Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 1539 recensioni.
Positive : 1537
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Junior
04/08/22, ore 08:21

C’è davvero tanto movimento in quel di Versailles cara Agrifoglio! Il re ha deciso di sposare una nobile di sangue reale un pochino annacquato ahahahahah!!!!!!!! e ciò ha suscitato la disapprovazione o la curiosità della corte –ma non si possono fare gli affari loro questi qua? - ma intanto le cose procedono veloci e le nozze hanno luogo lo stesso dando vita al primo matrimonio d’amore tra reali in chissà quanti secoli !!!!!!! Questa situazione però crea dei risvolti negativi perché isola Bernadette in una capsula di solitudine . Antigone deve occuparsi dei suoi compiti di dama di compagnia della regina Maria Antonietta ed anche Oscar è impegnatissima nel servizio d’ordine Non parliamo poi di Rosalie che si impegna neanche si trattasse del suo matrimonio ( molto bella la similitudine della trottola impazzita) Il risultato è che Bernadette si trova isolata nei suoi problemi che non sono pochi Il suo caro Antoine Laurent de Lavoisier iunior ha sposato un’altra dopo averla lasciata col cuore infranto e dopo averle detto di non volersi sposare perché troppo giovane ed impegnato . Questa rivelazione è una doccia fredda per Bernadette che comprende – anche se si era già capito- che l’unica giustificazione alla rottura di quel fidanzamento risiedeva nella ritenuta inadeguatezza della ragazza da parte di madame de Lavoisier. Come se non bastasse il tenente de Ligne continua ad insidiarla ed a non lasciarle neanche un attimo di tregua Il giovane è sposato ma a lui interessa soltanto sedurre Bernadette senza pensare al domani ed alla fine ci riesce senza troppo sforzo Le nozze reali sono state da poco celebrate e c’è tutto un susseguirsi di festeggiamenti di balletti , di rappresentazioni teatrali e di concerti Durante l’esecuzione del Don Giovanni di Mozart (mai opera fu più adeguata alla situazione ahahahahah!!!!! ) Bernadette si sente osservata dal bellimbusto ma non riesce a chiedere aiuto ad Antigone troppo concentrata sui suoi dilemmi sentimentali e nemmeno riesce a distogliere lo sguardo Il “bel” risultato è che lei lascia la sala e lui la segue Le tue note dicono che ebbe a pentirsene ma non è che invece sotto sotto si è allontanata per farsi seguire? Ahahahah!!!!! Lui la insidia come al solito e lei lo respinge senza troppa convinzione finché non gli cede del tutto a seguito di uno scambio di battute che ricalca il duetto del Don Giovanni Non mi aspettavo una caduta così rapida anche se qualcosa del genere era nell’aria .Ed ora cosa accadrà? Una gravidanza indesiderata? Rosalie caccerà di casa la figlia? Oscar sfiderà a duello il nipote? Non vedo l’ora di scoprirlo………
Antigone ha scoperto che il mondo non inizia e finisce con Albrecht von Alois e che anzi il giovane svizzero lascia piuttosto a desiderare quanto a profondità di sentimenti e costanza nel corteggiamento Tra di loro le cose proprio non progrediscono e lui sembra ora più interessato alla giovane Giselle che a lei. Ad Antigone proprio non va giù di essere una delle tante ed allo stesso tempo ha riscoperto il fascino meno appariscente ma più solido del giovane Grégoire Henri de Girodelle Il ragazzo non è l’ameba che lei credeva ahahahahah !!!!!!! ma addirittura una gloria nazionale e la giovane è molto incerta oltre che turbata dalle sue stesse riflessioni e dal suo stato d’animo che la spiazzano e la fanno sentire diversa ed insicura
Sul fronte giovani vediamo la situazione di Antigone replicarsi in piccolo in Giselle la giovane figlia di Diane nonché nipote di Alain La ragazzina è corteggiata da un altro ragazzino come lei ma rivolge le sue preferenze al più adulto Albrecht von Alois Il marchese d’Amiens come tutti i ragazzini manca di fascino anche perché è bruttissimo come la madre mentre il conte von Alois è tutta un’altra cosa. Ma perché lo svizzero più corteggiato della terra dà corda ad una ragazzina semi insignificante? Qui gatta ci cova ed è bella la sollecitudine di Andrè verso la nipote del caro amico
Sempre Alain torna di prepotenza nell’immaginario del lettore se non sulla scena perché scopriamo che la donna di cui si è innamorato ha un figlio e che con lui trama per trovare il tesoro dei giacobini e quello dei cavalieri di Malta Tempi duri attendono il soldato che si vede ingannato dalla donna che ama mentre la nipote si incammina su una strada pericolosa!!!!!!!!!!
Il cardinale di Rohan invece riesce ad ottenere una lettera cordiale da parte di Maria Antonietta ed alla fine tutte le sue azioni passate erano indirizzate proprio ad entrare nelle grazie della regina Proprio ora che è mosso da altre intenzioni (rimediare agli errori commessi e ringraziare Oscar per il salvataggio del duca d’Enghien marito della nipote ed erede) ecco che la sovrana seppellisce l’ascia di guerra e gli invia una lettera gentile!!!!!!
Napoleone alla fine ha un figlio ed il suo matrimonio in età matura con una ragazzina produce i suoi effetti. L’imperatrice Maria Luisa teme di essere sacrificata alla ragion di strato ma Napoleone opta per il suo salvataggio anziché per quello del figlio lasciando perplessi tutti dal dottor Corvisart fino al lettore ahahahahah!!!!!! Per fortuna non c’è stato bisogno di scegliere perché le cose si sono aggiustate al rush finale ed il parto difficile ha avuto un esito felice Ciò che colpisce di Napoleone è la sua totale assenza di moderazione e di modestia nella gioia ,nel dolore ed in ogni altra circostanza
Forse le ricerche del tesoro dei giacobini sono giunte ad una svolta perché uno dei figli di Danton che ha mutato nome, cognome e luogo dove abita ricorda di avere una sorellastra monaca molto più grande di lui che potrebbe saperne qualcosa Forse suor Leonilde saprà svelare l’enigma anche perché questa è l’ultima occasione Tutti gli interessati sono stati sentiti e non rimane che questa suora di clausura nel convento delle carmelitane di Compiègne
Ma ecco che a sorpresa ritorna in scena il conte di Compiègne che come l’erba cattiva non muore mai anche se ha una pessima cera dovuta all’età ed agli stravizi L’uomo non si è mai saputo gestire è sempre stato spendaccione ed ha portato alla rottura del matrimonio con la ricca moglie Ora è solo ed è povero senza più il duca d’Orléans che lo protegge e lo finanzia e con la vecchiaia che si avvicina Si spaccia quindi per un funzionario di polizia e segue Oscar ed André in casa Gauthier Un mentitore esperto come lui non fatica troppo a mettere nel sacco l’ingenuo e sprovveduto monsieur Gauthier e così anche il conte di Compiègne apprende del convento delle carmelitane e di suor Leonilde
Ed ora cosa accadrà? La suspense dilaga su più fronti ed io sono curiosissima di scoprire come andrà a finire!!! I miei complimenti per questo capitolo strepitoso!!!!!!! A presto aggiorna presto!!!!!!!!!!!!

