Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 1539 recensioni.
Positive : 1537
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Junior
27/09/22, ore 23:06

Tanti equiibri sono saltati: quello di Alain, che è sconvolto per la nipote "abbandonata " dallo svizzero, ma a quanto pare Ève ha un piano. L'equilibrio mentale di Bernadette sembra cedere alle turbe che le provoca il tenente de Ligne e giunge a pensare ad una soluzione estrema ma viene rapita, ma da chi? L'Imperatrice Maria Luisa ha un grosso incarico da affidare, chissà che cosa riguarda. Antigone mantiene il suo aplomb e dimostra carattere. Oscar, invece, scopre che qualcuno ha messo le mani sulle cartine del tesoro e noi sappiamo che ci sono parecchi indiziati. Capitolo superbo, come sempre. Attendo con estrema curiosità il seguito. Un caro saluto.

Recensore Junior
26/09/22, ore 22:18

Sono meravigliata dalla capacità che hai di creare le situazioni più disparate in poche righe e di tratteggiare così bene personaggi a volte virtuosi, a volte grotteschi, altre volte probabili nelle singole cose che fanno, ma improbabili nel complesso.
Giselle in un corpo di tredicenne contiene tante urla da terrorizzare un intero esercito. In mancanza dell’esercito tiene in scacco un’intera famiglia i cui componenti non sanno dove sbattere la testa per ricondurla alla ragione. C’è chi propone salassi, chi paventa i becchini e chi medita propositi violenti e vendicativi. L’unico atteggiamento saggio e di buon senso proviene da una donna che li vuole mettere tutti nel sacco e che è sulla buona strada per farlo. Ci credo che Albrecht von Alois è fuggito via, questa ragazza che strilla come un’aquila lo avrebbe reso sordo prima del tempo!
Fossi stata nei genitori di Giselle, avrei risolto tutto con un paio di ceffoni ben assestati e con l’invito rivolto alla ragazzina di studiare meglio le lezioni dei precettori e magari di fare volontariato in parrocchia, così da capire quali sono i problemi di chi sta effettivamente male. Questa incapacità di Henri Beauregard e di Diane di disciplinare la figlia apre la strada alle macchinazioni di Eve de Lis che fa la quasi zia buona ed intanto è capace che si rubi l’argenteria.
Poi c’è Bernadette che stupisce sempre per la capacità che ha di fare sempre la scelta più sbagliata. All’inizio si innamora del tenente de Ligne che lo avevano capito pure i muri che era un damerino fatuo che con lei si metteva solo in mostra e non faceva sul serio. In seguito si invaghisce del giovane Lavoisier la cui madre avrebbe terrorizzato anche Crimilde di Biancaneve. Il giovane non ha fatto altro che nicchiare e lei ci ha impiegato due anni a capire che non era aria e che perdeva il suo tempo. Intanto gli anni passano e lei si ritrova nubile e ventenne che per l’epoca non è poco e cosa fa? Cede a de Ligne che nel frattempo è diventato pure stalker. Finisce a Lille incinta, incontra l’unico pretendente in grazia di Dio che la vita ha messo sul suo cammino e lei neanche ci prova, della serie se non sono bastardi o bamboccioni non ci interessano. Infine tra una bella vacanza a Vichy e la stupidata di affrontare lo stalker a casa dei suoceri e con una pistola cosa sceglie? Non rispondo perché tanto l’abbiamo visto tutti. Qui ci vuole la galera per lui e l’esorcista per lei!
Credo di avere capito chi l’ha rapita! E’ stato André che temeva di perdere la palma di personaggio più iellato della storia!
Mi dispiace per Rosalie che sulla sua strada ha trovato due ladri, marito e sorella e dulcis in fundo questa figlia pasticciona e parafulmine di guai. Meno male che qualcuno ha avuto la decenza di rubare le lettere scritte da de Ligne se no questa povera donna avrebbe anche dovuto leggerle.
Ritroviamo poi Antigone che ha capito che continuando a inseguire il bel conte svizzero von Alois le sarebbe toccato morire zitella e quindi ha fatto di necessità virtù ed ha iniziato ad apprezzare Grégoire Henri de Girodelle che fino ad un giorno prima le era sembrato di una noia mortale. Forse non ho capito io, ma deve essere ben triste il destino di una ragazza che desidera un uomo brillante e di carattere e si ritrova l’amico d’infanzia, buono e gentile, ma noiosetto.
Poi ci sono Oscar ed André che sono gli unici a tenere unita e salda la compagnia. Si devono fare carico dei problemi di cuore del figlio, delle alzate d’ingegno della figlia ed anche dei vari guai capitati a Bernadette. Come se non bastasse c’è pure Alain a cui pensare che è grande e grosso, ma che in certe situazioni si mette nei guai peggio di un ragazzino. La povera Oscar deve quindi farsi carico anche di lui affinché non finisca in carcere o sul patibolo. Poi c’è chi manomette le carte, chi insidia la figlia e chi mira a mettere sotto sopra l’Europa intera. Ed un tesoro favoloso custodito in una distesa di ossa ed in un mare di morti. In questa tua storia, la vita ha dato tanto a questi due personaggi, ma ha anche chiesto loro tanto, al punto che io non so decidere se invidiarli o rallegrarmi di non essere nei loro panni.
C’è anche l’imperatrice Maria Luisa che ha capito che Milano e Napoleone non fanno per lei. La corte è ostile, militarizzata e burina, le donne di famiglia sono un incrocio tra erinni ed arpie e Napoleone la tiene lontana dal figlio. Cosa chiederà al conte che un giorno sarà il suo amante?
Ci sono pure i felloni, a partire dal tenente de Ligne che si è fissato nel volere a tutti i costi insidiare una ragazza che gli ha alienato le simpatie della sua famiglia d’origine senza comprendere che così facendo potrebbe perdere anche il supporto della moglie e dei suoceri. Capitolo dopo capitolo sta mostrando sempre più il suo lato oscuro, con le sue ossessioni e le sue tendenze da stalker. Certo che la sorella di Oscar ha fatto un bel regalo al parentado inviando loro questo losco soggetto! Però così se ne è sbarazzata lei!
Tra i felloni metterei anche la contessa Eve de Lis che abbiamo capito che sta con Alain soltanto per mettere le mani sul tesoro dei cavalieri di Malta ed intanto cerca di raggirare Giselle e probabilmente anche Bernadette.
Tra gli indecifrabili inserirei il conte svizzero Albrecht von Alois. Come fa ad essere sempre sulla traiettoria di Bernadette? Coincidenze o la pedina? E’ innamorato segretamente di lei, ma finge per interesse di corteggiare Antigone e Giselle? E’ stato lui a rapire Bernadette ed a rubare le lettere? Ha manomesso lui le carte di Oscar e di Alain?
Apprezzo molto questa galleria di personaggi virtuosi, generosi, ambigui, grotteschi, esaltati, iellati, pasticcioni, pericolosi e chi più ne ha più ne metta.
Forza ora con le catacombe di Parigi! Voglio vedere il tesoro dei giacobini ed applaudire le prodezze di Oscar!
Green Tourmaline

