Recensioni per
Nel cuore di chi l'ha amata e nel pennello del pittore, nessuna muore mai davvero
di tixit

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Ci sono storie dinanzi alle quali il commento diventa quasi superfluo (sì, lo so, questo discorso ti fa sorridere!😜), perché per una serie di motivi sono così profonde, centrate con l'ottica di chi legge (e per di più ben scritte, che non guasta mai) che quando si va a commentare verrebbe semplicemente da riconoscerne il valore aggiunto con un banale ''brava''. Giustamente però, dal momento che si va a recensire chi scrive vuole sapere perché il lettore arrivi a quel brava. Da parte mia è, innanzitutto, per aver fissato alla perfezione un momento che avrebbe potuto tranquillamente essere inserito nell'anime e che mi riporta alla mente una scena del manga in cui Marguerite, cercando di convincere la figlia della bontà delle scelte paterne (il tentativo di darla in sposa a Girodel), dà prova di non essere un personaggio così evanescente e lontano dalle posizioni del marito come spesso andiamo a immaginare. A questo proposito, non posso non amare questa tua visione di Marguerite come donna forte e vera compagna di cotanto marito, che ha sostenuto e non osteggiato, conscia del suo ruolo e anche della grande occasione riservata a sua figlia grazie a un'educazione prettamente maschile che paradossalmente sembrava più consona al suo carattere caparbio e risoluto.
In secondo luogo, non può non avermi colpito la malinconia di due genitori magistralmente tratteggiati (e che tu rendi vivi e realistici grazie alla conversazione) di fronte a quel ritratto che raffigura la loro figlia ormai adulta e che diventa occasione di bilanci ed esternazione di preoccupazioni. Due genitori di cui si percepisce l'amore reciproco, meno ciechi di quanto forse furono nella realtà (o forse tu gli dai modo di parlare di quanto in realtà avevano capito) sia sulla malattia, sia sui sentimenti tra Oscar e André. Due ultime annotazioni: bellissimo il titolo, perfetta la scelta della tempistica: siamo alla vigilia delle lucciole, e meno male che si voglia dare a quei due un po' d'intimità!
Scherzi a parte, mi è davvero piaciuta e spero di aver detto tutto quello che volevo, vista l'ora (il mal di gola ancora mi tormenta). Un bacio
(Recensione modificata il 03/05/2018 - 03:19 am)

Sono una tua fan e non ne ho mai fatto mistero, dalla prima volta che lessi la OS della sedia, sorpresa di trovare un'autrice così fuori dagli schemi, capace di raccontare la storia o una piccola parte di essa, attraverso punti di vista sempre nuovi e mai banali, suggeriti da una fantasia che pare essere un pozzo senza fondo.
Mi piace come sei dare corpo a personaggi rimasti in ombra, soprattutto nell'anime; e adoro i tuoi dialoghi, seppur moderni. Tu non hai bisogno di infiocchettare i tuoi scritti con eccessive metafore e altre figure retoriche: con poche e sapienti pennellate, sai trasportare il lettore in un mondo di sensazioni e di bellezza.
Un abbraccio
Rose

Meraviglioso, stupendo ritratto del ritratto e di quello che avrei voluto vedere. L’amore di due genitori per la figlia.

Molto bello questo dialogo di una vecchia coppia di sposi che si vuole ancora molto bene. E che si sta perdonando errori madornali commessi per egoismo nei confronti della loro figlia Oscar.
Bella l'idea del quadro, a perpetuo ricordo di una giovinezza e di una salute non più presente, a perenne monito di ciò che era stato e che poteva continuare ad essere.
Ricorda vagamente il ritratto di Dorian Gray. con le dovute differenze, ovvio.
Molto moderna l'idea della madre circa la presenza ingombrante dei genitori in casa: se deve succedere qualcosa meglio fuori...
D'altronde ad Oscar non è riuscito di rieducare i genitori perchè ad una certa età i figli questo devono fare, per far capire loro quello che sono.
Oscar non lo ha fatto perchè ha capito tardi ciò che era e ciò che voleva essere.
Buon 1° maggio!

Per prima cosa, il titolo è davvero bello, e sono sempre contenta di vedere qualcuno che usa il ritratto in una storia!

Ci sono tanti spunti che mi sono piaciuti, nel tuo racconto. I genitori che sanno che Oscar è malata (nell'originale nessuno dice niente, ma non ci credo neanche per un secondo che non ci fossero arrivati- la tubercolosi ti concia male, e poi all'epoca era abbastanza diffusa che immagino la maggior parte delle persone riuscisse a riconoscere i sintomi a colpo d'occhio), il fatto che le volessero abbastanza bene da lasciarla andare, e addirittura da non volerla sapere sola... non sono cose da dare per scontate, né in genitori del giorno d'oggi, né tantomeno in genitori di due secoli fa. E poi, la signora un po' maliziosa alla fine, e il fatto che questi due siano una coppia unita (io personalmente non riesco a vederli molto affiatati). Mi viene in mente una tavola del manga, proprio verso il finale, con la signora che piange abbracciata al generale davanti al ritratto di Oscar. Non so se parte della tua ispirazione sia venuta anche da lì, ma mi è partito il flashback.

