Recensioni per
La leonessa di Francia.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 1539 recensioni.
Positive : 1537
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Master
10/02/20, ore 14:53

Ho finalmente letto questo capitolo qualche giorno fa e, dopo averlo fatto ben decantare, posso dire a ragione che è uno dei tuoi che mi è più piaciuto.
Ricorderai il mio iniziale scetticismo per la tua virata verso l'ucronia... ebbene, ormai mi sono più che ricreduta! Pur lavorando di fantasia, ho apprezzato e trovato verosimile la rilettura dell'assalto alla Bastiglia, con la fine ''scoppiettante '' di Saint Just, senza dimenticare il profondo spessore e la discesa verso l'inferno di Robespierre, che non trova la morte per mano dei suoi oppositori, ma un po' come nella realtà storica ( in cui fu vittima del sistema da lui creato), viene fagocitato da se stesso, come risultato dei propri errori e della propria intransigenza.
In tutto ciò, la Leonessa si dimostra tale fino in fondo, dando prova delle sue abilità di stratega e soldato, in uno dei brani più rocamboleschi e cinematografici della tua storia.
A proposito, leggo che qui si conclude la seconda parte... aspetto con curiosità la futura evoluzione, in uno scenario quanto mai incerto.
Un saluto
Silvia
PS come non ricordare il crollo del tempio? Sono orfana del Trono di spade!
(Recensione modificata il 10/02/2020 - 02:55 pm)

Il risveglio è stato brusco ed amaro per André, ponendolo di fronte ad una serie di riflessioni drammatiche. Il neo conte di Lille inizia a dubitare di se stesso e del proprio valore intrinseco ed a ritenere che, se Oscar non lo ha voluto per una vita intera e continua a rifiutarlo anche adesso che è nobile, la colpa non è soltanto della condizione sociale e del conto in banca (cose altre da noi e che ci caratterizzano soltanto dall'esterno) ma è proprio di André Grandier e, quindi, ciò che non va bene è proprio lui senza alibi ed infingimenti vari. In preda a questa crisi esistenziale, André ha un sofferto confronto con Diane, nei cui sentimenti non corrisposti si rivede. Di fronte a questo specchio umano, André ha una resipiscenza e decide di dare una drastica svolta alla sua vita, cambiando città ed occupazione.
Oscar, in tutto ciò, non si smentisce, tanto che la troviamo intenta a sfuggire sia il seccante conte di Compiègne sia lo sguardo triste ed innamorato di André.
Diane, invece, sorprende per la sua audacia. La ragazza è timida di natura, ma apprendiamo che, senza il fratello, è capace di prendere il coraggio a quattro mani e di osare l'inosabile. In tutti questi anni, Alain l'ha protetta, ma, con tutta probabilità, le ha anche fatto da tappo.
Godibilissima è la scena del duello in Inghilterra e dello scambio di battute fra i nobili inglesi. Il conte di Canterbury lo conoscevamo già tramite le missive inviate ad Oscar e da lei ricevute mentre lady Imogen e sir Percy sono alla loro prima apparizione.
Ti rinnovo i miei complimenti!

Recensore Junior
05/02/20, ore 15:48

Ti faccio i complimenti per questo bel capitolo altamente drammatico che ha un andamento circolare, iniziando con André confuso e preoccupato e terminando sempre con André questa volta distrutto dal dolore. E' molto interessante assistere al crescendo emotivo di questo personaggio che passa dalla confusione iniziale in cui stenta a riconoscersi nella nuova realtà e nella nuova posizione che deve occupare, alla paura che questa situazione possa sfuggirgli di mano ed allontanarlo da Oscar. Arriva poi il senso di forte disagio per la proposta del generale che da un lato lo preoccupa, perché conosce bene Oscar e le sue reazioni, ma dall'altro lato, seppure inconsciamente, lo fa sperare. Giunge infine la doccia fredda nella forma della fuga di Oscar che sebbene fosse prevedibile, lo lascia ugualmente annichilito perché un conto è prefigurarsi un rifiuto ed un altro è essere rifiutato in concreto e per giunta senza troppi complimenti e perché, con un lato del cuore, ci aveva pur sempre sperato. La scena finale è molto struggente con un André affranto, ma che nonostante tutto continua ad insistere, sbagliando perché l'amore unilaterale non porta mai a buoni risultati.
Oscar ha certamente avuto un colpo di pari intensità seppure di natura diversa. Di sposarsi non ne vuole sapere, ha paura dei sentimenti e di cedere ad una dimensione nella quale non si riconosce e che potrebbe metterla di fronte a lati della sua personalità che non padroneggia e che teme. Fugge via dopo avere bisbigliato il classico "André io..." e nella scena del belvedere neppure ha il coraggio di guardarlo in faccia.
Accusa un brutto colpo anche il generale che aveva pianificato tutto nei minimi dettagli, quasi si trattasse di un piano militare e che si ritrova con un pugno di mosche in mano. E' singolare come questo personaggio, abituato a deformare il destino a suo piacimento, nonostante il passaggio degli anni e le esperienze maturate, stenti ad accettare che gli altri esseri umani abbiano una volontà propria ed un punto di vista non necessariamente coincidente col suo. Più pragmatica e di buon senso è la moglie che soltanto per averlo sopportato per una vita intera si sarebbe meritata lei tutte le medaglie del precedente capitolo.
Ancora i miei complimenti, passo al capitolo successivo!

