Recensioni per
Ai margini della tempesta
di Amarie

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/06/18, ore 20:18

Ciao Amarie!
Oddio che bello rileggerti, sono felice felicissimaaa!
Speravo sempre di vederti tornare a postare, ed eccoti!!!

Parto subito col dire che adoro il tema che hai scelto di trattare: le incertezze quotidiane sul Mithrim. È qualcosa su cui ho riflettuto spesso da quando ho iniziato a speculare sul Silmarillion, e su cui non mi stanco mai di ragionare ancora, e su cui amo leggere gli HC di altri autori.

Ho amato come ti sei soffermata sui problemi come il costruire, la mancanza dei materiali, la scarsità di uomini.
I feanoriani non sono tantissimi, non quanti vorrebbero essere, e per fare tutti i lavori che serve fare dovrebbero avere tutti mille mani. Non hanno case in cui vivere, hanno bisogno di cacciare ecc per procurarsi il cibo,devono far fronte al freddo.
E vivono in costante allerta perché ormai sanno di cos’è capace Morgoth, lo hanno già affrontato, quando erano ancora più impreparati, hanno visto la sua rapidità e hanno già perso non uno ma due condottieri.
Sono intimoriti indeboliti e provati, e non si sono ancora abituati a Endore.
Hai reso benissimo questo loro… Mi viene da dire smarrimento difronte alla realtà di non avere nulla sotto controllo, il dover essere in balia dei climi, della natura, il fatto di non avere tutto a portata di mano, di non avere tutto il tempo che gli serve a disposizione.
Si stanno trovando a dover imparare l’adattamento, il vivere con poco o nulla, la rapidità.

Lo stanno imparando tutti bene, ma alcuni meglio di altri.
E mi sembra che Astarien sia tra quelli che lo hanno imparato prima.
Astarien che io ho adorato da subito! Al contrario del periodo sul Mithrim, la moglie di Curufin è, devo ammetterlo, un personaggio su cui ho speculato poco. Amo leggere di storie che parlano di lei, perché è un personaggio su cui non sappiamo praticamente nulla, una delle mogli che sappiamo solo che esiste,ma di mio non ho idee precise.
Ti ringrazio tanto quindi di aver scelto di trattare proprio il suo Pov, perché mi hai regalato un’altra nuova prospettiva su questo personaggio!

Astarien mi piace davvero tanto.
Amo che sia un’esperta di architettura, e adoro che sia stato affidato a lei il compito di gestire i lavori per le costruzioni!
I Noldor sono abili fabbri e minatori, ma anche costruttori, e vederne uno, ancora meglio una, interessata a questa arte e abilissima nel metterla in pratica mi affascina immensamente.
Ancora di più perché Astarien si trova a lavorare in condizioni estreme, e fa fronte alla situazione in maniera fantastica!
Amo come fa tesoro di ogni cosa che ha imparato, e soprattutto è attenta a ciò che la circonda.
Ha studiato e sta studiando la nuova terra in cui vivono, il clima, le piante, i laghi, le pietre.
Sta catalogando cosa di tutto questo aiuta e cosa distrugge. E non è orgogliosa. Dai fallimenti impara, e impara dagli elfi grigi.

E a proposito, un altro dettaglio che ho apprezzato tanto è proprio il dettaglio di come vengono percepiti i Sindar del Mithrim: Astarien è loro grata per l’accoglienza e per i consigli preziosi, perché ha intuito subito che questi consigli faranno seriamente la differenza tra la vita e la morte.
Ma si trova a dover portare avanti questo suo parere contro altri che, come Tyelko, li ignorano o li sottovalutano.

Ognuna di queste prospettive poi non può che essere influenzata purtroppo da Alqualonde.

