Recensioni per
Analgia
di Happy_Pumpkin

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
09/06/18, ore 12:07
Cap. 1:

Leggo A rusty heart dall'inizio, anche se forse non ho mai recensito. Sono amante dello steampunk e di ogni tipologia annessa, anche se meno del cyberpunk. In ogni caso, devo dirtelo, questa storia mi piace di più. Molto di più. Non tanto per la trama o l'ambientazione, perché anche l'altra è piacevolmente e sorprendentemente originale (e di questo ti ringrazio perché Si, non se ne vedono abbastanza di storie del genere), quanto per la passione e il sentimento che questi due, qui, trasmettono. Soprattutto Eren. Sono colpevole di non aver letto con attenzione il tuo sproloquio precedentemente, e quindi non avevo intuito che era un progetto che avevi in mente, tanto che stavo anche pensando di chiederti per favore di continuare. L'ho visto adesso, dopo la almeno centesima volta che rileggo questo racconto. Ormai penso di saperlo a memoria. E ho sentito il desiderio di recensire perché, ripeto, mentre l'altra, per me, è il piacere leggere una storia ben scritta e con una ambientazione curata e personale, assolutamente non ripetitiva rispetto alle altre che ci sono qui, questa è davvero qualcosa che potrei aspettare con ansia e trepidazione, che mi ha coinvolto come poche volte prima di adesso.
Perciò niente, volevo solo farti sapere che c'è una persona in più che ti incoraggia a continuare e che si esalterà quando potrà leggere questa bellissima storia. Spero a presto!

Recensore Veterano
03/06/18, ore 23:08
Cap. 1:

Devo ancora mettermi in pari per bene con “A rusty Heart”, ma con questo lavoro mi hai spiazzata talmente tanto che non ho resistito, ho ancora tutte le sensazioni che mi hai suscitato vivide nella mente e non voglio perderle.
Ogni tuo lavoro è una sorpresa, per l'originalità dei paesaggi e delle ambientazioni in cui fai muovere i personaggi, mantenendoli sempre perfettamente Ic, davvero, boh, complimenti(?) lo dico con punto di domanda perché mi sembra sia una parola un po' vuota e riduttiva per ciò che ho in mente. Una parola fine a se stessa.

La caratteristica che mi ha colpito di questa storia è la potenza delle immagini, dei colori.
Te l'ho già detto che le tue storie mi piacciono tantissimo anche per i colori che emergono, ma qui hai alzato il livello della saturazione. Mi spiego meglio.
Ho amato il fuori, la tormenta di neve senza fine con i suoi colori glaciali, l'azzurro torbido di tutto ciò che entra in contatto col ghiaccio fatale, le membra intorpidite e rese cianotiche dall'esposizione al freddo. Quell'azzurro che ho nominato, che crea quelle ombre ancora più scure e dense negli ambienti abbandonati.
Ho adorato come tutto ciò fosse in netto contrasto col calore delle immagini della caldaia, quei colori caldi, il colore di un fuoco ostinato e coraggioso che divampa violento contro la retina, e che crea quelle ombre scure, dense e impenetrabili, per la troppa vicinanza alla fonte di calore.
Non so se ho reso bene le immagini che ho in mente, ma nonostante lo sproloquio un po' informe, sappi che sono estasiata!

La narrazione è fluida e mi piacciono tutti quegli hint di trama qua e là, sono molto curiosa di sapere tutti i risvolti di quest'opera così singolare e originale.

Per quanto riguarda i Pg, con la tua narrazione sono perfettamente Ic, il loro rapporto è maturo e assolutamente in linea con la caratterizzazione originale, mentre leggevo di come Eren non sapesse se sarebbe riuscito a rientrare a casa nella tormenta, e allo stesso tempo l'idea di Levi di uscire per andargli incontro, non ho avuto dubbio per un momento sull'esito della scelta.
È stato emozionante vedere come il loro rapporto profondo li porta ad anticipare le mosse dell'altro senza bisogno neanche di sentirsi.
Il loro rapporto è coerente e vivo, Eren è la caldaia che tiene Levi così ancorato alla vita, che gli fa compiere quel lavoro infinito che è alimentare la caldaia per tutta la popolazione superstite.
[E sì, mi trovi d'accordo sulla scelta di fargli spalare carbone, l'Heichou sporco di polvere di carbone, che spala di fronte alla caldaia che, con le sue lingue di fuoco ne illumina i muscoli tonici e imperlati di sudore... mamma mia... tanta, tantissima, troppa roba] – ma torniamo alla storia, oddio quell'immagine mi ha fatto perdere il filo dei pensieri.

Eren è molto articolato come personaggio e vorrei saperne di più sulla sua forma di Analgia, poi con la giusta narrazione sarebbe interessante leggere in maniera più approfondita il suo tormento interiore per sopravvivere a ogni spedizione, e il tormento di dover lasciare indietro ogni volta quelli che sono “semplici” umani, deve essere tremendo.
L'egoismo di Levi nel volerselo tenere una sera solo per sé mi ha fatto riflettere molto, non so se sarei riuscita a fare altrettanto se fossi stata in Eren, il senso di colpa mi avrebbe logorato.
Ma qui leggiamo solo dell'ennesima spedizione, a suo tempo deve aver già sperimentato innumerevoli volte la sensazione.
Ho pensato a come potrà andare di fronte a Nanaba a dirgli della sorte del suo uomo, e lei che di sicuro un po' lo incolperà per essere ancora vivo. Perché è così alla fine. Eren è vivo ed Erd no.

Molto interessanti anche le vicende che hai descritto parzialmente di Erwin ed Hanji, e di Jean e Mikasa. – Adoro entrambi questi pairing, tantissimo, sono interessanti e danno svariate chiavi di lettura.

Boh sto redigendo la recensione su word e mi sono accorta ora di aver riempito un foglio. Bene.

Non ho altro da aggiungere, la cosa dei colori è quella che mi ha spiazzato di più, di nuovo.
Sei davvero incredibile!
Spero di leggere il continuo di questa, è davvero molto molto interessante come ambientazione!
Ylpeys