Recensioni per
Nolente perseverante
di Agatho

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
31/05/18, ore 20:47

Come ho detto nell'altra recensione alla tua One Shot il tuo stile mi ricordava e mi ricorda tutt'ora - ma in modo più palese - il flusso di coscienza (e giustamente lo ha anche dedotto il tuo primo recensore a questa One Shot).
Cosa posso dire, senza finire come al solito a dire poche parole ma a fare tante ripetizioni? Posso dire che hai centrato appieno i lati che Lupin, a mio parere, tende spesso a mascherare; d'altronde, Lupin è il Re del mascheramento, quindi non è qualcosa di paradossale che lui nei suoi attimi di solitudine possa rendersi molto profondo. Ma non è qualcosa che a parer mio non sfocia anche nelle serie che oramai hanno catturato ben 3/4 generazioni: Lupin non è mai stato semplicemente ''superficiale'' o col sorriso sempre stampato sulle labbra, perché anche nelle serie e nell'opera cartacea spesso traspare quella scintilla che ti fa capire come in realtà egli appaia profondo e anche amabilmente colto. Per farti un esempio ho trovato bellissimo l'episodio della nuova serie, nel quale Jigen e Lupin soggiornano in un castello che si presume ''stregato'' e lui pare guidato quasi dallo spirito del castello, anche se ovviamente in tal caso dipende dalla libera interpretazione dello spettatore, credere o meno che lui abbia visto il fantasma realmente o sia stato guidato dalla suggestione del posto o un vago tutt'uno; ma dimostra, tra le varie cose, il suo senso astrattamente romantico che riversa in molte sue azioni. O, se vogliamo prendere in considerazione la vecchia serie, uno dei primi episodi nel quale conosce la ''Strega'', la ragazza-fiore che finisce poi col morire perché si scopre che lei sia effettivamente un fiore.

Davvero, non si può assolutamente pensare a Lupin privo di una certa ''sensibilità'' e tu hai saputo benissimo dimostrarlo, senza esagerazioni o quant'altro. E mi raccomando: continua con questi pseudo flussi di coscienza, perché da leggere sono davvero belli - ma che dico SUBLIMI - e oltretutto non danno la corretta visione dell'insieme o meglio, non si capisce (ma è giusto che non si capisca, perché l'introspezione è una delle cose fondamentali per personaggi della sua pasta) se stia del tutto parlando o se i suoi pensieri siano trasposti in realtà direttamente in maniera scritta da Lupin stesso.
...Non so se mi sono fatta bene intendere, ma proverò a spiegarmi un tantino meglio: pare quasi che Lupin stia scrivendo o che tu stesso/a lo sia; una simbiosi che non stona, anzi, ne rende grandemente omaggio - specie verso un personaggio che non è assolutamente da prendere alla leggera, ma che è un GRAN PERSONAGGIO (se si considera poi quanti anni sia in circolo come opera).

In conclusione, dal momento che cerco anche di fare paragoni per quanto mi sia possibile, con le opere: ho trovato la tua visione di Lupin più vicina al Lupin delle prime serie; e l'ho persino letto con la voce del doppiatore Italiano delle prime serie, che tra le altre cose era anche piuttosto più maturo o meglio, mi dava la sensazione che fosse un Lupin / più / Lupin; ma ovviamente è questione di gusti e io non ho alcun problema, in ogni caso, ad apprezzare anche la serie più recente!

Spero di non aver tediato con questo papirone, di aver scritto in un Italiano decente e.... nulla: concludo ufficialmente qui!
Quando desideri parlare sai dove trovarmi!

-JigenS

Nuovo recensore
24/05/18, ore 08:35

E' una fanfiction piuttosto particolare, quella che hai scritto. Carica di drammaticità, quasi dolorosamente intensa. Certo non è difficile per il lettore immedesimarsi nelle tue parole, in questo fatale struggimento amoroso che tanto minuziosamente hai descritto, ( e non solo, perché oltre a questo, il tuo scritto è una generale introspezione della mente di Lupin ) ,  in fondo, ognuno di noi non può negare di aver avuto esperienze simili, di aver provato questo sentimento di angoscioso e straziante rifiuto almeno una volta nella vita. Così ovviamente è possibile immaginare che sia anche per il nostro amato ladro, per quanto siamo abituati a vederlo nel suo atteggiamento positivo, spensierato e a volte ingenuamente ottimista, tu hai catturato una parte di lui che mai viene mostrata, che forse hai immaginato che lui possa avere, proprio in quanto essere umano oltre che fantastico e incatturabile ladro. 
La sua decisione, nel finale, è anch'essa particolare. Decide davvero di mettere da parte lei, Margot, la sua Margot, unicamente perché la vede come un qualcosa di irragiungibile, che non potrà mai avere, e che perciò non lo merita. Una bella realizzazione. Un po' come con la volpe e l'uva, forse. Ma Arsenio Lupin non mi sembra il tipo che si accontenterebbe, che davvero accetterebbe di lasciar andare la donna che più di tutte desidera e che è certo di volere davvero. Lui l'ha detto più volte, che per lui Fujiko è unica, e che proprio per questa sua indipendenza da lui quanto dagli altri uomini, lui la trova tanto attraente, e tutte le altre donne non gli fanno per niente lo stesso effetto, per quanto potrebbero amarlo e ricambiare facilmente il suo ipotetico amore.
E' facile quindi notare un'introspezione non solo del protagonista ma dell'autore stesso, come se avessi scelto di mostare la tua interiorità attraverso di lui, come un mezzo, insomma, perdendoti in questo flusso di coscienza in stile Joyce, che trovo assolutamente autentico e profondo.