I ricordi di Astarien di alqualonde sono strazianti, sul serio!
È come se allo stesso tempo cerchi di non pensarci ma sia anche consapevole che invece non va dimenticato, che non potrà mai dimenticare.
Non a caso a esserle rimasto impresso è il ricordo che credo per lei sia quello più agghiacciante: Tyelko che si lancia alla caccia del figlio di Olwe.
Mamma mia, fa davvero rabbrividire! ed è plausibilissimo, purtroppo. Tyelko che è un cacciatore, appena la disperazione e la furia e la fretta hanno preso il sopravvento non può che aver reagito come se fosse davvero a caccia,e i teleri sono diventati i suoi personali cervi.
L’HC di un figlio di Olwe morto ad alqualonde è una di quelle idee che io ho sempre avuto, per cui è una visione che condividiamo e che mi fa soffrire tantissimo…!


Interessante, a proposito di Tyelko, l’antipatia tra lui e astarien. Hanno indubbiamente due caratteri totalmente diversi: Astarien è riflessiva, più pacata, una persona a cui piace osservare e ragionare prima di parlare o agire.
Tyelko invece è più impulsivo, più portato all’azione, e meno diplomatico.
Ho amato come Astarien gli tiene testa e vuole costringerlo a riconoscere che lei ha ragione!
E Non può non riuscirci, nel suo campo.

Mi ha anche fatta sorridere che Astarien e Tyelko si contendano l’attenzione di Curvo XD.
Ho tifato per Astarien, per quanto sappia che il rapporto tra Tyelko e Curvo sia veramente strettissimo.
E mi è piaciuto come sei riuscita ad accennare a questi rapporti intrecciati e complessi con poche ma efficacissime frasi!
Hai mostrato il legame profondo tra i due fratelli ma anche quello altrettanto profondo tra Curvo e Astarien, fatto di esperienze condivise e di una comprensione totale.
Complimenti davvero!

Complimenti anche per come ha itrovato il modo di mostrare anche la diffidenza data dalla Maledizione di Mandos, e tutte le conseguenze che sta portando.
i più timorosi e sfiniti che provano a cercare condizioni migliori a Sud e la punizione che ricevono, che è spietata.
Mi si è davvero stretto lo stomaco a sentire cosa è toccato a quei fuggitivi, brrrrrrr!
E questo porta ad altra diffidenza, ad altro sospetto, a schiere che non sono unite come dovrebbero e potrebbero. Ed è terribile.

Peggio ancora perché, come riflette giustamente Astarien, tutte le belle terre ricche e comode promesse da Feanaro non esistono. Sono grandi terre sì, ma ostili, piene di nemici, totalmente diverse da qualsiasi cosa i Noldor abbiano mai visto o immaginato.
Hanno seguito la promessa di Feanaro che in realtà ne sapeva poco come loro, e questo è il risultato. Infine Kano, e Nelyo, che anche se è assente èpresente lo stesso.
Perché la sua assenza si sente, e si sente il peso del ricatto di Morgoth. La rabbia di tutti per l’inganno e la cattura che ne è seguita, Kano che non decide né di sottostare al ricatto ma nemmeno di attaccare, l’impazienza di Tyelko.
Capisco Kano che si sente schiacciato da tutto questo, ma conosco Tyelko e capisco la sua impazienza.
Curvo, come l’ho sempre immaginato fare anche io, tiene un po’ dentro le sue emozioni personali e guarda ai pro e ai contro.
Come fa anche quando si parla di Thingol.
È interessante questo accenno a una possibile ambasciata verso Thingol, anche se è infattibile, con il peso di alqualonde e della Maledizione.
È infattibile come fare una cinta di mura che stia in piedi.
La conclusione di astarien è meravigliosa! Far sì che le nuove mura sembrino più resistenti, fingere che loro possano farcela da soli e andare avanti.
Stupenda.

