Recensioni per
Tra Peccato e Giustizia
di mystery_koopa

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
27/01/24, ore 23:05

Davvero niente male come What If.....!
Perfettamente raccontata la mente da folle e cinica timorata di Dio di Miss.Brent, uno dei personaggi più interessanti del romanzo.
Posso immaginare che dialogo potrebbe esservi stato poi trai 4 superstiti, con Armstrong che rivela a Vera, Philip e William il piano del giudice per smascherare il colpevole e loro che si convincono che Wargrave li abbia salvati sacrificando se stesso.
Un What If.... che dà più umanità allo stesso giudice, ho sempre trovato abbastanza poco verosimile che il suo piano fosse andato perfettamente per il verso giusto in ogni passaggio.

Recensore Master
27/03/19, ore 18:32

9° posto al contest "La guerra del Raiting" indetto da missredlights sul forum di EFP


Tra peccato e giustizia – mystery_koopa - 37,8/40




Grammatica e stile di scrittura: 9.8/10
Lo stile mi piace molto, semplice ed efficace. Non sei andato a ricercare parole troppo elaborate per scrivere la storia, ma nella sua semplicità, il testo si presenta molto bene. Senza contare che le pause che fai enfatizzano già di suo una storia veramente bella. Mettere parole pompose l'avrebbe solamente appesantita. Quindi ottimo lavoro da questo punto di vista.
La punteggiatura è stata perfetta, con ogni segno messo al posto giusto e mai a casaccio. Anche la grammatica è davvero impeccabile ed è stato difficile trovare degli errori, che ti riporto qui di seguito. Preciso a dire che le mie sono solamente dei consigli che puoi benissimo non seguire.

era sopravvissuta a un avvelenamento e ora doveva finire l’opera (non dovresti utilizzare la parola ora in un contesto al passato);
si precipitarono nella stanza, trovando dinnanzi a loro l’orrendo (ho trovato fuori luogo far finire la frase con un aggettivo. O lo mettevi in maiuscolo, facendolo diventare un sostantivo, oppure mettevi un'altra parola, come per esempio “trovando dinanzi a loro una scena orrenda/qualcosa di orrido).

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Qui vorrei spendere tantissime parole di ammirazione per aver descritto Emily con un introspezione degna di questo nome. Nella sua follia l'hai resa molto verosimile, reale. Non solo perché hai accennato alla povera Beatrice o al fatto che le abbia addossato tutte le colpe per tutte le sciagure che le sono capitate (senza contare anche la possessione del giudice), ma perché l'hai resa meschina e infima nel suo odio e nelle cose in cui crede, come ad esempio che sia senza peccato, che non sia sua la colpa della morte di Beatrice e, infine, il fatto che pensi di essere nel giusto quando uccide il giudice Wargrave. Di tutti i personaggi di Dieci piccoli indiani (uno dei miei preferiti dell'autrice, tra l'altro) lei è quella che ho odiato di più in assoluto, ritrovandomi ad odiarla anche in questo racconto. Ciò significa che l'hai resa tale e quale a quella del libro. Ottimo lavoro!

Ambientazione/metodi di approccio/situazione: 10/10
Non ho molte parola da spendere in questo paragrafo, visto che hai descritto tutto in maniera minuziosa. L'ambientazione la conoscono tutti quelli che hanno letto il libro, con qualcosa di diverso e che fa la differenza. Il fatto che Emily si svegli e uccida il giudice di per sé è una situazione fuori dall'ordinario, capace di sconvolgere il libro, rendendolo più vivido e reale. Anche l'approccio, come se lei fosse in uno stato di trance mi è piaciuto tantissimo, come anche il fatto che venga uccisa dagli altri quattro che la credono un assassino.

