Recensioni per
Fede al Buio
di Mari Lace

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
09/08/18, ore 20:57

Ciao,
è un pezzo abbastanza forte, anche se quel finale dà alla fine una certa positività al racconto. Io penso una delle cose peggiori che possano capitare a una persona, è la paura che la propria vita sia inutile e che non si è mai ottenuto niente. Io credo che in fin dei conti si debba comprendere che nella vita non sia necessario ottenere chissà quali grandi cose, ma già il solo fatto che esistiamo è un gran successo. Essere coscienti, pensanti, vivi è già di per sé un grandissima cosa.
Racconto complessivamente molto buono, recensione ovviamente positiva.
Angelo.

Nuovo recensore
09/07/18, ore 19:40

Non so che dire: mi sento davvero in sintonia con questo tuo scritto; di mia natura preferisco delle narrazioni metaforiche per esprimere questo genere di sofferenza, ma credo sia perché ho paura di dargli un corpo tanto concreto e ben definito.

Trovo quindi coraggioso che tu l'abbia fatto con tanta schiettezza e lo trovo anche giusto: solo dandogli una forma si può davvero combattere un avversario così temibile.

Stimo molto che tu abbia avuto il coraggio di esporre al tuo lettore una domanda rivolta a te stessa che molti non hanno il coraggio di farsi per tutta la vita (e alcuni hanno la (s)fortuna di non vederla passare nella propria testa nemmeno di striscio finché rimangono in questo mondo), ma ancora di più stimo il fatto che tu abbia mostrato qual è la tua risposta.

Non è una risposta "bella" (se esiste una cosa simile) e non è una "pillola di felicità" pronta per essere inghiottita e far passare ogni male.

Perché non è un a bugia.

Chi non si è sentito ingoiare da quell'oscurità forse può pensare che sia così che se ne esca: con un colpo di coda, con un urlo che riporta la luce, con un dire solo un "NO" secco che infrange la maledizione.

Invece la realtà è molto più eroica di ciò, anche se è molto più dura: non è improvvisamente gridare e risolvere tutto.
È alzarsi una volta di più, stanchi, con intorno lo stesso buio e decidere di non fermarsi.

Non grazie a un calcio "a fin di bene" che ci facesse alzare, ma per un sussurro lieve, ma gentile, che ci dice che anche noi possiamo essere amati.

Un altro applauso per te e sappi che oltre a chi dall'alto te lo sussurra, ci sono altri dentro quella nebbia che camminano insieme a te, anche se è difficile vedersi.
E' quindi ancora più vero: non sei sola.

Recensore Master
24/05/18, ore 22:12

Ho approfittato del fatto di avere un po’ di tempo libero, questa sera, per leggere ancora qualcosa di tuo, quindi ho scelto prima di tutto questo breve ma significativo racconto.
Innanzitutto, complimenti per come riesci a gestire bene diversi tipi di scrittura: un momento fa stavo leggendo le tue storie comiche e, adesso, eccomi di fronte ad una profonda riflessione su quello che potrebbe essere il senso delle nostre esistenze. Nessuno di noi è solo, per quanto a volte la vita possa sembrarci così difficile da non vedere nessuno a cui poterci aggrappare per chiedere aiuto; ma è un turbamento momentaneo, qualcosa di passeggero, perché anche nei momenti più complicati ci sarà sempre qualcuno pronto a tenderci la mano, a trarci dalle difficoltà.
Presumo, quindi, sia proprio questo ciò che vorresti comunicare: la vita è dura, spesso addirittura brutta, ma non dobbiamo mai lasciarsi scoraggiare, neppure nei momenti più bui, perché qualcuno - o qualcosa - potrà intervenire in nostra difesa, o se non proprio in difesa, almeno per stare al nostro fianco. Chi o cosa sia di preciso a darci questo aiuto, poi, non ha alcuna reale importanza, poiché varia da persona a persona: può essere la fede, la speranza, può essere un libro, un ricordo, anche una persona reale, in carne ed ossa, chi può mai dirlo. Ciò che conta è il risultato.
Noi sbagliamo, cadiamo di continuo, compiamo errori su errori, e tutto questo ci grava addosso come un peso a momenti insostenibile; ma in un barlume di lucidità ci rendiamo conto che è così per tutti, non solamente per noi, ed anche questo, in fondo, vuole dire non essere soli: insieme nell’errore, sostenendosi a vicenda, prima o poi ci si rialzerà sempre. Pronti a cadere un’altra volta, certo, ma per adesso di nuovo in piedi. Poi si vedrà. E credo che questo sia un pensiero davvero confortante.
Con le tue parole mi hai fatto riflettere, grazie mille! Mi auguro solo di non averti tediata con le mie chiacchiere!