Recensore Junior
03/08/22, ore 20:30

Il capitolo segna un’inversione di tendenza tra l’egocentrica e viziata Antigone e la più giudiziosa e disciplinata Bernadette. La prima fa un approfondito esame di coscienza e capisce di essersi ingannata su due fronti. Su quello del giovane Girodelle che non è affatto noioso, privo di slanci ed incapace di infervorarsi per un ideale, ma soltanto pacato, concreto e riflessivo. Su quello del conte von Alois col quale dopo mesi e mesi di frequentazione non è riuscita ad approfondire ed a giungere ad un sentimento più definito, ma che anzi ostenta una condotta fatua ed inconsistente, corteggiando molte ragazze - ultima delle quali Giselle - ed in definitiva nessuna. A seguito di queste riflessioni Antigone perde sicurezza e determinazione e diviene più confusa, ma forse questo è il primo passo verso la conquista della maturità. Bernadette al contrario, da tranquilla e razionale che era perde completamente la bussola e cede alla passione dei sensi fugace e fallace. Praticamente tutto congiura contro questa ragazza a partire dalla delusione amorosa acuitasi dopo la scoperta che l’ex fidanzato ha sposato un’altra, per giunta dopo averle detto che non si voleva sposare per finire alla solitudine in cui si è trovata ed alla corte spietata del tenente dei dragoni. Bernadette è confusa, pessimista, vede il mondo con le lenti nere e non ha nessuno a cui appoggiarsi perché hanno tutti da fare cose più interessanti o urgenti. In questo scenario cede alla parte più torbida di sé, a quel richiamo dei sensi che un uomo inaffidabile, ma di fascino ha saputo risvegliare in lei. Se Antigone quindi rinsavisce, Bernadette si perde tra le note di Mozart. Speriamo soltanto che si tratti di uno smarrimento temporaneo e che le conseguenze, se conseguenze ci devono essere, siano riparabili e temporanee.
La bella Eve de Lis getta la maschera e mostra al lettore quali fossero i suoi veri intendimenti. Il fascino guascone di Alain qui c’entra poco o comunque non può competere col magico tintinnio dei dobloni d’oro. La contessa ed il figlio formano una coppia bene organizzata, una vera e propria associazione a delinquere finalizzata a trovare ben due tesori. Temo che qui finirà come si suol dire a schifio perché Alain ha un temperamento sanguigno ed ha già tante amarezze da gestire.
Sull’esempio del duca d’Orléans anche il cardinale de Rohan decide di fare del bene, con motivazioni analoghe: lasciare un bel ricordo di sé dopo tante pagine non proprio limpide e la gratitudine per il salvataggio del duca d’Enghien, legato all’alto prelato tramite la nipote di costui. Mi è piaciuto in questo frangente l’atteggiamento di Maria Antonietta che ha saputo accantonare vecchi rancori in nome dello stato e del senso di giustizia.
Il tesoro dei giacobini fa come una vezzosa d’altri tempi, si allontana e si avvicina, si avvicina e si allontana ed intanto occhieggia ai suoi inseguitori. Gli ex Danton ora Gauthier non ne sanno niente, ma potrebbe esserci una figlia illegittima del rivoluzionario ora monaca di clausura in possesso della chiave di questo mistero. Chi vivrà vedrà anche perché questa sembra essere l’ultima chance dopo la quale si apre il baratro del nulla.
Non mi stupisce la china intrapresa dal conte di Compiègne. Invecchiato precocemente e malamente a causa di una vita di stravizi e non avendo seminato nulla oltre che il male, ora si trova povero e solo e francamente nulla me ne importerebbe se non costituisse una spina nel fianco bella grossa per i nostri. Il guaio di quest’uomo è che non sa capitalizzare, ma intanto è furbo come una lince e per questo riesce a carpire informazioni importanti.
Napoleone finalmente è riuscito a diventare padre, non senza difficoltà, ma basterà questa nascita a cementare la sua dinastia? Nella realtà storica, sappiamo tutti com’è andata. Qui ci attendono delle sorprese?
Infine perché il conte Albrecht von Alois corteggia con insistenza Giselle? Dubito che una ragazzina così giovane, della nobiltà medio piccola, vissuta sempre in casa e poco sofisticata, possa interessare uno come lui. Non farebbe meglio questa giovanotta a rivolgere le sue attenzioni al brutto, ma sincero marchese d’Amiens? Ed il bello svizzero stesse attento che Alain è uno a cui prudono facilmente le mani ed ultimamente di nervi a fior di pelle ne avrà parecchi.
Un capitolo come al solito molto ben scritto e coinvolgente.
Alla prossima!
Match Point

Recensore Master
31/07/22, ore 18:41

Buona domenica Agrifoglio e grazie per questo capitolo così pregno di fatti molto importanti. Ci sono matrimoni, nascite, lasciti ... Poi arrivano le note dolenti: la donna di cui Alain è innamorato ha delle mire poco chiare e il tenente de Ligne riesce nel suo piano di sedurre Bernadette. Antigone più matura mi piace molto anche perché il giovane Girodel merita. In attesa di nuovi colpi di scena ti saluto e ti auguro una buona serata.