Gradimento personale: 4/5
Dirti che la storia mi sia piaciuta è un paradosso. Non solo perché è tratta da uno dei miei libri preferiti, ma anche per la storia in sé, carica di introspezione e pregna di significato. Davvero, avrei preferito leggere di più, espandere quel what if fino a renderlo anche una mini long o più lunga perché la storia ha del potenziale, soprattutto vedere come la trama sarebbe andata se davvero fosse andata in questo modo. Secondo me è finita troppo in fretta. Per esempio avrei messo più parti anche con Beatrice stessa, piccoli pezzi di passato per ampliare la storia.

Titolo e impaginazione: 4/5
Il titolo l'ho trovato molto azzeccato ed in linea col racconto, visto che la protagonista principale del racconto è Emily. Per quanto riguarda l'impaginazione l'ho trovata curata dal punto di vista del giustificato. Il font invece l'ho trovato un po' troppo grande e avrei preferito un altro carattere, ma anche il Georgia poteva andare. Ma la grandezza proprio no visto che mi ha appesantito leggermente la lettura.

Recensore Master
18/11/18, ore 18:46

SECONDA CLASSIFICATA:
Tra Peccato e Giustizia di MYSTERY_KOOPA




♦ Grammatica e stile: 9,8/10 (4,8/5 di Grammatica e 5/5 di Stile)

Non ci sono gravi errori di grammatica, a parte il termine “ora” presente due volte in un contesto errato: mi spiego con questo esempio » “era sopravvissuta a un avvelenamento e ora doveva finire l’opera...”
Ecco, essendo la storia ambientata al passato, non sarebbe corretto usare il termine di precisazione temporale presente “ora”, appunto perché è fuori tempo. È una piccola minuzia che non ti è costata tanto (– 0,2), ma che comunque segnalo per futuri lavori.
Poi, deve esserti sfuggita una “i” nella frase “in quanto suoi gravissimi peccati…” e un termine nella frase: “trovando dinnanzi a loro l’orrendo”, proprio perché questa finisce con l’aggettivo; a meno che non fosse usato in funzione di sostantivo – ma allora avrebbe avuto la maiuscola –, c’è una parola mancante. Non ho tolto comunque nulla, perché non levo punti alle sviste (anche se ovviamente le segnalo).
Per quanto riguarda lo stile, nulla da dire: chiaro, pulito e tagliente, rispecchia alla perfezione i pensieri della cara Emily e la sua mentalità. Ci sono frasi davvero perfette, come il finale – che ho trovato splendido – e le espressioni che manifestano la sicurezza di essere nel giusto e, di conseguenza, poter dare giudizi sugli altri, sicuramente meno puri di lei: ecco la spudorata certezza di essere l’arma perfetta del Signore e di non aver commesso alcun crimine – anche se, alla luce dei fatti, tutti sappiamo la verità.



♦ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10

Complice anche l’ottimo adattamento dell’opera da parte della BBC (in forma di miniserie del 2015), Emily riesce perfettamente a risultare odiosa, rasente all’insensibilità e alla tenace difesa della propria mentalità miserevole. Anche dopo la morte della povera Beatrice, non smette di addossare a lei la colpa di ogni cosa che sia accaduta: della gravidanza, del successivo abbandono, della morte violenta… giungendo fino a incolpare la ragazza di aver posseduto Wargrave per poter portare a termine la sua vendetta – una vendetta, dice propriamente Emily, infondata in quanto portata da una peccatrice.
La sua mentalità, lo dico chiaramente, mi disgusta: è un misto d’ipocrisia e cattiveria, di possessione e indifferenza che la rendono la più spregevole e falsa tra i personaggi qui presenti. Vera o Lombard, per esempio, nonostante le azioni criminali non mi hanno mai suscitato una tale repulsione: proprio perché, per quanto tengano nascosti i propri errori, non affermano di essere stati nel giusto né che fosse stato giusto così; entrambi sapevano che quello che commettevano era un torto e che erano condannati – mentre lei no, anzi. In questo circolo di assassini per errore, per amore, per gelosia, per rabbia o convenzione, ai miei occhi Emily è la peggiore: folle nella sua tanto conclamata rettitudine, lontana da quella carità che vuole mostrare e chiusa nelle sue idee di perbenismo e sdegno che non la faranno mancare a nessuno.
Ecco, tutto questo l’hai reso benissimo in tale what if – per altro molto particolare e interessante – che fino all’ultimo ce la mostra nelle sue ingannevoli, ipocrite forme: i miei complimenti per essere riuscito a mostrare con coerenza un personaggio non facile né amato, e quindi distante da una possibile empatia e comprensione.



