Recensioni per
Sul marciapiedi c'era un gatto che salutava
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/05/19, ore 00:25

Recensione Premio Speciale per il contest "La magia delle parole - II Edizione"

Ciao!
L'orario è improbabile, ma farti attendere oltre sarebbe stato meschino da parte mia.
Comincio con il dire che è stato il titolo ad attirarmi. E' insolito, uno di quelli che più che colpire incuriosisce. Non è graffiante o accattivante, ma ti instilla un tarlo in testa, costringendoti a dare un'occhiata alla storia. Col senno di poi, dopo aver letto la shot, posso dire che non potevi scegliere un titolo migliore. Non so se sia nata prima la struttura della storia - con il gatto portafortuna e il randagio - o se il titolo è stato creato ad hoc, ma ho davvero apprezzato tantissimo il suo significato.
All'inizio vien da pensare che si riferisca al gatto nel ristorante cinese, ma quello non si trova su un marciapiede; poi spunta fuori il randagio, il cui saluto/aspettativa è anche condizionato dalle sue condizioni disperate, con la zampetta che sta su perché ferita. Insomma, il titolo è la commistione perfetta di questi due "personaggi". Il verbo "salutava" poi, o meglio dire l'atto del salutare, è un richiamo forte alla vita, alla compartecipazione, secondo me. E' vero, esiste l'estremo saluto, ma la struttura del titolo sembrava suggerire più un "arrivederci", era un invito a rincontrarsi di nuovo. L'ultima considerazione sul titolo: il tempo al passato e il luogo (il marciapiede) mi hanno fin da subito instaurato un senso di depressione, tristezza, grigiore.
Di errori grammaticali non ne ho trovati, ma ho notato l'utilizzo scorretto dei due punti, che sovrabbondano (credo che fosse un tratto che ti avevo segnalato anche nella storia che ha partecipato al contest). A un certo punto non ne ho più tenuto conto, perché mi fuorviavano, ma credo di poter dire che, se non tutti, ma la maggior parte possono essere tranquillamente sostituiti da un punto fermo. Ho notato anche, forse voluta, una ripetizione di alcuni termini, i quali hanno un po' impoverito il lessico e quindi la varietà dello stile, questo soprattutto all'inizio.
Il punto forte, invece, è ancora una volta la tua capacità di creare l'ambientazione e il modo in cui la rendi protagonista, essere vivente della storia al pari del personaggio. Ho adorato la similitudine tra la vita del protagonista e il locale squallido a rischio di chiusura. Il gatto portafortuna poi, credo che un po' di fortuna gliel'abbia portata, e questo mi è piaciuto. E' lui a dirgli: torna a trovarci.
E poi c'è la seconda similitudine, tra il protagonista e il gatto randagio: anche lui puzza, anche lui è malandato, anche lui magro e ferito. Anche lui ruba attimi di vita, prende e scappa come il protagonista; ma poi ritorna, e quel suo tornare sembra quasi un preludio alla decisione finale dell'umano. Devi sapere che io amo gli animali e ho la ferma convinzione che siano la migliore medicina dell'anima. E se l'anima è sana, anche il corpo ne prende giovamento. Ecco, la scena del gatto che con la sua pressione attutisce il dolore mi ha commosso, mi ha suscitato calore. Da come è presentato il tutto, il nostro uomo sembra abbandonato a se stesso, privo di alcun contatto umano che lo possa aiutare in questo momento. E durante una malattia così invasiva e violenta, il sostegno di qualcuno fa davvero tanto. Condividere il dolore a volte aiuta, anche solo per distrarsi un po'. La vicinanza del randagio lo distoglie dal suo dolore, la sua attenzione si sposta da se stesso alla consapevolezza di questo corpo addormentato al suo fianco. Gli animali salvano la vita.
Ho notato che anche in questa storia il protagonista tende a non avere un'identità definita, ma che la tua capacità di dargli spessore lo rende comunque apprezzabile e di facile immedesimazione. Ho apprezzato la retrospezione sul suo passato, il modo in cui hai inserito i dettagli della sua malattia a metà testo, senza mai risultare didascalica o indelicata.
Inoltre apprezzo tantissimo il coraggio con cui hai affrontato questa tematica delicata, senza abusarne, né tanto meno edulcorarla, ma mostrandola in maniera trasversale. Anche così, le sensazioni del personaggio sono forti, colpiscono di petto e quasi si perdono tra le parole, perché non esistono termini per descrivere ciò che si prova, come la malattia ti mangia da dentro, ti strappa la dignità e la vergogna ancora prima di pezzi di vita.
Infine non posso non complimentarmi per la scelta del bellissimo brano, che dona una leggerezza all'insieme che va a spezzare il clima soffocante, arrido, puzzolente che non abbandona neanche alla fine, non del tutto almeno, il personaggio.
Concludo dicendoti che la storia, se non si fosse capito, mi è piaciuta molto e mi ha segnato. Non riesco a esprimere le mie emozioni, e per stavolta credo che le terrò per me. Ma sei stata brava, davvero.
A presto!

