Ciao carissima ^^
Perdonami sempre infinitamente per il mio ritardo, faccio la corsa per stare dietro a tutto sul sito, ci tengo troppo e la tua storia è tra i miei interessi, dove quindi torno sempre ❤.
Volevo soffermarmi un secondo sulla tua abilità nel creare contesti. Ho sempre creduto che le storie fantasy/sovrannaturali (come nel tuo caso specifico) fossero le più difficili da creare, proprio per l'originalità dei temi e dei contesti. Giunta fin qui posso dirti che mi hai dato prova della complessità di questo genere e mi stai dimostrando la tua abilità a gestirlo ^^.
Mi piace molto come stai declinando la personalità di Adara. Ai miei occhi resta una giovane molto matura, prudente e pronta (come la regina sostiene) per affrontare un viaggio così importante per il suo popolo. Nonostante non sia il personaggio principale in assoluto, io sono certa che per lei tu abbia avuto in serbo una maturazione radicale, rendendo questa storia un romanzo di formazione.
Sicuramente, e questo è innegabile, questa storia è intrisa di tanta umanità; lo dimostra l'intreccio che stai creando tra le vicende personali dei personaggi e quelle sovrannaturali, mi riferisco al legame che Adara e Rei condividono per Dionissa; per entrambi c'è molto più della Profezia in gioco, c'è una sorella ed un'amata in pericolo, per la quale entrambi darebbero la vita, allo stesso tempo però sono entrambi guerrieri valorosi, quindi lotteranno sicuramente anche per portare a termine la missione per la salvezza del popolo.
Stai affrontando in modo sublime il personaggio di Anthos; in questa occasione hai esplicitato il suo lato più umano e vulnerabile, ho sentito sulla pelle le sensazioni di vulnerabilità che si sono insinuate in lui e il timore che quel sogno possa essere la premonizione della sua fine. Il fatto che il suo assassino si mostri dispiaciuto può solo significare che sia qualcuno dall'anima pura (ho qualche idea a riguardo, ma non vorrei sbagliarmi ^^"); è molto suggestiva la reazione di Anthos mentre muore nella sua premonizione, sicuramente prima di arrivare al punto di desiderare la morte devono passare molti eventi che scoprirò nei prossimi capitoli. Certamente emergono l'orgoglio e la prudenza di Anthos, non chiede aiuto e addirittura ipotizza che la sua morte possa giovare alla sua vittoria, non ammette quindi una sua sconfitta.
Mi hanno colpita molto i pensieri di Màrsali; è una ragazza smarrita, preda degli eventi e si fa forza al pensiero degli insegnamenti della sua maestra. Ci hai descritto Anthos anche attraverso la dolorosa prospettiva di questa giovane, dai suoi pensieri sembra non abbia debolezze, invece qualcosa sembra far cedere anche un essere spietato come lui, ad esempio i suoi poteri sono limitati nell'interpretazione dei sogni.
Mi è piaciuto tanto il confronto tra i due sovrani; dalle loro parole ho carpito rispetto, comprensione, tutto tranne astio, il loro dialogo è diventato quasi uno sfogo ai turbamenti per Stelio e un modo di Varsya per tranquillizzare il re sul fatto che loro non saranno una minaccia se non vedranno pericoli all'orizzonte.
Questa storia è sempre bellissima, la trama è avvincente, ma soprattutto a piacermi è il modo in cui stai espletando le personalità e i sentimenti dei personaggi ❤
Spero a presto, mia cara, ma in ogni modo torno di sicuro!
Un abbraccio grande
-Vale
PS. Rispondo alla tua gentile recensione, sono il solito disastro ❤.
Ho cambiato immagine del profilo, ma sono sempre io ^^. |