Recensore Master
07/05/18, ore 22:07

Non sei sola no! **
Ho scelto di recensire questa tua piccola ff perché avevo voglia di leggere qualcosa di originale e introspettivo e ho colto proprio la palla al balzo! Hai descritto con poche e semplici parole quella situazione di solitudine, buio e inadeguatezza che spesso viviamo e che altrettanto spesso tacciamo per paura di disturbare o di non essere capiti.
Il sonno-veglia, il vivacchiare in attesa di qualcosa che ci provochi anche un solo attimo di gioia o piacere, ma che presto dimenticheremo. Mi rispecchio molto in queste parole. Purtroppo do un peso smisurato agli errori ed agli aspetti negativi in generale, mentre quelli positivi me li lascio scivolare addosso in un effimero momento di felicità.
L'energia. Ci sono dei momenti in cui si ha una voglia matta di "spaccare il mondo" dall'entusiasmo e nonostante ciò, non si ha la forza necessaria per alzarsi e combattere per davvero. Insicurezza, paura dei pregiudizi, paura di fallire... Paure e basta. Brutto da dire... ma è così. E allora si resta fermi, al sicuro, nel proprio cantuccio caldo.
Ti ringrazio per aver scritto una cosa così semplice, ma allo stesso tempo veritiera e profonda. Aggiungo che è anche ben scritta e strutturata. Recensione più che positiva.
A presto,
Mahlerlucia

Recensore Master
15/04/18, ore 17:45

Eccomi qui per lo scambio e mi sono soffermata su questa storia originale.
Il titolo mi ha molto incuriosito e leggendo tutto quello che hai scritto corrisponde alla verità: Delle volte si pensa di essere soli, ma in realtà non è cosi e comunque si tende sempre a chiudersi e non aprirsi mai con nessuno.
Sono stata contenta di leggere questa tua storia.
Alla prossima :)

Recensore Junior
15/04/18, ore 15:43

Hi~ eccomi qua!

Dopo questo breve saluto vado a prendere i fazzoletti per asciugarmi le lacrime, non per l'impatto emotivo di questa veloce OS, ma perché avendo vissuto e stando vivendo, ancora, questo momento mi sono ritrovata ad immergermici in modo impressionante.
Dicevo che l'impatto emotivo non è incentrato e indirizzato a farti piangere, a essere drammatico è anzi forte e crudo, un pugno nello stomaco. Parole asciutte e veritiere che ti si attaccano addosso e che ti opprimono, ti fanno smettere di respirare, ti chiudono i polmoni per poi abbandonarti a quel "non sei sola".
Faccio un poco fatica a scindere questa OS dalle mie vicende personali perché sì, mi sono rialzata una volta, ma questa successiva ormai si fa attendere (anche se non è il termine più giusto) da troppo tempo e non so ancora quanto ce ne vorrà.
Le parole, le frasi sono così esaustive, reali, descrivono e incidono sulla pelle i pensieri che si provano e si pensano; quel vagare desolati, senza meta, esausti pregando da una parte di trovare un appoggio di salvezza e dall'altra un giaciglio per far finire tutto. Divisi, in due pezzi entrambi che agognano speranze e quel desiderio di cessazione anche se quale tra le due strade non si sa dire.
"sopravvivi" sì, sopravvivi perché non è un vivere è un andare avanti per inerzia.
La stesura è netta ed esaustiva, nulla da dire perché riesce a trasmettere tutto il pathos e il dramma, il cupo nero di una esistenza ormai alla deriva.
Davvero bella.

