non valeva la pena di combattere.
La tua storia è profonda, vera, tormentata ed è estremamente bella e affascinante. Complimenti, poche persone riescono a scrivere nell'ambito storico e a farlo per giunta così bene!.

Recensore Master
26/09/18, ore 09:21

Recensione premio per il contest “Betrayment and Infidelity Contest,” indetto da Skyfall – recensore sostitutivo Shilyss.


Caro mystery,
Anzitutto complimenti per i vari riconoscimenti che ha avuto la tua storia. Partecipavo anche io a questo contest ed ero molto curiosa di leggere una delle altre in gara – cosa che generalmente prima dei risultati non faccio mai – e ricordo bene quanto i pacchetti non fossero esattamente semplici da rispettare. E wow. La storia è incredibilmente bella. E voglio che tu lo tenga presente fino alla fine della recensione, perché è davvero un piccolo gioiello di cui devi andare più che fiero.
Ho apprezzato tantissimo l’inserimento della parte liturgica e la citazione biblica, così come la scelta della seconda persona che è piuttosto insidiosa, ma che qui è espressa benissimo e ti fa calare davvero nel contesto del protagonista: sei con lui con il fucile in mano. Bella anche la descrizione/visione di Angelika, ricordata per immagini di grande impatto (la gonna, i capelli sottili, gli occhi come diamanti: splendido). La brevità del testo non toglie assolutamente nulla a un racconto incredibilmente intenso, che mantiene il suo tono per tutta la sua durata.

Da un punto di vista stilistico, anche qui, i miei complimenti: chiaro, bello, fluido. Generalmente tendi a inserire molte ripetizioni. Credo faccia parte del tuo personale modo di scrivere: lo capisco e non disturba.

Proprio perché la tua storia mi è tanto, tanto piaciuta, non posso fare a meno di dire due parole anche sulla parte storica e della caratterizzazione dei personaggi. Se tu non avessi inserito la dicitura “Stalingrado, 1943” la storia avrebbe potuto ambientarsi ovunque, a Magenta come a Trento come in Francia o in una guerra d’indipendenza. Insomma, ovunque. È vero, c’è un riferimento all’esercito volontario lituano e suppongo che il nostro protagonista sia contro i Sovietici, ma il riferimento, per quanto sia una spia di quanto succede, non ha la forza di calarmi totalmente nella Seconda Guerra Mondiale: fu un conflitto che ebbe un forte impatto e scaturì da fortissime ideologie e, sebbene sia stato scatenato dall’invasione della Polonia, i suoi semi consumavano l’Europa da molto, molto prima. E questo è un aspetto che da un lato mi piace perché mi dico “ok, c’è l’universalità di un conflitto dove stabilire da che parte sta Dominikas, cosa pensa, alla fine è ininfluente, dall’altro rappresenta quasi un’occasione “persa”, se vogliamo, perché il tuo testo così intenso avrebbe guadagnato in complessità, se ci fosse stato uno scorcio sociale e politico in più. Al lettore occorre fornire le informazioni necessarie soprattutto se, come hai fatto tu, non c’è la dicotomia tra alleati e nazisti, dove sappiamo benissimo chi vuole cosa e perché.

Capisco tuttavia l’esigenza di mettere la parte emozionale del racconto di fronte a quella più storica, perché alle volte inserire anche una riga in più è pericoloso e rischia di rendere meno d’impatto il racconto.
Dominikas che si suicida mi ha sorpresa. Fa un freddo cane, ha visto morire i suoi amici a cui, quando è andata bene, è esplosa la testa mentre erano accanto a lui, la morte lo sfiora, ha vent’anni, forse ventuno o ventidue. Dovrebbe solo voler tornare a casa nella speranza di ritrovare Angelika e cercare di tornarci come può, pure senza una gamba. L’istinto di conservazione che abbiamo ci spinge a fare questo, generalmente. Ora, mentre ti scrivo da un lato penso a “Espiazione” di McEwan, dall’altro ai soldati italiani che si lasciavano cadere nella neve, distrutti dalla fatica, di Rigoni Stern ne “Il sergente nella neve.” Gente che si è messa nel secondo caso) ad attraversare a piedi e senza mezzi territori che definire inospitali è un blando eufemismo (la ridente Russia a piedi in inverno).

