Recensioni per
Hasta la verdad, siempre!
di pattydcm
Il capitolo si apre con ciò che John dice sul blog che ha deciso di “riportare in vita”. Espressione, questa, che ha un grosso peso perché rievoca momento epici, anche se tristissimi, del passato di lui e Sh. |
Secondo me il vero "final problem" è il groviglio di situazioni emotive irrisolte che costituisce il passato di Sh. |
Efficace il contrasto che caratterizza l'inizio di questo capitolo, tra la smagliante bellezza della natura, l'immutabilità del suo pulsare e ciò che si sta preparando nella sala dell'hotel. |
Beh, che dirti? Grazie a te per aver scritto questa meravigliosa storia e per averla portata a termine (cosa affatto scontata su Efp così come su qualsiasi altro sito di fanfiction). Mi rendo conto che non dev'essere stata un'impresa facile, si è trattato di una storia molto complessa. Con tanti fili di trama differenti che hai dovuto incrociare e soprattutto moltissimi personaggi. E per esperienza so che gestire le storie con un così alto numero di personaggi non è fatto facile, soprattutto perché questa è una storia d'azione. Quindi grazie per averla conclusa e complimenti per tutto quanto. Come ho già detto più volte l'approfondimento psicologico è stato notevole, fatto ottimamente e ha contribuito a dare uno spessore ai personaggi non indifferente (e che di certo non si vede così tanto in giro). |
Ciao, allora, si respira aria di finale. Ed è così già da diversi capitoli, ma in questo lo si è percepito ancora di più. La risoluzione è avvenuta, Moriarty è morto e i Los Errores stanno riabilitando il nome di Sherlock Holmes. Direi che meglio di così non poteva finire. Ho temuto per Mycroft a un certo punto sembrava che le cose si stessero mettendo male per lui, ma poi tutto è finito bene. |
Ciao, ma guarda un altro capitolo davvero fantastico e sotto tanti punti di vista diversi che ci offri da ormai diversi capitoli e che girano attorno a un unico fatto ovvero l'incontro di pace e l'assassinio del primo ministro mancato. Qui il capitolo si apre con Greg e le sue motivazioni. Hai fatto un'analisi pazzesca dei suoi sentimenti, di quello che ha passato fino ad ora e che io ammetto che avevo un po' dimenticato. Analizzi quello che ha dentro e lo porti, anche grazie all'ottimo Grey (sempre molto acuto), il quale arriva diretto al punto senza troppi giri di parole. Grey ormai parla come uno non solo che sa perfettamente ciò che sa, come come una persona che ha le motivazioni necessarie ad affrontare una situazione potenzialmente mortale. E capisce subito che Lestrade invece non ne ha e per questo vuole aiutarlo a tirarle fuori e lo fa con la deduzione più bella che ho letto. Lo inchioda per davvero e tanto che Greg è costretto ad ammettere che non aveva nessuna motivazione a spingerlo. John ha Sherlock, eccetera... ognuno ha il suo "perché" a spingerlo a sopravvivere. Ma Greg non ne ha. E qui si arriva alla conclusione, ovvero che è lì un po' per se stesso e per ritrovare il Lestrade di un tempo (e che gli manca) e per aiutare Mycroft che ritiene un vero amico. Una sorta di angelo custode che lo ha aiutato quando aveva più bisogno. Tutti gli sforzi che fa sembrano però dissolversi nel momento in cui ci rendiamo conto che Mycroft è stato colpito. Ora, se il colpo sia mortale questo non lo sappiamo (ma io continuo a sperare che non lo sia). Su Mycroft non ti dico nulla, per ora. Dico solo che mi è piaciuto come hai trattato la sua "connessione" con Anthea, tutta quella parte centrale con Mistica mi è piaciuta moltissimo. |