Maika

Recensore Junior
13/04/18, ore 11:05

Mi sono soffermata su questa breve originale perché è uno dei tuoi lavori più recenti, ma soprattutto perché sono rimasta colpita dal titolo. Molto pertinente con il testo, un testo breve e conciso che inevitabilmente colpisce e fa riflettere, ed è proprio nella sua brevità che coglie profondamente alcune sfaccettature del nostro animo. Sì, perché credo che ognuno di noi, spesse volte nella vita, si sia ritrovato a combattere contro questi demoni interiori. Ci troviamo a un bivio, sopraffatti dall’incertezza, e ci domandiamo se l’esistenza stessa abbia un senso. I momenti di felicità sembrano effimeri e spesso non riusciamo ad uscire dal vuoto interiore che sembra circondarci inesorabilmente, fino al momento in cui non scorgiamo uno spiraglio di luce... Ed è la speranza, la fede al buio alla quale fai riferimento, che ci spinge a rialzarci e a combattere.
Molto bella e diretta, nella sua semplicità. Sono poche righe in grado di imprimere un segno, e questo avviene puntualmente quando ciò che scriviamo proviene sinceramente dal cuore. Trovo che sia un bel lavoro di introspezione, rispecchia sentimenti umani molto reali con una nota di speranza nel finale, che invoglia a riconsiderare il tutto con rinnovata fiducia. Complimenti!

-Ladyhawke- ^^

Recensore Master
12/04/18, ore 11:40

Buongiorno!
Uno scritto – il tuo – nel quale trasudano emozioni espresse con minimalismo e dolore, ma sono comunque esposte con un linguaggio percettibilmente chiaro e vissuto, dando lo spazio principale a una battaglia oscura e interiore dove il buono è ridotto all'osso ed è tutto effimero, dove si è quasi incapaci di trovare un equilibrio.
Personalmente mi ha fatto pensare soprattutto al periodo dell'adolescenza, intervallo di transizione che si può anche protrarre anche per più tempo del dovuto, dove è un attimo l'inversione delle parti e dove vengono sottovalutate le battaglie, dove molte persone sono con noi solo quando splende il sole e non quando esso s'allontana mostrando le nostre ombre.
Certo, questo ciclo non è mai destinato a chiudersi quando si vive, però penso che in quel lasso di tempo tutto sia intensificato e ingigantito all'inverosimile, dove è più facile cadere in tentazione per via del fatto che non si ha un'identità ancora definita, nonostante tutto ciò che possa essere successo.
Descrivi appunto delle giornate nelle quali si rimane appesi ad un filo sottile che si può spezzare da un momento all'altro, dove le domande si fanno largo cercando di trovare una risposta precisa e nitida, invano...
Questa piccola drabble introspettiva è identificabile verso chi ha dei sentimenti, di conseguenza dei sogni e delle battaglie umane che si portano avanti, quindi delle batoste e del dolore che si porta dentro e porta anche alla solitudine più cruda e cocente.
A volte si hanno così poche forze che è più comodo farsi trascinare e abbindolare dall'oscuro e la sua fase pericolosa, avere l'implicita presunzione che sia qualcuno, come succede nelle migliori storie, a tirarci fuori dai guai e farci vedere uno spettro di colori ampio piuttosto che uno solo che riconduce al negativo.
Per questo ho interpretato il finale e l'identità di quella voce come la propria volontà (ispirata da qualcuno o qualcosa) che, unita alla testardaggine, tendono a far ricordare alla protagonista che c'è qualcosa per il quale vale la pena rialzarsi e fare della propria esistenza qualcosa di unico, la soluzione momentanea che basta per poter credere e non rimanere inghiottiti dal nero, l'arma da sventolare con fierezza quando la debolezza bussa alla propria porta per abbattere lo spirito e tutto quello che c'è circostante.
Certo, in realtà ha diverse chiave di lettura e può essere anche qualcuno di concreto piuttosto che all'astratto, ma considerando il contesto solitario, i sensi percepiti e l'ambientazione interiore, l'ho trovata più consona e personalmente vicina quanto ti ho detto poc'anzi, secondo me dando una chiave di lettura più intensa.
Proprio perché ha un'impronta introspettiva visibile, riesce a far brillare i generi del quale lo scritto si compone e a creare un legame con il lettore, con quelle parole espresse con intenzione nitida, empatizzando su chi le avverte dalla prima all'ultima... è un qualcosa di semplice considerando la brevità dello scritto, ma comunque è funzionale e appunto funziona, per l'appunto.
Ortograficamente è esente da qualsiasi refuso o distrazione, l'unica cosa che posso consigliare è, per correttezza, di sostituire il trattino con la lineetta: è una sciocchezza e la differenza d'utilizzo è lieve, ma comunque è presente e più autori conoscono queste sfumature e più si può migliorare ed essere impeccabili.
In definitiva, penso che questo tuo lavoro sia la conferma di una scrittura molto personale e che con la pratica e il futuro può lanciarsi verso scritti più estesi e di conseguenza profondi (anche se ovviamente di profondità ce n'è anche qui), per cui ti faccio i miei complimenti in merito, per quanto mi riguarda è stata una lettura molto carina e significativa, è un credo nel quale ho rivisto diverse parti di me, sia del passato che presenti.