E, sebbene non condivida in toto la scelta di Dominikas di spararsi, non posso fare a meno di pensare che sia una trovata di grande impatto e legittima a fronte di una disperazione – e di una nostalgia – senza fondo. Un approfondimento maggiore delle motivazioni e del “vuoto” intorno a sé che spingono l’eroe a uccidersi forse è il solo dettaglio che manca a una shot comunque squisita e fortemente ispirata.

Insomma, questa è una di quelle storie da rileggersi e, quando il regolamento te lo consentirà, penserei anche a ampliarla o scriverne una versione più lunga. È poetica, forte, mirabile, intensa e scritta davvero molto, molto bene. Il tema non era affatto semplice da gestire, ma nonostante le insidie

Tantissimi complimenti e perdona questo papiro allucinante!
Un caro saluto e ancora bravo davvero,

Shilyss

Recensore Veterano
18/09/18, ore 23:37

9,5/10 – Stile, grammatica, lessico
Testo molto curato, scorrevole e davvero piacevole da leggere; hai scelto anche la seconda persona, decisione che in molti casi si dimostra rischiossima, ma tu l'hai gestita in modo eccellente Anzi, aggiungerei che il tutto mi è risultato più interessante e più intenso, dato che il protagonista diventa il lettore appena comincia a leggere ciò che hai scritto.
Di fatto, la trama è quello che si vede sempre, in diverse forme, sulle storie di guerra, ma effettivamente è Storia, ma hai messo in una realtà ovvia il tuo personale tocco; interessante vedere il protagonista lituano – in parte ti ha “risparmiato” tutta la diatriba politica che avvolge la Seconda Guerra Mondiale, sapendo la situazione particolare della Lituania ai tempi.
Comunque, ho apprezzato molto come hai anticipato il flashback con la donna amata – il dettaglio della gonna mi ha ricordato un po' il famoso dettaglio rosso in Schindler's List, una scelta d'impatto anche nel tuo caso.
Concludendo, non ti assegno un punteggio totale per un paio di cose:
-[...da quanto eri partito, in quei pochi istanti...] → Quando
-[...però, no vedi l’ora di rivederla...] → non Il finale poi mi ha lasciata un po' perplessa, ma è una cosa di cui parlo poco più in basso per la caratterizzazione.
7,5/10 – caratterizzazione personaggi/IC
Non ricordo quanto ho dato alla tua scorsa storia, ma questa per quanto riguarda il personaggio principale, l'ho trovata molto più suggestiva. Hai descritto bene il rapporto tra un uomo qualsiasi – a prescindere dallo schieramento – e la guerra; i flashblack servono sicuramente a ricreare quello che è Dominikas come persona e l'affetto per la sua fidanzata crea un giusto contrasto con ciò che è la violenza della guerra. Riguardo Angelika, non considero la caratterizzazione perché credo sia un personaggio comunque di secondo piano, tuttavia la frase finale scombussola un po' le cose.
Il cuore è il suo? Si amano a tal punto da immaginare ciò che entrambi stiano passando? O è una morte reale e non “letteraria”?
Altra cosa, non capisco molto l'istinto suicida di Dominikas; molti soldati si aggrappavano mentalmente a qualsiasi cosa fosse rimasta nella propria patria, se Angelica è viva, perché rinunciare alla propria vita? È partito in un corpo di volontari (ho comunque gradito il fatto che tu non abbia specificato esplicitamente da quale parte sia – ma suppongo sia con i tedeschi, in chiave anti-bolscevica?), ma invece di combattere per ritornare, pensa di uccidersi? Ha senso, ma dopo tutta la premessa che hai fatto, mi sembra una contraddizione...Presumo fosse una rappresentazione della “Saudade”, ma un momento prima non vede l'ora di rivederla e il momento dopo sa che non la rivedrà – la Speranza muore prima o poi, ma qui è morta in fretta.
Per il resto, mi è piaciuto molto come personaggio!
4,5/5 – Gradimento personale
Mi è piaciuto molto, sei stato bravissimo; è un tipo di storia che non smette mai di annoiarmi, anche se ne leggo file e file quando ho voglia di trovare qualche lettura interessante; la tua merita, anche per il motivo in cui è stata scritta – da questo punto di vista non ti smentisci mai.
Ti tolgo solo un misero 0,5 perché tendenzialmente le storie sulla seconda guerra mondiale mi piacciono anche con un accenno alla politica, dato che si trattava di una guerra comunque fortemente ideologica; non toglie nulla al mio giudizio iniziale, bella è e bella rimane. Bravo