Recensore Master
04/05/19, ore 07:38

Buongiorno.
Giungo qui con grande vergogna, perché tu mi sostieni sempre e io invece latito dal tuo profilo. Potrei dire che è a causa di tutto il lavoro e della vita reale che mi sta veramente stretta ed è impegnativa al massimo, è vero e te lo giuro, ma avrei dovuto essere presente. A ogni costo.
Vediamo di iniziare, con un piccolo passo, a recuperare almeno un minimo del tempo perduto.
Io adoro i gatti, in questi giorni sono nati anche i piccoli della mia micetta. so che questi animali possono donare nuove speranze, sono creature fantastiche, così come lo sono tutti gli esseri viventi di questa terra ^^ a parte le persone, queste ultime sanno solo rovinare...
Complimenti, ritrovo il tuo stile ancora più attento e affinato, mi piace molto come sempre ^^
Buon fine settimana :)

Recensore Master
22/03/19, ore 22:07

Recensione premio per il contest: [Inedite e Edite] Concorso a tema (l'amicizia) organizzato da dreamkath, rilasciata da Setsy
Secondo posto: rec 1/2

Niente. Sono qui che mi dispero di pianti, ma non per modo di dire, di quelli: “sai, mi sono commossa”. Sto proprio inzuppando il secondo fazzolettino, e devo ammetterlo, fino alla parte dell’ufficiale malato avevo retto molto bene. Come una volta ci siamo detti sono buddista, e il ciclo della vita e della morte trovo che non sia la cosa più spaventosa che esista, ma la malattia sì. Toglie le forze, la gioia, ma soprattutto la dignità, quando è una subdola e lunga e infame come questa. Ti mangia vivo e l’hai descritto così bene che come al solito mi hai incantata. Infatti l’ultimo pensiero dell’uomo, anche inutile visto che sente i sapori come cartone, è quello del cibo. Come se combattesse il tumore con la sua stessa arma, per un’ultima simbolica volta. Sceglie un ristorante cinese pure sporchino e trascurato, perché ci si riflette, o solo perché tanto anche se ci fossero cose tossiche nei piatti, bè, non potrebbero più influire. Conosco quella calura che ti piomba addosso, anche se poche volte l’ho vista descrivere così bene, con la poesia delle cose brutte e fastidiose, come la busta di plastica di “American Beauty”. Il sole come un uovo fritto, l’asfalto che si scioglie, un panorama urbano (Roma? Qui i cassonetti ad agosto sono un mondo a sé) che appare degradato al lettore, anche se non hai detto esplicitamente che siamo in un brutto quartiere, o povero. È come se l’ambiente si modellasse su quel cadavere che cammina che è il protagonista, con uno scambio energetico totale, un adattamento reciproco. Capisco la volontà di farla finita, ti ripeto, anche se era già una storia toccante la sua decisione non mi destabilizzava. Ma il mio cuore di gattara ha avuto un sussulto già dal manekineko di plastica, perché un Gatto può solo e soltanto fare qualcosa di buono. Forse è solo un annuncio, forse la sfortunata creatura è proprio lo spirito della statuetta? Vista la tua felice propensione agli inserimenti sovrannaturali, ci sto sperando! In ogni caso il Gatto sa, ha capito tutto. Non è solo affamato, vecchio e avviato verso la fine, - ritieniti responsabile delle mie lacrime, yonoi! – ma è un essere che anche in quelle condizioni è pronto a salvare la vita di un umano. I Gatti sono magici, o forse direttamente divini (hai mai sentito che gli egizi dicessero cavolate?) ma lui non vuole solo il cibo, vuole essere portato a casa, è tutto un piano. Puzza, e uno straccetto, ma il suo potere non ne è minato. Ora ognuno vivrà per l’altro una vita che desidererà duri il più possibile, e saranno insieme fino alla fine. E giù fazzoletto n.3, che non ci vedo a scrivere… Le fusa sul dolore le sentivo da qui, e posso dirti per esperienza che funzionano davvero per molto disturbi. L’amore è la medicina migliore. Bellissimo anche quel temporale annunciato da un vento tormentoso, che invece ha lavato il cielo, e lasciato un senso di pulito che entra dalla finestra come un ospite desiderato. Quella zampina lesa… chissà quanta sofferenza, ma quanta capacità di dare agli altri, lo stesso.
Sono devastata e felice di questa lettura, e auguro al Gattino al suo Umano tanti momenti felici insieme, e tantissimi a te, che devi scrivere sempre con tanta ispirazione!
Baci e fusa,
Setsy


