Le tue immagini sono sempre così forti da farmi perfere qualche battitto.
Le tue parole sono sempre così sentite, vive, doloranti da mozzarmi il fiato.
Io non so mai cosa dire per commentare ciò che tu scrivi. Perchè tu vai oltre. Oltre quello che è lo scrivere, oltre quello chè è l'esprimere il sentimento.
Tu vai oltre e mi dipingi sull'interno delle palpebre storie di emozioni infuocate e di vite spezzate, tali da bruciarmi gli occhi, con una tale potenza e leggerezza da assuefarmi alla lettura.

I'll die in front of you:
you'll be there and watch me
in my death throws on the floor, as I disintegrate;
and never forget me, for I'll never leave you.
The traces of me will linger,
my scent will pervade your house.
A life's is not a blot you can erase:
vestiges of me shall be part of you till you let yourself fall on the floor.
I guess you'll notice
I've chosen your own house for my dying place,
the floor where you walk
at the end of the daytime
with your dirty shoes ― and so will you do.
I'm waiting for you here:
my floor welcomes you at the close.


Scusa, ma non saprei esprimermi altrimenti. Per lo meno, queste non sono parole altrui, sono parole mie. E tanto in una recensione parafraserei le medesime sensazioni.