+ 5 punti bonus per la scelta del pacchetto “Difficile”

tot. 26,5

Recensore Master
06/09/18, ore 01:02

Ciao^^
Ma come, mi ero persa questa storia?
Sei sempre bravo a condensare tantissimo in poche parole, io non so davvero come fai... perché questa storia è sì breve, ma molto umana, straziante, che in certi momenti tocca punti di lirismo estremo.
Molto significativa anche la vicenda: il ricordo - effimero, fugace e ormai irraggiungibile - di un passato felice nel quale ancora regnava la speranza, è una nota di colore che contrasta - sia "visivamente" che concettualmente - col grigiore di quella certezza ormai ineluttabile ch'è la morte... ma tanto rapidamente quanto è apparsa, la donna-angelo (Angelika) sbiadisce, lasciando il protagonista solo col suo dolore. E la morte sopraggiunge indolore, sancita da un proiettile anonimo.
Anche per lo stile devo farti i complimenti: oltre al lessico curato, all'uso di figure retoriche ricercate e alla tua padronanza della seconda persona, ho apprezzato moltissimo anche il riferimento a Gilgamesh.
Insomma, mi ha fatto piacere trovare questa storia. Alla prossima!^^

Recensore Master
08/05/18, ore 20:57

3° classificato: 
“Macerie di Ricordi” di mystery_koopa


Grammatica, lessico e stile: 14,8/15 

Il testo si presenta pulito e privo di errori, gli unici appunti che posso farti sono: 
• ... da quanto eri partito... → quando. 
• Nonostante ciò, però, no vedi l’ora di rivederla... → non. 
• ... ma che aspiri dall’interno. → ho trovato questo passaggio confuso, cosa volevi esprimere? Forse: a cui aspiri? [-0.1] 

Lo stile è semplice e agevola la lettura. A primo impatto mi ha colpito perché è del tipo che mi piace da leggere, che non mi stanca e permette di impegnare la mente nell'immaginazione di ciò che avviene. Da questo punta di vista ho potuto immedesimarmi sin da subito, assorbire i significati evocati dalle metafore, vedere attraverso l'uso eccezionale che hai fatto della seconda persona. Da poco ho scoperto che se ben sfruttata può portare risultati impressionanti, e la tua storia ne è per me un'altra dimostrazione. 
Il lessico è curato ed evocativo, variegato e mai ridondante. 


Originalità, trama e caratterizzazione dei personaggi: 12,5/15 

Il nucleo a cui gira attorno la trama si può definire un classico del genere di guerra: l'uomo che parte per il campo di battaglia lasciandosi dietro la donna e gli affetti. La scena che mostri, in effetti, si concentra unicamente su ciò. C'è tutto il risentimento, la perdita di speranza, la nostalgia. I personaggi non sono particolarmente tratteggiati, ed anche se l'uso della seconda persona permette l'immediata immedesimazione, il protagonista rimane una figura indistinta. 
Non c'è molta azione poiché si tratta di un momento di stallo, una fase di maturazione, di presa coscienza delle crudeli circostanze. A livello di trama in fondo sono soddisfatta, per la caratterizzazione, sono sincera, mi aspettavo qualcosina in più, non di tratti fisici ma caratteriali. È ciò che più ti ha penalizzato, credo che aggiungendo qualche gesto peculiare, qualcosa che vivacizzi e delinei il protagonista, possa aiutare in ciò. 
Mi ha entusiasmato la tua scelta di utilizzare una nazione poco trattata nel genere, almeno io non ho mai letto prima una storia dal punto di vista di un soldato lituano. Ho apprezzato l'idea, come la locazione del conflitto su territorio russo. Anche il riferimento al Reggimento Volontario Lituano ti ha fatto guadagnare punti in originalità. 