Che grande sorpresa questo capitolo! André, adesso, è cavaliere, conte di Lille e pari di Francia e può aspirare alla mano di Oscar ed anzi penso che il generale e la moglie mirassero proprio a questo e ci abbiano messo lo zampino. Il sedicesimo capitolo, in fin dei conti, si concludeva con madame de Jarjayes che proponeva di fare sposare André con Oscar e con il generale che diceva di no per motivi di rango e guardava l'orizzonte, pensando qualcosa. Ecco a cosa pensava... Bisogna vedere cosa ne penserà adesso Oscar che sappiamo benissimo essere un osso duro ed essere anche, da sempre, piuttosto ostile al matrimonio...
Mi sono piaciute molto le descrizioni degli ambienti (il salone di Apollo e la cappella di San Luigi IX) e dei vestiti. Ho trovato tutto molto realistico ed appropriato ai tempi.
Mi sono piaciute le reazioni dei personaggi, in primo luogo, di André che, chiamato all'improvviso davanti al re, ricorda quell'altra chiamata, di tanti anni prima, che stava per costargli la vita.
Ho apprezzato la descrizione della meschinità del conte di Compiègne e della contessa di Polignac ed ho trovato gustosissima la descrizione dello svenimento del duca di Germaine e della lite fra la nonna di André ed il valletto. Divertenti le reazioni dei cortigiani dopo la cerimonia dell'investitura. E' stata emozionantissima la parte in cui il duca d'Orléans voleva ribellarsi ed Oscar lo ha zittito simulando di avere una lettera che non aveva. Bellissima la ritrovata complicità fra i nostri.
Ed ora cosa succederà? Perché se è vero che la creazione di André a conte apre nuovi scenari tutti da esplorare, i nemici storici della protagonista e del re non si daranno di certo per vinti ed anzi adesso hanno il dente avvelenato e sono più pericolosi che mai. Vedremo!
(Recensione modificata il 26/01/2020 - 04:04 pm)

Recensore Junior
26/01/20, ore 13:36

Questo capitolo è ricchissimo di eventi e di personaggi.
Da un lato, ci sono le opache vicende del duca d'Orléans e dei suoi mirabolanti piani indirizzati ad impossessarsi del trono di Francia. Oscar, però, tramite il cugino, riesce ad ottenere la non ingerenza del re inglese sulle questioni francesi, il che significa che il duca d'Orléans non sarà aiutato nella sua scalata al potere. Ciò induce il nobile ad ordire un altro dei suoi complotti per punire e neutralizzare l'avversario, col particolare fondamentale che non vuole esporsi in prima persona. Decide quindi di fare leva sulle mire espansionistiche e sulla dabbenaggine del suo poco acuto alleato, il duca di Germaine, che convince a sporcarsi le mani al posto suo, inviando in quel di Albione dei sicari incaricati di uccidere il conte di Canterbury. A quel punto, i conti de Jarjayes ed i loro alleati, fra cui figurano nomi di prim'ordine, fiutando l'aria, decidono di prendere le contromisure e di organizzare un piano anti duca.
A parte questi affari di stato e queste lotte per il potere, questo sembra essere il momento di André che riceve doni preziosissimi e riconoscimenti da tutti. Il generale de Jarjayes gli fa dono di una preziosa spilla e della sua ammirazione incondizionata mentre la regina gli regala stoffe ed argenteria. Un gruppo di nobili poi ammira i ragionamenti e l'eloquio del Grandier. Sembrerebbe andare tutto per il verso giusto, ma piombano in casa Bernard e Rosalie, il primo con intenzioni non troppo concilianti e la festa va in malora per tutti.
Il generale de Jarjayes arriva a casa ed annuncia promozioni, ricompense e medaglie per tutti e poi scappa alla reggia, nel tentativo di mettere una pezza ai danni provocati da quel pazzo di Bernard.
Oscar pensa pure a donare delle terre ad André.
Dicevo che questo sembrerebbe il capitolo del Grandier, se non fosse per il piccolo particolare del furto della spada. Che fine ha fatto? Chi l'ha sottratta dall'armadio dove era custodita? Si tratta di un nuovo complotto? Sono in fermento per scoprirlo!