Il film, cui fai riferimento nelle Note iniziali, l’ho visto e l’ho trovato molto piacevole ma poi lo Sherlock di Robert John Downey Jr. ed il dottor Watson di Jude Law, nella mia mente sono stati messi decisamente in ombra dallo Sh dei Mofftiss, per molteplici ragioni. Comunque hai saputo ricrearne, con abilità narrativa coinvolgente, il fascino dell’intrigo e dell’intreccio di elementi di tensione. Spero che non si ripeta il salto giù dalla terrazza del castello in cui si trovano, del resto il suo “volo” Sh l’ha già compiuto dal tetto del Bart’s. |
Ciao, leggendo il capitolo ho ritrovato con molto piacere la trama di Sherlock Holmes - Game of Shadow, film che mi è piaciuto tantissimo e la cui trama (o almeno una parte) tu sia riuscita a riadattare in maniera credibile e convincente in chiave moderna. Di tuo resta sempre la profondità psicologica che riesci a dare ai personaggi, la capacità di entrare nella loro testa e darci non soltanto personaggi molto IC, ma anche capaci di provare sensazioni ed emozioni molto complesse, e in questo penso più che altro a tutta la parte che hai dedicato a Sherlock e a Moriarty, ma su questo tornerò più tardi. |
Il capitolo si apre con l’irruzione in scena di Greg che porta sempre con lui una ventata di sana, arruffata, semplice umanità: si stupisce decisamente, e lo dimostra con un’esternazione molto colorita (“Ma cosa…”), di fronte allo spettacolo agghiacciante che vede a casa di Mycroft; sangue, cadaveri camuffati, Anthea con evidenti segni di violenza. |
Ciao, leggendo il capitolo ho ritrovato la stessa atmosfera di cui tu parlavi nelle note iniziali ovvero la quiete prima della tempesta. Dà sensazioni molto diverse rispetto al precedente, dove scavavi nella mente di Sherlock e in cui Sherlock giungeva a delle soluzioni importanti per il caso. In questo capitolo invece si iniziano a tirare le fila dell'intera vicenda e anche dai punti più lontani, a partire da Greg alacremente al lavoro per svolgere quella che è la sua mansione, sino ad arrivare agli stessi Mycroft e John, tanto vicini a Sherlock quanto lontani. Sì, c'è una sensazione di calma apparente. Una sorta di "notte prima degli esami" in cui gli esami decretano la vita o la morte. Quindi la tensione indubbiamente non se ne va, ma ciò che arriva molto chiaramente e soprattutto da parte di Mycroft e John, è l'impressione di trovarsi subito prima di una battaglia. John ripensa alla guerra, ai gesti meccanici e scaramantici che compiva per prepararsi a quanto sarebbe successo il giorno seguente. Trovo l'accostamento molto indovinato e molto giusto, quella che avverrà è una battaglia. Una vera e propria guerra, combattuta su più fronti e da persone molto sagge. John e Mycroft la vivono in modo diverso, John sembra più fiducioso e questo sentimento non arriva solo dalla fiducia immensa che ha nelle capacità di Sherlock, ma anche da quella nei Los Errores, in Lestrade, in tutta quella macchina complessa che con fatica hanno messo in piedi e che ormai è quasi arrivata al traguardo. Quindi appare più determinato, più ottimista. Mycroft sembra invece sfiduciato o, meglio, crede nelle capacità del fratello ma in un primo momento non pensa che la sua sopravvivenza sia una componente fondamentale del piano. Crede di essere quello più sacrificabile, un atteggiamento simile a quanto visto in The Final Problem, il suo dare per scontato che John avrebbe scelto John Watson. Ho ritrovato lo stesso Mycroft che qui, però, viene convinto da John del contrario. Ho adorato il fatto che Mycroft si renda conto a un certo punto di che cosa ha attratto Sherlock, in quel semplice dottore. Lo capisce proprio mentre John gli parla, si rende conto che è una persona speciale. Ma io credo che Sherlock non si sarebbe mai innamorato di nessuno "meno" di John Watson. E tu fai uscire splendidamente il concetto. Ora spero solo che i propositi di entrambi si avverino. |