Davvero una bella storia, Amarie.
Ho amato i dettagli che hai inserito, come sei riuscita a non trascurare nulla e a mostrare a tutto tondo la situazione disperata e tesissima in cui si trovano i feanoriani appena arrivati in Endore.
Non manca niente,e tutto è raccontato con tutto il suo carico di angoscia, di dubbio, di smarrimento e di rabbia.
Stupendo, stupendo sul serio!
Complimenti!

Scrivi, ti prego scrivi altro.
Su Astarien, sui noldor, sul silmarillion!
Davvero, spero di rileggerti prestissimo!

Tyelemmaiwe

Recensore Master
28/05/18, ore 22:45

Oddio Amarie, quanto ho sperato in un tuo ritorno! E con che cosa sei tornata, mamma mia.
Prima di partire a delirare su Astarien e quanto la amo, comincio col dire che non credevo di voler leggere una storia su questo momento in particolare, e invece ho trovato esattamente qualcosa che mi era mancato, e che avevo più bisogno di leggere di quel che credevo e sono felicissima di questo.
Amo come tu abbia saputo raccontare l'incertezza, lo smarrimento, il timore dei feanoriani (e di Astarien in primis) attraverso tutti quei dettagli pratici che troppo spesso non si prendono in considerazione e che invece mi fanno andare in brodo di giuggiole: i cavalli che maltollerano il freddo e il conseguente bisogno di proteggerli costruendo stalle prima ancora che abitazioni solide, il terreno argilloso e inospitale che mal si adatta alla costruzione di mura solide e atte a fronteggiare un assalto... Insomma, tutte quelle piccole grandi cose che fanno di Endore una terra così diversa da Aman la beata, e la libertà una parola dal suono dolcissimo finché viene pronunciata in toni altisonanti nella piazza di Tirion, ma che diventa qualcosa di faticoso e aspro per cui lottare ogni giorno con immensa fatica e ci si chiede se davvero ne valga la pena.
Oddio, ho sproloquiato in modo indecente, ma è questo che ho colto e che ho amato tantissimo tra le tante cose, perché è assolutamente, dolorosamente vero e credibile.
E quindi, veniamo ad Astarien: quanto fa male vederla così disincantata e colma di incertezze, e quanto la capisco, tra l'altro.
A parte il fatto che l'idea che abbia seguito Curvo in Endore mi fa porre un sacco di domande sui tuoi hc, del tipo: a questo punto della storia, Tyelpo quanti anni ha? Come vivrà Astarien la questione Nargothrond? E prima ancora: ci arriverà, lei, a Nargothrond? Quale sarà il suo destino?
Insomma, inutile dire che spero scriverai altro su di lei XD.
Ho poi amato tutti quei piccoli dettagli che vanno a delineare il rapporto tra lei e Curvo: già il suo interesse per le pietre e la sua abilità di costruttrice (e anche l'interesse per i cavalli e l'empatia che sembra mostrare nei loro confronti) sembrano elementi sufficienti perché tra i due scocchi la scintilla. Ma ancor più di tutto c'è quella loro sintonia di pensiero... O meglio, forse sintonia non è il termine giusto, forse dovrei dire comprensione... E non posso che chiedermi se questo durerà, o se già qualcosa non si sia incrinato con Alqualonde e Losgar (episodi che Astarien inquadra con assoluta lucidità e senza raccontarsi grandi storie di gloria a riguardo, come altri potrebbero fare) ecco, a questo proposito, di Astarien apprezzo tantissimo la saggezza.