Recensore Junior
26/09/22, ore 07:28

Un altro splendido capitolo cara Agrifoglio che inizia con un personaggio che si era soltanto intravisto in questa storia corale dalle molteplici sfaccettature Parlo della piccola Giselle de Bourges la figlia di Diane nonchè nipote di Alain .La narrazione si apre nel bel mezzo di uno psicodramma con la ragazzina che urla e si dispera perché il conte Albrecht von Alois l’ha piantata in asso dopo un corteggiamento lungo ben alcune settimane . Sembra di vederla volteggiare per stanze e corridoi, sedersi su una sedia stendersi sul letto e poi riprendere il grand tour de la maison ahahahah!!!!! La madre teme di vederla morta ed il padre di vederla pazza e tutto perché strilla un po’….. Ma se invece l’avessero ignorata? Secondo me si sarebbe calmata molto prima…… Genitori apprensivi e come trovarli……. Alain poi sembra un pazzo ,si trattiene a stento dall’andare in cerca del conte von Alois si preme le tempie, sbuffa , le narici gli fumano come quelle di un toro e ricorda un passato ormai remoto in cui la sorella stava per suicidarsi per amore E tutto perché un boy friend l’ha lasciata dopo un insulso corteggimaneto durato una manciata di giorni A questo punto la contessa Eve de Lis prende in mano la situazione giocando di grandissima astuzia Con Alain fa leva sul senso di responsabilità e sull’affetto per la nipotina dicendogli che la nonna è vecchia la madre pensa già a chiamare i becchini ed il padre risolve tutto con i salassi e quindi soltanto lui , Alain può prendere le redini del cavallo e salvare la nipote dal suicidio o dalla pazzia . Con la ragazzina invece gioca d’ingegno instillandole lo schifo per le sanguisughe ed il desiderio di rivalsa riprendendosi il fedigrafo ma concordo con chi ha scritto che tutta questa preoccupazione in un’avventuriera è fuori luogo e che avrebbe fatto meglio dal suo punto di vista ad approfittare del caos per mettersi in cerca del tesoro dei cavalieri di Malta…… Qunat’è strana Eve de Lis!!
Poi abbiamo la triste parabola di Bernadette che ha un altro incontro ravvicinato col tenente de Ligne che approfitta della defezione di Antigone per avvicinarsi a lei e molestarla La ragazza cade un’altra volta lui la rialza e vorrebbe stringerla Bello l’abbinamento col vento che soffia impetuosamente, alza i vestiti e scompiglia i capelli In tutta questa bufera si evidenziano i sentimenti tormentati della ragazza e la frenesia inarrestabile del suo persecutore Annunciato da un lampo e da un tuono ecco arrivare Albrecht von Alois a salvare Bernadette una seconda volta……. ma perché?........ L’avvenuto non piace alla povera Rosalie che ormai teme per questa figlia che è l’unica cosa che ha e sulla quale aveva riposto infinite speranze Una soluzione ci sarebbe : andare alla terme di Vichy così come proposto da Oscar ma Bernadette pur essendo grata rifiuta perché è ancora in lutto per il figlio e non vuole approfittare della generosità dei de Jarjayes Soprattutto teme che il tenente de Ligne la segua anche a Vichy facendo una sceneggiata come a Lille ma di fronte ad un sacco di persone .Rosalie è afflitta perché aveva sperato che la figlia cambiasse aria e perché non vede la luce in fondo al tunnel In fondo al tunnel invece Bernadette vede già qualcosa e cioè una pistola ed un confronto serrato e potenzialmente sfociante nella violenza. Albrecht von Alois non potrà salvarla sempre Compra una pistola nella bottega di un armaiolo per difendersi se il tenente de Ligne dovesse allungare le mani nel confronto che avverrà Ci vuole una pistola nuova per non compromettere i padroni della madre usando un’arma presa a palazzo Jarjayes .Ricompare la contessa de Lis che la riconosce e le offre una sponda per confidarsi e condividere il fardello ma Bernadette è stanca chiusa a riccio, cupa e diffidente verso tutti Ecco che alcuni giorni dopo sta andando nel palazzo dei suoceri del tenente de Ligne stingendo la sua pistola come la coperta di Linus e pronta al redde rationem ma ecco che spunta fuori uno sconosciuto ( lo stesso de Ligne?) che la afferra da dietro e la addormenta con un fazzoletto intriso di un medicinale. Alla povera Rosalie non resta che constatare la scomparsa della figlia e delle famose lettere del molestatore e la misteriosa comparsa di un elegante fazzoletto da uomo con delle iniziali….. Mamma mia che macello terrificante……
Di seguito troviamo la mal maritata Maria Luisa che convoca il suo famoso futuro amante conte Adam Albert Von Neipperg per affidargli una missione segreta che si profila già molto pericolosa Non credo che avrà l’ardire di prendersi un amante sotto lo stesso tetto di Napoleone ma lo scontento della ragazza è enorme ed una donna così infelice è capace di tutto…….
Ed eccoci alle prese con i de Jarjayes et de Lille, con Oscar ed André alla vigilia della missione nelle catacombe di Parigi ed Antigone alla vigilia della partenza per le terme di Vichy .Antigone accusa bene il colpo della “infedeltà” di Albrecht von Alois perché l’aveva già intuita e perché aveva già ridimensionato la sua cotta e la delusione è più una questione di amor proprio che di cuore Con grande sensibilità analizza la sua situazione e quella di Bernadette sempre più diffidente e distante ed ipotizza che il cugino de Ligne la stia ancora perseguitando
Oscar ed André sono alle prese con gli ultimi preparativi e con una grande stanchezza .Oscar accusa il colpo di tutto il peso che le grava le spalle ma nonostante tutto la sua grande generosità le fa mettere in programma di occuparsi seriamente di Bernadette dopo la risoluzione della vicenda del tesoro dei giacobini Si accorge che Alain straparla ma anche lei non scherza Entrambi pensano che le loro carte siano state manomesse ma da chi? Oscar poi ricorda che Théroigne de Méricourt aveva parlato di una distesa di ossa e di un mare di morti segno che la donna già sapeva e nonostante l’alienazione mentale ancora ricordava Alla fine della fiera Antigone ed Élisabeth Clotilde de Girodel sono partite per le terme di Vichy ed Honoré e Grégoire Henri de Girodelle sono tornati nella Francia del sud per reprimere le ultime bande superstiti di soldati napoleonici. Oscar ed André rimangono soli e pianificano fra mille difficoltà la missione.
In questo capitolo mi sono piaciute molto la generosità e la tenuta di spirito di Oscar , la forza d’animo ed il costante sostegno di Andrè e la grande maturazione di Antigone da ragazzina ribelle ed indisponente a degna figlia dei suoi genitori Per quanto Antigone avanza Bernadette retrocede subendo una grave involuzione che spero sia reversibile Sono molto perplessa da questa caduta vorticosa della misera ragazza e dalla scelta di comprare una pistola, di affrontare il lupo nella sua tana in una missione che sembra suicida e con tanti testimoni oculari e sono ugualmente perplessa dal rapimento (da parte di chi ed a quale scopo? ) dalla sparizione delle lettere e dalla comparsa del fazzoletto Sono confusa per il ruolo giocato da Eve de Lis ,per la grande sfuggevolezza di Albrecht von Alois e per l’improvvisa alzata di testa di Maria Luisa che per una volta dimostra carattere
Sono curiosissima di vedere gli sviluppi e di sapere chi dovrà morire Una lista di nomi di morituri in pectore ce l’avrei ma temo invece che ci possa lasciare uno dei buoni come il povero Girodelle a suo tempo….. Ti seguo sempre, aggiorna presto!!!!!