Un abbraccio e a presto,

Watashiwa

Recensore Master
12/04/18, ore 00:03

Bellissimo testo, dico davvero. 
Mi ci sono ritrovata molto fra queste righe, all'inizio con questo peso molto malinconico e poi finisce dando quel pizzico di speranza dovuto forse a qualcuno che ti tende la mano. Già la prima riga è un pugno al cuore, perché ad ognuno di noi è capitato di sentirci così, inadatti, sbagliati, collezionisti sbagli ed altri sbagli. Non lo so, sono davvero colpita, forse perché a me piace molto quando uno scrittore mette molta introspezione nel proprio testo, e in questo è una caratteristica evidente. Ti sono bastate poche righe per descriversi una malinconia, una tristezza così pesante.
I miei complimenti, la mia recensione non può che essere positiva. 

Sono qui per lo scambio di recensioni indetto da Il Giardino di EFP
Shakana

(Recensione modificata il 12/04/2018 - 12:04 am)

Recensore Master
10/04/18, ore 21:06

Buonasera, eccomi qua per lo scambio!
Penso che prossimamente darò un'occhiata anche alle altre tue drabble, ma nel frattempo sono contenta di aver scelto questa. Sarà che trovo che siano pensieri che forse ciascuno di noi ha provato almeno una volta nella vita (o forse non solo una volta), sarà per quel barlume di speranza e di rinascita che pare scintillare in fondo a queste poche righe... non saprei dire.
Ci sono un paio di frasi che mi hanno colpita particolarmente da questo punto di vista: da una parte quel sei nata da un po', ma non hai mai ottenuto niente, che forse mi è rimasta tanto impressa perché è una frase che in un certo senso ho sempre sentito echeggiare in fondo alla mia mente, e che perciò mi ha colpita leggere sullo schermo questa sera; e poi ancora, sul finale: Sei al buio e, tutto sommato, vuoi rimanerci. Stai male, ma è più comodo così. Forse quello che qui mi ha colpito maggiormente è stato proprio quest'aggettivo: comodo. L'ho trovato molto vero.
Il finale forse non mi ha convinta troppo, ma credo che questo dipenda solo dalle mie opinioni personali un poco ciniche e scettiche, perché personalmente ho sempre pensato che cercare conforto negli altri possa essere solo una parte della risoluzione dei problemi - ma, lo ripeto, questa è solo una mia opinione generica e strettamente personale, e non c'entra assolutamente con la tua storia, né tantomeno le toglie valore. Il "nuovo inizio" che prende forma in fondo alla storia, se così posso chiamarlo, non perde nulla della sua forza.
Dal punto di vista grammaticale e stilistico non noto nessun errore né imprecisione, perciò ti faccio i miei complimenti.
Insomma, in conclusione posso proprio dirlo: mi fa piacere aver fatto questo scambio! Congratulazioni e continua così: nel frattempo, ti mando un abbraccione.
Alla prossima!

Afaneia

Recensore Master
09/04/18, ore 14:18

Buon pomeriggio.
Uno scritto breve ma diretto.
Si conclude nel segno della speranza.
Dobbiamo rialzarci, farlo sempre.
Buona giornata :)