Recensioni per
L'Innocente e il Deluso
di SparkingJester

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
03/06/18, ore 21:48

2° posto: SparkingJester - L'Innocente e il Deluso 86.5/100

-Grammatica:
Ortografia 10/10
Ho visto qualche errore di battitura e di disattenzione, ti consiglierei di riguardarlo:
-          Mi porterai più pankras che puoi ed io racconterò finché ne avrò da mangiare
-          <<Ma questo telo dico domani, moccioso. E’ quasi l’alba e tu sicuro dormirai per un bel po'.>>
Lessico e sintassi 7/10
Ho riscontrato due tipi di lessico che si affrontano e si scontrano tra loro: da un lato quello più semplice, elementare, quasi infantile, con molte parole prese in prestito dal linguaggio colloquiale e dal parlato; e dall’altro un vocabolario più forbito, ricercato e…manieristico, un certo senso, che ricerca sempre un aggettivo da coordinare al nome, un avverbio per impreziosire il verbo. Questi due lati si percepiscono distintamente entrambi, in quanto sono molto marcati, e stonano l’uno con l’altro. Ti consiglierei di scegliere un lessico che sia omogeneo che vada verso l’una o l’altra direzione.
Riguardo alla sintassi, per quanto le frasi siano piuttosto lunghe e articolate, sono equilibrate e non troppo pesanti, con un buon uso della punteggiatura che ha dato il giusto ritmo e il giusto respiro.
Stile: 7/10
All’inizio ero entusiasta di come avessi scelto un’impostazione più infantile; mi aveva lasciata perplessa, devo ammetterlo, ma il fatto che il protagonista sia un bambino e che la storia sia dal suo punto di vista hanno permesso che questo tipo di impostazione fosse giustificato e in armonia con il contesto; ma a mano a mano si prosegue più questa “infantilità” viene contaminata da un lessico e da frasi che diventano più elaborate e complesse ed esulano da questo stile iniziale, mischiandosi con esso ma non in maniera armoniosa, bensì contrastandolo e stonando. Questa commistione di stili crea disordine e confusione, soprattutto per il fatto che alterni l’uno all’altro senza discrezione: all’inizio credevo che lo stile più semplice fosse riservato ai dialoghi e quello più “adulto” e elaborato per le parti narrate, ma tanto nei dialoghi quanto nella descrizione i due stili si confondono e non si ha una vera e propria distinzione, sottolineando maggiormente questo contrasto.
-Trama:
Originalità: 9/10
Come sempre le tue trame sono sorprendenti e molto originali, sebbene abbiano una base piuttosto canonica: in questo caso si tratta della vita avventurosa, e a tratti tragica di un principe decaduto, strappato alla sua realtà da sogno e gettato malamente nella realtà. Mi è piaciuta molto questa continua alternanza tra ricchezza e povertà, trattamenti da re e violenza gratuita. È stato un percorso altalenante che ha formato l’uomo che è ora.
Sono state idee molto belle e mirabolanti, come la scena della sua seconda personalità che prende corpo e inizia a combattere assieme a lui; un po’ macabra, devo ammetterlo, ma anche pirotecnica e suggestiva. Fortunatamente, per questo tipo di scelte, di aiuta molto il genere fantasy, che ti permette di poter far spuntare una creatura di sangue dalla schiena di uno, senza che nessuno possa avere niente da ridire. L’unica cosa è che, per quanto mi sia piaciuto, ho trovato un po’ scontata l’idea di un racconto nel racconto, soprattutto se impostato in questo modo.
Coerenza: 8.5/10
Per coerenza intendo tanto la logicità tra le varie azioni e sequenze quanto l’inerenza con il contest e quanto richiedevo. Per quanto riguarda il primo punto, nonostante le azioni dell’uomo, a volte, siano state da pazzo erano giustificate proprio da questa sua follia, a sua volta dovuta a quella permanenza nella prigione su cui io, personalmente, avrei insistito di più, in modo da fornire una solida base su cui poi costruire tutto il disturbo.
Quest’ultimo è stato gestito bene, sebbene in maniera non troppo specifica, al punto che per certi aspetti, può essere associato anche a un disturbo dissociativo della personalità: hai descritto bene la fase ipomaniacale, con l’eccitamento, le maggiore capacità fisiche e percettive, l’aggressività e la forza sovraumana, con una continua oscillazione tra il riso e la rabbia; successivamente sopraggiunge la fase depressiva, meno sottolineata e caratterizzata, se non per accenni alla tristezza, alla passività, all’opacità e al suo comportamento apatico. Il fatto che queste due personalità, però, coesistano e l’una non sia cosciente dell’altra (se non alla fine) e il solo fatto che siano, appunto, due personalità distinte, esula un po’ da questo disturbo, andando a sfociare in quello dissociativo. Ma, a parte questo dettaglio, hai reso bene le caratteristiche della malattia e i suoi sintomi, riuscendo, nel contempo, ad amalgamarlo bene con una trama, in modo che ne fosse causa e conseguenza.
Scorrevolezza: 9/10
Nonostante la commistione tra i due stili che lascia perplessi, la storia scorre velocemente, soprattutto grazie alla predominanza dei dialoghi, che permettono una narrazione più immediata e una comunicazione più semplice e diretta. La narrazione procede scorrevole e incalzante, gli avvenimenti che si susseguono sono accattivanti e coinvolgenti, e suscitano la curiosità di scoprire di più riguardo questo personaggio particolare.