Recensore Master
23/01/20, ore 09:45

Ciao Agrifoglio,un capitolo più breve rispetto a quelli che ho letto fino adesso,ma sempre concentrato di informazioni ed avvenimenti. Mi piace come Oscar,insieme ai soldati della guardia,debba indagare,che vi siano degli intrighi,stimolando anche l'intelligenza dei suoi uomini. Mi piace anche come André si stia prendendo cura della sua salute e che tu abbia narrato una spiegazione per ridargli forse la vista. Non è mai stato spiegato niente al riguardo nella storia originale per la perdita dell'occhio sano e non sono mai riuscita ad accettare del tutto quanto successo. Mi fa piacere abbia delineato il carattere del dottore in un modo non scontato,mi ricorda Dr. House e vedremo come si relazionerá in seguito con André. Interessante aver letto dei libelli. A questo punto della storia posso dire che,nonostante le strade di André ed Oscar siano divise,non me sento la mancanza,anzi si ha per entrambi ed anche per i lettori spunti di riflessione ed arricchimento. A presto. :)
(Recensione modificata il 23/01/2020 - 09:46 am)

Recensore Veterano
20/01/20, ore 23:19

Mia cara madame Agrifoglio,
in questo capitolo io compaio troppo poco, però sono risolutivo. Se io non avessi condotto con me l'ex governatore della Bastiglia, con annessa planimetria dettagliata, vergata su carta ingiallita dal tempo e rosa dai topi, ora saremmo in un bel guaio.
Quindi, per questa volta, soprassiedo sulla mia scarsa presenza, perdonandovi per la mancanza.
Attendo di leggere un capitolo dedicato alla mia persona.
A presto, amica mia!
(Recensione modificata il 23/01/2020 - 05:47 pm)

Recensore Master
20/01/20, ore 00:42

Che capitolo! Pregno di colpi di scena, di atti eroici e di atti meschini. Un luglio veramente tragico. Le ombre che ossessionano Robespierre mi sembrano la metafora del crollo di tutti i suoi ideali. Molti "cattivi" sono fuori combattimento ma sono ancora in circolazione Maxence e la cara mamma. Ottimo lavoro come sempre, a presto.

Recensore Master
19/01/20, ore 22:32

Ciao carissima,
ho dato una lettura veloce, e mi riprometto di leggere con calma nei prosismi giorni, ma devo comunque rinnovarti i miei complimenti. Stai usando la Storia (quella con S maiuscola) con maestria, commistioanndo fatti reali ad altri che sarebbero potuti essere tali. Hai interrotto la line atemorale che fu per farne una nuova, tutta tua, molto credibile e realistica. Sarebbe potuto andare anche così .....
Dunque, complimenti e a presto!