♦ Introspezione: 10/10

Non mi dilungo molto sull’introspezione perché è amalgamata perfettamente alla caratterizzazione e, ugualmente al parametro sopra, coerente con il personaggio.
Non è molto estesa, eppure è completa: riassume e mostra quello che volevo leggere, l’animo di un cattivo e la propria messa a nudo.
Fa nulla che, appunto, quelle parole siano così assurde da essere allucinate e folli: le sue seppur false convinzioni sono mostrate con tutta la loro forza e colpiscono una dopo l’altra con la certezza di ferire e indignare, e mostrare la spregiudicatezza scaturita dalla certezza di agire sempre sulla retta via; ecco, se possiamo biasimarla per ogni altro aspetto, di certo non si può dire che Emily sia una donna insicura di sé e della sua “missione”.



♦ Gradimento personale: 5/5

Ho decisamente amato questo piccolo mutamento della trama generale e l’assassinio di Wargrave che salva quattro dei colpevoli: questa scelta è verosimile con le azioni che Emily avrebbe potuto compiere se “la puntura dell’ape” non l’avesse uccisa, quindi è stata valutata come un’ulteriore punto di forza di una storia decisamente ben studiata e scritta.
Non mi dispiacerebbe se questa diventasse una sorta di raccolta con tutti i personaggi, perché mi vengono i brividi dall’entusiasmo al solo pensiero di come tratteresti Vera (la sua storia sarà sempre la mia preferita) o i miei cari Lombard e Blore; questo non per costringerti a scrivere, ci mancherebbe, ma per dirti che hai fatto davvero un ottimo, ottimo lavoro con Emily. I miei sinceri complimenti.



TOTALE: 34,8/35

Recensore Master
22/09/18, ore 00:02

Ho letto "Dieci piccoli indiani " al liceo, d'inverno, con il vento che faceva ballare le finestre... si può comprendere il motivo perché lo ricorderò a vita.
La tua storia ha dato una ventata di novità ad uno storia pressoché perfetta, da un tocco l'umanità. Perché un essere umano è impossibile che non sbagli, questa tua versione mi sembra davvero un buon finale.
Per quanto concerne la forma, credo che tu sia stata davvero brava a trovare uno stile piano ma ricco di sfumature. Sia il lessico, la struttura delle frasi dentro brevi periodi.
Mi è davvero piaciuta

(Prima recensione premio)

milla4

Recensore Master
16/09/18, ore 17:29

Recensione premio per il contest Rianimiamo i fandom!

Ciao mystery, eccomi qui!
Sullo stesso fandom utilizzato per il contest, e se lì la storia non mi aveva fatta impazzire - per i motivi di cui abbiamo già parlato - questa la trovo decisamente più coinvolgente! L'idea di partenza, tanto per cominciare, è fenomenale.
Non tanto che la Brent sopravviva, la sua follia che la spinga a vedere Beatrice nelle azioni nel giudice, Beatrice che non dovrebbe avere alcun diritto di vendicarsi, perché ciò che ha fatto lei è giusto, impeccabilmente giusto. Spaventoso ma IC come lei passi a ritenersi investita d'una missione divina e corra a giustiziare il giudice. Wargrave era probabilmente l'unico tutto sommato tranquillo a quel punto, qui mal gli incoglie ad abbassare la guardia.
Bella anche la comparsa finale dei quattro sopravvissuti, che probabilmente non sapranno mai quanto siano stati fortunati. Emily Brent, senza nemmeno saperlo, li ha salvati tutti... ed è morta subito dopo.
La frase finale riassume perfettamente il suo personaggio.
Per quanto riguarda la forma, è molto buona; ho trovato solo una svista, nella frase "in quanto suoi gravissimi peccati sarebbero stati impossibili da espiare" manca l'articolo prima di suoi, "in quanto i suoi gravissimi..."; senza non mi sembra scorra bene.
Ho detto tutto, credo!
Alla prossima!
Mari

