Recensioni per
Piccoli semi
di hikaru83
Tranquilla, la creatrice del prompt apprezza eccome! Devo dire che l'hai sviluppato meravigliosamente, hai davvero colto l'essenza e soprattutto l'atmosfera che avevo immaginato quando ho pensato a questo prompt. In una parola la tua storia è intensa, di quelle che ti catturano da subito e dove ti ritrovi a pendere dalle labbra (o in questo caso dalla penna? Dalla tastiera?) dello scrittore. John è perfetto, ho sentito la sua pena, il suo dilaniarsi interiore. Ma ancor di più lo è Sherlock, la sua paura palpabile, che lo immobilizza e lo blocca. E infine il ritrovarsi insieme, perché non sono soli e non lo saranno mai. Che gioia mi danno le tue storie, non smettere mai di scrivere, please! A presto! |
Salve tesoro! All'epoca ti ringraziamo sul gruppo, ma mi sono resa conto che non ho mai lasciato una recensione qui, cosa francamente imperdonabile! |
Con questa storia hai realizzato un quadro perfetto della Johnlock in un contesto temporale che, solitamente, non prediligo, forse per ovvia distanza d’età, ma l’hai realizzato con un’intensità ed un’efficacia che mi hanno affascinato. Johnlock è magia, è lotta con i vincoli della ragione, è luce e calore che invadono la scena e la riempiono di vita. |
Ciao, sapevo che stavi lavorando a qualcosa in questo periodo (ma forse sono rimasta indietro io) quindi non pensavo di trovarti da queste parti. E poi non essendo più nel gruppo Johnlock certe cose me le perdo. Anche se l'altro giorno mi stavo domandando quando ti avremmo rivisto con una nuova storia, magari Johnlock ed eccola qui... diciamo che l'ho chiamata o che ho previsto il futuro, più o meno. |
Prima di lasciarti qualche osservazione su questa ff, sono andata a rileggermi la tua splendida “Ombre” per rientrare nelle atmosfere così avvolgenti che solo tu sai far nascere intorno ai protagonisti. Bellissima anche questa tua storia, con uno Sh che accoglie e cura il dramma interiore di John. E con quest’ultimo che riesce a trovare la via giusta per salvare se stesso ed anche a comprendere che l’uomo di cui è innamorato non può fare a meno di lui. |
Tesoro ma che bella questa storia! |
La speranza è l'ultima a morire.. ed eccomi qua. Potevo forse non commentare questa meraviglia? Sapendo per di più che la nostra conversazione ha fatto da taccuino xD |
Ciao, sono davvero contenta che quella (bellissima oltretutto) fanart sia stata postata e che tu ne sia stata ispirata, questa breve storia è davvero bellissima. Molto sofferta, ripercorre in poche parole e con un unico filo conduttore, che poi è la morte di Sherlock, quella che è stata la storia di Sherlock e John fin dall'inizio. John si sente responsabile per il dolore di Sherlock e associa il suo avergli fatto del male al suo vederlo morire. Vederlo spegnersi poco alla volta e sempre per colpa sua. Io non credo sia del tutto così, buona parte delle responsabilità sono di Sherlock. Del suo essersi chiuso, dell'aver convinto John di essere una macchina senza sentimenti. L'immagine del calcolatore senza un'anima con la quale ha convinto John, e di conseguenza il mondo intero. Parte della colpa, se così possiamo chiamarla, è senz'altro di Sherlock. L'altra invece John se la prende tutta, assumendosela in prima persona. Ci mette ogni cosa anche Mary o le fidanzate che portava a casa e di cui quasi subito si dimenticava. Aver visto Sherlock morire in questo modo, lo ha messo (ora) in agitazione e quindi eccolo qua. Che non riesce a dormire, ha il sonno agitato e l'ansia lo prende nel bel mezzo della notte. Uno scenario che trovo realistico, così come l'intervento di Sherlock nel finale. Fino a quel momento lo avevamo percepito in maniera molto più passiva, c'era attraverso lo sguardo di John, ma da quel momento prende parte all'azione ed assolve John dai propri peccati. Credo che a John basti questo e quell'abbraccio bellissimo, per tornare a vivere decentemente. Anzi molto di più... alla fine parli di felicità, credo che questa parola racchiuda tutto quanto. |
Pure la dedica! |
Il fatto che questa meraviglia sia stata lasciata “sola” per molto tempo mi fa pensare che, dire spesso ad uno che sa scrivere bene, non è sufficiente. Chissà cosa passa per la testa di voi Autori quando avete completato un pezzo, sia una long o qualcosa di più breve. Probabilmente vi siete liberati sì di un’idea che trovavate molto adatta ad essere sviluppata e raccontata ma, molto spesso e, credimi, di esperienza in questo senso ne ho, vi sorgono mille dubbi sulla reale qualità di ciò che avete scritto e proiettate queste ansie anche su lavori che hanno la colpa solo di essere stati prodotti, forse, in momenti in cui c’erano altri pensieri per voi. Ed ecco che li lasciate lì, al buio ed al silenzio, doni splendidi che aspettano solo di essere consegnati a chi, dopo averli letti, si sente un po’ più ricco nell’animo, davvero. Modalità “recensore pesantemente saccente”: off). |