Recensore Veterano
25/09/22, ore 23:00
Cap. 4:

Buonasera, ben trovata.
E facciamocela una sbronza, e chissenefrega se Tiziano Ferro è arrivato un secolo buono dopo!
Allora, devo dirti che per quanto la canzone sia OOC, qui casca a pennello perché all'oscurità che cala fisicamente su André con l'aggravarsi delle sue condizioni, si aggiunge quella dell'animo del nostro eroe - o presunto tale - che rileggendosi per filo e per segno tutte le strapazzate delle precedenti giornate, si accorge di quanto si stia buttando via e di quanto puerili siano certe sue convinzioni, destinate al massimo a portarlo ad autodistruggersi.
Come correttamente hai risposto al mio ultimo commento, gli André ed Oscar della storia sono pensati per la morte...dar loro un futuro vuol dire metterli di fronte alle proprie mancanze e dar loro una speranza di redenzione, ma anche un obbligo di crescita e maturazione.
Qui André ci mostra che non tutto in lui è perduto, poiché nelle nebbie dell'infelicità riesce ad avere un gesto di pietà e di comprensione verso un'altra creatura all'apparenza perduta.
Certo, che tu con la sfiga ci giochi ai dadi, vero?
Maddai, una botta in testa in una già decisamente serata di merda, ma non è troppo?
Meno male che gli amici, almeno nelle FAN, arrivano SEMPRE al momento del bisogno!
Alla prossima recensione!
Strega1981