Recensore Master
22/08/18, ore 15:15

Ciao!
Dato che partecipo anche io al contest di Laodamia94, ho pensato di fare un salto anche fra le storie degli altri partecipanti (almeno nel caso in cui conosca il fandom su cui sono basate).
Ammetto di avere, purtroppo, un ricordo un po' confuso di quando lessi "Dieci piccoli indiani": credo si trattasse di un'estate di almeno quindici anni fa, e il ricordo più vivido che ho è quello di mio cugino che mi strappa il libro di mano e mi urla chi sia l'assassino. Ammetto di aver avuto un istinto omicida pure io, in quel momento, ma sto decisamente divagando.
Tutto questo per dire che innanzitutto mi hai fatto venir voglia di rileggere questo romanzo, e in secondo luogo, purtroppo, non ho dei ricordi chiari quanto vorrei per apprezzare fino in fondo la tua storia.
Tuttavia, ho comunque apprezzato moltissimo quello che hai scritto: sei riuscita a rendere coerente un what if immenso (e dire che io di solito sono una purista del canon XD), dando tutto un altro senso alla storia, ma senza mai stravolgere i personaggi.
Per quanto non abbia un ricordo lucidissimo dei vari personaggi, le storie di Vera e quelle di Emily Brent, chissà perché, mi sono rimaste particolarmente impresse. E sì, decisamente la tua è una disamina molto lucida della mente distorta di una donna fredda, cinica e crudele. Il fatto che Emily Brent si senta in qualche modo giustificata ad agire in questo modo in quanto investita da una missione divina mi sembra perfetto, così come è perfetto il fatto che, comunque, lei si senta tormentata dal fantasma della povera Beatrice Taylor.
Mi è piaciuto molto anche il richiamo circolare che dal ronzio dell'ape riporta alla filastrocca tanto celebre, riagganciandosi perfettamente al canon, e dando alla tua storia un sapore ancor più coerente con l'opera della Christie.
In generale, io di solito sono una persona molto prolissa (l'avrai notato da questo commento-papiro, scusa) e adoro le storie lunghissime, dove posso assaporare ogni singolo dettaglio, eppure credo che qui tu, pur mantenendoti molto breve, sia riuscita a rendere benissimo l'atmosfera della storia, e abbia inserito tutti i richiami e i dettagli necessari per cogliere le sfumature di follia della mente di questa donna.
Complimenti, davvero!

Recensore Veterano
26/07/18, ore 14:35

3° classificato al contest 'Zodiac Game'

Autore: mystery_koopa 
Fandom: Dieci piccoli indiani 
Titolo: Tra peccato e giustizia 



Grammatica e Stile: 5/5 

Non ho trovato alcun errore grammaticale e nemmeno di battitura. In quanto allo stile, scorrevole e con frasi relativamente corte che ben si addicono ad un testo non troppo lungo e introspettivo. Ho apprezzato tantissimo il modo in cui mi hai fatto respirare la stessa atmosfera del romanzo, sia nelle descrizioni della stanza, sia della protagonista stessa. Un bello stile che rende semplice ma allo stesso tempo avvincente la lettura. 

Originalità e trama: 4.9/5 

Direi che l’originalità la si trova proprio nel What if, avendo in qualche modo ‘salvato’ Emily Brent dalla sua sorte. Una trama semplice ma che grazie all’introspezione acquista valore. Mi è piaciuto molto come tu sia riuscito a gestire il what if, non è facile cambiare il reale corso degli eventi senza mai perdere del tutto di vista il canonico. 

