Recensioni per
Serenata per la mia sete
di Afaneia

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
03/04/21, ore 01:03

Okay, allora, io non so davvero da dove cominciare.
So che questa fanfiction è di qualche anno fa, ma è tra le mie preferite da tipo un'era glaciale, oggi l'ho riletta perché mi ricordavo quanto mi fosse piaciuta e DOVEVO recensire nonostante non sia recente, spero tanto di riuscire a trasmetterti quanto l'abbia letteralmente adorata.
È un capolavoro. A cominciare dal titolo, che da una parte riprende la Serenade of Water del gioco, la melodia del tempio dell’acqua, per l’appunto, dall’altra questa sete che pervade profondamente in Link sin dall’inizio della storia. Ritengo che tu sia riuscita a far tuo in maniera magistrale il prompt riguardante la dualità di Stevenson, utilizzandolo in maniera molto inedita come ispirazione e ti faccio davvero i miei complimenti perché spesso in contesti del genere c’è il rischio di riprendere l’opera originale in maniera troppo stretta e fare un po’ un “mappazzone”, ma questo non è assolutamente il tuo caso: sei stata veramente bravissima ed ho anche apprezzato i richiami a Dark Link, la sua  vera controparte malvagia. 
Ho adorato la fic già dalle prime righe, dove citi l’Aiace: in questo contesto sembra davvero Link a parlare, un Link che riconosce di essere come un burattino buttato lì che nessuno considera veramente se non in seno al suo dovere, un Link che ha tradito se stesso perché ha sempre messo davanti a sé gli altri, sacrificando qualsiasi cosa avesse e sopprimendo qualsiasi emozione per un “loro” generico che lui nemmeno conosce, e nonostante tutto ciò viene etichettato e sfruttato e trattato come spazzatura da quelli stessi che gli hanno strappato l’esistenza.
L’uso che fai del lessico è sublime: in particolar modo ho apprezzato tantissimo la descrizione che hai fatto delle vetrate e dei giochi di luce/bagliori che stordiscono Link, ferendogli gli occhi. Del tuo stile non ho niente da dire se non che lo adoro, la scrittura è fantastica e alterni descrizioni/dialoghi ed introspezione in maniera perfetta, me l’hai fatta divorare tutta d’un fiato questa fanfiction; ti sei soffermata su ogni elemento possibile per rendere al meglio tutta l’atmosfera della prigionia di Link, a partire dalla stanza in cui viene rinchiuso, per poi passare al deserto e al castello e devo dire che per me è stato super d’impatto.
Ma veniamo a Link.
Il modo in cui hai “estratto” la sua parte oscura in questa situazione di svantaggio (catturato dal re del male) fino a far sì che lo travolgesse del tutto è sublime: Link si sente abbandonato da tutti (noi non sappiamo se lo sia realmente ma lui si sente così), persino dalla fedele Navi (straziante il pezzo “Se Navi è viva e volontariamente se n'è andata, allora la vita non è finita, ma lui è stato abbandonato.”) anche perché Ganondorf piano piano gli lancia qualche pulce nell’orecchio fino a fare aumentare a dismisura i suoi dubbi, e Link a poco a poco (anche stremato e sfinito dalla prigionia ma soprattutto da questo senso di abbandono che dilaga nella sua anima) si lascia divorare dal rancore, da un rancore che effettivamente ha anche delle giuste basi perché nonostante Ganondorf voglia sfruttare Link per i suoi scopi è vero che nessuno da quando è iniziato il suo viaggio gli ha mai dato alcuna scelta, è vero che è stato sacrificato lui sin dall’inizio, è vero che i suoi sentimenti non sono mai stati presi in conto.
Forse mi sbaglio ma ho anche notato come questa “climax” che avviene all’interno di Link possa essere proiettata anche all’esterno con i vari colori delle tuniche che gli vengono portate (molto carina l’idea dei servitori come ombre mute che arrivano e se ne vanno senza rumore): prima verde scuro, poi bruna e infine completamente nera (come quella di Dark Link), quando si lascia andare del tutto all’oscurità.