Recensore Junior
25/09/22, ore 00:30

Questo capitolo ci insegna che la mancanza di buon senso è ereditaria e se possibile peggiora di generazione in generazione…… Diversamente Giselle non avrebbe replicato, aumentandole, le stranezze della madre. Lei almeno ha di buono che fa macello davanti a tutti, tirando giù la casa dal tetto alle fondamenta mentre Diane, zitta zitta, aveva organizzato un suicidio.
Io non credo che il comportamento di Giselle sia imputabile esclusivamente alla giovane età o all’epoca passata. Le persone esaltate sono sempre esistite e certo la giovane età aiuta, ma non spiega tutto. Poi siamo nel 1811 e non in piena esaltazione romantica. Mi dispiace, ma la ragazzina è strana di suo.
Mi è piaciuta la frase su Diane che aveva perso la gioventù, ma non l’attitudine a drammatizzare e francamente mi aspettavo qualcosa in più da Henri Beauregard che nei primi capitoli sembrava un giovane solido che militava nei soldati della guardia per pagarsi gli studi, uno studente di medicina posato mentre qui è diventato un medico di mezza età dalle idee un po’ antiquate che risolve tutto coi salassi.
Alain perde la calma facilmente quando sono in ballo le donne della sua famiglia, il suo spirito protettivo prevale e rischia di precipitarlo nel baratro della follia. Insomma una bella famiglia di esaltati!
In tutto questo panorama la contessa de Lis è l’unica voce di buon senso, forse perché è razionale di suo o forse perché è emotivamente meno coinvolta, ma sembra troppo perfetta e solerte per essere vera. Sappiamo che frequenta Alain per mettere le mani sul tesoro dei cavalieri di Malta, che lo tiene a bada e non gli si è mai concessa ed ora fa la fata turchina con Giselle che non conosce. Date le premesse, non credo proprio che voglia entrare in quella famiglia ed io mi domando perché anziché fare da paciera, non abbia approfittato del baccano per cercare indizi sul tesoro. Li aveva già trovati? E’ stata lei a frugare nelle carte di Alain?
Fra questo e quello continua la discesa agli inferi di Bernadette sempre più perseguitata dal tenente De Ligne e sempre più sola. Non si confida, non va alle terme dove è stata invitata e si chiude a riccio, limitando ogni sua strategia ad un’autodifesa che presenta varie falle destinate prima o poi a far sì che la fortezza venga espugnata….
L’unica idea che le viene in mente non è un gran che e potrebbe anche ritorcersi contro di lei. Perché se di sua iniziativa si presenta armata nella casa dei ricchi suoceri del suo ex amante, con decine e decine di servitori e poi la pistola è usata, difficilmente potrà invocare la legittima difesa.
Eppure prometteva bene….
Paradossalmente il rapimento la salva da quell’idea balzana, ma la poveretta potrebbe cadere dalla padella nella brace. Rosalie presagisce che qualcosa non va, fruga nella stanza della figlia e tutto quello che trova è un fazzoletto da uomo con delle iniziali. Alla fine scopriremo che Bernadette è una cleptomane?
Antigone maturata e ravveduta non sembra più lei, ma era inevitabile. Con una madre, un padre e dei nonni così non poteva rimanere una ragazzina viziata a vita. Adesso che si è liberata della zavorra – von Alois, fa ragionamenti da donna adulta, guarda con distacco al passato attaccamento al bel conte svizzero e si offre di risolvere i problemi di cuore del fratello, passando ai raggi x la giovane Girodelle. Mi chiedo se questa versione adulta della ex ragazzina impossibile potrà risultare un valido aiuto per i genitori. In fin dei conti, tagliati i rami secchi, Antigone ha molte potenzialità.
Poi c’è Oscar leggera ed amena come al solito che vede sempre il lato speranzoso delle cose. Avverte la pesantezza della prossima missione…. in effetti…. e recrimina per la slealtà di Théroigne de Méricourt che amica non le era mai stata e la lealtà nemmeno sapeva cosa fosse. E’ stanca, lo si percepisce chiaramente, oberata dagli ardui compiti e preoccupata per i figli suoi e degli altri. Purtroppo vedo molto lontana una sua vacanza perché, dopo il tesoro dei giacobini, dovrà concentrarsi su Napoleone ed alla guerra contro di lui di fatti è finalizzata la ricerca di questo fantomatico ed inafferrabile tesoro. Non è obbligatorio però dedicarsi a tutte queste cose senza soluzione di continuità. Suggerirei anche ad Oscar e ad André una pausa alle terme dopo avere trovato il tesoro e prima di andare a combattere Napoleone con la lancia in resta. Altrimenti, con tutto quel senso del dovere e senza mai una vacanza, finiranno davvero a tenere compagnia a Théroigne de Méricourt in manicomio! Magari potrebbero portarsi dietro quella testarda di Bernadette, se sopravvive al rapimento.
Mi chiedo chi possa essere la persona destinata a morire. Escludo i personaggi principali che hanno ancora un conto in sospeso con Napoleone e mi auguro che sia il tenente De Ligne. Temo però per Bernadette o anche per Giselle che potrebbe replicare con maggior successo il tentato suicidio materno.
Mi piace come mischi azione ed introspezione, psicologia e mistero, coraggio e paura, dolore ed eccesso che rende il dolore chiassoso e grottesco.
This chapter is wonder!
D.P.