 

Recensore Master
12/01/19, ore 22:40

Ciao, sono summer_moon :)
Sono passata di qua perché l'introduzione - ma anche il titolo - parlava di un gatto😂 ed anche perché un'amica che ho sul sito mi ha parlato di te e delle tue storie😊
Ti dico solo che la prima parte, quella dove descrivi il protagonista deciso a farla finita, mi ha fatta stare decisamente male😢 adesso ti spiego: circa un anno e mezzo fa (a fine maggio saranno due anni, ormai) ho perso mio padre proprio per un tumore - e questo nonostante operazione, successiva chemioterapia, e continui esami e visite di controllo - e mi hai riportato alla mente quel periodo😢 periodo in cui sono stata veramente male...
Un'altra cosa che, ad essere sincera, mi ha colpita parecchio, è stata leggere come l'incontro con un gatto randagio - visto come l'hai descritto, me l'immagino come un trovatello - ha poi dato all'uomo la forza di reagire👍 e non ci crederai mai, è successo qualcosa di simile anche a me😱
Diciamo che mi sono come in parte rivista, in questa tua OS, questo perché anch'io - dopo la mia perdita - ho cominciato a sentirmi meglio dopo che in famiglia abbiamo adottato un gatto trovatello😍 Miele😍
Arrivando al sodo, la tua storia mi ha veramente colpita, per tutti i motivi descritti più sopra😍 inoltre è scritta molto bene😍
Alla prossima! xD
Saluti da summer_moon

Recensore Veterano
19/09/18, ore 18:29

Seconda recensione premio per il secondo posto al contest Buona la prima! Indetto da me sul forum di efp.

Sono senza parole. Mille cose che potrei dire di questa shot ma nessuna mi sembra adatta.
L'argomento trattato è tra i più delicati che si possano trattare, e tu ci sei riuscito con maestria senza cadere nel banale o rendere il personaggio patetico.
Un uomo ormai sfinito dalla malattia, dalle chemio, da quella sorta di vita che conduce... viene "salvato" da un gattino che poveretto sta messo peggio di lui. In fin dei conti si sono salvati a vicenda.

