Allora, non ho minimamente abbandonato o dimenticato "Impromptu" ma ogni volta che passo dal tuo account i titoli mi fregano: sono peggio di una vetrina piena di dolci bellissimi (o meglio, visto i miei gusti, la vetrina di una gelateria o di una pizzeriaXD). Insomma, hai sempre titoli che mi attirano e che mi distraggono.
E so che dovrei continuare con la long, e lo farò, ma ho deviato un momentino perché la coppia e il titolo mi hanno affascinato. Di solito i titoli semplici sono pericolosi e poco dicono a un lettore di passaggio che guarda un'introduzione; ma quando si tratta di fandom, un titolo associato a una determinata coppia, anche se formano da una singola parola, sembra schiudere un intero mondo.
Ed eccomi qui.
Posso dirti che mi hai sorpreso? Ho letto solo coppia e titolo, e non ho prestato occhio all'introduzione o ai generi, quindi basandomi su quei due elementi mi aspettavo un qualcosa di angst o di triste e malinconico; e invece mi hai sorpreso alla grande con questa trama.
Mi hai deluso? Per niente, è stata una bellissima sorpresa. Perché per una volta siamo oltre lo scoglio "non voglio farmi male" o "non sono pronto", ma John e Sherlock stanno insieme. Sono sdraiati nel divano in un giorno di ottobre, assolato e tiepido come se l'estate si fosse allungata su di loro e solo per loro, un evento più unico che raro a Londra.
Mi piace tantissimo l'incipit, di questo ottobre "estivo" che in un primo momento sembra allungarsi su uno Sherlock annoiato e solitario, steso mezzo nudo sul divano (da lui mi aspetto questo e altro) con la sola compagnia di Mozart.
Una frase fra tutte mi ha colpito "Dalla finestra lasciata aperta, filtrano i raggi di un sole che accarezza polvere e nudità senza fare distinzione alcuna." Mi piace l'accostamento di polvere e nudità, perché risulta non fare distinzione, ha un'aria molto da "stravaccato" sul divano in modo pigro.
E poi boom!
"Per quel voi che è appena nato, per John che t’abbraccia con possessiva gelosia. John che dorme con l’estate schiacciata addosso."
Questa è un'altra bellissima frase: sa di calore, tenerezza, amore e possessione. Sa di pazza felicità!
Ed è "Mozart ovunque" che mi fa capire come la musica sia l'inno alla sua estasi. Sherlock tiene il tempo della musica, ma la musica sembra tenere il tempo dei suoi palpiti, controllarli per quel poco che può. Mi piace come il cuore ridotto in briciole non sia un significato distruttivo ma d'amore, di un amore che distrugge e ricrea a nuova immagine, di quelli che si vivono fino in fondo e con tutta l'anima.
Mi piace tantissimo (questa è la recensione delle ripetizioni!) anche il modo in cui hai utilizzato la citazione: la loro prima volta è fatta di sguardi, di un indagare la mente l'uno dell'altro; è fatta di immaginazione e desideri trattenuti (La dolcezza ruvida delle sue mani, che immaginavi sfiorarti il viso. Ricordi di baci non dati e carezze trattenute. Una distanza che era soltanto fisica. Il desiderio, prepotente, d’abbracciarvi e l’affinità delle vostre menti che suonavano all’unisono, che pareva non bastare più. -> altro bellissimo passaggio).
L'effetto che hai saputo creare con questo trovarsi in mezzo agli altri ma esistere solo loro due è stato davvero un colpo di classe: non solo ti è ben riuscito ma mi ha coinvolto, quasi mi avessi imbucato a momento che è solo loro.
Sui personaggi posso solo farti i complimenti e ripetermi, come sempre: ho apprezzato tantissimo come la follia di Sherlock, controllata e allo stesso tempo espressa da quel suo dito che si muove a tempo, quella sua genialità si mostri attraverso il suo modo di esprimere stupore, gioia e pigrizia allo stesso tempo; e mi piace il contrasto con quell'occhio appena aperto di un John posato e rilassato, dove la sua pacatezza si mostra in un contesto sereno e appagato.
Complimenti!
A presto! |