Recensore Junior
24/09/22, ore 20:56

La storia di Bernadette purtroppo è un crescendo di disgrazie, di sogni infranti, di cattiverie, di soprusi, di occasioni mancate e di treni persi o presi troppo precipitosamente e poi deragliati.
Una ragazza intelligente, di buon carattere, amante della vita, laureata ai primi dell’ottocento e con un ottimo posto a corte addirittura da lettrice del re si è trasformata in una creatura spaventata ed ansiosa che neppure se la sente di uscire da sola neanche avesse cinque anni. Di un’improvvisa defezione di Antigone, richiamata improvvisamente indietro dalla regina Maria Antonietta, approfitta infatti il tenente de Ligne che ormai da molti capitoli perseguita questa ragazza senza ritegno. Non sopporta di essere stato mollato, voleva essere lui a lasciarla dopo essersi stufato di lei. E’ un uomo maniaco del controllo che non sopporta che le decisioni le prendano gli altri. Probabilmente dopo la seduzione si aspettava un’amante devota e remissiva mentre la decisione di Bernadette di troncare la relazione lo ha gettato nel panico.
Quest’ennesima aggressione del tenente de Ligne terrorizza Bernadette che alla fine, dopo che il conte von Alois la sottrae alle grinfie del manigoldo, è silenziosa ed a ben vedere muta è stata tutto il tempo. Mi è piaciuto il modo di costruire la scena in cui il crescendo drammatico, il dialogo e la gestualità dei personaggi sono sottolineati dagli aspetti metereologici. Il momento clou è coinciso con la maggiore intensità del vento che un poco si è calmato dopo che Albrecht von Alois ha messo a posto le cose.
Una terrorizzatissima Rosalie ha girato alla figlia la proposta di Oscar e cioè di accompagnare Antigone ed Elisabeth Clotilde de Girodelle a Vichy per risanare il corpo e ritemprare lo spirito ed anche per prendere le distanze da una situazione incresciosa, ma la ragazza rifiuta. Io come altre utenti non comprendo questa scelta. Va bene la depressione per il parto prematuro ed il pudore di non volere gravare troppo sulla famiglia Jarjayes, ma qui non si tratta di un viaggio di piacere bensì di una misura necessaria ad allontanarsi da una dinamica ossessiva e potenzialmente pericolosa. Non si può pretendere che Albrecht von Alois stia sempre lì a salvare la giovane vittima! Bernadette dà per presupposto che il suo persecutore l’avrebbe braccata fino alle terme, ma questo è un supporre troppo, avrebbe potuto tentare ed andare lo stesso! Poi se de Ligne avesse portato la sua persecuzione pure a Vichy avrebbe agito di conseguenza a seconda del caso.
La ragazza, allo stremo delle forze e della tenuta emotiva, fa una scelta azzardata perché si reca nella bottega di un armaiolo. Acquista una pistola e decide di affrontare una volta per tutte il tenente de Ligne oltretutto nella casa dei suoceri dell’uomo con decine e decine di testimoni che potrebbero dire che è stata lei a cercare lui e che per giunta si è presentata armata. Non sapremo mai come sarebbe andata e finire perché purtroppo o per fortuna la ragazza viene narcotizzata e rapita, ma da chi? Da de Ligne? Dal conte von Alois?
Alla madre resta la drammatica scoperta di una stanza e di uno scrittoio vuoti mentre nel comò c’è un fazzoletto da uomo con quelle strane iniziali. Oscar ed André sono già partiti alla volta delle catacombe di Parigi, il generale de Jarjayes è alle prese coi suoi fittavoli e la povera Rosalie è completamente sola.
Un’altra figura in balia degli eventi, ma soltanto per sua scelta e per la sua eccessiva iper suscettibilità è Giselle. La ragazzina si rivela degna figlia di sua madre nel drammatizzare un abbandono da parte di un uomo che l’ha illusa per un po’ per poi sparire. Ora francamente non credo che fra i due ci sia stato nulla di più di qualche frase stucchevole e di alcune occhiate ben indirizzate, ma questa adolescente impressionabile evidentemente aveva già prenotato i fiori d’arancio. Le scene che fa sono a dir poco eccessive, ma sufficienti a mandare in trambusto un intero palazzo. I genitori sono preoccupatissimi e lo zio è a pezzi, ma possibile che non ci sia nessuno ad imporsi, a fare due urlacci e ad interrompere la crisi isterica? In certi punti ho come avuto la sensazione di una bimba viziata a cui è stato tolto il suo giocattolo preferito. Questo breve flirt assolutamente privo di profondità avrebbe dovuto lasciarla semi indifferente e non gettare nel panico un’intera famiglia.
Eve de Lis che la sa lunga è riuscita a zittire zio e nipote ed a riportare nella casa la quiete almeno temporaneamente. Questa donna intelligentissima e misteriosa che si lancia al salvataggio di semi estranei in difficoltà mi suscita molte perplessità.
Quella che mi ha piacevolmente stupita invece è stata Antigone che negli ultimi capitoli ha avuto una maturazione encomiabile. L’analisi della situazione di Bernadette e la sua autoanalisi denotano una grande capacità introspettiva e delle doti logiche notevoli. E’ stata anche molto matura a riconoscere davanti ai genitori che il comportamento di von Alois ha ferito la sua vanità e non il suo cuore. Mi è pure piaciuto come sono evoluti i suoi gusti in fatto di uomini. Se prima correva dietro al bel giovanotto brillante che spopolava nei salotti, poi si è gradualmente accorta che a tanta bellezza si accompagnava altrettanta superficialità e che il bel conte svizzero non aveva le doti che avrebbe voluto in un marito. A ben considerare Albrecht von Alois ha attirato l’attenzione di molte ragazze, ma in nessuna ha instillato sentimenti profondi. Un bell’involucro con dentro il nulla.
Troviamo poi i misteri.
Cosa vorrà Maria Luisa da colui che diventerà il suo amante di lungo corso ed alla fine il suo secondo marito sebbene segreto e morganatico? Avevamo lasciato questa ragazza sola e disperata, separata da suo figlio, bullizzata da suocera e cognate e detestata da una corte straniera e lontana dal suo sentire. A quanto pare, però, un cortigiano di suo gradimento alla fine l’ha trovato. Cosa gli chiederà adesso?
Cosa spinge Eve de Lis a farsi gli affari degli altri? Alla fine cosa gliene importa se Giselle urla e strepita e perché si impiccia delle pene segrete di Bernadette?
Chi ha portato via le lettere del tenente de Ligne?
Chi ha lasciato un fazzoletto da uomo nel comò di Bernadette? A chi appartengono quelle iniziali? A cosa serve di grazia lasciare un fazzoletto nel mobile di una ragazza? Potrei capire se fosse fidanzata con un altro, per provocare gelosia e rottura, ma nella situazione attuale a chi può importare se Bernadette ha un fazzoletto da uomo con delle iniziali?
Chi ha frugato nelle carte di Oscar e di Alain?
Ed infine chi ha rapito Bernadette ed a quale scopo?
Sai renderti sempre più emozionante, ti seguo, non farci attendere troppo per gli aggiornamenti!

Recensore Veterano
24/09/22, ore 12:59

Qualcuno, più di uno, mente. Mi sembra che diverse giovani donne siano state usate per ottenere informazioni altrimenti inaccessibili.
Qualcuno, forse, sottovaluta la situazione ma ciò che più mi incuriosisce è la strana attenzione che i due personaggi dagli occhi verdi riservano a Bernadette...c'è ancora da spiegare lo strano malore di Rosalie di qualche capitolo fa davanti a qualcuno che ricorda qualcun altro...
Quanti misteri! Attendo con curiosità qualche rivelazione ;)
A presto

Recensore Master
24/09/22, ore 11:22

Ciao Agrifoglio. Ho sorriso nel leggere di Alain che ha detto cosa siano le Villi. Nonostante questo mi dispiace per il suo stato d'animo nei confronti della nipote. Mi è piaciuto come Ève abbia parlato a Giselle anche se dovrei conoscere meglio la prima. Rosalie é preoccupata per Bernadette, mi dispiace davvero per questa povera ragazza. Saró curiosa di sapere di piú riguardo Maria Luisa e il Conte von Neipperg ma soprattutto del tesoro dei giacobini. Ho apprezzato molto Oscar e André che vogliono aiutare Bernadette che peró decide purtroppo di farsi giustizia da sola, non puó piú aspettare. Ma la rapiscono. Chi sará stato e soprattutto é qualcuno che vuole farle del male oppure no? Emblematico quel fazzoletto nel finale. Tutto interessante tra le emozioni dei diversi personaggi e l'agire. Sono lieta che nel prossimo capitolo alcuni misteri saranno svelati. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 24/09/2022 - 11:26 am)