Recensore Master
29/06/18, ore 16:37

Alla faccia del razzo! Avevo letto le note, ma non mi aspettavo che la storia fosse così...beh, triste. Del resto, quando si parla di persone malate di cancro, non si può certo mettere su una storia allegra. Eppure, la storia mi è piaciuta un sacco. In particolare, la parte in cui il protagonista si porta a casa quel gatto sgangherato tanto simile a lui, dopo avergli dato da mangiare. La mia impressione è che, grazie a quel micio, il protagonista abbia ritrovato un pò di voglia di vivere (ma potrei anche sbagliarmi, eh), tanto che pensa di lasciargli qualcosa la mattina dopo. Molto tenera, quest'ultima parte. La canzone presa come base per la storia, poi, è perfetta, un autentico capolavoro della musica italiana, e riesce magnificamente a fare da contorno alla vicenda. Davvero un'ottima scelta, complimenti. Alla prossima! PS: Quasi dimenticavo. C'è una storia che sto seguendo e che credo potrebbe piacerti. Te ne posso parlare?

Recensore Master
16/06/18, ore 16:00

Sai che questo tipo di racconto smuove timori che non voglio avere? E logicamente non posso lasciarti questo commento come recensione premio, però devi pubblicare 4 capitoli e/o storie entro circa tre mesi e mezzo. ^^
Tutto quello che hai pubblicato te l'ho commentato. ^_^

Il racconto è toccante e scritto bene come sempre anche se, forse per la disistima dell'uomo, nonostante alla fine l'incontro col gatto lo convince a proseguire le cure, ho la sensazione che non gli andrà bene.

Scusa per questo commento triste, d'altronde è una storia triste.

Recensore Master
07/06/18, ore 22:45

Ciao Yonoi!
Che bella questa oneshot, colma di speranze per il futuro (alla fine), a dimostrare che a volte la forza di guardare avanti, di combattere, di rialzarsi, può arrivare da fonti inaspettate. Un vecchio amico o un nuovo amico, come nel caso del tuo protagonista. Un gatto, malconcio come lui, che tuttavia gli ridona la voglia di vivere, forse perché adesso ha uno scopo, ha un esserino che dipende da lui.
Come al solito il tuo stile è impeccabile, bello e profondo ^^
Nina

Recensore Veterano
05/06/18, ore 21:14

1° classificato al contest PILLOLE DI RIVOLUZIONE di katniss_jackson: yonoi con Sul marciapiede c'era un gatto che salutava
-Stile e lessico 10/10
Non ce l'ho fatta. Ho dovuto, dovuto darti punteggio pieno! Lo stile è scorrevolissimo, preciso, ben bilanciato, piacevole da leggere e ricco di sorprese, mai banale. Le frasi sono sia lunghe, dove necessario, sia concise, quando a passare deve essere un concetto o immediato o doloroso, ma anche queste variazioni si inseriscono nel tutto alla perfezione. Ciò che, in generale, il tuo stile aiuta a trasmettere è un senso di desolazione e di squallore, di complessivo grigio, che si riflette anche attraverso le scelte lessicali, assolutamente mirate e capace di rimanere aderenti al quotidiano in maniera che risulta, entro al testo, quasi sconvolgente.

-Caratterizzazione personaggi 10/10
En plein anche qui! Parlando di personaggi, in realtà, si parla di un personaggio, che è anche il protagonista della storia. Questo protagonista è caratterizzato in maniera eccelsa, senza "svelare" tutto nelle prime righe, come a volte accade nelle originali per paura che non si capisca l'essenza di chi stiamo parlando. Tu hai fatto la scelta, per me migliore, di far conoscere questo qualcuno riga per riga lungo tutto il testo, con dettagli inseriti qua e là che però permettono di avere un quadro complete. La malattia, un tumore. Il lavoro nell'esercito. Il carattere del personaggio. La "relazione" con il ristorante. Le sue disillusioni. Il modo in cui vede la vita e il mondo. La casa. L'abbigliamento. Insomma, tutto emerge dalla tua storia in maniera perfettamente inserita nella trama, senza un momento di "okay, ora presento", il che è super apprezzabile. Certo, il fatto che la storia sia in prima persona indubbiamente aiuta, ma è tra i compiti dell'autore capire quale narratore sia il migliore per la storia che ha in mente. E tu ci sei riuscito. Complimenti!

