Arrivo in ritardo, ma non potevo non lasciare un mio pensiero. Che poi, in realtà, credo che tu abbia fatto la collezione dei miei pensieri, ma oh, fintanto che non ti lamenti!
Credo che le chiacchiere sulla danza classica abbiano portato a un ottimo risultato e se questa è la dinamica e il livello di scrittura, be', ben vengano altri confronti su sport & co.! Non c'è, di fatto, un passaggio da sottolineare più di altri in questa breve storia, visto che il flusso del racconto scorre davvero benissimo, molto leggero, molto delicato. Si intravede la cura e l'attenzione che hai messo per riuscire a interpretare il pensiero bambino di BabyP (yo! From the Russian block!), cercando di rimanere fedele al suo personaggio. Forse la scena che ho più apprezzato è stata quella della rissa, perché è stato un po' come passara da leggere di Yuri bambino, dei suoi pensieri innocenti e che, a un adulto, sembrano quasi sciocchi (il mal di pancia, il timore di uscire dalla stanza, la paura della novità), ma che, per un decenne, sono terribili, spaventosi, quasi che ne vada della sua stessa vita a osservarlo tirare fuori le unghie e preparare il terreno a quella che sarà la sua personalità da adolescente. Insomma, quando ho letto quel passaggio, ho proprio pensato, "Ah! Eccolo qui, lo Yuri che conosciamo tutti. Ecco dove è iniziato il tutto!". Mi piace immaginare questo breve tuffo nel suo passato come una vicenda canon, poiché plausibile e in tutto e per tutto in linea con le possibili cause della sua aggressività, che altro non è che difesa e paura di mostrarsi debole - e grazie, Beka, per avergli fatto capire che con te può farlo senza sentirsi morire! Ho adorato la parte finale, quando trova Potya, quando si accorge che, forse, anche lei è stata abbandonata e che, forse, due anime abbandonate insieme si fanno più compagnia di tante altre. E Yakov? Ti è uscito benissimo! Brontolone, un po' rude, ma paterno, inflessibile e dallo spirito bonaccione, che riesce a osservare Yuri al di sotto della scorza dura, che si intenerisce e si fa responsabile per lui, senza, però, impedirgli di affrontare le sue sfide personali, giorno dopo giorno.
Per l'appunto, mi è davvero piaciuto tutto di questa storia! La speranza del finale, i pensieri scombinati, l'impeto infantile... Ne dovrai scrivere un'altra! Che ne dici di una serie "Le Avventure di BabyP"? |