Recensore Junior
23/09/22, ore 20:54

E’ un capitolo di tanti equilibri rotti questo, machiavellicissima Agrifoglio, con effetti a volte devastanti per il diretto interessato e per chi gli sta accanto.
Troviamo in ordine di apparizione la giovanissima Giselle alla quale il conte Albrecht von Alois ha dato il ben servito dopo una relazione più o meno clandestina, ma comunque secondaria rispetto a quella intercorsa con Antigone. La ragazzina piange e si dispera dimostrando un’esaltazione se vogliamo eccessiva, ma che va inquadrata nei tempi –mentalità preromantica?- e nell’ereditarietà. Non dimentichiamoci infatti che la madre stava per fare di peggio per un cuore spezzato e che nella storia originale non si limitò ad un semplice tentativo.
I genitori sono molto preoccupati e ben intenzionati, ma sono alquanto inefficaci. Paradossalmente, l’unica che riesce nell’intento di placare la ragazzina è un’estranea, la contessa de Lis che gravita intorno ad Alain. La donna, giocando d’astuzia, riesce dove gli apprensivi genitori avevano fallito, ma almeno a me sfuggono gli scopi di questa strana avventuriera emersa dal nulla.
L’enigmatica Eve sembra essersi specializzata nel ruolo di soccorritrice e di spalla su cui piangere di fanciulle in difficoltà. Placa l’animo di Giselle ed invita Bernadette a confidarsi, per quanto dalla caratterizzazione non mi sembri una persona generosa. Anzi, sta anche tirando il bidone ad Alain che frequenta soltanto per scoprire l’ubicazione del tesoro dei cavalieri di Malta. Cosa vuole da Giselle e da Bernadette? Nessuna delle due è ricca o sembra in possesso di notizie importanti su qualche favoloso tesoro…..
Un altro equilibrio che si sta rompendo è quello dell’apparentemente indistruttibile Alain che però mostra sempre la sua fragilità quando sono tirati in ballo gli affetti familiari. L’isteria di Giselle gli riporta alla mente il dolore di Diane che in passato con i suoi problemi diede molte gatte da pelare alla famiglia. L’uomo è stressato, sull’orlo del collasso emotivo e di conseguenza molto pericoloso. La contessa de Lis placa anche lui ed anche qui non se ne capiscono gli scopi. Abbiamo scoperto che sta con lui soltanto per mettere le mani sul tesoro trafugato da Napoleone e non è quindi eccessivamente disinteressata. Non è ancora riuscita a mettere le mani sul tesoro e deve ancora ghermirgli delle informazioni?
Oscar sembra più disinteressata di madame de Lis –anche se pure lei ha i suoi secondi fini: far arrivare in via indiretta delle informazioni a Napoleone- e propone al suo ex soldato della guardia di accompagnarla nelle catacombe di Parigi. L’uomo con lei sragiona, essendo convinto che qualcuno abbia manomesso i suoi appunti ed Oscar si ritrova a fare gli stessi ragionamenti, ma con André.
Temo che quello di Oscar sia il terzo equilibrio che si sta spezzando perché la vedo troppo stanca a e provata. Questo tesoro dei giacobini la sta spremendo da anni e poi abbiamo le preoccupazioni per i figli e quelle per Bernadette che si stanno recentemente aggiungendo. Fortunatamente con lei c’è sempre André pronto a sdrammatizzare ed a tenderle una mano.
Quello di Bernadette mi è parso l’equilibrio più precario di tutti. La povera ragazza non ne può più delle lettere torrenziali e dei ripetuti attacchi di quello stalker di De Ligne che approfitta di ogni attimo a sua disposizione e di ogni occasione in cui la vede sola per molestarla e rinnovarle le sue profferte. In questa occasione come in qualche capitolo fa il soccorso è arrivato dal bel conte svizzero von Alois, anche lui molto misterioso come la contessa de Lis, ma Bernadette è cosciente che non si potrà sempre salvare per il rotto della cuffia ed infatti, quando cedette al lestofante, era sola e nessuno la salvò.
Rosalie è anche lei alle prese col suo bell’equilibrio in pezzi e riferisce alla figlia la proposta di Oscar: cambiare aria andando alle terme di Vichy insieme ad Antigone ed a Elisabeth Clotilde de Girodelle. Bernadette però rifiuta per una serie di motivi, ma secondo me è immersa nella depressione e nell’angoscia fino al collo e quasi si rifiuta di uscire dal tunnel adducendo scuse pretestuose. Non cercava di coltivare l’amore col marchese de Saint Quentin ed adesso non coglie la palla al balzo delle terme. Sceglie invece la via più sbagliata, quella di comprare un’arma, opzione pericolosissima che in cuor suo sa che le porterà male, se si rifiuta a priori di usare un’arma dei de Jarjayes per non comprometterli.
Purtroppo, vedo Bernadette sempre più incanalata in una china discendente ed ora è stata pure rapita…..
Un altro equilibrio che sta andando in pezzi è quello dell’imperatrice Maria Luisa, sposa rapita, moglie vezzeggiata, ma incompresa, imperatrice di una corte che la disprezza o la adula, ma non la capisce ed infine madre separata da suo figlio perché non ritenuta all’altezza di educare il re di Roma. Cosa vorrà dal conte Von Neipperg che nella realtà storica fu il suo amante per decenni?
La storia si fa sempre più intricata ed emozionante! Ti prego aggiorna presto!
Alla prossima!
Match Point

