Ciao e piacere di conoscerti! Io per conoscere te ho scelto di iniziare da questa storia ambientata nello spazio, nel silenzio dello spazio. Già me lo chiedevo quando guardavo (ormai secoli fa) le puntate di Capitan Harlock: cosa dev'essere viaggiare in quella totale oscurità, in quel silenzio? Nelle notti d'estate, quelle profonde, quelle lontane dalle luci della città, si possono vedere le stelle tremare, come cristalli sospesi in quel silenzio. Noi siamo abituati al calore delle luci e al brusio del traffico che ci circonda, uno sciabordio continuo come quello delle onde del mare. Che sorpresa sarebbe, per i granchiolini e i gabbiani, se il mare tacesse e restasse solo il silenzio! E ha ragione Ljumbo (che strano nome, ricorda un po' Dumbo) quando osserva che sulla Terra ovunque è un'esplosione di vita, ma che vista dallo spazio questa profusione si perde nelle distanze, non è che un'isola in mezzo al vuoto. Questa osservazione è quella che più di tutto, nel tuo testo, mi ha suggerito l'idea dell'immensità sconfinata, e della sconfinata quiete. Ho letto con piacere questa storia, immedesimandomi in Ljumbo e nella sua storia. Storia che, a dire la verità, temevo andasse a finir male, come quella del Major Tom di Space Oddity. E invece, tutto sommato, il nostro se l'è cavata... potendo sperimentare, forse per la prima volta, tutta quella infinita immensità. |
Caro Fisico92, |
Caro Fisico92, |
Caro Fisico92, |
Caro Fisico92, |
Ehi! E' la prima volta che leggo qualcosa di questo tipo, il fattorino spaziale verso la luna è un tema spesso utilizzato nei cartoni animati e mi ha fatto piacere leggerne in un libro. |