Recensioni per
Life' Show
di Freeshane

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
30/06/18, ore 21:26
Cap. 1:

[Valutazione del contest And if it's crazy live a little crazy]

Life' Show di Freeshane

Valutazione

Premessa: 
Ritengo doveroso spendere due parole, prima di passare alla valutazione vera e propria, per avvertirti che, se avessi seguito il mio stesso criterio, la tua storia sarebbe stata esclusa dal contest perché “eccessivamente sgrammaticata”: hai commesso di base soltanto due errori, ma entrambi molto gravi e, soprattutto il primo, ripetuto molte volte: 
- Mancato segno di punteggiatura forte a fine frase --> Nessuno dei tuoi dialoghi termina con un segno di punteggiatura forte, e sono ben 17. Il segno di punteggiatura forte è obbligatorio al termine di qualunque frase; se il dialogo è seguito da una frase indiretta con verba dicendi et declarandi (dire, urlare, sussurrare, rispondere, ecc.) allora viene messo soltanto al termine della suddetta frase, ma se non è così il punto NON va eliminato, bensì va inserito al termine del dialogo, dentro o fuori dalle virgolette (a discrezione dello scrittore). 
Se può esserti d’aiuto, nella mia pagina giudice trovi uno specchietto specifico sulla punteggiatura nei dialoghi. 
- Il verbo essere alla terza persona singolare presente vuole l’accento e non l’apostrofo -->È e non E’. Questo errore compare 2 volte. 

Nella mia pagina giudice spiego che ciascuno di questi errori comporta di una penalità di -0,2 che viene raddoppiata in quanto la storia è inferiore alle 500 parole; il totale dei tuoi errori ammonterebbe quindi a 7,6 punti di penalità e, dal momento che il punteggio massimo in “Grammatica e sintassi” è 5 e che procedo per sottrazione, andresti sotto zero e – di norma – la tua storia sarebbe esclusa dal contest. 

Ma alloraperché invece la tua storia è ancora in gara
Principalmente perché hai commesso soltanto due tipologie di errore, mentre il resto della storia è pulito dal punto di vista sia grammaticale che sintattico, il che denota una certa cura che ho apprezzato. 
Ho deciso quindi di non penalizzarti con qualcosa di drastico come l’esclusione dal contest, ma allo stesso tempo ho scritto questa premessa per farti comprendere l’importanza delle regole grammaticali che tu in questa storia non hai rispettato. 
Ti consiglio di far più attenzione, in futuro. 



Titolo: 
Io non amo particolarmente i titoli in lingua straniera, soprattutto se non hanno altra ragion d’essere se non il “suona meglio in inglese”, e il tuo, da questo punto di vista, è un po’ borderline: quello “show” potrebbe collegarsi al titolo del film “The Greatest Showman”, ma dal momento che alla fine utilizzi la dicitura “uno spettacolo chiamato vita” il legame è veramente molto labile. 
Personalmente avrei preferito l’italiano, ma alla fine è questione di gusti. 

Per quanto riguarda il significato, invece, l’ho trovato carino e ben calzante con la storia: si focalizza su quello che è l’avvenimento più importante della stessa senza però fare al lettore nessun tipo di spoiler, invogliandolo a leggere. 



Uso della citazione: 
La citazione è molto ben utilizzata: hai spiegato chiaramente nel corso della storia il perché abbandonare quel fatidico show, dopo averlo organizzato con tanta cura, sarebbe una follia per Philip… e poi hai raccontato anche come lui scelga di compierla lo stesso, quella follia, perché altrimenti se ne sarebbe pentito per sempre. 



Caratterizzazione dei personaggi: 
Ho trovato i personaggi di questa storia molto ben caratterizzati, sia i protagonisti che i personaggi secondari. 

Trovo assolutamente verosimile che Philip, essendo rimasto l’unico “re” del circo, si impegni al massimo per continuare a dare lustro allo spettacolo, per dimostrare di essere all’altezza di Barnum e renderlo fiero di lui. E, perché no, per sentirsi fiero di se stesso, per essere riuscito a realizzarsi e ad avere successo. 