Recensore Veterano
31/07/22, ore 12:31

Bello questo capitolo in cui la capricciosa, sicura di sé, un po' egocentrica Antigone e la mite Bernardette prendono strade diverse. La prima inizia ad apprezzare qualità più mature, quelle che sono sempre appartenute a suo padre; la seconda imbocca la via della tentazione e della passione fugace (o forse no)...in fondo le arie del Don Giovanni potrebbero ispirare altro? ;)
Ma chissà, in fondo chi non risica non rosica e anche De Ligne potrebbe cambiare la sua visione del mondo...
Poi c'è la questione di quegli occhi verdi che erano proprio della stessa tonalità alla fine...ma anche quelli di Bernardette se non ricordo male...e questo è un po' più inquietante...
E un altro personaggio di dubbia morale si redime prima di lasciare questo mondo ottenendo, infine, ciò che ha desiderato per decenni: una lettera cordiale di Maria Antonietta. Insomma, se anche dovesse andare buca (ma non credo) al convento delle Carmelitane, con tutti questi lasciti per contrastare Bonaparte, il generale corso non ha molte possibilità ;)

Recensore Veterano
31/07/22, ore 10:11

Buongiorno Agrifoglio,
Il Don Giovanni e la resa di Bernadette. Hai scritto un pezzo veramente molto drammatico e coinvolgente.
Chissà se per lei saranno vere le parole del cardinale: "Gli errori non si cancellano, ma, finché si è in vita, si può sempre tentare di rimediare". Personalmente penso che sia vero. Ma spesso non è vero che,
per il resto, i conti li regoli Dio.

Buona domenica!

Recensore Master
31/07/22, ore 10:11

Ciao agrifoglio. Bouillé indispettito. Non é forse il momento di farsi da parte? Mi ha fatto piacere che Antigone sia rimasta impressionata da Grégoire. Al tempo stesso c'é Albrecht e posso capire lo stato d'animo di Antigone. Ma chi soffre veramente é Bernadette con il suo amato che si é sposato con un'altra. Sono rimasta colpita dal fatto che Maria Antonietta abbia scritto una lettera al Cardinale. Napoleone ha un erede e sono lieta che la madre e il bambino stiano bene. Mi affascina la questione del tesoro dei giacobini. Quello che mi ha colpita di piú in questo capitolo é quanto accade a Bernadette nel finale. Mi dispiace davvero molto per lei. Suggestiva l'immagine a chiusura. Al prossimo capitolo. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 31/07/2022 - 10:12 am)

Recensore Master
30/07/22, ore 02:41

Ciao Agrifoglio, fra ieri e oggi ho portato a termine il tuo lungo capitolo, debbo dire che, solitamente leggo molto volentieri le recensioni altrui ma questa volta non ho voluto farlo per non lasciarmi condizionare, perché proprio questa volta, il capitolo non mi è piaciuto per alcuni motivi che passerò poco per volta ad elencare .
Vorrei iniziare ad analizzare gli aspetti positivi, mi è piaciuto molto il cardinale di Rohan,che tutto sommato non era un malvagio, solo uno sciocco, un vanesio, un vizioso era giusto la sua figura venisse riscattata e anche lui( come il duca d' Orleans la volta scorsa) decidesse di destinare i suoi averi per far del bene, come è anche bello che Maria Antonietta non sia rimasta rancorosa nei suoi riguardi fino all'ultimo dei suoi giorni....in fondo siamo ormai nel 1811 dunque il cardinale ha raggiunto un' età molto avanzata, il pensiero dell' aldilà e' diventato ricorrente e lui vorrebbe lasciare in pace questo mondo.
Molto interessante e avvolto nel mistero il contesto in cui viene citato il famoso " tesoro dei giacobini " mi auguro che la nostra Oscar possa arrivare a scoprirlo prima degli altri , eppure anche adesso, che forse piano piano si sta avvicinando ad una sconcertante verità, c' è chi le sta' alle calcagna , non solo, viene coinvolto anche Alain e sarà proprio quella dama misteriosa di cui ci avevi accennato nei precedenti capitoli a tradirlo e sarà un duro colpo per lui scoprire di esser stato usato ma essendo furbo e lungimirante, credo non tarderà ad avere dei sospetti su Eva .
Ho letto nelle annotazioni finali che, per esigenze ucroniche hai voluto che Maria Luisa partorisse a Milano non a Parigi. Perché a Milano?
E, a proposito del primogenito di Napoleone, debbo dire che gli fa onore, almeno questo, aver deciso di non mettere a repentaglio la vita della consorte diciannovenne a favore del futuro erede ; ma temo l' avrà fatto solo in virtù della giovanissima età di lei , potenziale fattrice di numerosi bambini, ovvero meglio sacrificarne uno ma avere la moglie a disposizione per il proprio piacere e godimento nonché la moltiplicazione della sua nobile stirpe.
Povera ragazza!
Il tuo racconto si inquadra in maniera straordinaria fra i tanti romanzi ottocenteschi, sia di autori francesi che italiani , inglesi o russi, sembra scritto veramente in un 'altra epoca . Purtroppo la Ikeda qui è scomparsa da parecchio e ( passo alle note dolenti) senza di lei si perde completamente lo spirito di emancipazione, ribellione e liberazione della donna che contraddistinse la sua narrativa.
È molto deprimente ciò che accade( e temo ciò che di peggio accadrà) alla giovane Bernadette, si ritroverà da sola a crescere un figlio bastardo, additata e umiliata da tutti ...la stessa madre, Rosalie ultimamente non stava bene e magari farai morire pure lei?
Sarebbe veramente orribile.
Ero già piuttosto perplessa quando lessi del duca di Compiegne, della violenza perpetrata nei confronti della futura moglie, Genevieve, costretta al matrimonio perché incinta. Qui sarà pure peggio perché la figlia di Rosalie è entrata a far parte dei personaggi di rilievo.
In tutta questa situazione Oscar è la grande assente, lei giustamente è impegnatissima come comandante supremo delle guardie di Sua Maestà, i suoi compiti e i suoi doveri sono altri.
Dunque, riepilogando, dal punto di vista storico/culturale le vicende sin qui narrate sono molto verosimili e rispecchiano la società ottocentesca , il marito padrone, la donna sottomessa, la ragazza preda di bugiardi malintenzionati, l' adolescente ( parlo di Giselle) a sua volta vittima dell' ingordigia di un adulto ( che oggi sarebbe definito pedofilo), dall' altro canto però tutto ciò è molto avvilente e lontanissimo dallo spirito che ha animato l' originale del 1972. Buona notte a presto
(Recensione modificata il 30/07/2022 - 02:25 pm)