Gradimento personale: 9/10 

Sono stata catturata dal tuo stile sin dalle prime righe. L'atmosfera che crei mi ha permesso d'immedesimarmi con facilità. È una scena che ha saputo esprimere tanto. L'unica pecca, che mi spiega la velocità di consegna, è causata dalla brevità della storia che non permette un approfondimento caratteriale del protagonista. La seconda persona non può esserne la giustificazione. 


Attinenza al contest: 7,5/8 

Il tema della guerra è presente e schiacciante, si manifesta nell'aspetto più tragico, straziante, nel vivo del processo distruttivo. [+2] 
Gli accenni sono pochi ma mirati, forniscono le informazioni strettamente necessarie per capire l'epoca e il conflitto in atto. Avrei preferito qualche riferimento in più, alle divise, al fucile, agli usi, qualsiasi descrizione che rendesse ancora più viva l'atmosfera di quegli anni. [+1,5] 
La mia concezione di accenni al luogo e all'ambientazione è invece più flessibile e funzionale. Da un lato hai fatto presente l'area d'interesse, dall'altro hai creato lo scenario del conflitto: la descrizione del palazzo devastato, della strada affollata dalle macerie, la stanza impolverata adoperata come nascondiglio. Non posso negare che nel mio immaginario segnando quel punto pensavo proprio a qualcosa del genere. [+2] 
Abbiamo anche il personaggio con la vita sconvolta dall'avvento della guerra. Hai centrato il punto, un allontanamento forzato dai propri affetti per proteggerli, il dubbio e la paura di non poterli mai più rivedere. Struggente. [+2] 


Bonus: 3,5/4 

È apparso nelle prime righe un vecchio fucile che si è poi ripresentato più tardi. Il punto pieno te lo sei aggiudicato con il finale. Parzialmente con il fucile alla tempia, a testimonianza della resa del protagonista, anche se credo che sia una cosa abbastanza complicata da attuare — a tal proposito, avresti potuto farglielo indirizzare alla gola o sotto al mento, come è usuale fare quando ci si vuole sparare con un'arma a canna lunga —, e in altra parte con l'irruzione di un soldato nemico e quell'unico proiettile che lo colpisce al petto. [+1] 
La storia amorosa è presente e rappresenta il tormento del soldato. La sua disperazione al pensiero di non poter più rivedere l'amore della sua vita è la goccia che lo spinge al gesto estremo. [+1] 
Sugli ultimi due bonus non hai idea di che trip mentale hai innescato nella mia testa. 
Ho scelto di valutare così: come riportato in chiusura, l'amata muore e il volontario miliziano rimane sospeso fra vita e morte. 
In questo senso posso considerare sfruttato il finale aperto, parzialmente la morte scioccante poiché la figura della donna risulta talmente lontana da non suscitare forti emozioni nel lettore, me per lo meno. [+1][+0,5] 
Detto ciò, ti spiego in dettaglio la confusione che mi è sorta. 
Per il cliffhanger mi ha convinto la frase in chiusura: 
— ... sospeso tra questo mondo e un altro... → che non pone con certezza una fine alla vita del protagonista e dà nascita a due interpretazioni distinte. 
— Intanto, in un villaggio lituano, un cuore smette di battere. → questa frase mi ha fatto intendere che la donna amata non ha retto al dolore di sapere il suo uomo disperso o impegnato in guerra, perciò è deceduta. 
Fermo restando la morte dell'amata, la vera morte scioccante sarebbe stata quella del protagonista, poiché la figura della donna, come su detto, mi è arrivata talmente lontana da non sentire la sua come una morte sconvolgente. Lo sarebbe solo se il protagonista sopravvive e ne viene così a conoscenza, per l'empatia fra protagonista e lettore che sei riuscito a creare, ma con il cliffhanger ciò non si può dire. Insomma, è un cane che si morde la coda. 