Recensore Master
23/09/22, ore 12:14

Carissima Agrifoglio,
e dunque, come in Hugo, dovremo calarci nei sotterranei di Parigi! Lo sapevo, o meglio, ci speravo!
Anche se comincio a sospettare che il tesoro dei Giacobini sia di genere del tutto diverso da quello che ci potremmo aspettare (da brava fan di "Indiana Jones e l'ultima crociata" sono sempre pronta a sospettare).
Il capitolo però si sofferma anche dettagliatamente sulla povera Bernadette, e sull'autentica persecuzione che deve ancora subire dal tenente De Ligne: ecco, oggi la potremmo definire senza troppo sforzo una vittima di stalking, il che si riflette bene anche nei cambiamenti caratteriali che si notano in lei e che rimarca la figlia di Oscar. L'acquisto della pistole mi fa venire in mente, per associazione d'idee, la J-Lo di "Via dall'incubo": ora sono curiosissima!
Da ultimo, ecco l'apparizione di von Neipperg convocato da Maria Teresa, ho sentito un "frisson": posso dirlo? In fondo, lui è stato il grande amore della sua vita, il padre dei suoi due figli teneramente amati (mica come Il re di Roma...) e magari con questa convocazione inizia il.... reciproco apprezzamento.
Un saluto caro e a presto, spero,
d

Recensore Master
23/09/22, ore 01:18

Ciao Agrifoglio, non so bene se questo titolo " La rottura degli equilibri" sia il più idoneo, certamente alcune crepe si fanno sempre più profonde e ,a tirare a lungo una corda, questa si spezza. Io lo definirei il capitolo degli " enigmi".
Qui i misteri sono tanti e non credo si esauriranno col prossimo aggiornamento; di cuore mi auguro che sia il marchese de Ligne finalmente a morire però potrebbe essere anche Bernadette. A proposito, chi l' ha rapita? potrebbe essere quel bastardo ma anche lo stesso Von Alois, un personaggio molto misterioso, in questo capitolo l' ha salvata dalle grinfie del suo persecutore, ma cosa vuole in cambio? A questo punto io credo sia stato lui ad introdursi negli appartamenti privati dei Jarjayes a Versailles, chi altrimenti avrebbe spostato la mappa che Oscar aveva posizionato con cura?
Un altro personaggio che non mi piace è Eva de Lys, costei si è introdotta nella vita di Alain ed ora funge come da madrina alla nipotina di lui ,Giselle, che sembra ancora più fragile e influenzabile di sua madre; si è fatta dei castelli in aria,ma il nobiluomo non le aveva promesso proprio nulla.....
In questa fiction, a parte Antigone, le figure femminili sono tutte deboli e sottomesse, forse Maria Luisa , con la " missione delicata" che ha in progetto , riuscirà ad opporsi al marito padrone che l' ha rapita e la tiene in ostaggio in una reggia dorata senza nemmeno darle la possibilità di crescere suo figlio?
E Bernadette, riuscirà finalmente a liberarsi dai sensi di colpa ( in parte dovuti al carattere in parte causati dalla chiesa e dalla società del tempo) e tornare a vivere oppure sarà l' ennesima vittima di un femminicidio fra tanti, mai riconosciuti all' epoca?
Anni difficili per le donne, la violenza dell' uomo non era contemplata come reato, lo stalking non si sapeva cosa fosse.
Poveraccia , che l' unica gioia sarebbe stata la nascita di un figlio inatteso ma tutto sommato voluto, pur tuttavia se l' avesse tenuto lo avrebbe condannato all' infelicità e al pubblico ludibrio.
E alla fine quelle strane iniziali sul fazzoletto maschile. Di chi sono? Sembra che qualcuno abbia fatto sparire la corrispondenza del marchese e abbia dimenticato un fazzoletto.
In questo capitolo gli intrighi da risolvere sono davvero tanti ed inquietanti!
Aggiorna presto. Ciao , a presto
(Recensione modificata il 23/09/2022 - 11:35 pm)
No, no ,beninteso, non ho pensato che Bernadette sia anormale, pazza, bensì vittima di società e chiesa cattolica. Non vedo l' ora di leggere il seguito!
(Recensione modificata il 24/09/2022 - 09:22 am)

Recensore Veterano
22/09/22, ore 23:14

Povera Bernadette. Essere perseguitati, inseguiti, spiati e ricattati è devastante e chi si macchia di un tale crimine non merita pietà. Il Tenente de Ligne non merita pietà.  Tuttavia, anche se Bernadette ha fatto bene ad armarsi per difendersi, spero che non cercherà vendetta e che non sia costretta a sparargli. Credo che non si perdonerebbe mai, per quanto ignobile sia de Ligne. Ma è stato lui a rapire Bernadette?
Nel frattempo Oscar e André, accompagnati da Alain e da Lisimba stanno scendendo nelle catacombe. La tensione è al massimo. Bravissima.
Aggiorna presto!
Ps: la prima citazione...Puccini?