L’unica cosa che non mi è ben chiara è stata la scena dello sdoppiamento di Ax, in particolare di come sia accaduto: ho presupposto che il contatto con le pietre abbia innescato qualcosa di particolare, ma non sarebbe male accennare alla causa di un tale mutamento, che mi ha lasciata perplessa e confusa.
-Personaggi:
Caratterizzazione: 8.5/10
I due personaggi principali sono ben caratterizzati, anche se il bambino è un po’ stereotipato nel suo ruolo e appare ingenuo, entusiasta, curioso e diretto, come ogni bambino. L’uomo, al contrario, ha una storia più interessante alle spalle e mi è piaciuto tanto l’atteggiamento che ha tenuto nei confronti del ragazzino -prima schivo e opportunista, poi sempre più simile a quello di un fratello maggiore scapestrato che di un padre- sia la doppia personalità insita in lui su cui, forse, avrei lavorato di più, facendola trapelare maggiormente anche durante l’incontro con il bambino. Hai caratterizzato bene ogni lato di lui, evidenziando sia il contrasto tra le due parti sia la differenza tra l’Ax giovane e l’Ax vecchio e maturo, che è sceso a patti con questa sua doppia personalità e pare riuscire, quantomeno, a controllarla.  
Originalità: 10/10
Nonostante i personaggi abbiano le caratteristiche tipiche del loro ruolo (il bambino è curioso mentre l’uomo è schivo e opportunista, anche se mostra un lato tenero), l’idea che provengano da una tribù esotica caratterizzata da una storia, da un governo, sa usi e costumi diversi è davvero affascinante. Mi ha ricordato l’Antico Egitto come impostazione, con qualche sprazzo dei Persiani e delle tribù africane, che si dipingono la faccia per identificarsi con essa, ma tutti questi elementi si combinano a creare qualcosa di nuovo e originale. Hai creato un mondo fantastico ed esotico con una sua storia, ambientazioni spettacolari e personaggi interessanti, che incuriosisce e invoglia a proseguire nella lettura.
-Gradimento personale: 8/10
Devo ammettere che, questa volta, non mi ha coinvolta come avrei voluto; sono rimasta distaccata, in un certo senso, da questa storia e non è riuscita a catturarmi completamente. È una bella storia, con una trama avvincente e un personaggio travagliato e particolare, che mi ha molto incuriosita così come la popolazione da cui provengono sia lui che il bambino. Ho storto un po’ il naso di fronte ad alcune scelte scontate e anonime, come, appunto, l’idea che l’uomo narri per filo e per segno la storia al bambino come espediente per raccontarla. O la scelta stilistica che non mi è ben chiara e mi pare confusa e incerta.
Per il resto, è una bella storia, con cui, ancora una volta, dimostri come la tua mente sia capace di creare mondi meravigliosi e immaginifici in cui si muovono personaggi straordinari e particolari. Peccato che, questa volta, mi abbia lasciata un po’ indifferente, nonostante le trovate pirotecniche e macabre e la storia interessante del personaggio.
-Utilizzo pacchetti 9.5/10
Obbligo: 4.5/5: Hai preso in esame tutti gli aspetti del disturbo e gli hai descritti in maniera chiara e riconoscibile; ma mi lascia perplessa il fatto che Ax veda questa commistione come una coesistenza di due personalità, quando invece è una stessa persona che ha diversi atteggiamenti, ma senza considerarsi, necessariamente, sdoppiata. Questo dettaglio e i vuoti di memoria che caratterizzano le sue perdite di controllo, mi hanno pensare a una sbavatura che sfociasse nel disturbo dissociativo della personalità, e non so se questa sbavatura sia voluta (ovvero il personaggio soffre di più di un disturbo) o faccia sempre parte del bipolarsimo
Bonus: 5/5: Mi è piaciuto molto come hai utilizzato l’immagine incarnandola: la creatura che è dentro di lui si fa carne e diventa anch’essa personaggio mostrando sia la sua appartenenza ad Ax sia la sua dissociazione e la su indipendenza da esso, proprio come nell’immagine le due figure divergono. Sei riuscito anche a inserire la sua impossibilità di intervenire quando questo “demone interiore” prende il sopravvento. L’immagine è ripresa anche nella scena dell’ustione, dove appare proprio pelato, nero e gocciolante, mentre il mostro che è in lui si dibatte per uscire e vendicarsi. Un ottimo uso si quest’immagine, si vede che ha ispirato la storia o, comunque, ne è un elemento importante. Anche la citazione, sebbene in maniera soffusa e non apertamente, è stata inserita, sottolineando come il giovane si sentisse perfettamente normale e facesse quello solo per mantenere l’apparenza, per fare contento qualcuno; mi è piaciuto come l’hai rielaborata, inserendola in maniera che si amalgamasse al resto. Lo stesso lavoro si può dire che sia stato fatto anche con la canzone: non avevo capito fin da subito in che modo l’avessi inserita, ma quando, appunto, sgorga quell’essere dalla schiena dell’uomo, in un lampo ho capito e mi complimento nuovamente per come hai deciso di utilizzarla, facendo sì che si percepisca ma senza essere predominante.
-Totali: 86.5/100

