Carissima Maeve, finalmente, come promesso, sono qui a lasciarti una recensione che più che altro è un saluto, perché al mio stato attuale non sono certa di essere in grado di dire qualcosa di buono/utile (sempre ammesso che normalmente lo faccia, bene inteso). Perché proprio qui? Perché onestamente vista appunto la mia condizione non mi sento in grado di recensire la tua nuova raccolta, non mi sento neanche in grado di provare a comprenderla e di godermela appieno, per fortuna per questo ci sarà tempo. L'estate è appena cominciata e a me pare di scrutarmi alla perfezione in questi tuoi versi (non riflettermi, solo provarci), mentre nella mente si affollano ricordi e rimpianti e rimpordi ovvero rimpianti travestiti da ricordi o ricordi travestiti da rimpianti. In tutto questo io me ne sto a gambe incrociate e contemplo la purezza e la trasparenza del vuoto, lascio che tutto scorra, me inclusa e cerco di concepire come d'importante non ci sia neanche il mio corpo che invecchia e fra poco conterà l'ennesimo lustro (devo prepararmi a farmi la festa, oh sì) e come i miei capelli neppure saranno più belli fra due anni e il mare è là, forse lo toccheremo con le dita a breve, forse lui saprà raccontarci dell'estate. Vorrei scrivere, ma non ci riesco, sono ancora troppo pesante (magari fra 5 minuti e 13 secondi ce la farò). Maeve, è strano che io trovi assolutamente affascinante l'idea di un alone di sudore arrossato che trapela dalle imposte? È una frase meravigliosa.
L'estate è la stagione degli addii, dello sprofondare, delle corse frenetiche qua e là sperando di perdersi per poi ritrovarsi ancora una volta, per poi tenersi per mano. Vorrei lasciarti altre recensioni quando sarò in viaggio, come lo scorso anno, non pensi sarebbe bello? Leggere poesia mentre sei in viaggio ha qualcosa di speciale.
Scusami se in fondo non sono riuscita a scriverti niente. Ti abbraccio.

Silvia

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Buon pomeriggio.
Sai una cosa? Hai un grandissimo talento.
Hai un modo di scrivere maturo, molto articolato ed attento.
Complimenti.
Buona giornata :)

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Va bene per la pittura,ma per la poesia perche' l'inganno dell'occhio? E poi disturbare anche Aristofane sempre cosi' sfottente contro Socrate e Platone.Nel tuo lavoro la sapienza delle lettere si coglie a pieni mani.Tanto di cappello( da tradurre in francese). Ma ti devi far capire anche dal volgo.Eccezionale.
Pasta 6/6

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