-Originalità e sviluppo trama 9/10
Io non bazzico spesso tra le storie originali, lo ammetto, ma, per quella che è la mia visione, questa storia ha una portata, a livello di originalità, immensa. Certo, lo sviluppo di una storia a partire da una malattia come un tumore non è propriamente originale, ma il resto, il resto è assolutamente inaspettato! Sei riuscito a trasformare una situazione di disagio che sarebbe tranquillamente potuta scadere in una storia alla "Braccialetti Rossi" (per nulla togliere a questo tipo di storie!) in qualcosa di magico, quasi di surreale, seppur sempre tremendamente crudo. Merito dell'attenzione ai dettagli, a tutti i dettagli, credo, spaziando dalla pila scadente sotto al gatto che saluta fino agli odori forti presentissimi nel testo, a quella sottile vena di sarcasmo che si sente nelle parole del protagonista, e, di certo, alla figura del gatto, che acquista un valore enorme nel testo, che diventa quell'elemento quasi banale che fa scattare nel personaggio un meccanismo che lo porta a una sorta di epifania molto joyciana. E la contrapposizione tra gatto di plastica e gatto reale è davvero ben costruita. Restando concentrati invece sullo sviluppo trama, tu fai la scelta di mescolare i piani temporali, presente, passato e futuro, che è una scelta delicata, perché il rischio di lasciare buchi o di rende alcuni passaggi poco chiari è presente, e non poco. Ma tu hai avuto la capacità di essere chiaro e di sviluppare il tutto in una maniera che risulta perfetta, e perfettamente comprensibile!

-Attinenza all'elemento scelto (canzone 7, citazione 8): 9/10 Allora! Partiamo, come ho fatto con tutti, dal tema principale del testo: rivoluzione. La rivoluzione c'è, eccome, anche se compare soltanto alla fine del testo (per altro con una frase conclusiva che ho trovato miratissima!). Si tratta della rivoluzione della vita, della scelta della vita, ed ha un valore fortissimo, secondo me. Quindi, complimenti! Inoltre, il fatto che qualcosa cambierà, nella vita di quest'uomo, già si inizia a respirare con l'inizio della seconda parte: diciamo che la rivoluzione finale è ben introdotta. Per quanto riguarda la citazione, credo che uso migliore tu non potessi farne. È perfettamente inserita nel testo, perfettamente in linea con quanto dici, insomma, perfetta per come l'avevo immaginata io. Per quanto riguarda invece la canzone, "La donna cannone" si presta a milione di interpretazioni. Ammetto che il suo uso mi ha stupita: non ci avrei pensato, perché, a pelle, il tema del testo e quello della canzone paiono lontanissimi. Tuttavia, ho letto il testo con la canzone in sottofondo e si accompagnano bene, il feeling è comune, quindi, un buonissimo lavoro anche in questo senso!
-Titolo: 3/3
Direi centrato il pieno! Ho adorato il tuo titolo, perché, da una parte, inquadra benissimo uno degli elementi chiave del testo, quello dell'animale gatto, che compare, seppur variando, in entrambi le parti del testo, ma allo stesso tempo non rivela troppo e lascia al lettore la possibilità di immaginare e scoprire la storia un pezzo alla volta. Davvero centrato!
-Grammatica 0.9/1
Ti ho tolto una frazione di punto perché, secondo me, alcune virgole non vanno. Te le segnalo qui sotto, so che le virgole sono soggettive, ma prova a darci un'occhiata!

Mi sono sottoposto a ogni sorta di terapia, anche sperimentale, a indagini invasive(, aggiungerei una virgola, qui: permette di far comprendere meglio la frase) perdendo anche la vergogna,

La malattia sembra avere ringiovanito il mio volto(, prima del ma è sempre consigliato mettere la virgola, e qui ci sta bene) ma è soltanto magrezza,

il fatto che abbia deciso di acquistare qui il mio ultimo pasto(, questa virgola invece la toglierei: separa il soggetto "il fatto" dal verbo "la dice"!) la dice lunga sulla considerazione che ho ormai di me stesso

E penso che in cucina dovrei avere del latte, un po’ di latte da lasciargli domattina, in un piattino(, qui aggiungerei una virgola, perché "in un piattino" risulta inciso) prima di recarmi al DayHospital.