Recensore Veterano
17/04/18, ore 21:17

La storia è molto carina. C'è quell'atmosfera da favola un po' macabra che me la fa apprezzare, un racconto tendenzialmente drammatico stemperato dall'umorismo che si respira ad ogni riga.
Ho trovato i dialoghi e alcune scelte narrative un po' ingenui, ma potrebbe anche essere una cosa voluta, per ricreare un'atmosfera di un certo tipo.
In ogni modo ho apprezzato la storia e ti faccio i miei complimenti, per la fantasia ^*^

Recensore Junior
12/04/18, ore 12:18

Ciao! Felice di essere la prima persona a recensire la tua storia. Le storie come la tua sono quelle che preferisco ma ho pro e contro da riportarti, incominciamo:
la prosa è buona ma deve essere ancora sviluppata, non mi soffermerò troppo su questo argomento perché è questione di essercizio e tempo. Le descrizioni sono buone, a mio parere, quello su cui devi concentrarti sono i dialoghi, che a tratti risultano sempliciotti. Gli elementi per una buona storia ci sono tutti, comunque. Ti direi di calcolare meglio le reazioni dei personaggi, perché Ax, il cavalliere rincorso da Hud, ha un carattere improbabile. Ma questo è solo un mio giudizio e non posso giudicare a pieno un personaggio dopo aver letto un solo capitolo. Passo ad annotarti alcuni errori che ho trovato.
«Si tratta solo di tre giorni di pausa, Hud. Avanti non fare così.»
Sarebbe meglio mettere una virgola dopo avanti per dare tono alla voce.
«No, io voglio andare coi cacciatori allora! So tirare con l’arco, mi hai visto anche tu.»
«Lo so, ma è pericoloso lo sai. Puoi farti un giro e giocare al piccolo esploratore se vuoi, basta che rimani nei dintorni, dove una guardia può vederti.»
Allora è da eliminare e lo so che lo sai è una ripetizione che fa male agli occhi.
Il ragazzino iniziò quindi a scalare, mosso dal brivido dell’avventura e sempre più curioso di sapere perché uno sconosciuto nudo aveva le sue polpette. (avesse?)
come un rasoio (evitare le similitudine comuni).
Spero di esserti stata da aiuto, a presto!