Il pittore è stato molto clemente con Oscar; l'ha ritratta ragazzina. Almeno alla mamma e al papà è rimasto un ritratto di lei in tempi in cui era più sé stessa, non di una donna malata e disillusa. "Quello di adesso non è il corpo che le appartiene."

Le parlate mi sanno un po' di moderno, ma è il tuo stile, e lo padroneggi bene: il risultato è bello e malinconico (e dà un tono naturale ai dialoghi).

Mi è piaciuta davvero molto e ti faccio tanti complimenti!!

"Vorrei che avesse sperimentato l'amore. Vorrei che non fosse sola. Che non si sentisse sola, vorrei che si sentisse libera di fare tutto quello che la rende davvero felice, dimenticandosi di me, di cosa farebbe felice me, che sono solo un vecchio, ormai. Perché a me basterebbe..."

....Ma come sarebbe bello avere dei genitori così!

Forse stanno facendo entrambi i conti alla cassa, e si stanno rendendo conto di aver dato alla loro figlia più privazioni che soddisfazioni.

Ma ancora più ironico è il pass seguente:
"E' con André, cosa vuoi che le succeda? Piuttosto... ma magari le capitasse qualcosa! Meglio che non siano rimasti qui a dormire - qui, lo sai, non può capitare proprio niente. Troppa gente, troppi scalini. Soprattutto troppi genitori."

Sembra quasi un augurio che fanno ad Oscar verso la sua nuova unione con André.

Una fantasiosa esplicitazione degli ultimi minuti dell'Episodio n.37, dove al posto della famosa lettera di addio da parte di Oscar, troviamo due genitori che danno l'addio alla figlia.
Un addio che sembra quasi un "arrivederci".

Complimenti :)

Bellissimo questo racconto nella stessa notte in cui Oscar decide di lasciare tutto per seguire la vita che le rimane. Mi ricorda manga e anime allo stesso tempo. Le riflessioni di genitori sulle loro decisiomi. Un padreche ormai non cerca più l'onore ma la felicità per la figlia. La madre che deve affrontare la morte della bambina con la spavalderia a volte irritante. Molto forte la madre... mi piace quando dice che non avrebbe voluta sposata con Girodel e il sottointeso che spera che magari qialcosa succedesse con André. In riassunto, una perla. ❤

Grazie, innanzitutto, di avere tratto fonte di ispirazione dalla mia storia!

E' doloroso il dialogo di questi due genitori anziani che riflettono sugli errori dell'uno e sulle omissioni dell'altra, ma che sono, tutto sommato, ancora uniti e affiatati.
La figlia è ancora viva, ancora per poco anche se, ovviamente, non sanno che sarà davvero per poco.
Ciò nonostante, almeno la madre, ha già attraversato varie fasi dell'elaborazione del dolore, fino alla rassegnazione.
Neppure ci si può godere quel che resta, perché non resta molto.
Si può soltanto fare finta di niente, per evitare che lei si debba sobbarcare il dolore dei genitori, facendo, ancora una volta, la forte per tutti e tre e concederle quel poco di libertà che può ancora prendersi.

Complimenti!

Mi piace assai questo dialogo tra i genitrori di Oscar, che in fondo le hanno voluto bene a modo loro, e qui ammettono le loro debolezze.

Che bello, veramente tanto bello questo racconto, triste, ma bellissimo. I genitori di Oscar che si amano ancora e le vogliono bene a modo loro.

Complimenti, mia cara, hai scelto di regalarci un missing moment molto importante, ovvero la riflessione di coloro che hanno sempre vissuto dietro Oscar, ma non sullo sfondo, bensì condizionandone pesantemente l'esistenza. Il discorso vale soprattutto per il generale, ma in parte anche per la moglie, che, come ammette lei stessa, non ha avuto la forza di opporsi alla decisione balzana del marito. Molto toccante e tenera l'allusione di Madame nel finale alla presenza rassicurante di Andrè al fianco di Oscar in quei giorni di trambusto, non (o almeno non solo) in vista della sua incolumità personale, quanto piuttosto come auspicio che la figlia potesse conoscere l'amore. Su tutto aleggia cupo e minaccioso lo spettro della malattia di lei, che ormai non è più un segreto per nessuno e che presto potrebbe portarsela via. Un abbraccio e a presto. S.

Che bella questa tua storia,per la prima volta ne leggo una su cui i coniugi si 'dividono'le responsabilità sull'educazione della figlia!Leggo,di una madre che ha capito di come è in realtà la figlia :è con André magari le succedesse qualcosa ..Complimenti a presto

Finalmente si rendono conto che le resta poco,ma quel poco deve essere di qualità e non di quantità con André. Mi hai commossa ma anche spiazzata perché nel momento drammatico hanno anche il senso dell'ironia, molto bello 😀😘