Recensore Junior
18/01/20, ore 21:08

I due ultimi capitoli sono quelli delle uscite di scena Nel penultimo abbiamo detto addio a Théroigne de Méricourt messa fuori uso dal calcio del cavallo di Andrè e da una brutta botta in testa mentre in questo cinquantesimo capitolo se ne vanno Robespierre e Saint Just ma anche Danton Desmoulins ed un altro personaggio storico .
Di Robespierre abbiamo contemplato la discesa agli inferi della pazzia Vittima di un complesso di accerchiamento in piena regola pensa che tutti ce l'abbiano con lui e quindi li allontana,Se ne va dalla reggia ,poi si tappa in casa e non ne esce più perché , secondo lui,tutti lo spiano e gli parlano alle spalle ed alla fine manda via pure la fantesca ed il cane che con il suo abbaiare gli urta i nervi. Il tradimento di Mirabeau, di Talleyrand ed anche di André lo ha lasciato di stucco e delusissimo perché non si aspettava la scorrettezza e la doppiezza di queste tre persone né l'avvedutezza di Maria Antonietta che per la sua mentalità gretta e chiusa era soltanto una donna, per giunta ignorante e frivola La santa inquisizione avrebbe potuto condannarlo per via del culto dell'essere supremo e ciò avrebbe comportato la perdita della carica di ministro, l'impossibilità di mandare avanti le riforme ed anche una possibile carcerazione più o meno lunga . Dulcis in fundo c'è la vicenda della sorella che lui reputa una svergognata perché non aderisce alla visione puritana della vita che lui si era fatto. Una sorella incinta senza matrimonio gli ricordava l'irregolare situazione familiare, l'irresponsabilità del padre ed anche il libertinaggio dei nobili e lui,che aveva passato la vita a dimostrare di essere diverso e superiore , non poteva accettarlo Arriva il fratello Augustin e gli rivela la verità : la poveretta non è in attesa, ma è malata terminale di cancro al fegato ed è ricoverata in una struttura caritatevole per bisognosi. Tutto ciò fa sprofondare il castello di carte che Robespierre si era costruito e gli mostra di essere un uomo ingiusto , irrazionale , meschino ,gretto ed anche fallibile perché, nonostante il culto nevrotico ed esasperato della ragione, era soggetto a prendere abbagli e granchi come tutti i comuni mortali In più, nel volto e negli occhi spenti della sorella legge un rimprovero muto che però rimbomba in una insistente e martellante eco pure nelle chiacchiere delle vicine di giaciglio. Bello tra l'altro il rimando alla vicenda vera di Lady Flora Hastings Robespierre vorrebbe stare solo ma ecco che arrivano Oscar e Danton a disturbarlo e se la prima si salva in extremis con parole di comprensione e di gentilezza ( da notare che l'incorruttibile aveva già aperto il cassetto..) , Danton col suo linguaggio aggressivo e volgare fa scattare la scintilla nella testa di Robespierre che commette il triplice omicidio Solo e con la mani sporche di sangue Robespierre sa che lo verranno a prendere e che è soltanto questione di tempo Non trova conforto nella presenza del fratello Augustin ed in quel braccio teso verso di lui che respinge con uno sguardo di ghiaccio ed anzi anche il fratello per lui è un potenziale traditore Prende quindi la decisione di spararsi (alla mascella tra l'altro che nella realtà storica fu davvero colpita da un proiettile alla vigilia dell'esecuzione ) e così miseramente esce di scena.
Saint Just invece fa l'angelo della morte fino in fondo Molto significativa del Saint Just pensiero è la frase 'Muoia Sansone con tutti i filistei' che ben lo rappresenta Poiché non può propagandare il verbo rivoluzionario ed anzi questo gli è stato scippato , decide di farsi esplodere portandosi dietro gente inerme ed innocente Se il tempo degli eroi è tramontato che arrivi quello dei martiri.. Anche in questa circostanza colpisce il linguaggio scurrile e duro di Danton che del resto era noto per essere una persona istintiva e senza peli sulla lingua. Soltanto un piano ottimamente orchestrato di Oscar fa sì che i sotterranei della torre si allaghino e che le polveri diventino inservibili Saint Just però aveva portato di sopra dieci barili sufficienti a fare crollare la Bastiglia.. E' davvero monumentale la scena di Oscar di André e degli altri che fuggono con la Bastiglia che crolla sullo sfondo e le nuvole di polvere che si stagliano dalla terra al cielo. Ho notato la ripetizione delle scene e delle parole dell'anime in cui Oscar comanda i cannonieri davanti alle mura della Bastiglia con la spada in pugno ed i capelli sollevati dallo spostamento d'aria Viene presa di mira dai fucilieri ( che in questa storia rovesciata sono quelli di Saint Just e non quelli di de Launay ) ma 'sta volta , accanto a lei, c'è Andrè che con la sua accortezza la salva e tutto finisce bene.. Ho trovato anche interessante il triplice braccio di ferro in un campionario di meschinità e di egoismi : quello con Saint Just che non vuole sentire ragione , quello con Robespierre totalmente abulico e ripiegato su se stesso e quello con l’Hôtel des Invalides che non vuole cedere i cannoni, della serie : i cannoni sono nostri , ci servono e voi arrangiatevi da soli E' stato necessario l'intervento della regina per rimetterli in riga.
Alla fine assistiamo di nuovo al dramma di Alain che non si perdona di avere sparato seppure per giusta causa al cugino, non regge i sensi di colpa né lo sguardo della madre e decide di mettere migliaia di miglia fra sé ed il suo passato partendo per la guerra.. Spero che torni illeso e rassegnato..
Un altro bel capitolo molto molto corposo mia cara Agrifoglio I miei più sinceri ed entusiastici complimenti!