E trovo naturale anche che una Anne in stato molto avanzato di gravidanza sia invece quantomeno seccata che suo marito la trascuri così per il lavoro: Anne ha un carattere molto forte e di certo non è una donna che ha paura di dire in faccia alle persone le cose come stanno, anche a costo di ferirle. 
Ho trovato un po’ forzato invece che abbia tirato fuori l’argomento “Barnum e Charity” nella discussione, perché per come l’abbiamo conosciuta non mi pare il tipo da fare paragoni con le esperienze altrui (in poche parole pensa sempre ai fatti propri), ma dato che si trova in uno stato fisico ed emotivo particolare questa “stonatura” è comprensibile. 

Molto bello il breve incontro tra Philip e Barnum, ma ho da farti una piccola annotazione: Philip lo chiama sempre P.T. e non per cognome (a parte nella scena in cui si sono conosciuti, ovvero prima di diventare soci ed amici, e un’unica volta dopo l’incendio quando ce l’aveva con lui per il casino della tournee). 
Detto questo, come ti dicevo, l’incontro tra loro due mi è molto piaciuto e ho trovato entrambi ben caratterizzati: Philip nervoso per quello che sarebbe il suo grande momento come showman, e Barnum che un po’ lo rassicura e un po’ si congratula, fiero di lui come lo è sempre stato. 
Hai reso giustizia, seppure in poche parole, a quello che è uno splendido rapporto di amicizia o qualcosa di più, e questo non può che farmi piacere. 

L’ingresso in scena di Charity invece non mi ha convinto molto: dire che è “come se avesse corso per chilometri” secondo me è esagerato e dà al lettore un senso di surreale che invece non ci sarebbe stato se ti fossi tenuta più sul vago (ad esempio lasciando solo “come se avesse corso fin lì”). 
Inoltre, ho anche qualche perplessità sul fatto che proprio Charity si sia precipitata a chiamare Philip: avrei trovato più naturale che fosse rimasta al fianco di Anne – che per quanto ne sappiamo non ha madre né famiglia oltre a quella del circo (che al momento è impegnata altrove) e quindi senza di lei sarebbe rimasta sola col dottore – e avesse invece mandato qualcun altro a chiamare Philip. 

Invece, la scelta di Philip di lasciare tutto quanto e correre da lei è, oltre che adorabile, anche perfettamente IC: per Anne ha già sfidato apertamente i suoi e tutti i benpensanti dell’alta società, quindi è assolutamente plausibile che decida di mollare tutto e correre da lei, nonostante l’impegno messo nel preparare quello spettacolo. 

Infine, è molto bella – e anche realistica – la scena di Anne che, tra i dolori del travaglio, si senta sollevata nel trovare finalmente suo marito al suo fianco, e tragga dalla sua presenza la forza necessaria per dare alla luce il loro bambino. 



Stile e trama: 
Il tuo è uno stile semplice e pulito, si segue con molta facilità e consente al lettore di non perdere mai il filo del discorso grazie a una sintassi ricca di periodi brevi e coordinate, spesso per asindeto. 

Ho notato però che tendi a sovrabbondare con le virgole, anche quando non sarebbero necessarie, e questa pecca in alcuni punti ha un po’ rallentato la lettura. 
Ti faccio un esempio: “Si scusò Carlyle dando un dolce bacio sulla fronte alla donna che, ormai, chiamava moglie, la quale invece sospirò e si accarezzò il ventre pronunciato, da ormai quasi otto mesi.” --> si potrebbero eliminare ben tre virgole senza alterare il senso del discorso: “Si scusò Carlyle dando un dolce bacio sulla fronte alla donna che ormai chiamava moglie, la quale invece sospirò e si accarezzò il ventre pronunciato da ormai quasi otto mesi.” 

Invece mi hanno favorevolmente colpita i dialoghi: ad una prima lettura, lo confesso, mi sono sembrati un po’ troppo artificiosi, ma poi ho capito che riflettono bene (alcuni più e altri meno) l’atmosfera del film e il linguaggio usato dai personaggi, e questo ha contribuito a dare realismo a tutta la storia. 

Tuttavia, il solo utilizzo della virgola – o al massimo del punto fermo – nei discorsi diretti spesso non ti consente di dar loro la giusta intonazione, ed è per questo che inizialmente mi “stonavano”: non è il lessico usato, è che la mancanza di intonazione li rende piatti. 
Anche qui ti faccio un esempio: “Philip, devi andare, Anne è entrata in travaglio, il dottore è già a casa e ha chiesto di te” qui abbiamo Charity che è arrivata di corsa per fare un annuncio urgente, ma dal dialogo non si nota né la fretta né l’importanza di ciò che sta dicendo. --> “Philip! Devi andare, Anne è entrata in travaglio… il dottore è già a casa e ha chiesto di te!” in questo modo invece il discorso assume più sfaccettature, e i punti esclamativi danno al lettore proprio l’idea dell’urgenza che Charity – presumibilmente – voleva trasmettere. 