Caratterizzazione personaggi: 10/10 

Emily Brent è la Emily Brent del libro. Ogni pensiero che formula, dato che la storia si basa esclusivamente sulla sua introspezione, mi riporta esattamente all’immagine che ho sempre avuto di lei, forse con una vena di follia in più che non fa altro che dare maggior risalto alla caratterizzazione che ne hai dato. 

Introspezione: 10/10 

Amo trovare storie brevi ma intrise di introspezione come la tua: totale e completa. Non manca nulla, i pensieri arrivano diretti al lettore che quasi si perde nella folle esaltazione religiosa di Emily. Mi è piaciuta tantissimo la prima parte, in cui Emily si risveglia in quella stanza con un po’ di confusione fino ad arrivare a quelle inquietanti parole, quella filastrocca che a me dopo anni ancora mette i brividi, non oso immaginare su di lei e tutti gli altri che effetto possa avere. 

Gradimento personale: 9.8/10 

Davvero molto bella. Personalmente amo moltissimo i libri della Christie e ‘ Dieci piccoli indiani’ è stato anche il primo che ho letto e ne sono particolarmente affezionata. Già il fatto che tu abbia deciso di scriverci su mi ha reso felicissima. Un what if molto appropriato con un’introspezione perfetta, non potevo certo chiedere di meglio. Ti dirò che mi è spiaciuto un po’ che fosse una storia breve, per come scrivi mi sarebbe piaciuto moltissimo leggere qualcosa di più lungo. Provvederò comunque a farmi un bel giro tra le storie del tuo account. 

