Recensioni per
It'll take you to the other side
di TheGhostOfYou0

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
25/06/18, ore 11:59

[Valutazione del contest And if it's crazy live a little crazy]

Titolo: 
Questo era uno dei pochi casi in cui l’utilizzo dell’inglese era praticamente obbligatorio, trattandosi di una citazione della canzone, e quindi – per una volta – non mi ha stonato affatto nonostante preferisca i titoli in italiano. 
Inoltre racchiude in sé il nucleo della flash, incuriosendo il lettore anche se non conosce la canzone da cui è tratta, senza però spoilerare nulla. 



Uso della citazione: 
Nulla da dire, la follia trasuda da ogni singola frase della tua storia. Una follia totale, ma comunque lucida: il protagonista si rende conto che gli altri lo ritengono – e riterranno – pazzo, e nonostante questo non può né vuole fermarsi. 



Caratterizzazione dei personaggi: 
In questo caso sarebbe più corretto parlare di caratterizzazione del personaggio: l’unico e indiscusso protagonista di questa flash. 

E forse non è voluto, – o forse sì – ma trovo dannatamente ironico che nonostante tutto quello che è successo, nonostante abbia una storia intera dedicata a lui… lui rimane sempre qualcuno senza nome. Un “fantasma della scuola”. 
Ironico e dannatamente perfetto, oserei dire. 

La sua caratterizzazione si basa su un misto di pensieri, ricordi, azioni ed emozioni. 

Sappiamo che prima era un bravo ragazzo, “uno come tanti” – è sempre stato questo il problema – che a scuola sono esattamente al centro della catena alimentare: abbastanza intelligente da essere preso di mira dai bulli – [cinque anni e troppi pestaggi dopo, io non sono più lo stesso] – ma non abbastanza da uscire dall’anonimato. 

E poi è successo qualcosa… ma cosa? Quale è stata la proverbiale “goccia che ha fatto traboccare il vaso”? Non lo sappiamo… ma forse in fondo non è nemmeno così importante. 

Non lo è perché lui non la considera importante: avrebbe potuto essere qualsiasi cosa, il risultato non sarebbe cambiato. 

E il risultato è che alla fine si ripresenta in quegli stessi corridoi che l’hanno cambiato – sono il frutto dei vostri errori – per avere finalmente giustizia

Ecco, è qui che la sua caratterizzazione si fa interessante: è folle, certo che lo è, ma è una follia lucida e calcolatrice, perfettamente consapevole di se stessa. 
Lui sa di apparire pazzo, sa anche che probabilmente lo è davvero, ma non gli importa: prosegue imperterrito la sua caccia, tentando di estinguere quella sete di sangue che continua a farlo vagare su questa terra – spettro vendicatore da fantasma che era stato

Due sono le cose che mi hanno colpito maggiormente della sua caratterizzazione, e le troviamo entrambe nella seconda metà della storia. 

La prima, è quell’accenno alla speranza che “qualcuno” lo fermasse prima di cominciare: mi è piaciuta sia perché si vede – di sfuggita, come attraverso il vetro opaco della follia, ma si vede – la lotta interiore che l’ha dilaniato prima di imbracciare il fucile, sia perché riprende anche quel pensiero fugace che ha avuto prima, quello con cui si diceva consapevole che si sarebbe fermato solo quando mi pianteranno un maledetto proiettile nel cranio

La seconda, arriva con la comparsa della ragazza senza nome, un altro fantasma della scuola. 
Ho apprezzato moltissimo come lui prima noti il disgusto negli occhi di lei – e mi ha colpito che parli di “disgusto” e non di “paura”, come invece ci si aspetterebbe – e poi… e poi veda se stesso in quegli occhi. 
E ciò che vede lo terrorizza al punto da sparare anche a lei: le spara “anche se quelli come noi dovrebbero sopravvivere”, perché forse, in fondo, è come se in qualche modo sparasse a se stesso – e qui ritorna la sua intima volontà di essere fermato. 

Ma a questo punto forse non ha nemmeno più senso: ormai è finita, ormai sono morti tutti – anche lui. 

Lui che ha preso il posto di quel Dio che non l’ha fermato quando avrebbe potuto, perché forse non c’è nessun Dio, o se c’è forse vuole solo giustizia, anche lui



Stile e trama: 

Per prima cosa ti faccio notare un paio di refusi, così poi passiamo al commento vero e proprio: 
- “Mi vedete ora, stronzi?.” --> C’è già il punto interrogativo (che è un segno di punteggiatura semi-forte), quindi il punto fermo non serve. 
- E stavola sono io ad avere paura. --> Stavolta. 

Bon, e ora veniamo a noi. 

Nonostante i temi trattati non siano affatto leggeri, lo stile di questa flash è estremamente scorrevole, secco quanto basta per rendere l’idea dell’affanno dei pensieri del protagonista, senza però interrompere mai la fluidità della narrazione. 