Una piccola annotazione: non so se hai evitato perché ti avrebbe fatto sforare il limite di parole o altro, comunque sia dopo che Philip corre da Anne (dopo la frase “Dopo di ciò, corse più veloce che poteva verso l’amore della sua vita.”, per capirsi meglio) ci vuole un’interruzione di paragrafo (come hai fatto dopo il dialogo iniziale, subito dopo “Buonanotte, Philip.”) perché devi in qualche modo avvisare il lettore del cambio di scena dal circo alla casa di Philip, altrimenti per un attimo rimane spaesato. 

Non capisco inoltre perché nella frase “Congratulazioni, signori Carlyle, è un maschio” hai messo “Carlyle” in corsivo: è un semplice cognome, non c’è bisogno di metterlo in risalto. 

La scena del parto l’ho trovata molto bella, realistica senza scendere nel dettaglio – cosa che avrebbe stonato – ed edulcorata quanto basta per renderla poetica senza però, appunto, scadere nell’inverosimile. 

L’immagine finale di Anne e Philip che stringono tra sé il loro bambino è tenerissima, e soprattutto lo è quella di Philip che, ammirandolo, si rende conto di essere l’uomo – e lo showman – più felice del mondo. 



Gradimento personale: 
La tua storia è molto tenera nei contenuti, e nonostante – secondo me – abbia bisogno di alcune modifiche e correzioni – mi è comunque piaciuta: l’ho trovata dolce e romantica, ed è riuscita a farmi concludere la lettura con un bel sorriso. 
Vorrei dirti che il mio pezzo preferito è stato il finale, ma è solo al secondo posto: il mio cuore batte barlyle (Barnum/Carlyle) ed è proprio quel piccolo omaggio alla loro splendida amicizia il mio prediletto… senza nulla togliere alla Philip/Anne ovviamente, eh! 


A presto!
rhys89

Recensore Junior
02/05/18, ore 12:21
Cap. 1:

Ciao!
Volevo farti i complimenti per la tua opera, perché davvero: merita!
Mi hai fatta sciogliere in un lampo. La dolcezza intrinsita nella narrazione ma anche nei personaggi (che ho adorato tutti <3) è qualcosa che riesce a farti cogliere cos'è veramente importante. <3
Già, credo che Philip abbia fatto la scelta giusta. Un altro spettacolo, anche se magari non così grandioso come è descritto, potrà sempre farlo, ma di sicuro non poteva perdersi per nulla al mondo quel momento speciale <33
Ancora complimenti e spero di poter leggere ancora qualcosa di tuo! ;)
A presto!
Day_Dream

Recensore Master
29/04/18, ore 19:01
Cap. 1:

È tenerissima *-*
Ti chiedi se hai trasmesso qualcosa al lettore; la risposta è decisamente sì!
La scena in cui lui entra, "Sono qui", e ogni paura lascia Anne l'ho trovata davvero bellissima. Vogliamo parlare della fine? Philip capisce che nessuno spettacolo è più importante della vita, che ci siano o meno spettatori non ha importanza... Davvero bellissimo, direi quasi poetico.
Per quanto riguarda la grammatica non ho trovato errori, a parte "E' " al posto di È.
Un'altra cosa che ho notato è che non metti i punti dopo le virgolette dei dialoghi; non sono molto ferrata su questo punto quindi prendi ciò che dico con le pinze, ma credo che, a meno di inserire un verbo dopo (tipo: "Va bene" disse...), il punto sia necessario, fuori o dentro a tua discrezione (le regole non le conosco precisamente, ma leggendo mi sono imbattuta in entrambe le grafie.
Per il resto hai utilizzato uno stile semplice (ma non banale, attenzione!) che ben si adatta alla storia. L'atmosfera romantica rispecchia quella del film, e come i ho già detto l'ho amata.
Con me il fluff vince facile :')
Buona fortuna per il contest!
Alla prossima,

Mari