Quella saggezza che mi fa pensare che sia stato solo l'amore a farla partire (a meno che anche lei non sia stata inizialmente infiammata dalle parole di Feanaro, e sarebbe interessante l'idea).
Ah, e sempre a proposito di Alqualonde, quanto sono strazianti e terribili i ricordi del massacro! Pochi tratti, ma vanno dritti al cuore. Il principe Teler trucidato a quel modo... Non ci posso pensare senza che mi salga il magone.
E proprio a questo proposito, veniamo a Tyelko. Ecco, la tua idea circa il suo rapporto con Astarien è, dal mio punto di vista, assolutamente sensata.
Tyelko è selvatico, istintivo, impulsivo (tutte caratteristiche che hai reso alla perfezione, tra parentesi) e in virtù di ciò se qualcuno si frappone tra lui e il fratello che più ama e con cui ha un legame tanto stretto reagisce nell'unico modo che conosce: manifestando d'impeto la gelosia e la rabbia.
Davvero, Amarie, non credo di aver mai letto altre storie in cui ho malsopportato Tyelko come in questa XD a schiaffi bisogna prenderlo, altro che! Beh, in realtà la calma di Astarien è la cosa migliore, e di nuovo, la adoro anche per questo.
Poi torno al discorso sulla libertà che facevo all'inizio (procedo totalmente random, lo so XD) ma è assolutamente raggelante il dialogo tra Curvo e Astarien a proposito di chi ha deciso di tentare la fuga. Raggelante e, di nuovo, credibile.
E sì, eccolo, il volto della libertà che spetta loro: restare uniti o morire soli. Eccoli, i primi frutti della maledizione, e si andrà di male in peggio.
E in tutto questo, si coglie esattamente quel che dici in nota e che anche io ho sempre pensato: quello della prigionia di Nelyo è un "tempo sospeso". I Noldor sono alla deriva, alla mercé di Morgoth, troppo grande per essere sconfitto, e senza più un capo che li guidi. Possono solo aspettare, e costruire mura illusorie, sperando che reggano.
E qui ho adorato il parallelismo tra la pazienza del costruire Amanyar e questa frenesia che non porta a nulla di buono... Di nuovo, i Noldor si sono confrontati con qualcosa a cun non erano preparati: la fretta, il pericolo, e potrei dirne mille altre.
Ok, credo che potrei andare avanti a parlare e a sproloquiare moooolto a lungo, ma vedo di concludere, e lo faccio con un dettaglio forse piccolo, ma che mi ha colpita: il silenzio di Kano sovrastato dalle voci degli altri.
Il silenzio di Kano non può che essere qualcosa di pesante, di cui si nota la presenza. E non so se si capisce cosa sto dicendo, mamma mia... Non sono al mio meglio, temo, ma non potevo aspettare oltre per commentare.
Spero di ritrovarti presto da queste parti, c'è un gran bisogno di storie belle in questo fandom!
Alla prossima