Beh diciamo che è una storia piuttosto particolare... non riesco a trovare altre parole per descriverla se non questa. Senz'altro originale nell'ambientazione che hai scelto di trattare. Ho già letto molto riguardo il suicidio e John Watson, o meglio il tentato suicidio perché in genere viene sempre sventato, ma solitamente le fanfiction si concentrano sul post Reichenbach, ovvero quello che si presume essere il periodo peggiore della vita di John Watson. Questa è penso la prima volta che leggo una storia di questo genere, lo faccio notare perché sono solita sottolineare l'originalità (anche se è un parametro molto soggettivo) quando penso ce ne sia e in questo caso ce n'è a mio avviso. La cosa che poi ho trovato molto interessante è il motivo per cui vuole togliersi la vita. Siamo dopo la morte di Mary e questo potrebbe essere un motivo? Sì, credo di sì specie considerando tutti i lutti e i dolori che ha dovuto sopportare in vita sua. John già voleva togliersi la vita dopo l'Afghanistan e Sherlock lo ha salvato proprio da questo. Qua lo salva una seconda volta, anche se in una maniera differente, in un certo senso molto più diretta. Là lo salva riportandolo a una vita attiva, dandogli uno scopo per cui vivere, un qualcuno su cui affidarsi. Qua invece sono le parole, chiare e nette e finalmente aggiungerei! Nonché il chiaro gesto di levargli la pistola, a salvarlo. Come dicevo, interessante il motivo per cui John vuole togliersi la vita. Sì, ha una bambina da crescere ed è da solo (o meglio, lui si sente solo anche se non lo è affatto) e teme di fargli del male o di fare un brutto lavoro. Ha una moglie morta da poco, per la quale si sente in colpa perché non soltanto l'ha fatta uscire per prima quella sera, ma una moglie della quale si è disinteressato non aiutandola durante la gravidanza e tornando a vivere con lei solo perché ormai c'era la bambina. Ha anche pensato di tradirla e si è persino ritrovato a essere geloso di Sherlock, quando lui preferiva lavorare con lei invece che con lui. Quindi John ha diversi motivi per sentirsi in colpa, ma il più grave e quello che lo spinge a tutto questo, è senz'altro il comportamento che ha avuto con Sherlock. John si odiava già prima di pestare Sherlock a sangue, di accusarlo come ha fatto. Ma dopo che tutto questo è successo, dopo che lo ha preso a botte in quell'obitorio, dopo che lo ha accusato e che gli ha urlato contro, dopo che gli ha spezzato il cuore, il suo senso di colpa, il suo dolore aumentano a dismisura e lui non riesce più a controllarli. Credo che il fatto stesso che Sherlock sia lì ad aiutarlo gli provochi dolore. Non capisce perché Sherlock non l'abbia già mandato al diavolo. Diciamo che Sherlock è molto intelligente e lui sa che sono arrivati a farsi del male a vicenda per tantissimo tempo. Lo sa e quindi accetta le scuse di John, accetta di aiutarlo e stargli vicino perché allontanarlo o, peggio, vederlo morire sono prospettive ancora peggiori del dolore che gli ha causato finora. La cosa più importante è che John capisca e chieda perdono. Nella serie non lo ha fatto e il perdono è arrivato in modo scontato, quando Sherlock invece ha chiesto scusa a John per la sua finta morte per anni, ma vabbé... fingiamo che ci vada bene. Per fortuna ci sono le fanfiction, fanfiction come questa per la precisione. In cui viene approfondita anche questa faccenda. Lo sviluppo è romantico e molto ben fatto, perché non finisce nello smielato. John e Sherlock sembrano trovarsi e farlo in un modo diverso rispetto al passato e questo dà a entrambi nuova vita e un altro scopo per non morire. Questo vale per tutti e due, anche Sherlock ha i suoi bei problemi. Quindi si sono, di nuovo, salvati entrambi. E tu hai salvato me con questa stupenda fanfiction. |
Che dire, amica mia, potevo non spuntare anche qui all'improvviso? |
Seconda Stagione, secondo episodio...e già un moto di nostalgia mi avvolge . Sì, perché le prime due Serie dei Mofftiss sono quelle che mi hanno lasciato davvero il gusto della piacevole scoperta di un mondo, quello che ruota intorno a Baker Street, unico ed ineguagliabile.
Per me, poi, l'episodio del Mastino è tra i più significativi rispetto alla Johnlock perché la famosa scena del cimitero, nella quale Sh rincorre John per chiedergli scusa del suo atteggiamento della sera precedente, rispetto al carattere particolare del consulting, certamente non incline ai rapporti umani ed alla considerazione degli altri, è una dichiarazione d’amore in piena regola, travestita da una conferma d’amicizia esclusiva (“…I don’t have friends, I’ve just goto ne…”) |
Ma che cosa stupenda! Adoro quell'episodio, è così meravigliosamente Johnlock, senza donne di mezzo, con l'accenno lampante al military!kink, John che si fissa con gli zigomi do Sherlock, il tizio della locanda che capisce tutto al primo sguardo... insomma un episodio stupendo, per me. E quella scena è fantastica, con il capitano Watson che resta fermo sul posto, che non indietreggia e non tentenna, ma mira e spara, come in Asip, senza remore. |
Buona sera^^ |