Una delle pwp migliori che abbia letto finora. L'unico problema è che è troppo breve T.T Quasi mi trovo in difficoltà e a corto di parole perché ho davvero apprezzato tutto, specialmente la scelta di usare la seconda persona per la narrazione: spesso è un'opzione rischiosa ma in questo caso l'hai gestita più che bene. Davvero, adoro questa falshfic. Decisamente quello che cercavo e di cui avevo bisogno!

Ma?! Manco per un pochino di tempo dalla sezione e mi ritrovo una pwp, che ho letto ovviamente fuori periodo. Stupore. Non me lo aspettavo e la cosa mi ha incuriosita talmente che ho dovuto leggere assolutamente questa storia. Premetto che sono una grande appassionata di pwp, ma sappi che sei riuscita a farmi venire voglia di leggere più storie su questo genere. Passiamo alla recensione vera e propria: per cominciare hai fatto bene a mettere una piccola legenda all’inizio del tuo racconto, nell'introduzione, in modo da dare la possibilità di leggerlo con facilità anche a chi non conosce molto il genere, come me. La vicenda si presenta molto piacevole anche trattando con estrema naturalezza tematiche sessuali. Un racconto suggestivo, soprattutto nel mettere per iscritto cosa può provare qualcuno di davvero tanto diverso come Akira che è un demone, puntando sul fatto che l’umanità è altro; è sentimento e non solo una fisica appartenenza ad un genere o ad una specie. Tutto ci arriva con leggerezza, come dicevo, in un racconto dal taglio quasi banale, ma ricco di tenerezza e sottile ironia. Ci porti a braccetto del protagonista, al suo approccio fisico con Ryo: un approccio beffardo sotto tanti versi, che sembra solo fisico per poi sorprenderci.
Il protagonista non è del tutto sicuro che sia solo fisicità, valutando Ryo in quel momento, rendendosi conto che con lui cede alla sua parte più umana. Ryo non si fa mancare niente, detta cose e pretende che vengano rispettate. Ci aspettavamo tutti, sono sicura, che Akira non seguisse ciò che imponeva Ryo, proprio come una vocina dentro ci diceva che Akira, impulsivo, avrebbe fatto quello che voleva, eppure, malgrado questo, il tutto giunge fresco e divertente, aspettato ma leggero, piacevole. Un modo insolito per raccontare l’amore, senza cioccolatini e dove la vera impresa sta nell'accettare l'altro, nel lasciare che i sentimenti li comandino.