Recensore Junior
29/07/22, ore 22:50

Questo capitolo è stupefacente in più passaggi.
Non mi aspettavo il cambio di registro di Antigone né il cedimento di Bernadette. Erano in realtà già entrambi nell’aria e difatti nel capitolo precedente già si intravedeva qualcosa, ma non mi sarei mai aspettata degli sviluppi così rapidi né tanti stravolgimenti.
Antigone nel capitolo precedente era tutta intenta a consolare gli amici per la morte del padre e quindi dimentica dello svizzero fascinoso, ma qui si trova in una fase di vera revisione critica. Ha capito che ci sono persone il cui valore è tutto nel bel viso e nelle parole ammalianti ed altre che invece fanno seguire alle parole i fatti e che preferiscono essere concrete, affidabili e devote, a costo di apparire noiose. Una ragazza decisamente più matura di quella che sfotticchiava Bernadette a Roma o che faceva la prima donna in tutte le occasioni mondane e che forse ci riserverà delle belle sorprese.
Bernadette nei capitoli precedenti già soffriva per la rottura del suo fidanzamento – non fidanzamento col giovane Lavoisier e subiva il fascino maledetto del bel nipote di Oscar, ma non l’avrei detta così prossima al tracollo. Purtroppo sono successe tante cose tutte insieme. Il suo ex si è sposato dopo averle detto di non volerlo fare e tutte le persone a lei care si sono rese indisponibili. Scoraggiata ed afflitta da un peso psicologico notevole e senza un’anima che le desse uno straccio d’ascolto, la ragazza ha ceduto ed alla fine è caduta nella trappola di un imbroglione infingardo che l’ha presa di mira nel momento della maggiore debolezza. Bella la scena della seduzione con l’aria del Don Giovanni in sottofondo. Quello che succedeva tra De Ligne e Bernadette seguiva passo passo il duetto dei due cantanti, davvero una trovata azzeccatissima!
Mi ha stupito il gesto di generosità del cardinale di Rohan che ha riscattato la misera figura fatta nell’affare della collana e la caratterizzazione un po’ ridicola dell’anime. Vuole aiutare Oscar per gratitudine (il fatto è sempre il salvataggio del duca d’Enghien come per il duca d’Orléans) ma anche per dare una buona immagine di sé che corregga in qualche modo gli sbagli del passato. Malgrado il gesto generoso, non vuole nulla in cambio. E’ encomiabile anche Maria Antonietta che, notevolmente maturata rispetto al passato dagli impegni di governo, ha ringraziato il cardinale a cui in passato non avrebbe neanche rivolto la parola.
Mi ha stupita in positivo anche Napoleone che tra la vita della moglie e quella dell’erede tanto desiderato sceglie la prima. La scelta stupisce anche il medico personale mentre la giovane imperatrice si aspettava il peggio. Della serie: anche i conquistatori d’Europa hanno un cuore.
Mi stupisce relativamente poco invece la maschera calata della bella contessa Eve de Lis. Che questa donna fosse enigmatica e che avesse molto da nascondere si era capito anche prima, ma mi dispiace che stia usando Alain come una pedina. Il poveretto davvero non se lo merita. In questa storia non ha visto morire la sorella, la madre e gli amici, ma gli sono successe comunque tante cose ed anche questa non ci voleva. Mi chiedo come reagirà quando inevitabilmente lo scoprirà. Alain ha un carattere sanguigno e non credo che la farà passare liscia a chi gli farà del male. Mi chiedo ora come questa donna intenda muoversi e cosa voglia fare il figlio. Nel capitolo precedente l’abbiamo vista molto sollecita e generosa con Bernadette e mi viene il dubbio che stia per tirare il bidone pure a lei. Come potrebbe essere collegata Bernadette al tesoro dei giacobini o a quello dei cavalieri di Malta? Oppure la gentilezza verso la ragazza era un modo per ingraziarsi ancora di più Alain? Ma allora non poteva essere gentile con Diane o con Giselle?
A proposito di Giselle, mi ha stupita che Albrecht Von Alois la tenga in considerazione quasi più di Antigone, ma, data la fama di questo svizzero, i genitori e lo zio della ragazzina dovrebbero stare attenti.
Ricompare infine l’uomo più odiato della storia, quel conte di Compiègne che ha mandato all’aria la sua vita con la sua indole viziata, la sua vanità e le sue oscenità. Ma la vita non fa sconti ed adesso alla bruttezza interiore fa riscontro quella esteriore e, non trovando più una ricca donna disposta a mantenerlo ed essendo stato privato di uno sponsor dalla morte del duca d’Orléans, decide di mettersi alla ricerca del tesoro dei giacobini della cui esistenza viene fortuitamente a conoscenza dalla bocca di un decisamente alticcio tenente De Ligne. Il reprobo si finge un agente di polizia e carpisce delle importanti notizie al figlio di Danton.
Oscar ed André invece vengono a conoscenza dell’esistenza di una figlia illegittima di Danton che ora è suora nel Carmelo di Compiègne e si rendono conto che questa è l’ultima possibilità di trovare l’inafferrabile tesoro dei giacobini.
Che dire, di evento in evento, la trama ed i misteri si infittiscono e questa storia mi piace sempre di più!
This chapter is wonder!
D.P.