Recensore Master
22/09/22, ore 13:51

Ciao Agrifoglio,
un altro capitolo che ci tiene avvinti alla lettura poiché ci siamo affezionati ai personaggi e viviamo insieme a loro le vicissitudini che li toccano.
Iniziamo con l’angoscia che scuote la giovane Giselle, la quale è stata lasciata dal bel conte svizzero che le faceva la corte. La giovane è sconsolata e ha messo i suoi genitori in viva apprensione sfociata in preoccupazione, tanto che non sanno come agire per farla stare meglio e farle comprendere che quanto sta vivendo non sia un vero dramma. Ma lei è troppo giovane, ancora non comprende altro che il dolore che prova e nessuna parola sembra esserle di conforto. Alain, lo zio, si sente invadere da una collera che rischia di portarlo a compiere qualche azione fuori controllo, per il fatto di aver cagionato sofferenza a quella piccola giovane donna che sta provando sulla propria pelle le prime pene d’amore. Vorrebbe agire ma, meno male, che nelle vicinanze si trova la contessa De Lis, la quale sembra riuscire a calmare i bollenti spiriti che lo hanno invaso. Cerca con i suoi modi calmi di farlo ragionare e si propone, addirittura, di parlare lei con Giselle, dato che, magari, confidarsi o aprirsi con una sconosciuta risulta talvolta più fattibile che non con un parente. Ed ecco che vediamo la contessa mettere in atto il suo proposito.
Apprendiamo inoltre che Antigone non sia rimasta troppo sconvolta dal fatto che il conte Von Alois abbia smesso di corteggiarla, essendosi accorta per tempo che intrattenesse un abboccamento anche con la nipote di Alain. Non è rimasta sconvolta perché, ragionandoci sopra, per lei è stato più un affronto alla sua vanità che un autentico dolore per il suo cuore. Egli non incarnava ciò che cercava in un uomo che potesse accompagnarla durante il percorso della vita.
Ma in tutto questo fervore c’è sempre la nostra Bernadette che non se la passa bene. Sta vivendo una vita invasa dalla paura, dall’inquietudine e dall’angoscia di ritrovarsi ancora a dover affrontare il tenente de Ligne, il quale, imperterrito, continua ad ossessionarla. Sua madre Rosalie vorrebbe che la figlia si recasse alla terme con la giovane Antigone e Elisabeth de Girodelle, ma Bernadette nega recisamente, sconvolta dal fatto che il tenente avrebbe potuto trovarla anche in quei luoghi e, chissà, fare una scenata che non sarebbe di certo riuscita a sopportare. Ma la pazienza di Bernadette sta per giungere al termine: ella è ben conscia che debba essere messo un freno alle insistenze inconsulte del tenente e sta pensando a come dirimere la questione. La vediamo, poi, aver maturato la decisione di acquistare un’arma che le sarebbe stata indispensabile per difendersi, se non colpire l’arrogante e insistente tenente. E’ oltremodo certa che non avrebbe più potuto sopportare le sue incursioni, riflettendo che se l’avesse trovata da sola non sa a cosa sarebbe potuta andare incontro. Il conte Von Alois era intervenuto l’ultima volta che si era trovata sola, ma non poteva sperare sempre nell’aiuto di altri: doveva pensare lei a mettere fine a quella situazione che le stava togliendo il respiro e la gioia di vivere.
Inutile dire che anche a palazzo Jarjayes si sono accorti dello stato di prostrazione continua in cui è caduta Bernadette, e sia Oscar sia André vorrebbero poter fare qualcosa di definitivo per restituirle almeno il sorriso, visto che anche Antigone, quando sono venuti nel discorso, ha confidato ai genitori che Bernadette si fosse richiusa a riccio e non discorresse più come faceva una volta, perdendo di fatto quella luminosità di espressione che da sempre la caratterizzava. Ora entrambi hanno altro a cui pensare e che è riferito a scovare il tesoro dei giacobini, ma si sono assunti l’onere di provvedere appena risolto quell’ennesimo enigma.
E proprio per risolvere l’enigma, Oscar ha chiesto ad Alain di accompagnarli nella missione nelle catacombe di Parigi: è sempre stato un uomo valido e di cui potersi fidare, certa che non li avrebbe traditi svelando la scoperta eventuale a Napoleone, anche se, secondo Oscar, potrebbe ritorcersi a loro vantaggio e poi, portandolo in missione, almeno potrà distogliere l’attenzione dalla situazione della nipote che tanto l’ha coinvolto e che potrebbe portarlo a compiere qualcosa di avventato. Mentre Oscar discorreva con Alain, il quale le pareva un forsennato che straparlava, accennando a qualcuno che avesse addirittura frugato fra le sue carte private nelle sue stanze, ad Oscar è tornato in mente, come un lampo, che anche lei aveva trovato disordine in alcuni cassetti e, in più, i documenti riposti erano palesemente stati spostati e messi diversamente da come lei ricordava di averli posizionati, soprattutto per quanto riguardava la famosa mappa ricevuta da Suor Leonilde.
Ed ecco che, sul finire del capitolo, Bernadette, la quale dopo lunghe meditazioni, si era risolta ad agire, viene anestetizzata, perdendo i sensi, appena scesa dalla carrozza che l’aveva condotta nei pressi del palazzo abitato dal tenente dei Dragoni.
Rosalie, non avendola vista rientrare a casa la sera precedente, e sapendo quanto fosse turbata, come colta da una brutta sensazione si dirige nelle sue stanze che trova inesorabilmente vuote. L’angoscia si impadronisce di lei, che spera di trovare le lettere del tenente nelle quali potrebbe esserci qualche indizio relativo alla scomparsa della figlia, poiché il timore che avesse in animo di mettere in pratica propositi definitivi le ha sfiorato la mente, ma tutto ciò che scopre, ben nascosto fra la biancheria, è un raffinato fazzoletto da uomo con ricamate delle iniziali. E qui il mistero si infittisce sempre più.
Come misteriosa è la vicenda che ruota intorno al personaggio che l’Imperatrice Maria Luisa ha chiamato a sé per conferire nel riserbo più assoluto e per affidargli un incarico, evidentemente delicatissimo.
Ecco che gli equilibri a lungo cercati stanno per rompersi, creando nuovi scenari in cui andranno a convogliare i personaggi tutti.
Intanto attendo con estrema curiosità, a questo punto della storia, come si evolveranno le vicende relative a Bernadette in primis, anche per quello che hai anticipato nelle tue note finali e che non lascia tanto tranquilli, e poi quelle riferite alla discesa nelle catacombe parigine in cerca del famoso tesoro dei giacobini.
Tutto è pronto per nuovi colpi di scena che attendiamo tu ci sveli.
Complimenti come sempre e un caro saluto.

Recensore Master
22/09/22, ore 10:32

No, però così non vale: ci lasci sul più bello! Bernadette ha scelto una via rischiosa e non del tutto giusta, ma è ormai esasperata. Cosa avrà chiesto la presunta imperatrice al suo fedelissimo?

Recensore Veterano
18/09/22, ore 10:45

Così è stato compiuto il primo passo verso l'individuazione del tesoro dei Giacobini. L'atmosfera cupa e rigida del monastero di clausura prepara la strada per le catacombe di Parigi che non saranno certo da meno perché prevedo guai seri grazie alle spiccate doti teatrali del Conte di Compiègne...
E intanto butti lì con nonchalance altri piccoli misteri da svelare...
Un saluto