Recensioni per
Was fühlst du?
di Kim WinterNight

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
26/03/20, ore 19:14

Mi sono messa a curiosare sul tuo profilo e... niente, questa storia ha inizialmente catturato la mia attenzione in quanto inerente ai Rammstein (li amo, se non si fosse capito!); però, dopo la lettura, devo dire che la band è di contorno rispetto alle vicissitudini vissute da Lena, anche se a parlare in prima persona è Richard.
Questa è solo (sì, SOLO, perché ne leggerò altre) la tua seconda storia che leggo, ma ho già capito che mi piace da morire il tuo modo di esprimerti. Riesci a trasmettere le emozioni e le sensazioni provate dai personaggi in una maniera così intensa e contemporaneamente riservata che è assurda! Per "riservata" intendo che, per il modo in cui scrivi, il lettore percepisce le varie vicende - anche piuttosto private e tragiche - dei personaggi quasi come se volesse farlo senza invadere troppo la loro privacy. Non so se mi sono spiegata bene, spero di sì; si tratta di un complimento ovviamente :D
La storia di Lena è straziante, non c'è altro da dire; ma Richard... oddio!, mi hai fatto innamorare di lui *.* credo che tu abbia caratterizzato benissimo sia lui che Till nei ruoli che hai voluto loro affibbiare e, di nuovo, devo farti i complimenti perché mi hai fatto amare una storia romantica (anche se dentro c'era del dramma <3 ) senza che alcun tipo di cliché - almeno secondo me - la rovinasse. Bravissima!!!
 
(Recensione modificata il 28/03/2020 - 04:35 pm)

Recensore Master
28/05/18, ore 11:56

Quinto classificato
***Was fühlst du? di Kim WinterNight***

Grammatica-lessico-stile 15/15
Impeccabilissima! Difficile fare di meglio. Non ho trovato refusi, errori di battitura, punteggiatura inventata... ma neanche uno spazio in più. ^__^
All'inizio pensavo che non ti eri accorta di aver usato font diversi e grandezze diverse ma era una cosa voluta che aveva il suo senso. Per fortuna non ho fatto la figura della rimbambita scrivendoti in privato "ehi, guarda che hai scritto metà storia in un modo e metà in un altro".

Titolo-trama-attinenza con la canzone 14/15
Il titolo è azzeccatissimo: Cosa senti/provi? Richard se lo chiede per tutto il tempo riferito alla ragazza, Lena (per non fare gaffe sono andata a cercare se esistesse una Lena nella vita dei Rammstein :P), e lo chiede direttamente dato che il suo sentimento per la ragazza gli è stato subito chiaro. In un certo senso cosa sente/prova se lo domanda Lena stessa, anche se in modo inconsapevole, per mezzo di quel diario.
Tutta la prima parte non mi è sembrata molto ispirata al testo di Tier: si comportano tutti da animali ma non nel senso inteso dalla canzone, per intenderci qui si comportano da animali nel senso che non hanno pudore e che non si fanno molti scrupoli, della serie: sono adulto/voglio/posso... sono tutti alla pari, nessuno si sente superiore rispetto a un altro. Till non è così rude per il semplice fatto di essere il frontman ma perché non è capace di delicatezza (quando va a prenderla pensavo al video in cui lui prende l'angelo per una caviglia e lo trascina ^^); lei non è così troia solo per il fatto di essere una groupie ma perché a lei piace fare sesso e ci prova con chi le pare e piace; Richard è più giovane di Till e ragiona da uomo più giovare: vuole la "donna" dell'amico ma non si permette apposta, quindi invece di aspettare o di creare questioni con uno dei due nel frattempo non disdegna le altre, E dopo aver giaciuto con lei si è tolto lo sfizio e continua a sperarci ma sarebbe contento anche di continuare a condividerla coi suoi amici.
La canzone invece parla di sopraffazione, di qualcuno che si sente più forte e per questo in diritto di sopraffare, umiliare, mortificare, ecc. il più debole; e tutto questo lo abbiamo dalla lettura del diario in poi. Il passato della ragazza segue alla perfezione il testo dei Rammstein e i sentimenti che proviamo per il padre padrone di Lena sono gli stessi che proviamo per il personaggio fittizio a cui la canzone si riferisce: un essere talmente squallido da far crescere la ragazza con l'unica prospettiva di una vita squallida. Lei si era vista desiderata in modo contorto, peccaminoso e colpevolizzante e non conosceva altre realtà (tant'è che persino della madre afferma che o è troppo ingeua per capire, o subisce la stessa sorte ignara che succedesse anche alla figlia).
Quel diario è l'unica componente concreta capace di collegare passato presente e futuro per una vita sempre uguale che lei credeva di volere così, in realtà con quel quaderno lei esorcizza le paure del passato, i suoi demoni interiori, si fa coraggio nel presente e a forza di rovinarlo --> sporcarlo come aveva scritto quella volta, e di rattopparlo col nastro adesivo lei sta lottando contro le sue insicurezze per trovare il coraggio di sperare in un futuro migliore.