Recensore Junior
29/07/22, ore 22:05

Mi dispiace per la povera Bernadette anche se comunque si trattava di un disastro annunciato.
Dopo la delusione ricevuta da de Ligne era riuscita a ricostruirsi una vita laureandosi brillantemente e trovando un nuovo amore all’apparenza più meritevole. In realtà però anche questa rosa aveva le sue spine costituite dalla dispotica madre del giovane Lavoisier che ha brigato come ha potuto per farli lasciare. Successivamente ha anche trovato una sposa per il figlio, scegliendola fra le ragazze del suo ambiente, ricca, docile ed amante della famiglia e della casa. Un simile matrimonio farà probabilmente la felicità dello sposo che essendo un tipo tranquillo si troverà bene con una moglie docile ed avrà anche la consapevolezza di aver reso felici i genitori, ma per Bernadette è stato come essere presa in pieno da un tram. Il ragazzo aveva addotto come motivazione del suo darle forfait i troppi impegni che gli avrebbero impedito di sposarsi ed ecco che, dopo qualche mese, si sposa felicemente con una ragazza della sua stessa classe sociale appositamente scelta da quel mostro di suocera.
In tutto questo avvilimento, Bernadette è completamente sola perché Antigone ha le sue matasse amorose da dipanare ed inoltre come dama di compagnia della regina è impegnatissima per le prossime nozze reali. Tutti i de Jarjayes sono impegnatissimi ed a questa girandola di indisponibilità non si sottrae la stessa madre della ragazza, Rosalie. E’ desolante vedere come questa povera creatura sia stata lasciata sola, sebbene inconsapevolmente ed incolpevolmente, nel momento del maggior bisogno. Se vogliamo, però, tutti i tristi eventi sono determinati da una concausa di fattori negativi che si sono stratificati.
In questo deserto di solitudine, spicca l’unica persona che non ci sarebbe dovuta essere, quel tenente de Ligne che già una volta aveva offeso Bernadette con le sue profferte scandalose e col suo egoismo da quattro soldi e che ora torna più determinato che mai come un falco sulla preda. Come una iena che ha annusato il cadavere, questo giovane buono a nulla capisce che la sua preda è in difficoltà e la marca stretta, come diremmo oggi, senza darle la possibilità di capire e di razionalizzare. Bernadette sa che cedere è un errore, ma non sa venirne fuori perché il dolore e la depressione falsano la sua capacità di analizzare la situazione presente e di guardare al futuro con più ottimismo e poi il malintenzionato che la seduce esercita su di lei un fascino perverso, molto più insidioso di una violenza fisica. Si sa che la seduzione è peggiore della violenza perché plagia la mente anziché il corpo. In tutto ciò vedo un parallelo con la prima Antigone che resta anche lei vittima del fascino del cattivo ragazzo von Alois, lasciando al palo il bravo giovane Grégoire Henri che a lei pareva noioso.
Bernadette quindi cade vittima delle circostanze, di un malintenzionato e di se stessa che cede al fascino del male. Il più delle volte purtroppo la vittima gioca un ruolo non indifferente nel male che la colpisce.
Bernadette cede alla seduzione dopo essersi posta inutilmente una serie di problemi: la donna deve essere forte se l’uomo non sta al suo posto, la madre ne soffrirebbe troppo, de Ligne si è già rivelato inaffidabile e la situazione in sé è sbagliata eppure cede in una sorta di vortice autolesionistico. Mi è piaciuto come hai condotto la scena sulla falsariga del duetto tra Don Giovanni e Zerlina e, se Zerlina era più furba e sul più bello qualcuno la salva mentre nessuna Elvira spunta fuori per la povera Bernadette, ciò non muta la potenza delle note mozartiane e del loro effetto. Il “vorrei e non vorrei” di Zerlina si replica in Bernadette con dei toni molto più drammatici, perché questo non è un gioco d’amore settecentesco dove ognuno sa il fatto suo ed accetta il rischio, ma il prodromo di un dramma ottocentesco dove c’è troppa sproporzione di forze in campo sia sul piano psicologico che su quello dell’esperienza.
Come in tutti i romanzi d’appendice che si rispettino, dove c’è seduzione c’è anche una gravidanza illegittima con tutto il male che ne deriva. Ho paura che Bernadette non farà eccezione.
Mi dispiace anche per Alain che in quell’amore di mezza età ci aveva creduto e che invece si ritrova usato, imbrogliato e vilipeso da una donna che sa il fatto suo molto più di quanto non si potesse immaginare da una prima lettura. La bella Eve de Lis è un’avventuriera scaltra che insieme al suo rampollo cerca ben due tesori, non bastandogliene uno solo. Magari sarà anche attratta da Alain, ma tutta la sua attenzione va al tesoro e tutto il suo affetto va al figlio. Si è giocata bene le sue carte la dama con la veletta e purtroppo lascerà un cuore infranto. Sebbene la situazione di Alain non sia paragonabile a quella di Bernadette, mi dispiace lo stesso moltissimo perché Alain è un brav’uomo e sotto la scorza dura è capace di un’immensa sofferenza come ci ha mostrato la vicenda di Diane che in questa storia, per fortuna, non ha avuto compimento.
Non me ne frega un fico secco invece – e mi scuso per l’uso della parola secco – delle doglie di Maria Luisa Serbelloni Mazzanti Viendalmare. In tutta questa vicenda, mi dispiace, ma il grande è stato Napoleone che ha risposto senza esitazione al medico di salvare la moglie anziché l’erede a cui teneva tanto. Poi certamente le considerazioni politiche avranno avuto il loro peso e di certo le figlie degli imperatori non si trovano agli angoli delle strade, ma la sua risposta ha spiazzato tutti, come sempre questo personaggio storico sa fare. L’imperatrice invece non spende un solo pensiero per quella sua creatura innocente che soffre come e più di lei e la sua sola paura è di essere sacrificata alla ragion di stato. Capisco che l’istinto di conservazione ha il suo peso, ma molte donne, anche più giovani di una diciannovenne, in analoghe condizioni, pensano al bene del bambino. Non dico che si dovesse immolare, ma in tutto il tempo e per tutte le doglie ha pensato soltanto a se stessa, senza rivolgere un solo pensiero al figlio. In questa scena, Napoleone ha ribaltato la narrazione di questo tuo romanzo e si è mostrato un grande.
Mi piace questa tua storia che prosegue in modo inaspettato e sempre molto interessante! Ti prego, aggiorna presto!

Recensore Junior
28/07/22, ore 19:45

Carissima Agrifoglio non mi aspettavo che la povera Bernadette cedesse a quel poco di buono di de Ligne, però posso capire il suo stato d'animo dopo aver saputo del matrimonio ben combinato del ragazzo di cui era innamorata: totalmente scombussolata ed emotivamente provata non è riuscita a resistere all'ultimo attacco del giovane, chissà che accadrà. Intanto Antigone inizia ad apprezzare il giovane Girodel, l'amore a senso unico verso di lei non lo qualifica automaticamente come noioso. Il re si sposa per amore ed è una splendida notizia. Il Cardinale di Rohan fa un lascito notevole alla monarchia, anche perché Oscar ha salvato il suo amato nipote. La dama che trama per il tesoro è la bella vedova che sta con Alain, speriamo che lui si renda conto del pericolo che corre. Come sempre un capitolo straordinario, alla prossima.

