Recensioni per
Creeping in my soul
di Nocturnia

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
01/09/18, ore 23:32

Non me l'aspettavo, sono sincero, anche se qualche segnale l'avevi già lanciato in precedenti storie dell'infatuazione della piccola Jill. A livello canon, si potrebbe capire meglio le cause e l'evoluzione della psiche di Wesker se la Capcom(dopo aver mollato la bomba del figlio) desse più indizi del Wesker pre-Raccoon City, anche se penso che ormai siano speranze vane le mie.

Ottimo lavoro come al solito!

P.S. Simpatico come tu abbia "appioppato" a Wesker tutte le donne principali(o quasi) del gioco tranne quella più accreditata dal fandom internazionale!

Recensore Junior
13/08/18, ore 02:29

E’ quasi illuminante notare come, ogni volta che si parli di Albert Wesker, sia praticamente inevitabile citare la lunga, lunghissima lista di donne che vanta (più o meno verosimilmente) nel proprio harem -siano esse reali (una), presunte (poche) o sperate (troppe), Jillian ovviamente non poteva non far parte del gruppo.
Esiste qualcosa, nel capitano della squadra speciale S.T.A.R.S., nonché scienziato e futuro bioterrorista Albert Wesker, che intimidisce, ma allo stesso tempo affascina: un bel fisico e lineamenti per nulla scontati, la forza, l’orgoglio e il mistero celati dietro un paio di occhi di ghiaccio -senz’altro; ma forse c’è anche quel qualcosa in più che accende, e al tempo stesso spegne. E’ bravo Albert Wesker a lambire, e innumerevoli donne sono cadute nel tranello -Jill né prima né l’ultima, una delle tante, l’ennesima vittima cosciente nella fiaba del principe senza volto (che le principesse non le salva dal lupo cattivo, ma le mangia direttamente in un boccone). E così Jill, fisicamente e moralmente incapace di sottrarsi alla volontà del nuovo padrone, viene risparmiata dalla morte solo per consegnarcisi nuovamente, poiché innamorata di un’immagine più che dell’Albert Wesker reale -perché non si può amare un uomo del genere a meno che non lo si conosca profondamente, e nessuno (solo una) è mai vissuto abbastanza da poterlo fare e pretendere di tornare. L’errore universale (e irrimediabile) di quasi tutte queste donne è che è al cavaliere romantico che tutte finiscono immancabilmente per cedere, con il solo problema che in Albert Wesker del cavaliere romantico c’è ben poco. Pochissimo. Praticamente nulla, a dire la verità.
Ma Jillian, tanto per cambiare, ci casca comunque in pieno (e non è la sola, oh no, è in ottima compagnia). Wesker su tutte queste donne esercita la stessa attrazione del mostro sotto al letto, che ti impaurisce ma allo stesso tempo incuriosisce, che sussurra il tuo nome, ti chiama, e alla fine ti cattura nell’incubo -con la sola differenza che Albert Wesker è decisamente reale. E carogna anche, perché ti fa credere un sacco di belle cose (balle, bugie, menzogne, panzane, il succo non cambia e il risultato nemmeno) per poi fregarti in pieno e tak!, scaricarti in un pentolone strapieno di merda fino al collo -cottura a fuoco lento rigorosamente, e buon appetito, quello sempre. Il vantaggio più grosso che gioca a favore di Wesker è che c’è una dannatissima dialettica, finemente curata e imbellettata dietro quegli occhi rabbiosi, una ars oratoria degna dei più antichi maestri della retorica -perché ogni parola ha un significato nel suo vocabolario, e a ogni significato corrisponde un’azione e la sua diretta conseguenza. Sempre a vantaggio di Wesker s'intende. Se si prendono le cose come stanno, ossia in questo modo, diventa allora facile comprendere il motivo dell’infinita lista di nomi -femminili- al seguito di Albert Wesker: datemi una leva e vi solleverò il mondo diceva Archimede, unisciti a me e ti farò regina, ha modernizzato Wesker -e chi più chi meno, ci cadono sempre tutte come polle.    
Jill poi ha la sua storia particolare: una notte tempestosa, una villa sul crepaccio, un nemico terribile e un amico mortalmente in pericolo -detto fatto, il sacrificio d’amicizia non era che il naturale seguito della fiaba. Poi è venuto il P30, altrimenti noto come Progenitore, che ha scombinato tutto -i piani, le buone intenzioni, la mente della povera Jillian. E non si può biasimarla per questo: quando ti mettono i ferri nel cervello e tirano c’è ben poco da fare. Wesker ha scelto il virus come mezzo di selezione (e non posso che essere d’accordo) e il virus ha parlato: kaputt. Tabula rasa. Eppure Jill qualcosa di prima ha mantenuto, ed apparentemente è stato proprio questo a fregarla -a permettere a Wesker di manipolarla per bene. Magari Jill non ha mai provato nulla per quel Capitano così competente e affascinante, oppure potrebbe essersene anche invaghita: questo a noi non è dato saperlo -ma se è vero che qualcosa c’è stato, di certo non è mai stato ricambiato. Non c’è virus evolutivamente sviluppato, sintetico o ricombinante che valga la candela quando ci si addentra in quest’ambito, anche se si tratta di Progenitore: Wesker non ama, punto. Fine della storia. Finge e inganna, certo, circuisce, plagia e manipola, senza dubbio -ma al di fuori della strettissima lingua di terra in cui si sente davvero a casa, lui non ama. In un certo senso, è come se Albert Wesker seguisse la fisica dei buchi neri: agisce come una mina vagante, invisibile e funesto, talmente gravido di oro di Mida da attrarre chiunque gli capiti a tiro -belli, buoni, cattivi, tutti finiscono per farne un centro di gravità (permanente direbbe qualcuno, ma che permanente non lo è proprio per niente) finendone regolarmente ingoiati. Puff: spariti. Spaghettizzati, direbbe un buon divulgatore scientifico. Morti è un ottimo sinonimo.
Ma che cosa ci si può fare, alla fine: Albert Wesker è fatto così. Un mostro si potrebbe pensare, un criminale magari -le definizioni sono il cavallo di battaglia di due scuole di pensiero differenti, ma entrambi valide (con tutti i loro pro e i loro contro). Magari Albert Wesker non è che un uomo pieno di cattive intenzioni, oppure di buone intenzioni che sono marcite strada facendo -questo sicuramente ci è dato saperlo, ma è più facile fare orecchie da mercante (e da un certo punto di vista potrei anche essere d’accordo). In ogni caso, Jillian Valentine altro non è stata che una delle tante a inciamparci sopra, e il risultato è stato una marionetta scombussolata, con sentimenti confusi quanto probabilmente montati o falsificati. Crudele è il Progenitore, e Wesker è Progenitore (o perlomeno si sforza di esserlo. Ci prova. Ogni tanto gli viene, ogni tanto no) -per il resto, a conti fatti del cavaliere con l’armatura splendente c’è solo l’armatura, o magari neanche quella. Almeno in un caso, però, Wesker è sincero.