Zelda e Navi (anche se non è il punto focale della storia mi chiedo dove sia finita la fatina), anzi, nessuno arriva a salvarlo, e a Link non resta che la cara Epona, la quale si lascerebbe morire dal dolore senza di lui. Mi sono venuti i brividi quando l’Hylian inizia a suonare per lei l’ocarina, si mette a creare musica, cosa che non aveva mai fatto prima, per poi essere seguito da Ganondorf con l’organo, ho adorato quella parte (anche qua, la musica gli è sempre stata insegnata da altri perché l’ocarina per lui non è mai stato un mezzo espressivo, ma uno strumento con cui poter riuscire a svolgere il suo dovere, quindi il fatto che lui adesso crei, che canti attraverso essa ciò che prova dentro di sé, è fortemente indicativo e ancora una volta ci mostra quando Link stia cambiando).
La sete. Questa profonda sete che lo attanaglia fin dall’inizio si sente ad ogni riga, in ogni pensiero confuso di Link e devo ammettere che sono abbastanza convinta che l’acqua sia stata drogata, il che spiegherebbe anche lo stato molto instabile di Link dal punto di vista fisico (come quando la vista sembra cedergli o l’udito che fa un po’ i capricci), o la sua dipendenza estrema da essa, ma come poi vediamo alla fine il punto non è se l’acqua sia o no drogata, ma il fatto che a Link stesso questo dettaglio non interessi minimamente. La “sete” è qua sia fisica che mentale, diventa allo stesso tempo sia reale che una metafora e santo Graal se sei stata brava a farlo sentire.
Un’altra cosa che ho adorato è come hai caratterizzato Ganondorf.
In questa storia abbiamo un Ganondorf estremamente razionale, manipolatore, che fa leva sui sentimenti più profondi e reconditi dell’eroe e da questo punto di vista molto malsano diventa quasi più umano lui che Zelda o la famiglia reale, perché è il primo che mette Link di fronte ad una scelta (cosa avrebbe fatto se Link non fosse stato dalla sua parte fino alla fine non lo sappiamo, ma lui è sicuro al cento per cento che cederà): non fa del male al suo cavallo, lo tratta “bene” dandogli il cibo e quell’acqua della quale Link sembra non avere mai abbastanza, lo copre e gli restituisce persino l’ocarina di Saria. E Link giustamente è confuso da questo suo comportamento, si chiede perché l’abbia lasciato in vita, perché sembri così paziente nel suoi confronti. 
Ma il fatto è che questo Ganondorf agisce in un modo mille volte più subdolo e intelligente di un Ganondorf che semplicemente potrebbe uccidere e basta l’eroe, lui lo plagia pian piano ma sempre offrendogli questa sorta di “scelta”, senza obbligare Link a far nulla perché vuole che sia Link stesso con la sua stessa mente ad andare dalla sua parte, in modo da vincere nella maniera più schiacciante di tutte e guarda, credimi, è geniale. 
La sete di Link, la sete stessa del re del male nato e cresciuto nel deserto (a proposito, la parte in cui parla dell’”ingratitudine” delle Gerudo è da brividi) sono la chive tematica su cui ruota tutta la storia e io la. Amo. 
Il finale è fenomenale.
Come dicevo prima, in fondo a Link non importa neanche se l’acqua è davvero drogata oppure no, quel dubbio è un po’ la scusa della sua coscienza per lasciarsi abbandonare a quel rancore che ha scoperto essere tanto dolce, e il fatto che beva tutto d’un fiato dalla coppa è l’ultimo schiaffo che Link rivolge a tutti quelli che l’hanno usato fino a quel momento nella sua vita. 
Mi sono sempre immaginata che nel profondo (tanto a fondo) davvero Link pensasse che non è giusto tutto quello che gli capita, che non è giusto che gli siano stati strappati così ben sette anni della sua vita, ed il modo in cui tu hai tirato fuori questo aspetto è bellissimo (non si capisce quanto mi sia piaciuta la fic, nooo xD).
So che ho scritto tipo un poema, ma quando mi piace qualcosa tendo a diventare un po’ prolissa, quindi perdonami ma volevo soffermarmi su tutti i dettagli principali perché questa storia merita molto.
Spero davvero tanto che scriverai qualcos’altro su Zelda, nel frattempo ancora complimenti e alla prossima!
LostRequiem 