Recensore Master
28/07/22, ore 12:28

Ciao Agrifoglio,
un altro capitolo di grande godimento e dagli svariati scenari equamente suddivisi.
Troviamo i nostri giovani che si stanno facendo valere in battaglia, portando onore alla Francia tutta, tanto da essere passati di grado e attirare su di loro le attenzioni dei molti che ne osservano l’ascesa. Henri Gregoire sta diventando interessante persino agli occhi di Antigone, la quale sta facendo un reset del suo atteggiamento nei suoi confronti e, soprattutto, ricomincia a prenderlo in considerazione per il fatto che con il bel conte svizzero non abbia fatto alcun progresso nella reciproca conoscenza, pur essendo trascorsi alcuni mesi. Forse l’aver dato troppo per scontato Henri in favore del conte svizzero, il quale aveva una buona parola e un comportamento pressoché identico e affabile con tutte senza preferirne nessuna, le ha dato l’appiglio per riconsiderare i suoi sentimenti. Dopotutto sotto un’indole tranquilla non è detto che dovesse nascondersi la noia, anzi, con lui poteva aspirare anche a qualcosa d’altro oltre che ad un senso di protezione che la sua nuova figura le ispirava.
E mentre Antigone è persa dietro ai suoi pensieri, non può accorgersi delle ambasce entro le quali si dibatte Bernadette. Quest’ultima vive angosciata, sola e si sente senza riferimenti, soprattutto dopo aver saputo dell’imminente matrimonio del giovane Lavoisier, con una ragazza scelta appositamente dalla sua famiglia, mentre a lei aveva addotto, come una delle scuse, proprio il suo lavoro che non gli concedeva spazio per un eventuale matrimonio. Intanto è sempre la preda preferita del Tenente de Ligne, che non perde occasione per proporsi e proporre a lei quel qualcosa di sconveniente che Bernadette proprio non può accettare. Lei non è nata per diventare semplicemente l’amante di qualcuno, vuole avere un suo ruolo, un amore vero e contraccambiato con tutti i crismi, tutto ciò che il tenente dei Dragoni può solo prometterle e non mantenere essendo sposatissimo. Ma la sua corte è pressante e, sul finire del capitolo, la vediamo letteralmente capitolare alle sue ardite avances, mandando a pallino tutti i suoi principi, e proprio mentre si svolge una festa danzante a Palazzo Jarjayes, dove ogni tanto si riunisce la gioventù migliore della reggia, in virtù del fatto che i giovani vogliano esplorare nuovi mondi e ampliare le diverse conoscenze.
Prosegue senza sosta, ormai da anni, la ricerca del tesoro dei giacobini, che dopo tanto tempo sta diventando fantomatico, ma André e Oscar non si perdono d’animo e proseguono nella ricerca, che li porta a incontrare un possibile fruitore di notizie. Dall’incontro vengono a sapere che, forse, una sorellastra nata fuori dal matrimonio del giacobino, e che è monaca di clausura, potrebbe essere loro di aiuto, in quanto lui era troppo giovane per ricordare alcunché. Oscar e André si congedano da Monsieur Gauthier, questo il nuovo nome assunto dai figli del giacobino, affinché potessero vivere la loro vita senza il bagaglio pesante del genitore. Ma un’ombra furtiva ha seguito i movimenti di Oscar e André, avendo subodorato che fossero vicini a scoprire qualcosa di più concreto che potrebbe tornargli fortemente utile. L’ombra altri non è che il malefico e infingardo conte di Compiegne, che ha un disperato bisogno di rimpinguare il suo patrimonio, ormai praticamente inesistente, in modo da garantirsi una serena vecchiaia, ora che anche il suo mecenate, il Duca d’Orleans, è passato a miglior vita.
Fingendosi della Polizia carpisce informazioni a Gauthier, avvisandolo che le persone che lo avevano appena contattato erano solo dei pericolosi criminali che stava tenendo sotto osservazione.
Ci sono anche dei movimenti al vertice: il Cardinale de Rohan contattata Oscar, tentando di rimediare all’ostracismo della regina, per l’affaire della collana di tanti anni prima, e vuole dimostrarsi generoso versando parte del suo ingente patrimonio, affinché possa riorganizzare l’esercito, in vista delle problematiche scatenate dalla tirannide di Bonaparte. Lui, inoltre, è molto grato ad Oscar per il salvataggio del duca d’Enghien, marito di sua nipote; ma non è solo per gratitudine questo atto di generosità, è perché vuole congedarsi dalla vita, quando arriverà il suo momento, con la coscienza a posto.
Re Luigi XVII sta per convolare a nozze con la Duchessina Edelweiss Margarethe von König, non una principessa di sangue reale, ma per la prima volta nella storia, sembra che il matrimonio sia sancito da reciproco amore. Una cerimonia in grande stile con fuochi d’artificio e giochi d’acqua, con tutte le teste blasonate d’Europa che hanno partecipato per procura, tutte tranne Bonaparte.
Quest’ultimo è alle prese con il travaglio di sua moglie: si sta protraendo da ore e la donna ha il terrore che, in caso di scelta, suo marito l’imperatore non avrebbe remore a optare per la vita di un figlio piuttosto che per quella della moglie. Fatto che viene riferito al sovrano dal suo medico personale, preoccupato da un travaglio oltremodo stressante sia per la madre che per il bambino. Ma Napoleone ci sorprende tutti scegliendo di salvare la vita alla moglie, la quale potrà dargli la possibilità di avere altri figli, essendo lei appena diciannovenne.
Ma c’è anche qualcuno che trama nell’ombra: la bella e affascinante contessa Eve de Lis, sembra che, insieme a suo figlio Jean, si sia posta sulle tracce del tesoro dei giacobini. Sia lei che il figlio stanno catturando piccole ma importanti informazioni che li condurrebbero, se davvero questo tesoro esistesse, a diventare ricchi come il mare. Ed entrambi sono tanto scaltri da sapersi lavorare a puntino le persone che possono essere di aiuto in questo loro proposito.
Come sempre c’è parecchia carne al fuoco anche in questo nuovo passaggio, che ci ha regalato una intrigante visione d’insieme del panorama che, a piccole tessere, si sta componendo davanti ai nostri occhi di curiosi e appassionati lettori.
Sempre complimenti e a risentirci prossimamente, magari con temperature più abbordabili!

Recensore Master
28/07/22, ore 12:00

Ahi, ahi, secondo le convenzioni dell'epoca Bernadette si sta cacciando in un guaio bello grosso! Antigone fa così pena presa dai suoi tormenti.. E il tesoro fantasma è sempre onnipresente! Per una volta, mi complimento con Napoleone, che - nel caso più brutto - avrebbe fatto la scelta giusta; ma per fortuna, non ce ne è stato bisogno.

Recensore Junior
28/07/22, ore 00:27

In super ritardo mi scuso dal profondo del cuore. Molto toccante la cerimonia funebre di Victor. Mi è piaciuto il ruolo che gli hai dato nella tua storia, fino all'ultimo sacrificio. Il figlio è parimenti valoroso e riesce a ricacciare l'esercito di Napoleone con l'aiuto del giovane Jarjayes. Oscar è messa di fronte al fatto compiuto, e si rende conto che deve lasciare spazio alle giovani generazioni. Restando come stratega non abbandonerà i campi di battaglia ma sarà comunque coinvolta anche senza rischiare in prima linea. Una menzione speciale per André che non solo aveva perdonato Girodel per aver chiesto la mano di Oscar ma era arrivato ad ammirarlo. Le disavventure di Bernadette continuano sotto le spoglie del conte de Ligne. Il giovane svizzero è pronto a difenderla ma riuscirà sempre nel suo intento? Chissà come reagirà Napoleone a questa sconfitta? Sono molto curioso di scoprirlo. Un pezzo da novanta ci lascia non prima di mettere a segno la propria vendetta sempre a scapito dell'imperatore. Sempre più coinvolgente e interessante senza mai annoiare la tua storia, chapeau e alla prossima.