Caratterizzazione personaggi e/o musicisti: 8/10
Non me ne volere ma c'è troppa discrepanza tra la prima e la seconda parte. A partire dal diario ogunno ha il suo ruolo e il suo equilibrio, mi piace molto l'evoluzione di Lena anche se un'infanzia/adolescenza come la sua sarebbe un vero dramma, mi è piaciuto leggerne. Ti ammiro per il modo in cui hai reso la sua maturazione come persona; il modo in cui da ragazzina ingenua è arrivata ad essere una donna sensibile (per fortuna lo è ancora) pur essendo diventata spregiudicata e senza pudore. Però Till è proprio animalesco - e questo ci sta, lei rivede in lui il padre a cui logicamente voleva bene ma ne aveva anche terrore e ribrezzo, e aveva imparato a provarle tutte per cercare prima o poi di ottenere una soddisfazione, un po' d' affetto e di gentilezza da lui e da chi glielo ricorda... Ma lei all'inizio è tropo zoccola, anche questo è verosimile solo che - forse perché lì il punto di vista è quello di Richard, e gli uomini vanno dritti al sodo - il modo in cui ci prova con gli uomini sembra tutto troppo sbrigativo, quasi precipitoso. Che fretta ha? O forse è proprio urgenza di trovare qualcuno.
E non ho trovato credibile quel Richard così "flemmatico", sembra "rassegnato" a molte cose e convinto di avere meno carisma di Till, rimugina sulla ragazza più che fantasticare su di lei, e stranamene non si dà una mossa finché non "inciampa" nel diario (per questo mi è sembrato rassegnato).

Gradimento personale: 8/10
La storia mi è piaciuta molto dalla parte del diario in poi, soprattutto la parte che ho più apprezzato è l'atteggiamento di Richard da quando inizia a leggere il diario: lui si interessa a lei, vuole conoscerla e aiutarla e non c'è mai un solo istante in cui si permetta di giudicarla. Violando la sua privacy in realtà si sta prendendo cura di Lena. Grazie a quel gesto entrambi si riscuotono, comprendono meglio se stessi e i propri desideri, capiscono di amarsi e ora per entrambi è come essersi liberati del passato e l'occasione per ricominciare da capo, insieme, come due ragazzini alla prima cotta (tant'è che arrossiscono, lei per la prima volta prova imbarazzo), e continueranno a desiderarsi e lei finalmente comincia un nuovo diario.
Peccato che la prima parte è stata poco coinvolgenete, magari era un effetto voluto, come si suol dire per esigenze di trama (ovvero serviva che il coprotagonista fosse così per evidenziare i cambiamenti che ci sarebbero stati), oppure eri così emozionata che ti sei impappinata. O forse stona il fatto che la vicenda sia la storia di lei ma la racconta lui, e dove non ha praticamente nulla da raccontare (perché ancora non ha aperto il diario e non conosce i suoi segureti) può solo soffermarsi su tanti attimi.

45/50

Piccolo Extra ^^
E' interessante che tu abbia scelto il colore rosso per il diario, nelle fiabe i dettagli rossi sono in un certo senso il simbolo dell'ultimo periodo di innocenza (cappuccetto rosso, le scarpette rosse, ecc.) e i Rammstein che smuovono archetipi come le fiabe dei Grimm (anche lì pensa quale tipo di ragazza chiamano Rosenrot) ti hanno ispirato la nonna che regala un quaderno rosso alla nipotina. :)
(Recensione modificata il 28/05/2018 - 01:11 pm)

Recensore Master
16/05/18, ore 20:16

Ciao carissima^^
avevo colto dal tono della tua storia che le vicende avessero un fondamento di verità, e alla fine vedo che non avevo sbagliato: quindi le groupie in qualche modo hanno una "carriera", chiamiamola così, compiono azioni codificate, hanno un senso di appartenenza a un gruppo. Tutto questo per prima cosa è interessantissimo, e letteralmente apre uno spiraglio su un mondo che non conoscevo e che tu descrivi comunque in un modo vivido e incisivo.
La vita di queste ragazze, che non sono prostitute ma un un certo senso sacerdotesse dell'erotismo come lo erano certe officianti nell'antichità. Così come lo descrivi, il ruolo della groupie ricalca per certo aspetti quello della prostituta sacra e apre inaspettate prospettive.
Peraltro, tu ci hai aggiunto anche la tematica dell'abuso, che influisce pesantemente sulla vita di lena e la condiziona, e forse è proprio quello che l'ha spinta a scegliere quel genere di "carriera". Appare evidente in ogni suo gesto il distacco da quello che sta facendo, il disprezzo di sè, la sensazione di essere sporca... Fino a che non incontra qualcuno che è in grado di astrarsi dalla mera soddisfazione della carne per accostarsi a lei come persona che le vuole bene e non solo come persona che vuole godere di lei.
Molto bello quel passaggio.
Peraltro hai inserito molto bene anche le strofe di "Tier", sono perfette per il contesto.
Insomma, una bellissima storia, molto ben scritta. Complimenti!