Recensore Master
01/07/18, ore 21:56

Ciao, eccomi qui per lo scambio!
Parto dal titolo; lo trovo azzeccatissimo!
Il tema della sete ricorre in tutta la fiction, è la caratteristica dominante di questo Link, oserei dire.
Ci mostri un guerriero confuso, che spesso non capisce realmente cosa prova o cosa vuole, o perlomeno non osa confessarselo, ma una cosa la sa sempre: ha sete. Tanta, incontrastabilmente.
Non ho trovato grandi errori, giusto qualche refuso. La svista più grave te la segnalo: "«Sì, ma sarebbe stato un colloquio alla pari?» [ribatté] Ganondorf". Qui hai utilizzato un passato, mentre tutto il resto della fic è scritta al presente.
La trama mi ha intrigato tantissimo! Come ti ho già detto, non sono un'esperta di Link, ma certo non mi aspettavo di vederlo sotto questa prospettiva!
Hai disegnato la parabola declinante di Link in modo superbo, tracciando il suo percorso verso Ganondorf passo per passo; tutto comincia, come già detto, con la sete, e con la sete finisce.
A questo proposito, la fine è spettacolare: lasci il dubbio sull'avvelenamento o meno dell'acqua [secondo me lo è xD Ma giusto perché l'ho pensato fin dall'inizio], e non fai rispondere "Sì" o qualcosa del genere all'eroe, no; in un certo senso gli fai riconoscere la sua stessa ipocrisia, perché il fatto che svuoti la coppa è una risposta che davvero non potrebbe essere più eloquente.
Questa storia è veramente scritta bene, mi fa piacere averla letta!
Complimenti!
Alla prossima.

Mari

Recensore Master
06/06/18, ore 01:08

Ciao Tesoro!
Mi ero ripromessa che sarei passata a leggere le tue storie di Zelda e con mia grande allegria vedo che dopo questa ce n'è anche un'altra e non potevo che esserne estremamente felice *___* Non si leggono molte storie in questo fandom e sono felice che tu abbia deciso proprio di dedicarti a questo per il progetto del Giardino!
Quindi, senza esitazione alcuna, iniziamo.

Vedo che la storia è ispirata a Dottor Jeckyll e Mr. Hyde che io personalmente ho sempre adorato e trovato molto di spunto per alcune storie riguardo a personaggi spesso borderline o tendenti al bipolarismo quindi non posso che apprezzare già di per se la scelta del tema.

Cominciamo subito con una descrizione suggestiva e quasi ansiogena di un Link prigioniero, nudo, crudo, coperto di sangue e che è descritto in una terza persona presente che rende ancor più coinvolgente quello che succede. Non è nel passato, è adesso e adoro certe accortezze degli scrittori, che vogliono dare un timbro diverso ad una storia scegliendo stili consoni a ciò che vogliono raccontare e qui ci sta maledettamente bene.

Nel breve dialogo con Ganondorf scopriamo che Link è lì da troppo, siccome il suo corpo è magro e mi ha stretto il cuore leggere il suo "Perché sono ancora vivo?", perché è evidente che preferisca morire piuttosto che passare ancora del tempo, sofferente, lì dentro ç__ç Ho adora come hai cambiato repentinamente ogni cosa, quando Ganondorf dà da bere a Link e questi sembra quasi ossessionato all'idea di bere ancora. Mi è piaciuto molto come lo hai reso poi lucido, finalmente in sé e che infatti si copre col mantello perché oltre alla testa tornano anche i sentimenti e quindi anche la vergogna! Tutto ciò è meravigliosamente decadente ed io amo certe cose.