Per il resto, la storia è davvero curata e grammaticamente perfetta!

-Bonus fandom: 0/1
-TOTALE: 41,9/45



LA STORIA VINCE IL PREMIO SUPPLEMENTARE "BEST CHARACTERS"
(Recensione modificata il 05/06/2018 - 09:16 pm)

Recensore Master
20/05/18, ore 13:15

Yonoi!
Questa volta mi sono superato, niente lacrime da rubinetto^^
Tornando serio, questa tua storia, come sempre, è meravigliosa: sembra un incanto delicatissimo in bilico tra la morte, la vita e il nulla, ma è tremendamente reale. La chemio, la radio, tutto ti distrugge ancor di più della malattia, ma ti permette di sopravvivere; perché vivere è un'altra cosa. E poi il gatto, così simile a quello dei cinesi, è forse qualcosa per cui vivere ancora, una scusa per non lasciarsi sfumare tutto tra le mani.
Unico errore: marciapiedi; quando ne parli al singolare (come nel titolo) esiste la forma marciapiede. E poi, scusami se te lo dico, ma il testo è veramente troppo piccolo, ho fatto tantissima fatica a leggerlo. Questo però non guasta l'effetto generale che trasmetti, anche perchè adoro la donna cannone, la trovo una delle canzoni italiane più belle di sempre (sì, ha il triplo dei miei anni, ma io sono un po' retrò ahaha)

Ora la smetto con i deliri, e ti saluto alla prossima!
mystery_koopa

Nuovo recensore
19/05/18, ore 23:06

Complimenti, storia molto ben scritta e che emoziona parecchio. Le molte immagini che usi per descrivere e portare avanti la storia sono tutte molto ben rese ed efficaci.

La cosa per me più degna di nota e che il testo ti conduce con un certo tatto nel dramma del protagonista, e nonostante questo sia molto grave non prova a forzarti a provare empatia per lui, semplicemente accade spontaneamente. 

Dopo averti mostrato il punto più basso e disperato del protagonista non puoi che immaginare un certo esito per la storia, ecco però che arriva inaspettata un'ancora di salvezza. Il fatto di darsi da fare per qualcun altro, per un gatto che sta messo male come lui, da al protagonista un po' la forza di non lasciar perderdere anche se stesso. 

Tutta veramente molto emozionante, ciao e ancora complimenti.

Recensore Master
19/05/18, ore 11:08

Ciao ^.^
come ti dicevo eccomi qui!
Scrivi molto bene, hai creato delle immagini veramente suggestive, realistiche e molto vivide, (mi sono piaciute tantissimo le descrizioni del tempo: il cielo di cenere, il sole come un uovo e gli orizzonti come veli, originalissime e azzeccatissime) sei attento hai dettagli e hai uno stile molto bello, delicato e convincete. già convincente, anche nell'introspezione di questo protagonista senza nome che si ritrova a fare i conti un un male disperato, che ormai stanco sembra voler mollare tutto, ma che poi anche grazie a questo piccolo gatto malconcio che si intrufola furtivamente nella sua vita decide di continuare a lottare e andare avanti. E' molto realistico nei suoi gesti, e nei pensieri, nel racconto della sua vita passata... Molto bella, forte e delicata al tempo stesso, sei andato a toccare un argomento difficile da affrontare, ma penso che tu ci sia riuscito egregiamente!
Complimenti, mi ha fatto molto piacere scoprirti come autore e leggere questa tua storia.
in bocca al lupo per il contest ^.^
a presto

Recensore Junior
18/05/18, ore 19:10

Prima recensione premio per aver partecipato al contest : "What you need is love - ed è contest in un lampo"


