Eccomi qui, cara, ho deciso di leggere questa, amo il genere introspettivo.
Pathos vs Apatheia: credo che non potevi svilupparlo meglio. Ti ho già detto varie volte che i tuoi racconti mi piacciono molto e sono originali e inaspettati, quindi non mi dilungo, però sappi che ho apprezzato tantissimo anche questo racconto. I personaggi originali sono più difficili da destreggiare rispetto a quelli delle fanfiction che conosciamo, eppure la tua Alexandra è caratterizzata benissimo e ti assicuro che resta molto impressa.
Ci porti subito dentro la storia facendoci capire cosa abbia e perchè soffra, poi ci fai tornare indietro nel passato e sappiamo quanto sia anche stata bella la sua storia d'amore, e poi... poi c'è stata la tragedia che le ha spezzato il cuore e credo lo abbia spezzato ad ogni lettore, perchè è difficile non immedesimarsi in Alexandra e non sentire il suo dolore. La perdita dell'amore della tua vita è per forza qualcosa che fa sprofondare nell'apatia, e si sente in Alexandra, è spenta, al punto che persino la sua governante cerca di coccolarla come un tempo, ma lei sembra non sentire più nulla. La madre non sa bene come comportarsi fino a quando non vanno appunto a visitare il Laocoonte (e ho apprezzato tantissimo questo piccolo pezzo di storia mitologica). Hai fatto un paragone stupendo per far capire ad Alexandra che non debba morire anche lei con il suo amore.
Alexandra in quel momento capisce. A volte è vero, basta una storia, un racconto, per farti comprendere tutto e risvegliarti dal torpore. Decide di ripartire.
E così la storia si conclude con un vero ritorno al pathos, cinque anni dopo, Alexandra partorisce e ha accanto un altro uomo. Non si è lasciata morire di dolore, ha imparato, e così, passo dopo passo, gradualmente, ha ritrovato la sua felicità e ha dato una nuova vita.
E' una storia davvero molto bella e molto profonda, e anche il contesto nobile mi è piaciuto tantissimo.
Complimenti ancora una volta, un'altra bella idea che ho apprezzato tanto. |