Poi però mi uccidi... tu non puoi farmi certe cose, io ho ancora un'anima. Nera ma ce l'ho ç__ç L'ocarina di legno di Saria... con la promessa di Ganondorf di tornare il giorno dopo... sei crudele. Sei tipo incantevole nel tuo stile, mi incanti, mi sorprendi ma mi uccidi pure perché non ti risparmi di certi dettagli anche durante una scena palesemente "dura", dove Link cerca in tutto e per tutto di mostrarsi coraggioso, privo di paura e debolezze e tu gli butti proprio una di queste davanti.
E' poetico ma fa male. Malissimo.

Assistiamo poi ad un dialogo davvero intelligente, che mi ha catturata in tutto e per tutto. I dialoghi sono davvero ben curati, sei in grado di rendere il tutto assolutamente verosimile sia nell'universo di cui parli sia nella vita ditutti i giorni. Sono dialoghi fattibili, con botte e riposte che incatenano il lettore, lo aiutano a scendere e non perdersi e a volerne di più e scoprire soprattutto cosa Ganondorf ha in testa, perché Link è convinto di molte cose, ha paura per Zelda, per Navi, per la sua cavalla e quello ha sempre una risposta da dargli che vuol dire tutto e allo stesso tempo non vuole dire nulla. Ho trovato la cosa molto suggestiva e l'idra che gli abbia dato una scelta mi ha ulteriormente messo curiosità addosso, soprattutto nel modo in cui glielo dice: come se fosse la prima e l'ultima volta che fa una cosa del genere... ma ha i suoi motivi.

Molto bello il monologo interiore di Link mentre viene lavato e sistemato. non si chiede il perché piuttosto preferisce continuare a chiedersi cosa lo spinga a voler vivere ancora, cosa gli dia la forza di non opporsi visto che né Zelda né Navi sono tornate per lui, per cercare di salvarlo, quando in pratica lui non ha fatto altro che quello in tutta la sua vita... è molto triste, se lo si pensa sotto questo punto di vista.

Altra cosa che apprezzo molto di questa storia è questa sintonia che c'è tra Link e Ganondorf. Sono destinati a combattersi sempre, eppure qui le cose sono molto diverse. Ganondorf quasi capisce i pensieri di Link, quasi può palesarli senza alcuna fatica e Link stesso è quasi propenso a lasciarglielo fare, quasi vuole essere un libro aperto perchè dopotutto non ha più molto altro da perdere.

<i>«Dove sono le Gerudo?» chiede Link improvvisamente, come riscuotendosi. La sua voce è troppo esile e tremante, e quando appunta lo sguardo su Ganondorf, con un senso d'urgenza improvviso e il brivido di un presentimento che s'insinua lungo la sua schiena, la sua vista è annebbiata e indebolita ed egli lotta e si ribella e fa forza su se stesso per riuscire ancora a tenere gli occhi aperti e a respingere questa nebbia che lo assale... «Perché non sorvegliano la fortezza? Che cosa hai fatto?»
Ma quando si volge leggermente verso di lui, lo sguardo di Ganondorf è perfettamente sereno.
«Ti ricordi quando abbiamo parlato dell'ingratitudine?»</i>
Ecco, qui ho avuto un brivido. Un lungo brivido lungo la schiena perché lo sguardo sereno di Ganondorf mi ha letteralmente raggelata. Link sa benissimo che è successo qualcosa e lui con quello sguardo beato rende certo quel suo dubbio e tu... ci sposti la scena altrove, al giorno dopo e Link è ancora diverso.

In questa storia si sente crescere in lui qualcosa e avendo letto il finale ho capito cosa era ma vorrei arrivarci con ordine, perché vorrei davvero spiegarti le sensazioni che ho provato ma è difficile, perché sei stata talmente capace e abile nel farlo che io sono rimasta a bocca aperta nel finale.

Vorrei non dover sbroccare ma fare un'analisi attenta ma tu pensa a una tipa che all'una di notte si ritrova con la mascella spalancata per quel che ha appena letto nell'ultima riga della tua storia.