E come promesso, eccomi qui per la prima delle due recensioni premio! Devo ancora lavorare sui tempi, ma prima o poi riuscirò sicuramente a sconfiggere la mia immane voglia di non fare nulla. Almeno, spero.
Ma bando alle ciance e ciancio alle bande!
Da cosa posso iniziare? Be', logicamente, vi è poco da dire: come sempre, le emozioni dei personaggi delle tue storie trasudano da ogni sinģola parola.
Ci presenti un uomo che ha perso la propria forza, che non ha alcuna voglia di continuare la propria esistenza, che non riesce più a tirare avanti, ad affrontare un altro giro di farmaci su farmaci. Lo descrivi pronto a incontrare l'altra faccia della medaglia, pronto ad andare oltre senza rimpianto alcuno. Ha ancora del tempo? Molto bene! "Buttiamoci sul cibo cinese, venduto in qualche sobborgo di città!"
"E allora? Come continua?".
Diranno alcuni, che non si sono presi la briga di leggere la storia (?), ma... e qui che arriva il bello, il punto di svolta!
All'uomo non piace l'immagine di sé che vede riflessa: diversa, fiacca, a tratti morta, almeno interiormente. E, come è logico, l'esterno esterna (perdona la ripetizione xD) ciò che lui vive dentro il suo corpo, nella sua anima. Per strada arriva il punto di svolta.
Per strada incontra qualcuno in cui si personifica.
Per strada incontra la sua salvezza.
Un gatto, che gli ricorda lui stesso per come è ridotto, si fa avanti: certo, desideroso di mettere qualcosa sotto i denti, ma chi ci dice che sotto sotto non ci sia qualcosa di più? A ogni modo questo animale ricarica il suo spirito, la sua voglia di vivere. Aiutare quel micio equivale ad aiutare se stesso, a darsi una seconda possibilità, a vivere nuovamente a testa alta senza timore, anche se forse non se ne rende conto.

Be', complimenti!



tsukuyomi_
(Recensione modificata il 18/05/2018 - 07:11 pm)

Recensore Master
17/05/18, ore 17:43

Yonoi,
come sarebbe a dire? Tu mandi in onda cose e non mi dici niente nonostante le promesse? Cosa sei, un capitano nipponico o un marinaio filippino??
Ti perdono solo perchè scrivi benissimo.
Scherzi a parte, come al solito sai trasportare i tuoi lettori nel tuo mondo, vellicarli, ipnotizzarli e condurli lungo le strade che scegli di mostrare loro.
Un ammalato terminale alle prese con la sua malattia, con la sofferenza, con il disgusto e con il dolore, che ritrova nuova forza grazie a un gattaccio miserando raccattato dietro un cassonetto.
È un'immagine al tempo stesso triste, bella e poetica.
I due sfigati vibrano all'unisono, si compensano a vicenda, si donano vicendevolmente qualcosa: l'uomo dà al gatto il nutrimento del corpo, il gatto dà all'uomo quello dell'anima.
Complimenti, ma se non mi avverti, non ti commento più!!^^

Recensore Master
17/05/18, ore 13:36

Dopo aver letto questa tua storia, mi sono reso conto di quanto molto spesso io viva in un mondo tutto a parte, fatto di unicorni, arcobaleni e stelline luccicanti. Vergognoso, sul serio, che non abbia mai pensato, nemmeno una volta nella vita, cosa passi nella testa di una persona che abbia deciso di farla finita. Forse perché ho sempre pensato al vuoto totale. Un grosso black out dal quale si può uscire solo con le luci della prossima vita. Un buco nero di emozioni, sensazioni e percezione della realtá. Quindi mi é sembrato interessante il tuo racconto. Che l'uomo esca e NOTI infiniti particolari, a partire dal caldo torrido alle pile scadenti del gattino.
L'incontro col gatto che gli salva praticamente la vita é un'idea fantasticamente assurda, ma da come l'hai descritta uno arriva alla fine e si chiede: "perché no?"
Tutto per dire che ho trovato questa tua storia particolare e vorrei concludere con una citazione, non so nemmeno di chi, che mi piace un casino: "Lottare sempre, arrendersi mai", i gatti hanno sette vite, sia mai che i due non si salvino a vicenda?

Alla prox e bravo!
Ssjd

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