Totale: 39.7/40 

Recensore Master
06/07/18, ore 20:45

Contest "Scegli il tuo premio!" di Setsy
mystery_koopa con: Tra peccato e giustizia
Grammatica: 4.75/ 5
della Luna = quando si parla dei corpi celesti sole luna e terra, la maiuscola si può usare solo se c’è una personificazione (la dea Luna, etc) o in un testo di astronomia o comunque scientifico
Stile: 14/15
Questa storia scorre felicemente perché ha uno stile lineare che mi è piaciuto molto per il tipo di trama, cioè quella di un giallo classico che più classico non si può! L’uso di un linguaggio mediamente ricercato aderisce al genere di scrittura di queste opere; di base il lessico è piuttosto semplice ma è credibilissimo e mai banale, anche pensando all’epoca dell’ambientazione, per cui vi ho trovato un buon lavoro di filologia.
Non c’è mai confusione, anche se per un attimo il lettore potrebbe interpretare la follia di Emily in modo diverso, visto che è giustamente un tuo what if? Pare quasi che l’ombra del fantasma di Beatrice possa manifestarsi davvero, e questa lieve tensione attrae, anche se sei stato molto bravo a non dare falsi indizi. Insomma, la suggestione è tutta da questa parte del pc… è bello farsi delle domande, leggendo, essere interessati a formulare delle ipotesi.
Ad un certo punto, molto in linea con la versione teatrale, i personaggi hanno tagliato i fili e hanno cominciato a muoversi per conto loro. La citazione della canzone originale è proporzionata, ed è quella originale, rispettando anche qui l’uniformità de testo d’epoca.
Una frase non funziona: “il corpo ormai inanimato della ragazza si era lasciato cadere”. Se è inanimato non si può lasciare  cadere: cade o viene buttato; questi inghippi capitano anche solo per una questione di copia-incolla della scrittura al computer.
IC: 20/20
Sono stupita di come la tua versione di Emily sia il perfetto specchio di quella del romanzo, e quindi dell’adattamento teatrale. Non hai aggiunto nulla alla sua descrizione né fisica né caratteriale, ma non per questo c’è una semplice ripresa del personaggio canonico. La visione è tutta introspettiva; le sue motivazioni morali ― che antepongono una personalissima idea di giustizia a quella di bontà, o della legge ― le decisioni prese durante un rush di lucida follia. Nella normalità dei suoi pensieri è facile anche trovare una ristrettezza mentale diversa da quella della nostra epoca, che dona a Emily la famosa “banalità del male” in quanto non è un mostro da storia horror, ma una donna che non ci sarebbe motivo di sospettare più degli altri. Invece è capace del sangue freddo del vero killer! Il giudice Wargrave perde importanza rispetto al libro, ma qui è giusto così, lui comunque rimane l’assassino che sta operando per il suo tornaconto, e all’inizio della tua fiction viene rappresentato nel momento in cui sta agendo per liberarsi degli abitanti della casa. Il fatto di essere sovrapposto, da una Emily quasi in stato di allucinazione, alla povera Beatrice gli da’ un tocco in più di mistero.
Trama: originalità e/o aderenza al canone: 15/15
Qui ci siamo tantissimo. L’aderenza al canone è vicinissima al vero svolgimento della trama, ma il what if? è più che sufficiente a considerarla anche originale. Naturalmente sono edite, quindi era davvero difficile aver scritto qualcosa che soddisfacesse entrambe le richieste. Ho dovuto controllare le diverse versioni per rintracciare il tuo operato, complimenti! La trama è semplice, in questo passaggio, perché già ci hai portati al punto in cui abbiamo saputo chi è l’assassino, ma non per questo è meno interessante e valida. I personaggi sono mostrati con proporzione, a seconda della loro importanza, e non è da meno l’equilibrio di pensieri ed azione, visto che è un’introspettiva, in maggior luogo. Hai centrato il nucleo di un giallo “curtain” con molta sicurezza. Credo sia proprio il tuo genere!
Titolo: 4.90/5
Questo titolo forse si può definire un pochino “ingessato”, però devo ammettere che richiama subito i testi classici: “Delitto e castigo”, per dire. Diminuisce parzialmente l’effetto sorpresa, perché lascia comprendere che ci sarà tutta una parabola all’interno della storia, ma con questo si può definire molto onesto. Suona bene, lo vedo soprattutto come un titolo cinematografico anni  '30, quindi proprio dell’epoca. Insomma, se perde un briciolo per originalità, guadagna molto per quanto è centrato sul pezzo.
Gradimento generale:4.50/ 5
La storia si basa su una leggera variazione di una trama famosissima, e anche se questo non lascia spazio a molta innovazione qualcosa c’è. Insomma, nel complesso hai scelto di restare sulle orme del fandom, e penso che se si deve operare una scelta questa sia la migliore. La fiction è scritta bene, con scioltezza e con genuino amore per i personaggi. Forse la storia avrebbe guadagnato da una durata appena più estesa, perché le motivazioni di Emily sono davvero interessanti, lasciando in secondo piano gli altri che sarebbe stato bello vedere un po’ di più.
Totale: 63.15/65
(Recensione modificata il 06/07/2018 - 08:53 pm)

Recensore Master
03/05/18, ore 20:45

Ciao Koopa!
Da premettere che non ho mai letto il libro al quale si ispira il tuo racconto, però so che si tratta di un giallo di Agatha Christie (il genere giallo non è tra i miei preferiti), perciò mi sono velocemente documentata sul web.
La tua storia ha un'ambientazione alquanto magica e misteriosa, oscura per certi versi poiché la morte vi aleggia dall'inizio e ovviamente culmina con i due omicidi.
Non conosco il personaggio di Emily Brent, ma mi è sembrata una donna che ha un'idea distorta della realtà e lo dimostra quando afferma di sentirsi un'inviata del Signore, una sorta di giustiziere che non si fa scrupoli a giudicare una giovane ragazza incinta. E poco importa cosa ne sarà di lei (e degli altri abitanti dell'isola), ciò che conta è restare misericordioso agli occhi di Dio.

Spero di aver recepito il tuo messaggio, nonostante la mia ignoranza a proposito del romanzo ^^
In bocca al lupo per il contest,
Nina