Recensore Master
18/01/20, ore 16:27

Che capitolo! È successo di tutto!
Il titolo: Luglio rosso sangue " rispecchia tutto ciò che hai narrato.
Oscar è stata come sempre formidabile. Robespierre e i suoi scagnozzi hanno fatto la fine che meritavano.
Alla prossima!

Recensore Veterano
18/01/20, ore 08:51

Carissima Agrifoglio, ogni capitolo è una fonte di sorprese. Questo è veramente spettacolare, pieno di azione, adrenalina, ma anche introspezione e dramma. Oscar è fantastica, un grande comandante, è supportata da tutti e riesce a compiere l'impresa. Quello che salta agli occhi è la totale uscita di testa di Robespierre, sembra che non sia più collegato alla realtà, la scoperta, poi, che la povera Eulalie era malata gravemente e non incinta, è il colpo di grazia che lo porta ad uccidere tutti i suoi compagni di rivoluzione e infine a rivolgere l'arma contro sé stesso. L'ho trovato un capitolo di forte impatto emotivo. Bravissima, buon weekend.

Recensore Master
16/01/20, ore 21:19

Ciao Agrifoglio, Innanzitutto grazie per questo nuovo aggiornamento Ma lo sai che questa volta ho sentito il sapore del " The End" Mi è dato come l' impressione che questo tuo racconto storico potesse completarsi nell' anno in cui si è concluso " Lady Oscar " il 1794. Pare che finalmente, quasi tutti i personaggi malvagi hanno avuto il giusto castigo e la fine che meritavano per la loro empieta' e scelleratezza. Ringrazio Francoise 14 che per prima mi fece balenare il dubbio sulla sorella di Robespierre riguardo la sua condizione, che nulla aveva a che vedere con la gravidanza. Infine ho temuto dal profondo che Robespierre stesse sul punto di uccidere Oscar! Alla fine ho sperato si suicidasse ma non certamente avesse intenzione di assassinare i suoi stessi seguaci e compagni! Mi sembra sia impazzito come quella megera, la furia rossa. Un capitolo denso di suspense e adrenalina ove la figura della nostra beniamina primeggia in intelligenza, raziocinio e rapidità d' azione. Molto facile perdere il sangue freddo in un frangente così delicato e pericoloso eppure la nostra leonessa non demorde e non si arrende. In alcuni momenti della narrazione, non so perché, ma ho ricordato alcune scene agghiaccianti del film Titanic soprattutto quando alcuni membri dell' equipaggio perdono la testa e iniziano a volare le pallottole. Dunque, da parte mia,complimenti vivissimi, questa storia è spettacolare.

Recensore Master
16/01/20, ore 15:23

Robespierre, diciamocelo, ha avuto quello che si meritava.
Il ministro ha avuto una vera e propria débâcle.

Recensore Master
16/01/20, ore 14:19

Robespierre ha avuto quel che meritava, per colpa del suo distorto concetto di probita' ha anche ucciso la sorella: non si rendeva conto che la rettezza morale sta innanzitutto nel rispettare la dignità di tutte le persone, senza depravate e blasfeme distinzioni in base a ciò che si ha sotto la cintola o in base a ciò in cui l'anima crede. Quello che mette i brividi è il tuo Saint-Just, folle fino all'ultimo gesto della sua vita, anche se gli si deve riconoscere la coerenza.