Sei riuscita a far crescere in Link una sorta di odio, di rancore, di malessere che ti giuro fino ad un certo punto quasi nemmeno te ne accorgi. Ti senti questo ragazzo che fa monologhi interiori, che cerca una risposta, che vorrebbe davvero non cedere a qualcosa che ormai sta conoscendo troppo bene per colpa del suo nemico... ogni giorni c'è qualcosa, qualcosa che si perde e qualcosa che si trova. Si avvicina sempre di più a Ganondorf, smette di farsi domande ma cresce il suo rancore verso gli altri. Questa cosa cresce, a tal punto che quando Ganondorf gli chiede se ha pensato alla sua proposta, Link in quel momento sa già che accetterà pur sapendo ch enon è la cosa giusta. Dà la colpa all'acqua e non ci è dato sapere se è effettivamente così ma andando ad analizzare anche questo fatto, nessuno ha mai dato a Link qualcosa, e Ganondorf qui lo ha fatto: lo ha rimesso in vita, gli ha dato una nuova ragione per vivere.

Ha tirato fuori dalla sua anima una vera ragione per esistere, per combattere, per essere fiero di farlo.
Tutti sono solo capaci di sfruttarlo e tutto questo ha generato un odio che sta sfociando in qualcosa di più oscuro e questo è davvero PERFETTO.

Ho adorato leggere questa storia tanto quanto ho adorato la sorpresa sul finale. Link è un tipo coraggioso e che non abbandonerebbe mai chi ha bisogno, ma qui è stanco. L'ocarina di Saria, ora, fa quasi più male se la si pensa davanti ad una persona così in conflitto con se stesso. E' l'unico oggetto che lo tiene legato alla sua vita da eroe, ma è ovvio che non ne vuole sapere più. Forse se ci fosse stata Saria ci avrebbe riflettuto ma davvero ora non ha nulla da perdere, anzi. Tutto di guadagnato.

Stupenda storia, stupendo il tema e magistrale la trama che si intreccia in tal modo, rendendo la lettura non solo scorrevole ma anche entusiasmante ad ogni riga. Sono affascinata dal tuo stile, me ne sto innamorando, ed è ovvio che leggero altro di tuo.

In ogni caso, per quanto riguarda l'attinenza al Prompt non ho proprio nulla da dire, è perfetto: non è per forza di una personalità multipla che si parla ma anche di una scissione della stessa persona consapevole di quello che era e di cosa è ora.
Quindi tesoro, non mi dilungo ancora o non la smetto più, ma ancora complimenti per le emozioni e per avermi donato una lettura indimenticabile.
A prestissimo
Miry

Recensore Junior
05/06/18, ore 20:21

Premetto che conosco il fandom, ma è un bel pò che non ci metto piede, comunque è una One-shot davvero bella. Hai uno stile di scrittura che riesce a coinvolgerti e rende la lettura piacevole e poco pesante.
Credo che anche una persona che non conosce il fandom possa leggerla senza problemi.
Avevi un prompt difficile da usare, eppure lo hai utilizzato a meraviglia! Ed era anche la prima volta che usavi un prompt, quindi devo farti proprio i complimenti per tutto!
Spero che continuerai ad usare prompt perché sembrano adatti a te. Spero anche che scriverai ancora su questo fandom un pò dimenticato.
Un bacio
Aizuki Yuka
(Recensione modificata il 05/06/2018 - 08:23 pm)

Recensore Junior
30/05/18, ore 14:58

Eccomi cons! Grazie per il ringraziamento ma lo sai che lo faccio con piacere!! La storia te l’ho già più o meno recensita quando te l’ho riguarda ma, ad una seconda lettura integrale, ti confermo quello che avevo detto precedentemente: la storia è fantastica e come al solito scritta magistralmente! L’hai resa chiara anche a chi, come me non conosce il gioco e i personaggi (tranne le due cose che mi dici te) e per questo godibile! Anche il prompt, come ti avevo detto, ci sta tutto anche se lo hai preso per una via traversa! Si naviga sempre su un mare placido 😂dalle mie parti! Hai reso tutto incredibilmente reale, tanto da poter avvertire le sensazioni dei personaggi sulla propria pelle ( te l’ho detto che dopo averla letta sono dovuta andare a bere, no?) quindi non posso dirti che CHAPEAU!!👒