Ciao, sono davvero molto ammirata da questo capitolo che reputo decisamente il migliore letto finora. Non che i precedenti siano brutti, anzi, ma in questo scavi così tanto profondamente nella mente di Sherlock ed è tutto così verosimile, che non posso far altro se non complimentarmi con te. I tuoi studi a mio avviso si intuivano già perfettamente da come scrivevi dei sogni di Sherlock, il simbolismo soprattutto, ma anche nel taglio che aveva l'introspezione. Il significato recondito che riesci a dare ai pensieri e ai sentimenti era intuibile fin dall'inizio, hai creato una sorta di "substrato" dal quale attingi di tanto in tanto, ma senza nemmeno esagerare troppo e che resta sempre lì, pronto a tornare utile. Ma in questo capitolo vai ancora più oltre e questa volta Sherlock lo fa con coscienza. Dopo un ennesimo sogno turbolento e che sembra non far altro che peggiorare la situazione, Sherlock sceglie coscientemente di scavare dentro al proprio cervello in cerca di una soluzione al problema. Quello che gli succede cambierà a mio avviso radicalmente il corso della storia, prima pendente fin troppo dalla parte di Moriarty. Ma su questo ci tornerò più tardi. |
Il viaggio, già intrapreso nel capitolo precedente, nel profondo dell’animo di Sh, si fa più lungo e ricco di elementi inquietanti che richiamano un passato angosciante, illuminato da una luce livida. |
Sono perfettamente d'accordo con te sulla profondità del rapporto tra i due fratelli Holmes, lasciamone fuori Eurus, scheggia impazzita di una sceneggiatura che, forse, ha osato troppo. Non c'é dubbio che Mycroft tenga a Sh, si preoccupi per lui ed esprima questa sua attenzione con atteggiamenti o discorsi che possono essere interpretati diversamente. Tu dici che "l'ostinata incapacità comunicativa", definizione che ritengo molto calzante, tra i due fratelli Holmes sia più radicata rispetto a quella che, Stagione dopo Stagione, ha connotato il rapporto tra Sh e John. Mi trovi abbastanza d'accordo. "Abbastanza" perché ciò che è stato inespresso tra i due "coinquilini"ha inficiato le storie di due vite ed ha portato ad un panorama, quello delle ultime scene di TFP, che a me ha lasciato in bocca un amaro sapore di malinconica sconfitta. Troppo vinti dagli avvenimenti, troppo inasprito, John, da una sequela di malintesi e scelte che hanno rivelato percorsi non prevedibili. Un esempio tra tutti, la vera identità di Mary che, pur rispondendo al bisogno di continua ricerca di ciò che porta tensione e pericolo da superare, indubbiamente sconvolge il fragile canale comunicativo tra Sh e John. Quindi l'"elefante nella stanza" che c'è tra loro due, ma non qui da te, dove si respira un'aria di rassicurante realtà di un amore ormai dichiarato e solido, passa da una Stagione all'altra, sempre presente anche se invisibile. Però il fatto che si parli quasi sempre di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, tra i nostri due, ovviamente, è, secondo me, dovuto alla loro condizione di protagonisti e di interpreti di una delle più significative storie d'amore degli ultimi anni. Rispetto a questo, l'aggrovigliata matassa di accadimenti passati ed incomprensioni presenti, tra Mycroft e Sh, è sempre passata più in secondo piano, ma non c'è dubbio che esista e sia più che mai viva e ramificata. |