C’è mai stato qualcosa di vero?
No.

Alla fine, è così che le cose sono sempre andate (e devono continuare ad andare): sia essa Jillian, Excella o l’ennesima altra donna, di Wesker nessuna di loro ha mai visto nient'altro che un riflesso, un’eco distorta della realtà -della loro scommessa perdente. Ma il buon Wesker, che in fondo è anche un uomo onesto (terribilmente onesto), nonostante inganni, picchi e uccida non si è mai trattenuto dal lesinare verità -agli indegni, certo (a se stesso mai). E solo ed esclusivamente se fosse in grado di fare male.   
(Recensione modificata il 13/08/2018 - 02:29 am)
(Recensione modificata il 13/11/2018 - 10:13 pm)

Recensore Master
12/04/18, ore 20:36

Ciao :)
@______________________@
Fammi capire, nocti; al Wesker non bastano più la Alex e la Excella😶 adesso se la fa anche con Jill?????😶
A proposito...
Sbaglio, oppure questa storia è ambientata prima di RE5-
Albert: -ma anche durante -.- visto il paragrafo finale...
***
Spero solo -per il biondone, intendo- che la Alex non scopra mai della tresca del Wesker con la nostra giovane Valentine-
Albert: -e da chi vuoi che lo scopra, sentiamo😒 in fondo *parte con una lista*
1)Excella, durante il 5, c'è rimasta secca; e sorvoliamo sul come l'è stata colpa mia;
2)la Jill, una volta liberata dal P30, si è alleata con il Redfield e praticamente mi ha mollato;
3)di certo io non andavo a dirglielo;
4)alla fine della fiera ci sono rimasto secco pure io;
5)mettiamo il caso che mi fossi salvato *rullo di tamburi* mica confessavo tutto con il rischio di farmi ammazzare dalla nostra ricercatrice, scusa...
***
La cosa che mi praticamente mi ha stesa, però, è stata il leggere di come sembra che Jill amasse il Wesker per caXXi suoi😶 e non perché sotto l'influenza di una qualche sostanza...
Sempre se non si viene a sapere che la donna soffriva di qualcosa di simile alla cosiddetta Sindrome di Stoccolma-
Jill: -ma valà, va'...
***
Come al solito hai scritto una storia che ti inchioda allo schermo-
Tutti: -e come al solito la summer ha delirato😶 alèèèè, alleluia...
Alla prossima! xD
Saluti da summer_moon
(Recensione modificata il 26/05/2018 - 10:55 pm)