Mel

Recensore Veterano
26/05/18, ore 22:53

Ma ce l’hai fattaaaaaaa! Yeaaaaaaah!
Bentornata, Amarie *____* 
Meno male che ho buttato un occhio in home prima di cena, o non mi sarei accorta di nulla, visto come latito da questo sito, ultimamente :°D

Come se non bastasse, non potrei essere più distante (mentalmente) dagli Elder Days e dai Feanoriani, ma mi sorprende sempre la rapidità con cui un’autrice di cui mi fido e una premessa che mi incuriosisce riescono a riportarmi indietro nel tempo XD 
Perché mi incuriosisce molto il periodo che stai trattando, i postumi della morte di Fëanáro e della cattura di Nelyo nel campo Noldorin e soprattutto quello Feanoriano, così come il pov degli “indigeni” (okay, quest’ultimo punto mi ispira non solo come lettrice). Sono contenta che tu ne abbia scritto e il pov che hai scelto… oh, me gusta, ancora di più perché è moooolto interessante.

Astarien è stata una bella testa dentro cui osservare e vivere questo momento: mi è piaciuto scoprirla poco a poco, prima con il suo sguardo sul paesaggio (molto a volo d’aquila per certi versi, ma ho capito poi perché: il suo mestiere le dà quest’attitudine, e ancor più il compito di cui si sta occupando) e man mano con le sue interazioni con la puledra, con Tyelko, con Curvo.
La negatività con cui si guarda intorno e guarda all’orizzonte nell’apertura del racconto non rende difficile immaginare l’aria che si respira nell’accampamento, quindi i commenti di Tyelko e quel che racconta Curvo dei fuggitivi non sorprende ma è comprensibile, mostra altri modi di affrontare la tensione – anche se mi piace molto lo sguardo di Astarien, la calma (la “quieta accettazione”) e la sicurezza di sé nonostante la situazione disperata in cui si trovano e le provocazioni di Tyelko. Mi sono anche piaciute le immagini attraverso cui ha descritto l’insinuarsi tra loro di Melkor, e tutti i fatti che hanno seguito: il vento che ha attizzato le fiamme e lo stesso vento che ha sparso le ceneri del loro desiderio di vendetta e di “conquista”, oltre che la fiamma di Fëanáro. 
La scena introduttiva è molto introspettiva, ma il modo in cui è scritta mi ha catturata senza troppi giri, adoro ❤️ 

La conversazione a tre, tra Astarien, Curvo e Tyelko è stata interessantissima non solo per descrivere la situazione nell’accampamento e per condurre alla soluzione “placebo” (molto politica, me gusta così taaaaantooooo) accennata nella sinossi, ma anche per mostrare la dinamica tra i tre. Se il forte legame e comprensione tra Astarien e Curvo mi ha fatto fangirlare, nonostante me la aspettassi (nel senso che *così dovrebbe essere* viste le premesse – non so quanto abbia senso tutto questo, lol), e anche la sintonia tra Curvo e Tyelko è qualcosa che ho imparato ad aspettarmi a furia di leggere in giro, ho avuto sorprese piacevolissime: il conflitto tra Astarien e Tyelko. Una boccata d’aria fresca che non sapevo di volere! XD
Tyelko che provoca Astarien e la tratta con sufficienza non mi è sembrato per un attimo poco credibile o cattivo monodimensionale. Ha senso questa loro opposizione, perché Astarien sembra essere proprio quel che Tyelko non è: calma, riflessiva, cauta. Aspetti in cui sembra essere molto vicina a Curvo, ma forse Curvo ha il beneficio di essere il fratello minore di Tyelko mentre Astarien è un’estranea che ha rubato buona parte dell’attenzione che (probabilmente) prima Curvo dedicava a lui. E Tyelko, come una bestia, ne risente e reagisce con questa ostilità di pancia, istintiva – come dicevo, non mi sembra un’assurdità. Si colloca bene nella caratterizzazione che emerge dalla storia e direi anche in quella che emerge dal canon. 
Poi, vabbè, ho adorato Astarien che rimane calma davanti alle provocazioni di Tyelko, che continua a provocarla quanto più lei rimane calma… awwwww, yissss, gurl ❤️ 
(sui paragoni che fa Astarien tra i due fratelli e il padre non ho davvero nulla da aggiungere, perché li trovo azzeccatissimi e li condivido – ma mi sembra ridondante perché è l’impressione che danno già nel materiale originale XD)

Gli accenni ai Mithrim riempiono di gioia il mio cuore filo-Umanyar, sono schifosamente di parte e forse non è tanto normale fangirlare per come risultino diversi dai Noldor e gongolare un po’ per quel giudizio che c’è tra le righe dei pensieri di Astarien (selvaggiiii, primitiviiiiii) :P 

Temo di essermi persa qualcosa per strada, mi dispiace XD Ma se non fosse chiaro da questo sbrodolamento, la storia mi è piaciuta, così come mi è piaciuta l’atmosfera, la scrittura e anche il punto di vista scelto, non solo dal pov tecnico ma anche del personaggio – mette in una posizione di sicuro mai vista (dopotutto di Astarien ce n’è una sola) e il personaggio stesso è molto interessante.
Sono contentissima che tu abbia deciso di scrivere una storia, invece di aprire un blog di rp :P 
Se scriverai ancora di questo periodo o in generale, sarò contenta di curiosare!

Grazie e alla prossima!

Kan