È un unico flusso di coscienza in cui ai pensieri puri del protagonista si interpongono quelli diretti che sembrano quasi un dialogo a senso unico con i suo carnefici, adesso vittime. Un dialogo carico di amarezza e rancore, permeato da tutto quel veleno che, per colpa loro, lui ha accumulato negli anni. 

La storia è estremamente introspettiva dall’inizio alla fine, ma questa incursione nella sua mente non è mai pesante: i toni sono crudi, duri ed estremamente drastici, eppure vengono proposti con una naturalezza tale da risultare quasi inevitabili. 

Come inevitabile è – secondo lui – quello che sta succedendo: dopotutto “gli hanno messo un arma in mano”, è ovvio che abbia cominciato a sparare. 

Ho apprezzato moltissimo l’incipit di questa storia: è una narrazione pacata e filosofeggiante, con periodi uniti soltanto per asindeto che danno proprio l’idea dello scorrere placido di un fiume. 
Ma questa è solo la superficie, l’apparenza: in realtà c’è un implicito conto alla rovescia: il primo periodo conta tre proposizioni, il secondo due, il terzo una… 
E poi l’esplosione arriva per bocca – testa? – del protagonista, con quel secco “Mi vedete ora, stronzi?” che ci riporta coi piedi per terra tanto in fretta che possiamo quasi sentirne lo schianto, e dà il “la” alla descrizione del massacro – risposta concreta a tutta quella teorica filosofia di poco prima. 

Oltre alla narrazione estremamente calzante, mi sono particolarmente piaciute due cose che ho letto tra le righe (se ho sbagliato perdonami, ma l’interpretazione mi piaceva troppo). 

La prima: nonostante tutta la violenza – descritta quanto basta da essere verosimile, ma non tanto da cadere in uno squallido splatter – e il rancore che si percepisce nei gesti e nelle parole di lui, non c’è mai un vero compiacimento di queste azioni. 
Nel senso, lui dice che “ha bisogno” di altre vittime e altro sangue… ma è quel bisogno che sembra nascere più dalla disperazione che dall’autocompiacimento: in realtà non sembra nemmeno padrone del suo corpo, non del tutto, perché in fondo è stato costretto – lo hanno costretto, ignorandolo quando aveva invece bisogno di esser visto – a fare ciò che fa. Lui non vorrebbe farlo. 
O forse sì, ma non lo ammette neppure a se stesso. 

La seconda: per tutta la storia si ripete un contrasto netto di intenti e sensazioni, a volte citato nei pensieri diretti e a volte nelle azioni dettate dall’inconscio. 
Perché lui adesso ha il potere, lui può finalmente vendicarsi ed essere visto, lui può essere Dio… ma lui, lui che dispensa paura, è il primo ad aver paura – di se stesso, di quello che sta succedendo – e questo delirio di onnipotenza si scontra con la sua fragilità intrinseca più o meno chiaramente per tutta la storia, per arrivare al gran finale in cui si trova di fronte alla ragazza. Quella ragazza. Una ragazza senza nome proprio come lui, che lo guarda non con paura bensì con disgusto – come si guarderebbe lui? – e che lo mette di fronte a se stesso. 
E quello che vede non gli piace affatto: e quindi spara. 
Spara, la uccide e si uccide

Si uccide nell’animo, mentre aspetta che qualcuno – un uomo, perché Dio ha fallito – lo uccida nel fisico, dandogli finalmente pace. 



Gradimento personale: 
Parliamoci chiaro: io adoro i lieti fine, le storie romantiche e tutte quelle cosine melense tipo cuccioli e coccole e bambini… eppure questa flash mi è piaciuta tantissimo. 
Dico davvero, l’ho divorata in un lampo, sconcertata e ammaliata insieme. 
La follia è un tema controverso ed estremamente affascinante, e con questa storia credo tu sia riuscita a dare un’interpretazione davvero molto realistica e coinvolgente di una delle sue mille sfaccettature. 


A presto!
rhys89

Recensore Master
17/05/18, ore 14:12

Buon pomeriggio.
Una storia fortissima, la descrizione di un momento di premeditata follia.
Buona giornata :)

Recensore Master
17/05/18, ore 11:20

Volevo evitare di iniziare imprecando ma porca di quella miseriaccia che piccola perla di introspezione *-* Adoro il modo in cui hai tagliuzzato le frasi dettando un ritmo a meta' fra inno di battaglia e amara post-riflessione, ma adoro soprattutto come sei riuscita a rendere palpabile il complesso schema di pensieri ed emozioni del protagonista in un momento che dire intenso e' minimizzare. Lungi dall'essere un tema facile da discutere, e' ancora mille volte piu' delicato da catturare su carta. Ma ci sei riuscita. Complimenti davvero. Cheers