Recensore Junior
15/07/22, ore 23:10

Un altro splendido capitolo cara Agrifoglio che si apre con un funerale e si chiude con l’annuncio di una morte
Sono in molto riuniti in chiesa per dare l’estremo saluto all’eroico ed un po’ sfortunato Girodelle ed ognuno affronta la situazione a modo suo . La moglie è frastornata ed i figli si fanno vicendevolmente coraggio sostenuti dai ragazzi de Jarjayes et de Lille. Il vecchio padre è distrutto dal dolore mentre la zia pensa soltanto a mettersi in mostra ostentando un dolore fasullo finalizzato alle luci della ribalta Ognuno cerca di darsi importanza come può ahahahah!!!!!!! Complimenti a questa donna comunque che è riuscita ad essere meno addolorata e coinvolta degli stessi servitori che invece rimpiangeranno sempre il loro bravo e giusto padrone Il generale de Jarjayes pensa che al posto di Girodelle ci sarebbe potuta essere la figlia ,diventa noioso ed insiste affinché si congedi, ma lei vuole continuare a combattere. Anche nella storia originale il generale, quando sente manifestarsi il pericolo vorrebbe che la figlia lasciasse, ma cosa fatta capo ha ,non si tirano le briglie dopo averle lasciate sciolte per una vita intera……. André è sempre André premuroso con la moglie e giusto nei suoi giudizi mentre il conte di Fersen ed Alain pur così diversi, sono accomunati dal un dolore simile.
Il successivo candidato alle esequie è quel duca d’Orléans che tanto fastidio ha dato ai nostri protagonisti. Ora è ridotto un mezzo scheletro esangue e senza forze ,accasciato su una poltrona e senza voce , lui che faceva risuonare la sua risata fastidiosa ovunque Sta per morire ma vuole ancora fare la differenza donando ad Oscar una somma cospicua per combattere Napoleone –Deve infatti togliersi dei sassolini dalle scarpe contro quell’uomo da lui aiutato che non gli ha dato la corona che gli aveva promesso e che in più ha tentato di rapirgli e giustiziargli il nipote- Sa che non potrà mai salire al trono e di questo si rammarica molto ma è anche proteso all’aldilà e per questo chiede perdono per il male fatto .Oscar glielo concede senza esitazione anche se poi tace quando l’uomo la richiama e le dice che gli piace pensare che ciò che ha fatto lo ha fatto per il bene della Francia Interessanti sono anche i brevi scorci in cui appare la contessa di Polignac che lasciano intravedere un rapporto che negli anni si è fatto più sincero e maturo
Tanto dolore e tanta agitazione ci sono nella vita di Bernadette che è appena uscita da un rapporto che non è mai decollato per vedersi ricomparire il suo ex spasimante disfunzionale. Il tenente de Ligne aveva già proposto in passato alla ragazza di diventare la sua amante dopo il suo matrimonio per interesse con una donna ricca e brutta ed ora torna alla carica con più determinazione di prima Bernadette si trova in una posizione scomoda perché il bel tenente dei dragoni è imparentato coi suoi benefattori ed anche perché le sue reazioni non corrispondono ai suoi intenti . Con la mente ed il raziocinio Bernadette vorrebbe mandare a quel paese quel gaglioffo, ma con l’istinto se ne sente attratta e non mette la giusta determinazione nel respingere i baci di lui .Povera Bernadette, in una situazione di disagio, confusa abbandonata e per questo facile preda di un malintenzionato Probabilmente non si confida molto con la madre mentre Antigone è tutta presa da Albrecht Von Alois e poi è sempre la cugina di de Ligne…….. Soltanto il conte von Alois sembra venire incontro a Bernadette ma perché con quali intenti e fino a quando? Non potrà esserci sempre lui a difenderla…….
Ed ecco che Napoleone preme sui confini meridionali della Francia per vendicarsi dello smacco subito con la liberazione del duca d’Enghien Invia un esercito che non è un grande esercito perché il grosso delle truppe è in altre faccende affaccendato, ma che potrebbe pur sempre rivelarsi un problema A questo punto Grégoire Henri de Girodelle reclama la sua vendetta e non senza fatica, con l’appoggio determinante di Oscar e della regina Maria Antonietta riesce a farsi affidare il comando dei diecimila uomini dell’armata di Vandea anche se sotto la supervisione di Oscar . Segue a stretto giro la battaglia del Monte Ventoso caratterizzata dalla stoltezza del maresciallo Marmont e dall’acume del giovane Girodelle Il Maresciallo Marmont sottovaluta l’avversario ,ride a crepapelle e mal gliene incoglie Grégoire Henri de Girodelle lo sconfigge accerchiandolo e mettendo in rotta il suo esercito poi spazzato via dalla cavalleria. Avignone così è riconquistata
A questo punto pure Honoré vuole la sua parte di gloria e raggiunge l’amico nell’armata di Vandea mettendo i genitori davanti al fatto compiuto
Mi chiedo se il lutto della famiglia de Girodelle e le recenti prodezze di Grégoire Henri avranno il potere di riavvicinarlo ad Antigone. La ragazza ha per un po’ lasciato perdere Albrecht von Alois per consolare i due amici ed inoltre si starà sicuramente accorgendo che il giovane Girodelle da lei considerato sempre non abbastanza speciale, è invece un eroe di guerra…….
Fra questo e quello Oscar sente che gli anni incalzano Non è più agile e scattante come prima e la spada nel maneggiare la quale lei eccelle è un’arma desueta I figli crescono e neanche la consultano per le scelte importanti . Se da una parte capisce che deve fare un passo indietro lasciando il ruolo di punta ai giovani dall’altro comprende che può ancora dire qualcosa seppure in un altro ruolo e con altre modalità Sorveglierà il figlio suo e quello di Girodelle da dietro le quinte e si dedicherà alla strategia militare come fanno Napoleone ,Wellington e tutti i grandi comandanti di ogni epoca Mi è piaciuto quando ha considerato che se avesse negato al figlio la possibilità di combattere, avendo invece appoggiato il figlio di Girodelle nell’assumere un incarico pericoloso, sarebbe stata una grande ipocrita .Oscar è così, sempre onesta e giusta nei suoi giudizi Non metterebbe mai al sicuro Honoré a discapito di Grégoire Henri de Girodelle e ciò che vale per l’uno deve valere anche per l’altro Oscar alla fine ha un cuore di madre anche se lo tiene ben nascosto sotto la divisa e sotto la severità e l’austerità che la contraddistinguono da sempre
Il capitolo è bello ma ha un difetto : è l’ultimo della serie ed io voglio leggere subito il prossimo! Forza!