Ciao, sono in un ritardo vergognoso, lo so. Ma ci tenevo a leggerla con calma, perché dalle tue note introduttive mi era sembrato di capire che fosse un capitolo molto introspettivo e così infatti è stato. Beh, direi che mi è piaciuto tantissimo e soprattutto la prima parte tutta dedicata a Mycroft. Io ho una specie di predilezione per il suo personaggio, ma difficilmente riesco a leggerlo ritratto al meglio ovvero col suo carattere sfaccettato e complesso. Tu finora avevi fatto un ottimo lavoro, mostrandocelo poco a poco e con la sua umanità che usciva pian piano. Nei primi capitoli sembrava davvero una macchina senza sentimenti, pareva spietato e senza scrupoli. Ma poi hai ampliato la visione di lui e ci hai fatto scoprire un Mycroft che porta dentro di sé un grande dolore e un enorme peso. Esattamente quello di cui ci rendiamo conto fin dai primi minuti di The Final Problem. Qui però la faccenda è diversa e il peso di Mycroft è ancora più grande, quanto accaduto con sua sorella e suo padre non ha smesso di tormentarlo nel corso degli anni. Addirittura è sembrato voler agire contro Sherlock, la verità è che non ha mai smesso di proteggerlo. Forse sì, usava metodi poco ortodossi. Ma la sua volontà è sempre stata quella di tenerlo al sicuro, e da questo concetto arriva il suo tormento interiore. Il sapere che Sherlock è tra le mani di Moriarty non fa stare sicuro nessuno, ma se John riesce a fidarsi dell'uomo che ama, Mycroft non ci riesce del tutto. Le parole di Anthea giungono nel momento migliore e sono molto vere, quando lo guarda Mycroft vede un bambino. L'immagine di Sherlock che in His Last Vow torna bambino agli occhi del fratello maggiore, a me aveva colpito tantissimo e tu l'hai riportata molto fedelmente in queste righe. Mycroft non riesce a superare questo ostacolo, non riesce a vedere il fratello come un uomo adulto e intelligente, vede solo il piccolo da proteggere anche a costo della vita e questo sì, da un lato sarà anche limitante e ingrato verso Sherlock, ma dall'altro nasconde tanta tenerezza. O almeno... io l'ho interpretata in questo modo. Quello che mi è piaciuto ancora di più è il modo in cui Mycroft si rende conto di bloccare i suoi sentimenti, il sentire la voce del padre ancora dopo tanto tempo lo porta a non dare spazio ai propri sentimenti, a rifiutarli e a non volerli accettare. Parte del suo peso sta anche nel voler sopprimere tutto. E qui sembra aprirsi uno spiraglio nella nebbia e il merito è sia di Sherlock che di Anthea. Sapere Sherlock tra le mani del nemico lo porta a provare un terrore talmente grande che non riesce a contenerlo e si ritrova ad accettarlo a piene mani, ma parte del merito è senza ombra di dubbio anche di Anthea. Il loro rapporto non è ancora iniziato e si vede che sono all'inizio, Mycroft ha a malapena ammesso di non volere altre assistenti e non c'è stato nulla se non una carezza d'affetto verso una persona che ha dei gravi problemi fisici, ma il gesto e quella mezza confessione risultano ancora più efficaci e intense, se si pensa che quell'uomo è Mycroft Holmes. In tutto questo, il discorso di Anthea mi è piaciuto davvero tanto. Dice le parole che deve dire e lo fa nel migliore dei modi, ovvero con un tono che fa presa su un uomo rigido come Mycroft Holmes. Lei è al momento tra le più razionali lì dentro, si rende conto che i Los Errores si proteggono a vicenda, che John difenderà Sherlock e Sherlock John. Che loro sono forti dell'amore che provano uno per l'altro, ma al tempo stesso capisce che Mycroft è quello più in pericolo e che è solo. Lei è preoccupata e a questo punto lo sono anch'io. |
Per aprire questo capitolo, attiri la nostra attenzione sulla coppia Greg/ Molly. È un percorso che, se non ricordo male, è stato seguito pochissime volte dagli Autori nel fandom e sto parlando, ormai, di anni nei quali tantissime ff sono confluite in questo grande mare che accoglie ciò che viene scritto e che noi lettori consideriamo come un regalo da parte di chi s'impegna a pubblicare.
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