Recensore Master
12/05/18, ore 16:52

Caio Kim^^
finalmente sono riuscito a passare e a leggere questa tua storia, così forte. Ti confesso che avevo iniziato già qualche giorno fa, ma oggi sono riuscito finalmente a trovare il tempo e la concentrazione necessari per soffermarmi a riflettere sui temi che ci proponi.
La prima parte è dura, sotto molti aspetti è dura perchè ti mette di fronte a quello che veramente pensi, nel profondo del tuo cuore, di determinati argomenti e determinate situazioni. Qui il rischio del giudizio immediato è molto facile (io ci sono caduto subito) sia nei confronti della protagonista, sia nei confronti dei miei idoli infranti, che non si vorrebbe mai nemmeno sfiorati dal sospetto di tristezza e squallore che emerge dalle tue righe e che spesso e volentieri corrisponde alla pura verità. Devo dire che il tuo testo mi ha incuriosito, e spinto a informarmi un po' circa questo fenomeno delle groupie, che ritenevo essere semplicemente "gruppi" di ragazzine urlanti. In effetti, c'è del patologico nell'eleggere una band rock a propria ragione di vita, al punto da seguirli in tutti gli spostamenti e le tournée e fare carte false (in tutti i sensi) per accedere ai loro backstage, fino a diventarne un imprescindibile accessorio. Patologico, sì, perchè qui la dignità della persona, di queste donne, arriva allo zero ed anzi scende al disotto, sicché viene spontaneo chiedersi cosa ci sia dietro, cosa sia potuto accadere nella vita di queste persone per spingerle a diventare semplici oggetti di piacere, ossia qualcosa che ripugna per definizione al 99, 9% delle donne.
Perchè qui non si tratta di arrivare a conoscere la propria star preferita con il sogno o la prospettiva, più o meno realistica, di farlo innamorare, di farne il proprio compagno di vita.
Qui in realtà si tratta solo di fare del sesso usa e getta, cosa che peraltro alla lunga non è più nemmeno appagante. Dal testo emerge chiaramente che per Lena si tratta di una sorta di droga: si stordisce di sesso, è lei stessa a chiederne sempre di più (se non erro, è quasi sempre lei a prendere l'iniziativa) nel tentativo di annegare i propri ricordi come si fa con l'alcool. La cosa commovente è che questa ragazza cede le armi, infine, di fronte a un gesto di gentilezza: rimane inizialmente contrariata dal desiderio del suo interlocutore di non fare sesso ma di parlare, semplicemente parlare: qualcosa che lei, abituata a considerare il proprio corpo come un oggetto su cui sfogare il dolore, evidentemente non ha mai fatto.
In realtà Lena non è mai stata vista come persona, nella sua unicità di creatura che ha una dignità, e i cui sentimenti devono essere rispettati: abusata dal padre e ignorata dalla madre, non ha potuto contare sul soccorso di nessuno ed è giunta fino a distaccarsi dal corpo, lasciandolo in mano a chiunque come oggetto su cui sfogare i propri istinti, mentre la sua anima si rifugiava chissà dove per non sentire il dolore.
Ed ecco che, all'improvviso, un gesto gentile come quello di Richard che la invita a confidarsi le toglie letteralmente il terreno sotto i piedi.
Superata finalmente la pura meccanica del sesso, che chiude la bocca e impedisce di sentire il dolore, comincia anche per Lena un cammino di recupero della sua dignità violata.
Bella storia, perfettamente aderente al testo della canzone che hai scelto. In bocca al lupo per il contest, e a presto!

Recensore Veterano
28/04/18, ore 17:50

Ciao Kim :D

Sarò schietto: non me l'aspettavo una storia del genere da te :'D

Mi avevi già parlato del libro della Shirazi, e mi sono informato sull'opera prima di recensire.

Il mio verdetto su questa shot è ambiguo. Dal punto di vista narrativo e di trama è impeccabile, ma su questo non avevo dubbi. Il tormento (o il disagio?) di Lena è espresso benissimo, e la sua storia personale è tanto commovente quanto triste. insomma, la storia di Lena costruita intorno a "Tier" è perfetta.

Devo essere sincero, però: al termine della lettura, non mi sono sentito soddisfatto. Avrei incentrato la storia su Lena, piuttosto che su Richard. A parer mio, avrebbe reso meglio. Sull'aver preso ispirazione dal racconto della Shirazi, può piacere come non piacere. A me personalmente non è piaciuto; avrei preferito che la storia restasse quella dell'ambito familiare di Lena e la sua crescita personale. Non voglio passare per finto casto e moralista ma per me la prima parte del racconto è troppo. Troppo.

Non metto la bandierina bianca, anche perché i miei sono gusti personali e pertanto non condivisibili. hai fatto una scelta e come tale va rispettata. Inoltre, non ci sono errori dal punto di vista ortografico o grammaticale. Semplicemente è troppo "spinto" per i miei standard.

Spero non ti sia offesa, e ti auguro ancora una volta buona fortuna per il contest ;)

Frenz