Recensore Junior
14/07/22, ore 22:31

Mi è piaciuta la descrizione de funerali di Girodelle!
Vivida è la rappresentazione dei diversi stati d’animo. Tangibile è il dolore dei parenti, troppo recente per essersi sviluppato in profondità, ma ancora nella fase dello stordimento. Commoventi sono i figli che stanno l’uno vicino all’altra per darsi conforto. La madre desta preoccupazione perché al dolore si cumulano le conseguenze del ferimento di tanti anni prima e dell’ereditarietà essendo figlia di due genitori morti entrambi prima di raggiungere i cinquant’anni ed in particolare di una madre eternamente malata.
Sorprendente è Antigone che ha scoperto un suo lato umano ed accudente insospettabile. E’ proprio vero che le disgrazie tirano fuori da ognuno un lato nascosto ed apparentemente inedito, ma qualche gene di suo padre questa benedetta ragazza doveva pure averlo!
Il vecchio conte de Girodelle fa molta pena perché ha perduto il suo unico figlio superstite ed erede ed oltretutto quello che sin dalla nascita era stato il suo prediletto. E’ proprio vero che le persone severe e tutte di un pezzo, quando perdono la voglia di lottare, si accasciano e si svuotano più di tutte le altre.
Oscar è ancora stravolta e si tormenta col ricordo della galoppata disperata ed inutile e del ritrovamento del povero corpo martoriato del suo secondo. Dentro di sé sicuramente si rimprovera perché una persona esigente ed iper responsabilizzata come lei tende a volere tutto sotto controllo ed a pretendere il massimo da se stessa più che dagli altri, ma in quella circostanza, secondo me, non avrebbe potuto fare nulla di più di quello che ha fatto.
Gentile e premuroso come sempre è André che pensa ad Oscar in tutte le circostanze, anche in questa e che si dimostra una volta di più giusto perché, dopo il dolore inflittogli involontariamente da Girodelle, quando chiese la mano di Oscar, seppe tuttavia scoprirne il valore ed ammirarlo dopo che una frequentazione paritaria, a seguito dell’elevazione al rango nobiliare, gli diede l’opportunità di conoscerlo meglio.
Geniale è stata l’idea di far sedere vicini, sulla stessa panca, due uomini così diversi per educazione, carattere ed estrazione sociale come il conte di Fersen ed Alain. Entrambi hanno avuto modo di conoscere Girodelle e di apprezzarlo. Ripenso per esempio alla compagnia della rosa bianca, quando si trattò di salvare Oscar dalle grinfie di Robespierre e di Saint Just.
Tutta intenta a mettere in scena la sua personale fiera delle vanità è invece la madre del conte di Compiègne nonché zia paterna di Girodelle. Incurante del dolore degli altri, dimentica del senso della misura e priva di ogni decenza, questa donna cerca ad ogni costo le luci della ribalta, prima e più della bara e dà di sé uno spettacolo inverecondo e squallido. La crudeltà in fin dei conti nasce dall’assenza di empatia e questa donna non è mai stata in grado di capire i sentimenti degli altri e di farli propri. Il fratello non l’ha cacciata dalla chiesa, ma non vuole vederla e lei se ne infischia, perché le interessa soltanto la sua interpretazione da prima donna.
Dopo un funerale, ci presenti l’anticamera di un altro: il duca d’Orléans è adagiato scheletrico ed agonizzante su una poltrona, ma trova ancora la forza di dire la sua per un’ultima volta. Di lui rimane soltanto il vecchio sguardo mai domo e del resto si sa che gli occhi sono lo specchio dell’anima. Interessante è il suo pentimento finale, forse autentico, forse determinato dall’essere infermo, debole e senza via d’uscita. E’ pentito, ma comunque desideroso di vendicarsi contro Napoleone che lo ha sfruttato e preso in giro. Il desiderio di congedarsi dal mondo con qualcosa di utile ed il rimpianto per quella corona da sempre inseguita e mai raggiunta lo rendono un personaggio tragico. Notevole è anche il suo rapporto con la contessa di Polignac che negli ultimi giorni sembra essersi fatto autentico e profondo ed anche disinteressato da parte di lei.
Vorrei poi spezzare una lancia a favore del bellissimo conte svizzero Albrecht von Alois. Finora ci è stato presentato come un individuo fatuo, superficiale, narcisista, tutto preso dal corteggiare venti ragazze alla volta, sfascia fidanzamenti, inaffidabile, inafferrabile e decisamente misterioso fino ad apparire anche un tantino equivoco e pericoloso. La sua sollecitudine verso Bernadette sembra però autentica ed è con questa ragazza di umili origini che egli mostra il suo volto più umano ed autentico. Mi chiedo se non se ne stia innamorando o se invece il suo interessamento celi qualcosa di diverso.
Fa molto riflettere anche Oscar che capisce di essere diventata una specie di pezzo da museo. Lei, che ha sempre fatto dell’agilità un surrogato della prestanza fisica ed addirittura il suo punto di forza, capisce che l’età gliela sta togliendo, riempiendola di acciacchi e privandola del suo aspetto più luminoso. Capisce anche che un altro dei suoi punti di forza, l’eccellenza nel duellare con la spada, non la terrà a galla in eterno perché la spada è un’arma desueta, superata dai prodigi delle tante applicazioni della polvere da sparo. Come tutte le persone intelligenti e resilienti, però, Oscar sa venirne fuori, risollevarsi e reinventarsi. Non diventerà il patetico monumento di se stessa, una sbiadita ed un po’ lisa riedizione delle sue vecchie glorie, ma andrà avanti, si metterà alla prova come stratega, cedendo il ruolo di punta ai giovani e mirando ad ascendere all’Olimpo dei grandi condottieri della sua epoca.
E’ un capitolo davvero molto bello, interessante e ricco di spunti di riflessione, i miei complimenti!
Alla prossima!
Match Point