Totale: 47,3/52

Recensore Master
17/04/18, ore 23:44

Ciao Koopa!
Questo piccolo racconto è di una bellezza rara. In poche parole sei riuscito a ricreare non uno, ma ben due ambienti contrastanti perennemente in lotta fra loro: la pace e la guerra, la vita e la morte, il bene e il male.
Veramente bello, complimenti!
Migliori a vista d'occhio, non c'è che dire.
Mi spiace solo per il finale triste, ma purtroppo quando c'è la guerra di mezzo è raro aspettarsi un happy ending. Ciò che mi ha trasmesso maggiore tristezza però non è stata tanto la morte in sé, quanto la certezza che non avrebbe mai più rivisto la donna della sua vita e la malinconia dei bei giorni andati.
Ancora complimenti!!!

ps. ho notato che hai scritto "quanto" al posto di "quando" al terzo periodo.
Ah, in bocca al lupo per il contest al quale partecipi con questo racconto, mi sono iscritta anche io ma non ho ancora idea di cosa inventarmi. Per adesso ho altri contest a scadenza breve :)

Recensore Master
16/04/18, ore 08:27

Beh, carissimo, he dire? Sei sempre una garanzia. Dalla finezza di citare Gilgamesh alla scelta di mantenere la narrazione su toni sobri, e per questo ancora più incisivi e icastici.
La scelta della seconda persona fa pensare a qualcuno che in un certo senso si presti ad aiutare il protagonista a fare i conti con la sua vita, a capire come siano andare le cose, cosa stia succedendo, ma non perché. Il perché rimane sospeso, inconoscibile, imperscrutabile, perché, vuoi dirci, una cosa come quella che vive il protagonista non ha un perché.
Magnifiche peraltro le immagini che scegli per accompagnare la narrazione della vicenda, che si dispiegano davanti agli occhi come un vecchio film e rendono ancora più acuto il senso di perdita che e malinconia che la storia comunica.
Bellissima anche la scelta di una pallottola finale senza nome né nazionalità, come dire che è la guerra stessa che ha ucciso il protagonista e spezzato per sempre i suoi sogni.
Molto bello,complimenti.

Recensore Master
07/04/18, ore 14:05

Buon pomeriggio.
Un raccontino molto umano, complimenti!
La descrizione di attimi molto drammatici.
Buon fine settimana e a presto :)

Recensore Junior
07/04/18, ore 10:25

Buondì!

Una storia breve e straziante, questa.
Sarà per la scelta della seconda persona e per il lessico veramente curato, ma potrei definirla a tratti poetica. Il contrasto da tra le macerie infernali di Stalingrado ed il ricordo, tenero e delicato, di una bella giornata di primavera. Un pensiero impalpabile ed effimero che, contrapposto al duro presente, sembra quasi non essere mai esistito.

Non posso che augurarti un grandioso "in bocca al Tiger!" (i lupi sono un po' troppo banali) per i contest a cui stai partecipando. Adoro la seconda persona e ti sei destreggiato alla grande con questo punto di vista forse inusuale ma di grande impatto emotivo.

Complimenti meritatissimi. E' una storia veramente toccante.

Alla prossima!

~ Paws

Recensore Master
06/04/18, ore 20:38

Beauty from the ashes, wrote Isaiah, a prophet. I've read your work, it's pure perfection, the war, the love, the ruin, a son. Armageddon, in and of us, a brave soldier .. And the end. I really love this piece, the grammar is wonderful, like the scansion.. Good job. And my best wishes for the contest Jane Q